I
ATTO UN fa©.
Sala terrena
con
invetriale dalle qualisiscorqe ilgiardinoDue
porle laterali,sisinistraCa-mera
diIfldrgoi.Uno
specchiogrande a
dritta.Un canapè,
sedie.SCENA PRIMA.
IlConteeGustavo. .
Con.
Come
?caro Gustavo,sei a Parigie non vienia visitareiltuo anticoamicodi collegio?Gus.
Non
mi trovoallacapitale che daventiquattroore c debbo raggiungere all’istante ilmio reggimentoav Montpellier.
Con.Raccontami
dunque
i tuoiavanzamentiin questi dueannidiassenza. Lavitamilitareè cosifertile di avventure,didistrazioni.Gus.Si,èpur troppoassai fertile!poichétalqualemi vediiosonoilpiù disgraziato degliuomini.
Con. Sarestiforseperseguitato dai creditori?
Gus.Oli!fosse pure...
Con.
Uua
passioncclla infeliceforse?Gus.Precisamente.
Una
giovanecheioidolatravaechemi
corrispondeva pure... allorchéera per chiederela suamano, un
ordine del mio colonnello michiamò sottolemiebandiere. Partiiedoposei mesisoltanto riceveiquestaletterafatale.Ascolta:(Legge)uQuando
uritornerete,Gustavo,io saròmaritata,i mieipa-lireuti Io vogliono,debboseguire
un uomo
cheio unonamo
echenonpotròamare,
ma
imieidoveri«m'impongono1’obbligodidirviaddio;dimenticatei unostrisogni di felicità e nou cercale di rivedere ul’infelice,PaolinaGercourt»*
.
Con.
Ma
questo èun romanzetto!ifteedbyGooglc
-4 MARGOT
Gus. Al mioritornoessaaveva già lasciatalafamiglia, e adonta dellemieinformazioni nullahapotuto ancora mettermisullesuetraccie.
Con.Consolati,miocaroGustavo* chetuseifelice.
Gus. Inqual
modo
?Con. Setu sapessi che cosa èilmatrimonio!...iopuremi sono innamoratodiunaladicuifìsonomia piccantemi ispiròlapassionepiùardente,
ma
nonebbicome
te la felicitàdiperderla; disgraziatamentemi
sonoammo-gliato.
Gus.Avrestiadolertidellasua condotta?
Con. Dallasuacondotta no,
ma
delpersonale, delle sue manieregoffeecomuni,dellesueespressionitrivialie chelafanno scomparireper tutto.Gus.Ho»-eapito,
un
matrimoniodisuguale.Con.
Pur
troppoilpiù disuguale!Tu
conosciilmio ca-rattere,imieipregiudizi controinostricostumi pari-gini;misi parlòtantodell’innocenzacampestre,che ionon sognavaaltroche un’ esistenza pacificae ver-deggiante. Iosapeva che sposando questagiovane con-veniva incominciare dalla educazione, ioconoscevailsuocarattere leggiero,
ma
piùaveva adolermene, mag-giormente andava superbodi dirmi,questa fanciulla mi daràtuttalasuafortunaedilsuoavvenire.Gus.
Ma
comeincontrastiquestagiovane?Con.
È
unanovelladelleMille ed,ima
Notti;fu in se-guitod’unapartitadicacciaincui gravementeferito misitrasportònellacasa diun
onestofittaiuolo, ladi cuifigliaebbeperme
lepiù delicate attenzioni;infine cheti dirò io?Lariconoscenzaingenera l’amicizia, l’a-miciziafecenascerel’amore,etremesi dopolasua convalescenzail conteDe-Neris divenneil marito di unasemplice contadina.Gus.
E
questa alleanzanontrovòalcun ostacoloperparte dellafamiglia?Con. Grandissimiostacoli,specialmentedaparte del ba-ronediMarnach,miozio,chemainoncessa di van-tarelagrandezzade’suoiavi edibenefiziidell’ edu-cazione.
