4. Genere e Salute: il Paradosso Donna
4.2 Salute Femminile e Stato Civile
Una seconda ipotesi prende in considerazione lo Stato Civile
e/o lo Stato di convivenza e molti sono gli Autori che hanno indagato la
relazione tra Stato Civile e Salute Percepita.
Secondo una ricerca condotta da Umberson (1992), i tassi di mortalità sono più bassi per le persone sposate, ed il matrimonio appare essere più vantaggioso principalmente per gli Uomini. Questo vantaggio di Salute avviene probabilmente perché nel matrimonio c’è un monitoraggio ed un controllo continui della Salute del coniuge, principalmente da parte del sesso Femminile. Separazione e divorzio a causa dello stress che producono, sono di contro associati ad un aumento di comportamenti negativi e rischiosi, che possono potenzialmente avere ricadute pericolose sulla Salute. Inoltre il passaggio da uno stato coniugato a uno non coniugato è correlato ad un aumento di stili di vita negativi, soprattutto per gli Uomini.
In una ricerca del 1996 Waldron et al. sostengono che gli adulti sposati sono generalmente più sani rispetto agli adulti non sposati. La mancanza di coniuge/partner potrebbe contribuire a stili di vita dannosi, come ad esempio abuso di tabacco, di alcool etc. Questo
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avviene o perché il matrimonio ha effetti benefici sulla Salute (effetti di
protezione del matrimonio) e/o perché gli individui sani hanno maggiori
probabilità di sposarsi e di rimanere sposati (effetti di selezione
matrimonio). Lo studio su un gruppo di Donne tra i 24-34 anni negli
Stati Uniti, ha dimostrato che il matrimonio ha effetti benefici sulla
Salute per le Donne che non hanno un Lavoro in grado di fornire una
fonte alternativa di risorse finanziarie e di sostegno sociale. Al contrario, non sono stati osservati né effetti di protezione né di selezione dovuti al matrimonio per le Donne con un impiego a tempo pieno. Le Donne che non erano sposate e non avevano un Lavoro retribuito mostravano condizioni di Salute particolarmente negative. Ulteriori verifiche indicano che queste ultime subivano molteplici svantaggi interagenti tra di loro, fra cui cattive condizioni di Salute,
Reddito basso, e caratteristiche socio-demografiche tali da contribuire
alla difficoltà di ottenere un impiego
In uno studio condotto su un campione di 1.289 adulti, Lauder et al. (2006) hanno esplorato le differenze di comportamento riguardanti il fumo, il sovrappeso e la sedentarietà, comparando tra di loro gruppi di persone che vivevano sole o con un partner. Le persone sole avevano maggiori probabilità di essere fumatrici ed in sovrappeso, e cioè di avere stili di vita potenzialmente dannosi per la Salute in associazione a malattie cardiache, depressione e lunghi tempi di recupero dopo interventi di chirurgia coronarica.
Sorkin (2010), ha esaminato 1.477 pazienti con diabete di tipo 2, mettendo a confronto due gruppi, di cui uno coniugato e l’altro no. La sua ricerca ha mostrato che gli Uomini sposati ricevevano un forte controllo positivo da parte delle mogli, soprattutto per quanto riguardava il comportamento alimentare.
Il matrimonio, quindi, attraverso il Reddito del coniuge ma non solo, sembra ridurre il rischio di povertà e la conseguente cattiva
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Salute nelle Donne che non lavorano fuori casa. Fornisce, inoltre, quel
supporto emotivo e sociale che una Donna lavoratrice può invece trovare fuori dall’ambiente domestico.
In un loro lavoro Operario et al. (2004) pur confermando che le persone sposate sono, in media, più sane delle non sposate e che gli Uomini ricevono maggiori benefici dal matrimonio rispetto alle Donne, - facendo derivare ciò dalle migliori risorse economiche, dal supporto sociale e dalla regolamentazione degli stili di vita di cui i coniugi godono, - affermano che le differenze di Salute legate alle diverse modalità di Stato Civile potrebbero derivare dalle forti ma transitorie tensioni legate agli stati di separazione coniugale, rilevando anche che questi effetti sono maggiori per gli anziani rispetto alle persone più giovani.
In uno studio longitudinale riguardante alcuni sondaggi effettuati dal 1972 al 2003 negli Stati Uniti, Liu e Umberson (2008) hanno documentato che la Salute Autoriferita della classe degli Uomini “mai
sposati” è migliorata negli ultimi tre decenni. Inoltre il divario di Salute
tra sposati e non sposati si è mantenuto stabile per gli Uomini ma non per le Donne. Al contrario, la Salute auto-valutata dei vedovi, divorziati, e separati nel tempo, è peggiorata rispetto agli sposati e gli effetti avversi sulla Salute causati dalle separazioni e dai divorzi sono aumentati di più per le Donne che per gli Uomini, evidenziando comunque l’importanza dei cambiamenti sociali su questa relazione tra
Genere, Salute e Stato Civile. Gli Autori suggeriscono che incoraggiare
il matrimonio con l’intento di promuovere la Salute può essere fuorviante, poiché sposarsi aumenta il rischio di subire stress dovuti appunto alla dissoluzione del matrimonio e dell’unione in generale.
Tatangelo et al. (2017) asseriscono che la maggior parte delle ricerche mostra una relazione positiva tra Stato Civile e Salute, con risultati coerenti tra varie culture e Paesi. Gli effetti di Genere sono
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significativi, con gli Uomini che mostrano sempre maggiori benefici sulla Salute relativamente allo Stato Civile “sposato” rispetto alle Donne. La maggior parte della letteratura ha esaminato però prevalentemente i matrimoni eterosessuali, eppure c'è stata una rapida evoluzione nella Società rispetto ai modelli di coabitazione e di matrimonio. Secondo gli Autori dovrebbe essere sostenuto un Lavoro più ampio che possa analizzare meglio anche le nuove tipologie di relazione, oltre a quella eterosessuale, che possano avere un ruolo su
Salute e benessere.