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EDOARDO,e GIACINTO.

Edo.

Ah

!ah!eccocia Parigi, quantoè delizioso questo soggiorno! è inquesta Capitaleove regna esiede la splendidezza! ove tuttospira giocon-dità, brio e

buon

gusto!

Già. Si,si,purché alcontrario questa città non siafatalissima per noi.

Edo.

Ma

inverità, o Giacinto,eh* io scorgo in te tutte lequalità d’unfurfante,d’untemerario, e insiemedi unvile, d’untimoroso.

Già. Edoardo! Edoardo! le tue proposizionisono un po’troppoavanzate,a

me

nonsiconvengono, nè lesoffrirò giammai,cessa dall’insidio, altri-menti cidisgusteremo.

Edo. Via, via non t’infuriare, siffatti scherzisono permessi fra noi.T'assicuro, o Giacinto, cheuna

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un’avventura inParigi.

curiosa avventuranon mi avvennegiammai, elladesterebbe 1’estroagli autori francesi.

Che

bell’idea in’è venuta!in fedi? miache ora inco-mincio ad insuperbirmi.

E

tu nonapplaudisciai miei talenti?questo, questo si chiama esser do-tati dalla naturadispirito, e coraggio

, saper profittare delle circostanze, essernati insostanza perfarfortuna in questomondo. Ah!ah! que-sta inelagodo,ellaè ridicoladavvero, (ridendo) Già.Edoardo, non sono questi i momenti di *

scherzare.Noi siamo involti nel piti maledetto imbroglio, bagattelle! etu astuto epenetrante non comprendi laconseguenza terribile che na-scer potràdasiffatto

impegno?

pazienza, senon avessimoancora il recente esempio di Torino

,

dovese nonera l’orosomministratoalvetturale, cquei benedetti cavalli cheper nostra sorte vo-lavano,la nostra storia andavaper finiremolto luttuosamente!

Oh

Dio! iniscorronoancora per tutto il corpo ifreddi sudori!

Edo.

Eh

pazzo maledetto! pusillanime

come

va questa faccenda?non fostitu l’autore della gran-diosa rappresentazioneda noi data in Torino?

Non

venne date il consigliodipresentarelafai-, silicatacambiale diventi mila franchi a quel _Negoziante?

Non

futuo fratello,che da Venezia scrisselalettera d’avviso perla Tratta contraf-facendoil carattere delcorrispondente,affinchè non vi fossero ostacoli al pagamento, ed ora vienifuoricon istravaganze,con timori,con di-sperazioni?

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ATTO

UNICO

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Già.Quantodici è lapura verità,non posso ne-garlo,eseabbiamocommessa qualchebizzarria...

Edo. Ah! ah! questaè da ridere,trufferiedi tal sortalechiami bizzarrie? ah!ah!nell’istessa ma-nierache si

nome

di conquistatore a colui checollaforza,ocoll’ingannotoglieilregno ad

un

altro; prosegui,prosegui.

Già.Se abbiamo commessa qualchebizzarriaè stata fruttodelle mieinsinuazioni,

ma

ora....

Edo.

Ma

ora,

come

degnotuo allievo,voglio farti conoscere finoaqual punto di perfezione, mi abbiano condottole tue lezioni, lo renderò il

mio

nome

celebreal pari del tuo,e voglioanzi superarli.

Già.

Non

ètempo discherzare, io ti ripeto. In questo nostronuovo cimento il pericoloèchiaro

come

laluce del Sole, figurati! Noi troviamo

1’altrasera questo vecchio Conte di Colfiorito

,

assalito dadiversi manigoldi,lodifendiamo, c raccontandociegli che tale affronto partiva da unCavaliere libertinoacuiaveanegatala

mano

disuafiglia, perchèpromessaal figliod’un ami co,che giunger doveafra alcune settimane da Lione, tu senzapuntoconsiderare,tiprevali della congiuntura,chetiparve favorevole,ed esclami tutto

commosso,

ohqualfortuna appenagiunti aParigi, salvarla vita almiosuocero!Ilvecchio

, rimanestupefatto, immobiledallasorpresa, c tu

«^nzabadarea complimenti,ti slancifra lesue braccia, etifingiilfigliodelMarchese Asdrubale

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50

un’avventura inParigi.

suoamico.

A

tesembra questo un bel tratto d'ingegno?imprudente!iotidiròsempre questa spiacevoleverità, tuoperastimale, malissimo

,

nèpotevifar peggio.

Edo.

Non

mifare il bell’

umore

,sciocco che sei, non intendesti eh’ eglinon conosce il .figlio di questo suo amico, edio vogliofra tre giorni sti-pulatoil contratto, yiisi consegni la vistosa

somma

di cento milafranchi,econquella

fug-, girein Inghilterra.