Gus.
Oh
!ma
non bisogna disperare; colla pazienza riesciraiatutto.ATTOUNICO. ‘S Con. Credi che ho fattotuttoquelloche
umanamente
era possibiledi fare,le ho procuratoil maestro fran-cese,maestrodiballo,dimusica, e tutto ciònon con-tribuì chearenderla più-ridicola,eperconvincerti maggiormentetidiròcheellanonyuoI esserechiamata altrimentiche Margot.
Gus.Margot!(Ridendo)
Con.Sì,Margot,cosìsichiamava suamadreesua nonna, edessanon cambierebbequesto
nome
perun
impero.Inteudi?iodebbochiamarlacontessaMargot;vièda divenire pazzol
Gus.Perseveranza, caro mio, e arriverai a farneuna
dama
» compita.
^2
Con.
Ne
dubitoassai. (Siodevantare Margot)V
odi tu?eccolache cantalesue canzonette campestri, ora giudicheraidatemedesimo.SCENA
II.Margot entra cantandoeballando,
. edetti.
t
Mar. (cantando)
uLafarfallettavolaenons’arresta uCh’ai subitoapparirdidonnicciola:
A
aE
colla reticelladalla testa»
La
farfallettaentraepiùnonvola,nCon.
Ma
nonvedetemadama
?viè quipersona che vor-rebbe...Mar. Oh!
scusi,signore...vostraserva...Vi auguroun
buongiorno...iononstomale...Gus.
Me
neaccorgo.Con.Miabuonaamica,tipresentoGustavo d’Arenbergh miocompagnonedicollegio.
Mar. Ah
!capisco,siete statia scuola insieme.Gus
.(Ascuola?)Con. Sono due anni che noncivediamo,epuoibene im-maginartiilpiacerecheprovonelrivederlo.
Mar.
pii!,.,sicuramente,comeiose rivedossiilmiovii-Digiti?edbyGoogle
!
6/ MABGOT
rlagg'Oedilmiocaprone, o signore,,cheha dne bellis-simecorna...
Con.(Eccolacoipolliecolsuo caprone; nopvi
manca
chesuoicugino; quale supplizio!)/Mar. È
tamburinoilsignore?Gus.(ridendo)No,madama, sonouffizialed’infanteria.
Mar. Ah!è
un
belcorpo,ma
ancheitamburini...Gus.Sembrache
madama
amitalgenere!Mar.
Davvero! quando passavano iuuanziallamia ca-setta,che sentivo quelrataplan, rataplan...lidivoravo cogliocchi.Con.
Ma
taceteunavolta,avetedelleideeinoliostrane.(A
Gustavo)(Vedichenontiavevodettotutto!)Gus
(Ma però quellafranchezza, quella grazianaturale;iolatrovo piacevole,divertente.) jlfar.(cantacome sopra)
Con
.
Ebbene,madama...
Mar.
Avete ragione:miparevad’essere nel belmezzo dellemiepecore.Con.Spero,miocaroGustavo, chequest’oggi pranzerai connoi'?
Mar
Glifarò assaggiarelapolentafrittaaduso delmio paese.Gus.Accattocolmassimopiacere:solovichieggola per-missionedilasciarvi
un
momento; sonoattesodal co-mandantedipiazza.Con.Serviticontuttalibertà.
Mar.Fatecomese fosteincasad’altri.
Gus.Dunque,arivederci piùtardi.
Con.Contiamo su
$
te.Gus. Fraun quartod’orasaròdiritorno.
Madama,
per-mettetemidiprendere congedo davoi.Mar.Signore,voimiconfnsiouate.
Con.Addio, addio. (Gustavoesce)
Con.Orachesiamosoli, ,roiacara arnica^ concedimidi dirtichel&lufcnianierè
d
r topdttrli 4veramenle.scan-dalosa.Mar.
Ma
cosahofatti»?Con.Cosahai fatto?Chenecessitàvierad’esternareil tuo genio peitamburini?.Creditucheciò sia conve-nienteallapresenza diunostraniero?
