• Non ci sono risultati.

deI sbggiOr~oîln c~pagna:

Nel documento ~ Joseph Costanzo Colantonio (pagine 60-82)

Nel primo> capitolo abbiamo considerato .i membri della bngata nel 'loro ruolo di narratori, cd abblamo visto che, con le loro premesse

.:

alle novelle, essi presentano 11 racconto, ne splegano ln qualche modo il signlficato, ed introducono l'lnsegnamento che se ne pua trarre. Cl fcrméremo ora a considerare la reazione di questi giovani, ln quanto ascoltatori delle novelle. Esarnlneremo, quindl, l'effetto delle novelle sui membri delta brigata ed 11 comporumento conettivo 0 indiVlduale di essi dl fronte aIle novellc raccontate .

.!

'DaI capl,tolo precedente, risulta chlaro che 1 '11ovellatorl Insistono lnnanzi' tutto 'sull'ldea che le novelle devono procurarè un certo piacere in ChI le ascol ta. Questo 'proposlto

deI

sbggiOr~oîln c~pagna:

,

è enunciato da Dionèo fln daU' inizlo

Donne, 11 vostro ,senno più che il nostro ~vvedimento ci ha qui guidati. 10 non sa quello che de' vos tri pensleri voi v' intendete di fare: l i mIel lasClai io dentro dalla porta della ci ttà a'llora che io con voi poco fa m'e ne use! fuori: e per

cio

0 VOl a so~azzare e a

ridere e~a cantaTe con meco insieme vi dlsponete (tanto, dICO" quanto

t 0

)

, ~

alla vo'stra dignlf? s' appartiene), 0 vol ml llcenzlatè che io per 11 miei pcnsier ml ritorni e steami nella città trlbolata.1

58

A più nprese ed ln dlVerse circostanze, il proposito di dIvertlrsi e

~h dlstrarsl è rlpetuto e rlconfermato, tanto che quando Fllostrato

sceglle corne,.terna della quarta giornata un soggetto trIste- e rnel~nconico,

egli vlen.e rlillproveratà 'aspramente dagll altrl membri della brlgata, l quaII gli rlnfacciano apertamente che il motIva della loro venuta in campagna era di rall egrarsi e di vertirsl, per dlmenticare le proprle e le âl trui sventure:

Frera materla dl

.

r~gionare n'ha Oggl i l nostro re data, pensando cne, dove per rallegrarci venutl siarno, ci convenga racc9ntar l'aitrul

lacrime. 2

Estimo che convenevole sia con alcuna cosa plll dIlettevole rammorbldire gl'~nnacerbati spiritl ... ,3

Ma, oltre al piace;r~, le navelle devono procurare anche una certa utilltà, Dlletto, dunque, ma anche profitto:

,

Domattina, per 10 fresco levatlCi., slmilmente ln alcuna part,e n'andremo soqazzan~o come a ciascuno sarà più a grado di fare, e, come

" oggi avem fatto, cosa: 'aIl' ora deblta torneremo a mangiare, balleremo; e da dorm~ levatIci, come DggI state siamo, qUI al novellare torneremo, nel quafê;mi par grandiss:i.ma parte di piacere e d'utilità similmente '

consister\:),4 , ,

Sopra che Clascun 'pensi dl dITe alcuna casa che alla brigata esser possa utile \0 almeno dilettevole, salvo se~pre il privIlegio di Dloneo. S

-1 Dec. l . Intr. 92-93.

2 Dec. IV.1.2.

3 Dec. VII I.8. 3.

~ Dec. l .Concl .9.

5 Dec. 'II .Conc1.9.

.. ,r~~

~

59

Pur cercando dil~tto e dlstrazlone nel raeeanta dl novcllc a voltc amene ed oscene, 1 membri della brigata non hanna d1mentlcato la' lare .' dl'pendenza totale dal creatQre.

?d

Infattl, oltre a Tlspcttare.