Già.

Ma

sein questotempoildiavolo facesseche

losposodestinatogiungesse aParigi?

Edo.

Tutto èfruttodicombinazione nel

mondò,

tuttoè fortuna,basta aversortita dalla natura la virtùdi saperlaafferrare,etenerlafortemente

' avvinta, giacchétu bensaicheappartienea quel sessodove la volubilità,

1'incostanzaed il ca-priccio non sono nomi chimerici. Su via, non vogliosentiraltro.

Già Tu

miconvinci,enon so più chedire.(poi dasò)

&

megliofingersi persuaso, in qualche maniera mitrarrò d’imbroglio. ... Edo.Coraggio, o Giacinto, questo nostro grande

impegnosisosterràameraviglia, il

nome

noslro deverendersi rinomatissimoaiposteri.T'accerto, o Giacinto,chela vitadissipatache noi

faccia-mo

miriescedeliziosa,ed oltremodo soddisfacen-te,io nonla cangerei conquella d’uuPriocipe, c se seguitiamodiquesto passo

nell’onorevolissi-ma

carriera nella qualevantaggiosamentegià

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!..

ATTO

UNICO. ':f'

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ciamo giganteschipassi, in pochi anni noi diven-tiamo milionari, ed allora saituche far

dobbia-.

nm?

Sicompariscetutto ad un trattonella so-cietàsottoaltroaspetto, siprofonde l'oro,ed al

momento ognuno

farà agara per procurarsi la

. nostra amicizia,la nostraprotezione, elefollie commesse verrannosepolte nell’oro che

posse-. deremo. \

Già.

Ma

tuperò fai tutto facilissimo, ogni cosa vieneaccomodatala tuo piacere; ben m’ av-veggo che malgradol’infinitepremure che ado-pero per ilbuon andamento de’

eomuni

affari

,

j.essi verrannototalmenterovinati dallatua osti-nazione, dall’eccessivotuoardimento.

Edo. Balordo,e vigliacco! Orsùfiniamola,‘

que-stisentimenti sonoindegnid'unmatricolato

bir-. banlc parituo;o tutaci,e miseguinell' im-presa,ed avraiparte delfruttodei mieisudori, oppurepaventa ilmio sdegno,tusai di quali

. risoluzioni posso esser capace.

Già. (/rasè)

È

prudenzail secondarlo. Per

me

ac-consentoadesserticompagno,

e

sosterrò

egregia-,

mente

la parte dituo servitore, usa però precau-zione e prudenza, Edoardo, non tifidartroppo

,.;dcltuospirito, edil tuttoandràforse favorevole mepte. j i

*.

Edo. Osservastiin qualmaniera mi disimpegnai al-lorché mivennero chieste le lettere della

£»-miglia?•. ;

...

... . ; ••

Già.

Gran

fecondità d’immaginazione! gli rispow-*

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un’avventura in Parigi.

desticbefosti assalitodurante ilcammino,eche gliassassini tolserounavaligia, nella quale oltre molt’ oro,ed un

numero

di brillanti,avevi dentroil tuoportafoglio. L’invenzionefu oppor-tuna molto, poichéciòsentendoil vecchioConte

ti diedeuna borsa concento Luigiper supplire intantoa tuoi presenti bisogni.

Edo.Iosfido Le-Sage c Cervantes ad inventare tantecombinazioni,tu stupirai,o Giacinto.

Oh

in fedemiati farò vedereportenti prodigj!

Già. Purchélacuccagna non finisca col peggiore

. nostrodanno!(dasè) •' -' ' ' ;

Edo. Che

buon uomo

all’antica è quel Conte dì Colfiorilo! quale schiettezza! che semplicità!

Qual dolcefisonomiaha Metildesua figlia! non

-vidi mai più vezzosa ed amabile ragazza!

Che

.

boccone,o Giacinto,che boccone! Davvero che questoinganno mi va

sommamente

agenio, sa-rebbecuriosacheoltre una buona dote,io fossi perqualche giorno possessore di tale incanta-trice bellezza.

Eh

,un certo raggio di speranza mi avvivailcuorenel petto.

Ma

intendiamoci bene, questapreda nonentranei nostri contratti

<di divisione.

Già.(Che

uomo

senza giudizio!) Voglia il Cielo chel'amorenonti siafunesto,e non ti faccia dimenticarela nostra sicurezza,ilnostro interes-se,e sappicheanche 1*ariadi Parigicomincia a divenirmalsana pernoi. (pianomolto) Edo.(scherzoso)

Ah

!ah!ah!nontidirò d’

in-namorarmi,

ma

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