Avevamo
forsei»#’*4
ATTOUNICO. 7
.bisognodisaperecheavrestivolontà dirivedereituoi polii,ituoicaproui equalchevoltaancheiltuo cu-ginoGiovanni,
un
imbecille,un
rusticp.Mar.
Non
miditetalicose,eglièun
buon ragazzo,ha deltalentoe poièmiocugino,ediocredo chesipossa amare suocugino.Cac.Losobeneche tunonfaialcuumaleeletue in-tenzionisonopurissimecomeiltuocuore,uiailmondo, cara amica,nontien registro dei nostri pensieri,egli nongiudicachelenostreazioni elenostreparole,e sonoprecisamente queste chesi sonointe rese^ftre-prensibili:questa
mane
ancoranonhai detto in pre-senzadel mio segretario,che hai ordinatoallacuoca unafracassatadipolli?Mar
*Ebbene,chec’èdimale? Con.Sidiceunafricasseadipolli,amicamia.Mar.
Oh
!frica,ofraca,èlostesso.Con.No,sonocerteespressionichenon debbonouscire dalla boccadiuna
dama
dellatua condizione.Mar.Della mia condizione? Sojpo forse un?
dama
di condizione io?Sono Margotnata inmezzo aicavalli edallerape,voimitrovastenel mio umilecasolare,e làioerafelice.Oli1miobel villaggio!Oli! miobuou cugino!Oh!
miegalline! che micorrevate incontro quandovifacevapio,pio, pio,pio.Quellasipoteva chiamareverafelicità! 1 ..
Con.Sì, Iocredo,ne convengo,
ma
lpcontessaPe-I$eris nonèpiù Margotlacontadina,eli?deveprender^tutta lagentilezzaemanierechesiaddiconoaldileirango, ed.usciredaunaiguoranzachefaarrossire«doro che l'attorniano.Mar. Tanto peggio,,i.oparlocomeso;
a^
fine deiconti»J’oradelformaggiovienepertutti,e vi dichiaroche incomincio ad annoiarmie quest’oggi do congedoal maestrodilingua,aisuoipassivi edaisuoiaggiuntivi,
mando
aspassoilmaestrodimusicaco’suoisospirie lesuebiscrome, edancheil maestrodiballochemi slogalavitaelegambe.Con.Maria,
ma
caraMaria...Mar. Non
paichiamoMaria,mi chiamo Margot, mia nonna si chiamava Màrgat, mia madre Margot,noisiamotutti Margotdimadreiafiglia.DigilizedbyGoogle
8 .MARGOT
Con.
Ma
sì,Margot,comevuoi.(Poverome
!che ho mai fatto!)(Esce)Mar. Domando un
po’iosenondovrò più aprirla bocca per parlare?Erapiùcontentaquandoconversava con miocugino Giallognolo,si discorrevafrancamente, e quando mi infastidiva glidavouno schiaffoedeglimi prendevapeicapellie lì,dai, tira...Ah
! quellisono momentidifelicità1SCENA
111.
•r-IIbaronediMarnach,Paolina,Conteedelta.
Bar. Sì,nipotemio,sonoio,tuozio,cheinsegno d’ami-ciziavieneafartiunavisitadiriconciliazione.
Con.
Come
potrei ringraziarvi?Mar. Mio Dio! Se nonsono' stralocchiamiparedi rico-nosceremadamigellaPaolinadiGercourt,miasorella di latte.
Pao. Margotqui!
ma
inqualmodo
?come?...Bar. Come,come!... èlasposadimionipote.
Pao.Contessa?...
Mar. Lastessadiprimaperò...Voi puresietemaritata?
Pao.Senzadubbio, cd ecco quimiomaritoil baronedi Maruach.
Mar.IlbaronediCarnach?quelvecchiolà? (Lo aveva preso persuononno!)
Con.Mi sembra che voifatelevostrecoseintutto si-lenzio.