, scrupolo'samente g l i obbliglll della legge ecclesiastlca per quanto ngûarda 11 ripasa domenlcale, 1 dleCl glOvanl della brigata spesso SI rlclnamano

"ad un ordinatore superlore, clOè a 01,0, sia per' rendergll amagglO, sia per lodare la maniera ln CUI egii ha favorlto il lleto hne di una

-'

novella, sia per espnmere un dcsidcno relatlvo alla fellCltà propria 0

deI personaggt deI racconto.,,6 Dio è sempre lodato, rispettato e

nngraziato, ed è speClficamente nel suo nome che SI dà InlZIO al novellare vero e proprIo:

Convenevole cosa è, carlSSlme donnc, che c-iascuna cosa la quale l'uomo fa, düllo ammirablle e santo nome di Colui, 11 quale dl tutte fu facitoTe, le dea prlnclplo_ Per che, dovendo 10 ~l vostro novellare, si come prImo,

1 '

dare comlnclamento, lntendo da una delle sue meravlgllose cose Incominclare, accio che, quella udlta, ,la nostra speranza ln LUI, si come ln cosa

lmpermutabile, SI ferml,'e sempre Sla da nOI I l suo nome lodato.7 Le donne, le quah tutte temendo stavan sos pese a udne sc l duc

amanti fossero arsi, udendogll scampatl, lod.ando IdlO, tutte si'rallegràrono, e la- reina, udlta la fine, alla Lauretta la 'ncarlco Impose della seguentc, la quale lietamente prese a due. 8 ~

\

Essendo l membrl della brlgata appartenentl tutti ad una classe sociale elevata, è naturale che eSSl nutrano un certo cuIta per 11 mondo

"

cortese, Questo atteggiamento l i splnge a npudiare ognl VIzio ed ognl ,difetto capace di macchiare quella co\!,tesia. Cosl l' avan.Zla e l ' lpocnsia

6 A. Stliuble, "La brlgata deI Decameron corne imbbllco teatrale,"

Studi sul Boccaccio, IX (1975-76), 109.

-7 Dec. l .l. 2.

8 Dec, V. 7.2.

\ /

dei chiericl, i 'Icorrottl e vi tuperevoli coStWfil" di alcuni uominl dl corte, la 1'milensaggine" dl alcune donne moderne,_ sono condannat~

severamente, mentre le grandi vlrtù sono Iodate ed esaltate. 9 Questi giùdizi non sono espr~ssi _solo nei van preamboli deI novella.tori, ma P1Ù frequentemente, queste varie reazionl dei membrl della brigata si mamfestano nei commentl espressl all'lnlzlo della 'novella segu-ente.

Questi commenti sono abbastanza frequentl; quasi sempre si tratta di 60

reazionl collettive, d,ell' intero gruppo 0 della magg:ror parte di ,esso;

solo eccezi~nalmente Sl tratta dl reazloni indlviduall. , l gludizl formul atl dai membn della brlgata hanno ln genere ·un carattere quasI esclusivamente normatlVo; i lorD apprezzamenti riflettono l'ordine materiale, morale e spintuale{,prOprlo aH 'organizzaz'1cme della vlta ln comune 0 dl gruppo. , Il pubblico decameroniano, speclalmente quello

fe~inile, partecipa direttamente ed emotivamente al racconto delle novelle. Spetta'l!orf e spettatricl si commuovonn fino a veysare lacrime, qualche volta, ascoltando'casi pletosi e tragici, ma rldo~o e si divertono

lietam~nie

quando si tratta di avventure corniche ed allegre:

Le medesîme donne che si commuovémo fino alle lagrime aIl e avventure d'amore e dl morte dello Z~rbino e della Ghismonda, si esilarano, qualche volta fino aIle lagrlme, ad altre ben dlverse avventure; i cavalierI e le dame, che seguono con ammlrata slmpatia le generose rinunzie degli erOI deI bel tempo passato, accompagnano con soddisfazlone complaciuta le beffe ridanciane e volgari-di cavalieri d'industrla ~

°

dl beffatorl scanzonati. lO

-Esempl di ~motività e dl commozione da parte dei membri della brigata 11

9 Cfr. G. Boccacclo, Il Decameron, a cura dl G. Petronlo' ~Torino:

Gmllo Éln;mdi Editore,~1950), l, 15.

10 Petronio, I1 Decameron, p. 21.

' . . d' Il 11 trovlamo ln Iverse nove e.

Dove perô questi sentlrnehti sono messi plÙ ln eVldenza, è-naturalmente nella quarta glornata, dove troviamo, come tema lrnposto dal re di turno, quello dl r~gionare di amori finiti traglcamente. _Il racconto dl starie dolorose non pateva non affligere la brlgata, la quale, da allegra qual'era" si trasforma subltO in triste ed afflitta.

