i quali rubati poscia dai turchi (1564), vennero ricuperali dai padri predicatori di Tolone (').
Ma io non potrei augurarmi più degna chiusa all’ argomento, di quella che ho in pronto, colla notizia di un Commento di Nicolò de Lira sulla Bibbia, il quale si custodisce all’ Ambro
siana in Milano, e vuole annoverarsi fra’ migliori ornamenti di quello Instituto. Appartenne al cardinale Federigo da Campo- fregoso, che giovanissimo ancora fu arcivescovo di Salerno, ed ebbe meritata fama di liberalità principesca; che indefesso rac
coglitore di codici, molti ne adunò di gran prezzo, e dello studio de’ santi libri assai si piacque, specialmente nella solitu
dine di san Benigno a Dijon, di che Francesco I conferta aveagli 1’ abbadia.
È un volume in pergamena del più gran formato, scritto a due colonne, in caratteri semigotici; lutto asperso di minii nelle capitali, ed improntato di figure e simboli nelle intestazioni poste al principio de' Commenti, di mano in mano che succedonsi i varii libri delle Sante Scritture (2). Tre carte poi sono di una bellezza più singolare che rara. La prima, contenente il
Prologo
, è tutta circondata da vasi di fiori e frutti, cornucopie e ghirlande, e reca fra le iniziali del possessore ( 3) lo stemma de Campofregoso cui soverchia la corona ducale, ed un compasso a cui s’ intreccia il motto
Per non fallir.
A piè delle insegne, ed in atto di camminare, è un quadrupede il quale arieggia il volpe, col capo ritto e l’orecchio teso, come chi nutre presentimento di cosa che ancor non vegga. Nè vi ha dubbio che 1 al
legoria si riferisœ allo accorgimento della famiglia, non disgiunto
( ' ) Ca l v u s, Chronica Conventus S. M. Misericordiarum Tabiae, ms. della Civico- Beriana;
(2) A I Genesi, per es., vedonsi dipinti gli arredi sacerdotali dell ebraica re i gione.
(3) Cioè : F dal lato sinistro, e C. F. dal destro.
(
157)
invero da quello particolare di chi commise tant’ opera; concios- siachò Federigo seppe all’ uopo valentemente combattere in prò del fratello Ottaviano contro a’ Fieschi e gli Adorni.
Il secondo foglio è ugualmente fregiato di festoni e di fiori;
e vi si raffigura in sei compartimenti la Creazione del mondo, con a’ pie’ dell’ Eterno alcune macchiette esprimenti 1’ Asia e l’ Europa; quindi una pleiade d’ adoratori, papi, patriarchi, ve
scovi e oberici , nei quali forse sì adombrano gl’ innumerevoli commentatori delle sagre carte; ed ai lati centauri, sirene, du
roni e sim ili, anch’ essi inchinati, come a dimostrare l'inci
vilimento che dalla Bibbia proviene.
11 terzo nondimeno è ancora più notevole; e rappresenta il passaggio dell’ Eritreo; a sinistra gli ebrei in salvo, a destragli egizii che entrano con tripudio nelle acque, e vi si affogano.
Ma col volume l’opera non si termina; a n z i nemmeno questo codice può dirsi compiuto, se si gunrda agli ultimi fogli in cui si vedono schizzi e disegni alluminati in parte soltanto ; onde è me
stieri supporla interrotta.
A quale poi fra tanti eccellenti artisti del secolo X V I si abbia a dar lode di sì squisito lavoro, non apparisce dal monumento.
A me basti l’ averlo descritto, e soggiungere che papa Giulio II fatta miniare in sette volumi una Bibbia colle esposizioni di Ni
colò de L ira da un maestro Vincenzo, che forse fu Vincenzo da San Gimignano più compagno che discepolo a Raffaello d’ Urbino, mandolla in dono ad Emanuele di Portogallo, in ricompensa del primo oro dell’ Indie offertogli da quel Re ('). Vorrano ora gli intelligenti riconoscere la mano dello stesso artista nella Bibbia del Fregoso, amico e parente di quel Pontefice? (2).
0 ) Ci b r a r i o, E con. P olit, i. 435.
(2) Materia a proseguire I’ impreso ragionamento offrirebbero i libri miniati ad uso de* monasteri e delle chiese; ma questi non fanno parte del proposito nostro.
Siaci nondimento permesso il far memoria d’ alcuni, e primamente di quegli antifonarii che ora possiede la Civica Biblioteca. Spettarono agli Olivetani di Final Pia, e furono
( I SS ) ANGELVS ALBINGANENSIS GENERALIS ABDAS FACERE FECIT ANNO DOMINI MDXXXIJ. MAGISTER
BARTHOLOMEVS DICTVS RIXVS SENENSIS MINIAVIT. k
Dei dodici volumi però onde consta la collezione, quattro soltanto hanno opere
m onio, e lo stesso patriarca nella solitudine; l’ Annunciazione della Beata Vergine, 1 Arcangelo Michele, la nascita del Precursore, gli Apostoli Pietro e Paolo, la ^ i- sitazioue; la Madonna della Neve, la Trasfigurazione, il Martirio di San Lorenzo, la natività di Maria, la gloria de’ santi, ed una mezza figura di santa Cecilia.
Le capitali sono pure in ciascun volume alluminate, e qua e là vi hanno fregi svariati, composti al solito di fogliami, candelabri, putti, maschere, tavolette, ecc.
Altri e non meno importanti codici sono quelli clic di presente possiede l’ egregio signor marchese Manfredo Da Passano, dalla cui squisita cortesia ripeto l’ averli potuti a mio bell’ agio esaminare. Tali volumi sono in numero di dieci, compreso uno a stampa; e diconsi appartenuti a quel Gian Gioachino Da Passano che,
Piemonte (
Statuto genovese del
1383 Ms. della Biblioteca Uni medesimi aveano per lo innanzi fatta bella mostra nella Reale Cappella di W estminstc r.Quanto v ’ abbia di vero in siffatte tradizioni, ignoro; ma non credo privo d’ u
18. Cristo abbracciato alla Croce, con intorno gli strumenti della Passione.
che s’ imbandivano alle loi' mense; e servivansi parte schiette, arrostite o lesse, e parte inorpellate con torte e galantine, o rotte
I I . Evangeliario coperto da due alti rilievi d’ argento dorato, rappresentanti l’uno la B. V. con san Giovanni ai piedi della croce, e l’altro la Risurrezione del Salvatore.
( ‘Gl )
galanga, il macis, il cubebbe, e simili altre delizie.
L
uso di queste era cresciuto a dismisura dopo le prime crociate; e d’ alcune fra( 162 )
III. Volume secondo dell’ Evangeliario, coperlo con alti rilievi, esprimenti l’Annun- ciazione della B. V. ed il Giudizio Universale, ricco di molte figure. Le miniature
23. Il Padre Eterno circondato dai simboli degli evangelisti.
24. I santi Lorenzo, Sebastiano ed altri martiri.
(
163)
49. Gesù annuncia il Giudizio universale.
50. Giuda riceve il prezzo del suo misfatto.
I genovesi le esportavano in grandissima copia dall’ Armenia, colla quale aveano antiche relazioni di traffico e di politica; e
81. La Maddalena ai piedi di Gesù.
82. Ingresso del Salvatore in Gerusalemme.
83. Gesù in mezzo ai discepoli.
11. Allusione all’ introito: Suscepimus Deus misericordiam tuam in medio ttm pli lui, etc. (Dominica V ili post Penlhecost).
12. Gesù piange sovra Gerusalemme.
13. Cacciata dei profanatori del tempio.
14. La guarigione del muto.