Bar.Chevuoi,miocaro?Miannoiai delcelibato, la
mia
buona stellamihafattotrovareuno de’ suoitesori piùrariepiùpreziosi,una donnacheoltrealla gra-zia.allospirito,allabellezza,vasuperbadiaveravuta unaeducazionebrillante,ediunavirtù atuttaprova.Con.
E
se iola giudicoperlabuona opinione cheho
dimiazia,deve essereunacatenamoltodolcea por-tare.
Mar.
Checosaglifateportare,madamigella? Pao.Non
sono madamigella;non sonopiùPaolina,tuasorelladi latte?tusaibenechemichiamavi
cou
al-trotitolo,esìchenonericontessaallora.ATTO
UNICO. 9Mar. E
dacchélasonodivenuta,nonso più parlare.Bar.Dunque,nipote mio,seitu contento? Con.
Non
iniposso lagnare,cisonoallevolte dellenubicheattraversanoilmiobelcielo,
ma
essesidileguano benpresto.Mar.
E
non apparirebbero neancheseeglinon volesse cheioparliscacome
unaduchessa.Bar.(Oh,oh!Parlisca!)
Con.
A
voinonoso chiedere sesiete feliceo no.Bar. Puoirisparmiartiquestapena,dell’istruzionelino allapuntadelledita,conoscelamusica come Verdi
,ha
molte lingue.
Mar.
Come?
Voiavetemolte lingue?fatemi vedere....Bar.In conclusione, è
un
portento di scienze.Pao.
Ma
in veritàvoitrascendete in elogiperme
,temo dinon poter giustificarelevostre parole.Bar. Conoscolatuamodestiaenoninsistopiùoltre. Se-guimi,miocaroDe-Neris,dobbiamointrattenerci as-sieme sudeinostri particolari;queste signoreavranno lacompiacenzadiattenderciqua.
Mar.
Andate,andate pure
,signorCornach,cifate
un
piacere.Bar.(Mihabattezzato perCornach!)Lilina,nonti im-pazientare,torno subito.
Pao.
Come
v’aggrada.Bar.(asuonipote )
Eh?
che obbedienza!che mansue-tudine!Tutti benefizi dell’educazione! (Escono tutti edue)Mar. Finalmente sonopartiti.
Ma
ditemiun
poco qual strana ideaavete^avuta di prenderquel marito così vecchio?Pao.Parla piano.
Mar. Sefossebello,
meno
male,ma
èanchebrutto.Pao.lononfuipadronadiscegliere coluichedoveva es-sere
compagno
de’mieigiorni,imiei parentihanno volutoquesto matrimonio.
Mar. Convenivarifiutare,ebuonanotte.
Pao.Felicete,chepuoi ideartichenellagrandesocietà sipossaagire e volerecomenellecampagne;noisiamo glischiavi dei pregiudizi edobbiamoobbedire.
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10 mi.Ri;or
SCENA
IV.Giovanni, poiGustavoedetti.
Gio. (dal fondo convaligieinspallaevestito
da
con-tadinocaricalo) Starebbequi,Margot?Mar. Questavoce!...
Oh
!chi vedo,Giovanni? Gio.(lasciando caderevaligieebastone) Margot!Gus. Eccomidiritorno.
Pao. Ah!signore,cheavetemaifatto?lasciatemi.(Esce) Gus.
Non
fuggirmi,asouUaHH,l iseguirà,.(Esce) Mar. To,to! siconoscono?Bravi.Gio.
Non
sbagliodunque?Sietepropriovoicheiovedo?Mar.
Si,sonoio,Margot,tuacugina.,.,ancheor ora pen-savoate,sai?Gio.FedediDio!voipensavateame,contessaMargot?
Mar.
Senti, semivuoibenenon mi chiamarecontessa.Gio.Se questoèilvostro
nome
,perchènon lovolete?
Non
posso chiamarviMargot,come
vjchiamavo prima.Mar.Voglio cheiymi diadeltu,
come
perlopassato.Gio.Che, unadama....lacootessa....voletechevidia del tu ?