Le donne, ovviamente più emotlve per natura, si sClolgono ln lacrime

1

ripetu'tamente:

Aveva la novella della Fiammetta raccontata le Îagrirne più volte tirate infine su gli occhi aIle sue comp{.lgne ._. , . 12

Tutte piena di compassione deI mIsera Gerbinp e della sua donna ...

.1

3

Anche gli uomini, beuchê PIÙ resistenti aIle emozionl, sono Vlttirne della

t~iste atrnosfera della giornata, tanto,da indurre Dioneo ad esclarnare:

... non che a voi, donne, ma a me hanno già contristatl gli occhi e il petto, per 'che io sommamente dlsiderato ho che a capo se ne venisse. 14

l novellatori non solo partecipano emotivamente aIle avventure narrate, ma essi piangono e si consolano a vicenda quando la tragicItà dei fatti li rattrïsta partlcolarrnente:

, ... e fra la brlgata chi con un chi con un altro della sClagura degll. arnanti si dolea, e chi l'Ira della Ninetta blaslmava, e chi una cosa e chi altra diceva,lS

11 Cf y • Dec. II. 7 . 2; II. 8.2.; V. 8.3.; VII l .7 .3.

12 D'ec. IV. 2 . 2 . 13 Dec. IV. 5

.2.

14 Dec. IV.

10.3 . 15 Dec. IV.4.2.

,.

62

--~

'Anche Filostrato, re della giornata, benché già tr'lste per delusiom amorose personah, non pua restare, indifferente alla mal inconica atmosfera causata dalle sventure narrate, e se incoraggia a restare neIl'argomento, 1'b-- fa solo perché spera di trovare conforto ,e ristoro aIle sue disavventure, sentendo parlare di altri che hanno sofferto quanto e più di~ lm.

Se eVldente ~ la partectpazione degli ascoltatorl aIle vic~nde

dolorose, ancora p~ù diretta e frequente è la loro reazione aIle Vlcende

com~che. Essi ne ridono abbondantemente e, s l complacciono di questi

\ 1

lieti avvenimentl, commentandoli positlvamente ed approvandoli unammamente.

Essi si sono radunati ln quel luogo non per pianger'e e commiserare' le altrui vicende poco liete, ma per divertirsi e dimentlcare la triste realtà della peste dilagante nella Cl ttà di FlTenze. TuttI l noveIlatori, ma specialmente le donne, appr"ovano col loro sorriso all-egro e

complaciuto-le novelcomplaciuto-le PIÙ buffe, complaciuto-le si tuazlOni più imbarazzantl e 1 e goffaggini Plù ridicol e di alcuni personaggi. Alcunel vol te il riso ~ cÇ>sl spontaneo ed irresistiblle da far perfmo lacrimare gli ascoltatori e soprattutto le ascoltatrici, le quali arrivano fino a slogarsi le'mascelle dal troppo rldere:

Qùando la novella della rema in dlVersi luoghi facesse le donne ridere, non è da domandare: niuna ve n' era a cui per s~~erchio riso non fossero dodicl volte le lagrime venute in su gli. occhi.

1-Questa novella diè tanto che ridere a tut ta la .Çompagma, che niuna ve n'era a cui non dolessero le mascelle; e di pari cOnsentimento tutte le donne dissero che Oioneo diceva vero e che ~ernabà era stato una bestia .17

~

16 Dec. V II l . 10 . 2 . 17 Dec. Il. Concl.l.

(1

'--

,,-63

l membr i della brigata ridono con piacere de lIe avventure .tragIcomiche , . 18

di Andreuccio da Perugla; di quelle amorose dell' amante dt:; Il a mogl~e

di Frat~ Puccio;19 delle fandonle Inventate da fra Cipolla a proposito deI suo famoso pellegrinaggio e relative reliquie; 20 e finalmente sle11'mveroslmil e Ingenuità di Calandrino. 21

Spesso è difflcil'e dIstrarre l'uditoTlo dall' argomento narrato per-riportare la sua attenzl0ne all'argomento della novella seguente,:.

Aveva ciascuna donna la novella dell'us ignuolo ascol tando, tanto riso, che ancora, quantunque Filostrato ristato fosse di novellare, non per cio esse di ri~ere si potevan tenere. 22

Tanto era piaclUta la novella di Nelfil e) che né di ridere né dl raglOnar di quel la si potevano le donne tenere ....

, .