Mar. E
meglio ancora,chetumiabbracci.Gio.Senon èchequesto,non melfaccio direduevolte, * giacchénpu vi nascondo che neho granvolontà; pe-rò
un
.contadinocome
me, non sosedebba....Mar. Auimo,imbecille,giacchételopermetto....
Gio.AJt>!iqfedemia
, bisognaobbedire.(l
/
abbraccia)Dio d.c.l cielo! .chebella cosa Stringerealseno
una
contessa,egliè
come
semangiassimodelpapebianco.Mar.
Ma come
accade chetuseia Parigi?Gio.
Non
haivedutoilmiosacco?oo.nt’accorgiche noi siamoingagiati?Mar.
Ingagiati?Gio.Sì,dopo chelasciastiiltuopaesepativo, tutto im-mersonelsilenzio,e nella trisiezza,ecco che.
un
bel gjorpu hodetto,voglioessereun
soldato, esiccome sono
un
bell’uomo ^
mihanno messoin de’pi
ì\) beireggimenti,neivolteggiatoridelceutro^prafrr"1'
Mar. Come,seimilitare?
ATTO
,UNICO- 41 Gio.Già,enon hovoluto partiresenzadirtiaddio.Mar. Haifatalobenissimo.
Gio.
Ma
cprbézzoli!chevestito!devecostarepiùdeltuo corpettinodilana,nonè vero?Mar.SI,costadipiù, e mi dàpiù imbarazzo.
Gio.Tiricordiquandosicantavatornandoacasa, con-ducendoilnostrogregeallacapanna?
Mar. Se
me
nericordo!mi sembra ieri,equandosi bal-lava,esicantavainunioneatuttele ragazze del vil-laggio....Gio.
E
chebelledanze!Mar. Proviamose
me
uerammento
ancora.Gio.
Oh
!unacontessa.Mar. Imbecille!Vieni qui.(Sipongono aballare)
SCENA
V.IlConte,Baronee
dettf^*^
l/'^~
Con. Chevedo!
Bar.Delizioso!
Gio.Siamocolti.
Afar.
Non
aver paura,èinio marito.Con.
Mi
direstevoi,madama,
chiè,quest’uomo,echeco-safaceva ?'
^ ^
Alar.Questoèmiocugino'.Cosa faceva?miabbracciava?
Bar.(Costei èbenfranca!)
Con.
Ah!
questièvostro cugino Giovanni? e voiosate convenire....Mar. E
perchèlodovreinascondere?semi ha abbraccia-ta,èseguochelodesiderava.Gio.Sì,signore. Iodesiderava.
Con.
Ah
!questo è troppo,ediononsoffrirò....Mar.
Checosa?che mio cugino nonmiabbracci?Oh
!vorreiiiupo’ sapereseaveteildritto d’iuipcdirmelo.
Con. Sene hoildritto?...
Mar. Nou
signore,nonl’avete.(A
Giovanni) Nonè vero, chenonm
lohaVC
aitatiti fGio.
Non
celoha.Con.
Ma
miozio,liudite?Bar.
Te
lopredissi,ma
tulohaivolalo....DigitizedbyGoogle
12 1
MARGOT
Mar.
Io acconsentiiperfarvipiacere ad involtarmiin questiabitichemi
dannoimpaccio,acconsentoa par-larein ise inassecome
ladrammatica
esige,ma
non parlare piùamio cugino,obbliareilmiovillaggio,icompagnidibambinaggio nonIosperateche mivi ob-bligassero,echemivisicostringessero.
Gio.Hairagione,nonsoffrirecheticostringassero.
Con.
È
tempodifinirla;rientratevoi,o signora,e voi usciteall’istante,altrimenti.,..Mar.
Giovanni,restalì.Gio. Restalì.
Bar.
(ridendo)(Oh!
bella,bella!rivoluzione contadine-sca1)Con.
Non
miavetedunque
inteso ?Mar.
Sì,ma
voisieteingiusto,sietecattivo,siete..,, non sochecosa, ediomirivolto.Gio.Brava,rivoltati.
Con.
Dunque,
voi?Mar.
Cirivoltiamo.Gio. Cirivoltiamo.
Con.Ebbene,io viavverto
una
volta persempre, che non vihotolta dalvostrovillaggio,e creatacontessa De-Neris pervederviaccantocerte specie di gente.Mar.
(a Giovanni )Sei tulaspecie.
Gio.
Eh!
loso.Con. Voidoveteal
mondo
edalvostrosposotale sagri-fizio,eselavostr$»riputazionenon può imporre alle vostre abitudini,cercherò tuttii mezzi possibili per preservareilmio
nome
dalridicolo,nome
chenonsiete degnadiportare.Mar.
E
velohochiestoforseilvostronome? Non
ave-voilmio?non mi chiamo Margot?Voiinisietepiaciuto perchè aveteun
belnaso,una
bocca,dueocchi,ma non
vihosposatopelvostronome, chepoi,poise vo-gliamo,non è de’ più belli. De-Neris,cosavuoldire De-Neris?Gio.Niente,come De-Bianchi.
Con.
Oh
!miapazienza!Bar.(Oh1
come mi
diverto!)Mar.
Forse perchèvoimi
avetecompratouna
carrettella pitturata,de’pendentichemi
stancanogliorecchi,eATTO
UNICO.45
dellescarpeche
mi
fannovenireicalli,sonoquestele ragionichenonvogliate, cheioparli con Giovanni?ebbene,iononvogliopiù deivostrifalbalà.
Gio. Brava,brava!
Con.Dite benissimo.
Mar. Nou
è verochehoragione,signor diCornach? di-telovoi.Bar.(Dallicon Cornach!)
Mar.Cosìsiamointesi,ioriprendoilvestito delvillaggio*
collamiacut'fietta,lestracchile eimieizoccoli,le sottane corte, così sarò più libera dellemie gambe,
mi
sbarazzeròdaquesta seta cheannunziasemprecolsuo frusciolamiavenuta,nonparleròpiù iniseinasse, abbraccieròmiocugino, abbraccieròilsignor Cornach,
abbraccieròtutti,fuorchémiomarito,perchèè
un
ge-->loso,
un
tirannochenon miama
più, echeiodetesto, eperfinireintermini didrammeticheria,vado ad ab-bigliarmiallacontadinesca;intalmodo
potròpensare allepecore,aipolli,edirealcuoco chefacciala fra-cassata.(Esce vivamente)
Con.(vivamente a Giovanni )
E
tuchefai? Gio.Me
nevado.(Impaurito,esce)
Con.Iosoffoco.
Bar.
Te
loaveva predetto,nonvièfelicitàsenza edu-cazione.Con.
Ma
iol’amava,poteva crederechequesta giovane, laqualemiprodigò tanteftSseSisenza conoscermi,e che percosì diremi chiamòallavita,potevasupporre cheildileianimofosseprivodinobiltà,ilsuo cuore senza virtù,ilsuospiritosenzaragione? Bar.Non
siformalo spirito.Ilcuoree1’animo nonsielevano se non quandolostudio e l’istruzione svilup-panoin noiilgermedellavirtù.
Con.
Ma
alloraperchèparlarmisempredelcandorec del-l’innocenzacampestre?Bar. Caro mio,tu devisottomettertiai capricciditua moglie e rassegnarti,iolelodissi,nipotemio,questa campagnuola nonticonviene, tumihai risposto
—
io l’amo,ellasaràmia moglie—
nonvolestiascoltarenè minaccio,nè tampocopreghiere, ora regolaticomepuoi, iome
nelavolemani. (Esce)Bar. Caro mio,tu devisottomettertiai capricciditua moglie e rassegnarti,iolelodissi,nipotemio,questa campagnuola nonticonviene, tumihai risposto