23

Il Tiso tuttavia non sempre è incondizionato, ma "si accompagna qualche volta, soprattutto nelle donne, ad un certo imbarazzo dl fronte a stone di argomento erôtic.o: imbarazzo che si traduce tai volta in vergogna e rossore" : 24

La novella dl Filostrato raccontata prima con un poco dl vergogna punse li cuon delle donne ascoltanti, e con onesto rossore ne' loro visi apparito ne dleder sègno; e poi l'una l'altra guardand~~ appena deI ridere potendosi astenere, sogghignando quella ascoi tarono. '

18 Dec,. 11.6.2.

19 Dec. 111.5.2.

20 Dec. VI. Concl . I .

21 Dec. VIIL7.2. ; IX.4. 2.; IX. 6. 2.

22 Dec. V.5.,2.

23 Dec. VI1.9.2. Cfr. anche: 1.2.2; 1.7.2; 11.2.2; VI. 6.2;

VIIL3.2;VIII-.6.2; IX.9.2; IX.lO.2; rX-Conc.l.

24 StlfubIe, "La brigata deI Decameron," p. 106.

25 ~

Dec. VI.8.2.

'.

- , '

-l

,

64

l

Una reazionc simile la rit,roviamo dopo Il racconto fatto da Oloneo d,cl le avventure deI monacb l ussurlOSO, che rlrnprovera al sua abate la stessa s~ colpa;26 e la stes sa reaZlonc dl lrnbarazzato rossore si

manIfesta nelle donne anche durante 11 racconto delle Vlcende amorose di

~Iasetto da Lamporecchio, e di quelle dl Pietro, dl Vlnclolo:

1

Essendo la fIne venuta della novella di Fllostrato, della quale erano ~lcuna volta un poco le donne arrossate c alcuna altra ~e n'avean rlSo, placque alla relna che palJ1pinea novellando seguitasse.2;

-

.

,

Essendo adunque la novella di Oloneo flnita, meno per vergogna dalle dDnnc rlsa che,per poco dlletto .... 28

Queste, reaZlonl a volte Incontrolla~ill sono naturall e normall nei dicCl membri della brigata, conslderando la gloVlnezza e la condizlone socIale a cui questl glovani appartenevano:

l mernbri della brigata fiorentina raccontano, ~ur con rossori e 0 sorrlsl che sernbrano voler celare l' imbarazzo, storie che li liberano da faIs] pudorl. 'La lorD condotta personale invece rIflette l' aderenza . a un codlce morale rigoroso e degno della I6ro condizlone soclale. 29

Certe novelle, come per esemplO quellà di 1<\asetto di venuto ortolano deI convento, fanno rldere le donne e arrOSSlre alcune di esse, ma nlente dl pIÙ. In genere "Sl nota che le noveI-le PIÙ realistlche dl contenuto ,e dl forma sono' presentate dagl i Juomlni della' brlgata, ma non si pua omettere

-/

il fatto che tali narrazloni sono accettate come cosa normalissima dalle donne deI gruppo, anche quando l' argomento è erotico all' cstremo, come

26 Dec. 1. 5.2.

27 Dec. III.2.2.

2,8 Dec. V.Concl.l.

29 A:B. Glvens, Boccacclo (Messina-FIrenze: Casa Editrice ' G.

D'Anna, 1968), p. 150.

- ,

-nella novella di Allbech romlta, che Oloneo racconta senza batter cigho. ,,30 L' effetto di questa novclla, sulla bngata ed in special modo sulle glovanl donne, èche scopplano a ridere ripetutamente. La

65

stes sa reazione è provocata dalla novella di Glanni Lotteringhi e della

.-.

~antasIma (VII.l) ,-da quella di Peronella che nasconde l'amante nel

"~oglio" (VII.2], e da quella di donna Glanhi che valeva mettere le corna a compare Pietro ln sua proprla presenza (IX.lO). In queste cd :in al tre novelle le alluslonl oscene sono numerose e Inslstentl. Il loro slgniflcato è compreso perfettamente dalle ascoltatrlci, che ne ridono di cuore, anche se fanno finta di ~jdere di altra. Man mana che

<S'i procede nella lettura deI Decameron, si assIste ad una certa

progresslone nell'attegglamento delle donne rispetto al contenuto delle

, 0 novelle raccontate. Infatti, "la prIma volta che sentono una storia un po' llbera; le donne si tmgono nel VISO di 'onesto rossore, , poi pure, tappena deI rIder patendosl astenere, soghignando ascoltarono' (1.5), e ridendo ascol teranno pOl sernpre, senza più nemmeno arrosslre." 31

, In-teressan'te è anche ~otare la reazlone delle donne alla scena deU' al terco tra Licisca e Tlndaro, L~ donne fanno sl gran risa, "che tutti i dentl si sarebbero loro potuti trarre.'" Il Petronio dice a

questo proposl!o che "quelle donne, che s~~ sono ritlrate cos1 onestarnente tra il fascIno della natura e la cornpagnia cavalleresc~ degli amicI, e che cosi, schivamente rifuggona da ogni cosa che leda la loro dhestà,

30 Givens, Boccaccio, pp. 185-86. _0

31 Petronio, Il Decameron, p. 23.

. \

,contenuto grossolano di certe noveIle da-U'altro, è percia solo apparente.

Del resto il conflltto per il Boccaccio, sembra annullarsl anche per la distlnzione che ln lm è vivissima fra l i parlare e il fare. ,Disonesto, sembra dire il BoccaccioJ sarebbe 11 fare le cose narrate nelle novelle, non.ll narrarle semplicemente. E soprattutto disonesto non sembra essere il narrarle a scopo di rlSO, quel riso che è mot~vo di salute fisica e nessun compiacimento mo'rboso, nessuna acredine intellettual istl:ca', .

nessuna raffinata libidine descrittlva. Perche infatti esso non è mai,

\ '

67

Ancpe secqn,do il Givens, "non Cl sono segni al rudore offeso, ,dl mancanza di tatto da parte dei narratori semplicemente perché le novelle presentano

1 ' ,35

la vlta ln tutta a, sua real ta.'

Ed infatti, benchê scorgiamo una rlmàrchevole libertà per quanto riguarda l'argomento, il coritenuto e la forma qelle novelle raccontate, rispetto àll'ordlne stabilito, una slmile libertà non è assolùtamente tollerata per quanto rlguarda Il comportamento collettlvo 0 indivlduale dei membri della brigata. Essi parlano come giovanl ardentl, ma agiscono come vecchi saggis·Slml. 'Anzi le fondamentali regole dell'onestà e'

l' assol uto rispetto delle "norme dl convl\;,enza moral i e soc_ial i," da ess i stabilite, ed un~nimemente acêettate, vengono se~p~, elogiate;

esal tate ed approvate,. 36 PerClo vedlamo che dirette e reclproche

llcenziosità ero,!lche mancano deI tutto tra 1 membn della brigata. Spesso invece troviamo un rlchiamo esplicito all'onestà. alla dellcatezza ed alla moralltà dei lorD usi 'e costumi. Questo ideale morale e cIvIle, 'ln

accordç5 con l'armonia meraVlgliosa dei luoghi 'dove le novelle vengono

1

raccontate, ben messo in evidenza dal bllancio conclusivo che Panfilo fa al termine dell'esperienza di vita in coroune:

,J ,

NOl, come VOl sapete, domane saranno qUlndici dl, per dovere alcun diparto pigliare a sostentamento della nostra sanltà e della yita, cessando le malinconie e' dolori e l'~ùgosce, le quall per la nostra città continuamente, poi che questo pestllenzioso tempo incomincio, SI veggono, USClmmo di Firenze; il che, secondo il mio giudizio, nOl '

onestamente abbiamo fatto, per cio che, se io ho saputo ben riguardare, , quantunque llete novelle e forse attrattive a,concupisclenzia dette ci sieno, e deI continuo mangiato e bevuto bene, e sonato e cantato, cose,

35 Given, Boccaccio, p. 188.

36 Cfr. Branca, Boccaccio medievale, pp. 39-41 .

.

'

1 1

68

"

tutte da lncltare le debali menti a co~e mena oneste, niuno,atto, niuna

~arbla, nluna casa ne dalla vost~a parte ne dalla nostra Cl ho conosciuto da biaiimare: tantl~ua onesti, continua concordia, contInua' fraternal dimestlchezza mi Cl è paruta,vedere e sentlre; Il che sonza dubblO ln onore e servlglo di Val e dl me m'è carissimo. 37

La lIIorigerate"zza dei membri della brigata, dunque, contrasta non

,

solà con la corrUZlone fisica- e morale del}a citti dl Firenze, colplta ' dalla mortale pestllenza, ilia anche con l'ambiente di moIte delle novelle narrate. Nella cO~cluslone della terza giornata, pe~ esemplo, Neiflle

~Improveva Filostrato, I l q~ale, nel raccantare l'a novella di Ahbech, si era permesso di rlferire aIle donne della brlgata una metafora ql

ff . . b l ' . , 38

e etto lnequlvoca l mente erotlco. Nella, concluSlone della sesta giornata, "DIoneo espllcl tamente giustifica la 'dlfferenza tra l' onestà 'deI, comportamento e la liberti deI novellare, quando l~ donne, preoccupate

deI rispetto dei CO~tumI, 10 preg~no dl cambiare Il tema audace da lui, proposto pel' la VII glornata; Il racconto non intacca la morale deI

37 Dec. X.Concl.3-5. SI veda, a questo proposito, Petronio, Il Decameron, p. 25: "Ed è proprIO questo, i l moto ,sp~ri tuale deU' onesta , brlgata in tali novelle: superlori di cultura, dl educazione, dl splrlto, i novellieri deI Boccaccio avvertono la distanza che è tra 101'0 e quel mondo plebeo; ma pOlche pOl la loro umanità è comprensiva e indulgente, pOlchê la lorD dignità è temperata di glovinezza, poiche c'è in eSSI vivace il gusto deI comico, essi si compiacciono pure di quel mondo volgare, atcentuandono i tratti più crudi, sottollneandone gli aspetti PIÙ cqmici avvolgendo tutto dl un rlso, che ,indichl nOn adesione

sentimentale 0 ideologIca, ma animo sgombro da preoccupazioni moralistIche e religiose, spirito, Incline a guardare a certi aspetti InferIor,i dell'uomo come ad uno spettacolo di CUI si possa godere a certe' ore, a dimenticare i lutt~ recenti, a rasserenare la mente, a porre'una parentesi sana di risa tra l vagheggiamenti dE quell'altro mondo generoso è cortese, che è I l proprIo e che appunto per questo impegna a fondo 10 spin to."

38 Cfr. Dec. III.Concl.2-3.

,

r

P ,

singoll che cleve essere giudlcata sugli attl e non sulle parole:" 39 69

D9nne, io conosco CIO che 10 ho Imposto non meno che fa~ciate voi, e da imporlo non ml pote' lstorré quello che voi mi vol ete mostrat, pensando che i l _tempo è tale che, per la perversità di questâ staglone, gli ,giudiCl hanno lasçlato i tri,bunall', le leggi, cos1 le q~vine come le umane, tacclono, e ampia llcenzia per conservar la Vlta è conceduta a clascuno? per rhé, se alquanto s'allarga l~ vostra oncsta,nel 'favellare, non per dovere con le opere mai alcuna cosa sconcia segulre, ma per dare dlletto a vo i e ad al tri, non vcggo con che argomento da co,ncedere Vl possa nello avvenire riprendete alcuno. Oltre a questo la nostra brlgata, dal primo di' Infino a questa bra stata onestlsslma, per casa

che cletta ci Sl Sla non mi p~re che in at~o alcuno si Sla maculata né ~

si maculerà con 10 aiuto di Dio. Appresso, che è colui,che non conOsca la vostra onestà? la quale non che i raglonamenti soHazzevoll, ma 11 terrore della morte non credo c~e potesse smagare. E a'dirvl Il vero, chi sapesse che VOl vi cessaste da queste Clance ragionare alcuna volta, forse susplc_herebhe che voi in Clà non foste cO,lpevoli, e per cià

Tyglonare non ne voleste. Senza che VOl mi fareste un bello onore, essendo 10 stato ubbidente a tutti, e ara avèndomi vostro rc fatto, mi voleste la legge, porre ln mano, e dl quello non due che 10 avessl Imposto~

Lasciate adunque questa suspizione più atta a' cattivi anlrnl ~8e a' vQstri, e con la buona vcnturà pensi Clascuna di dlrla bella.

'In que'sto br~no, corne pure in diversi altn passi sia delle novelle

,

come della cornlce, 'trovlamo la parola "ciance," che ,sembra voler stab:i1ire un netto c,ontrasto 'tra 11 mondo della vita prlvata dei memb,rl

come della cornlce, 'trovlamo la parola "ciance," che ,sembra voler stab:i1ire un netto c,ontrasto 'tra 11 mondo della vita prlvata dei memb,rl

Nel documento ~ Joseph Costanzo Colantonio (pagine 60-82)

Documenti correlati