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3 LA SICUREZZA ANTINCENDIO

3.6 Approccio prestazionale

3.6.1 Scenari d’incendio di progetto

Il capitolo M2 descrive la procedura di identificazione, selezione e quantificazione degli scenari di incendio di progetto che sono impiegati nell'analisi quantitativa.

Con identificazione degli scenari d’incendio si intende la schematizzazione degli eventi che possono ragionevolmente verificarsi durante la vita utile dell'attività, in relazione a ciò si devono considerare tutte le condizioni di esercizio ragionevolmente prevedibili.

Per ogni fabbricato, il numero di scenari possibili è illimitato ed è perciò impossibile analizzarli tutti, anche con l’aiuto di risorse informatiche sofisticate. È quindi necessario restringere il campo di analisi ad un gruppo limitato di scenari d’incendio, scelti tra i peggiori casi realistici. È auspicabile, a tal proposito, che tutte le parti interessate vengano coinvolte nella scelta degli scenari d’incendio di progetto pertinenti.

Il codice di prevenzione incendi prevede i seguenti tre passi per la realizzazione di un progetto prestazionale che possa essere valutato correttamente dalle competenti strutture del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. 1. identificazione dei possibili scenari d’incendio che possono svilupparsi nell’attività, da cui dipende

l’esito dell’intera valutazione secondo il metodo prestazionale;

2. selezione degli scenari d’incendio di progetto tra tutti i possibili scenari d’incendio identificati; 3. descrizione quantitativa degli scenari d’incendio di progetto selezionati.

Per individuare gli scenari d'incendio il professionista antincendio sviluppa uno specifico albero degli eventi, il quale può costituire un efficace metodo qualitativo per individuare e esaminare criticamente le varie opzioni, oppure può ricorrere ad un’analisi storica la quale può guidare nell’individuazione degli scenari e fornire indicazioni quantitative utili per rendersi conto degli ordini di grandezza attesi.

3.6.1.1 Identificazione dei possibili scenari d’incendio

Nel primo passo della procedura viene in genere identificato un elevato numero di scenari d'incendio possibili nell'attività, il passo successivo consiste nel selezionare quelli che verranno denominati scenari d’incendio di progetto illustrando i motivi che portano all’esclusione degli altri scenari precedentemente individuati. Il processo può essere svolto in maniera qualitativa, oppure in maniera quantitativa se sono disponibili dati statistici desunti da fonti autorevoli e condivise.

Il professionista antincendio deve specificare se lo scenario d’incendio ipotizzato sia relativo ad una condizione di pre-flashover oppure ad una condizione di post-flashover, a seconda dell’obiettivo da raggiungere.

Ogni scenario identificato deve almeno contenere:

 evento iniziatore caratterizzato da un focolaio di incendio e dalle condizioni dell’ambiente circostante;

 propagazione dell’incendio e dei prodotti della combustione;

 azione degli impianti tecnologici e di protezione attiva contro l’incendio;

 azioni eseguite dai componenti della squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio presenti nell’ambiente;

 distribuzione e comportamento degli occupanti.

All’interno del codice nella regola tecnica riguardante l’attività Autorimessa (§ V.6.7.1) sono proposti degli scenari d’incendio da considerare per la verifica della capacità portante delle strutture in caso di incendio; vengono fornite le curve RHR dei veicoli, il numero dei veicoli coinvolti nell’incendio e la loro posizione rispetto agli elementi strutturali cui sarà condotta la verifica di resistenza al fuoco.

Un’ulteriore guida per l’identificazione degli scenari d’incendio è costituita dalla norma tecnica statunitense NFPA 101 Life Safety Code, la quale al capitolo 5 descrive gli scenari d’incendio di progetto (Design Fire Scenarios); la norma espone 8 possibili scenari:

38 Scenario 1

Incendio che si sviluppa durante una fase normale dell’attività. Nella definizione delle condizioni rappresentative dovranno essere prese in considerazione specificamente:

a) le attività delle persone presenti;

b) il numero e la posizione delle persone presenti; c) le caratteristiche geometriche dei locali;

d) il tipo e la quantità di mobilio, dei rivestimenti e del materiale contenuto nell’ambiente; e) le proprietà del combustibile presente e le fonti di innesco;

f) le condizioni di ventilazione;

g) il primo oggetto ad essere incendiato e la sua posizione. Scenario 2

Incendio che si sviluppa con la combustione di un materiale con curva di crescita ultra veloce, ubicato nella via di esodo più importante. Le porte interne all’inizio dell’incendio sono aperte. In particolare, questo scenario deve riguardare la simulazione dell’incendio con specifica attenzione ai problemi di esodo delle persone. Infatti, a causa dell’ipotetico incendio avente una rapida propagazione, occorre prestare particolare attenzione alla riduzione del numero di vie di esodo disponibili, valutando la disponibilità ed efficacia dei sistemi di esodo alternativi e le conseguenze dell’incendio sui beni da proteggere, sulle finiture interne e sui componenti strutturali.

Scenario 3

Incendio che ha inizio in un locale in cui normalmente non sono presenti persone ma che, per la sua posizione, può mettere in pericolo un grande numero di individui presenti in un altro locale dell’edificio. L’incendio, nel presente scenario, migrerà verso l’ambiente potenzialmente più affollato dell’edificio. Scenario 4

Incendio con origine in una intercapedine o in un controsoffitto adiacente ad un locale di grandi dimensioni e in cui sono presenti persone. Si ipotizzerà che l’intercapedine o il controsoffitto non siano protetti né da un sistema di rilevazione, né da uno di soppressione e che l’incendio si propagherà nell’ambiente, all’interno dell’edificio, con il maggiore indice potenziale di affollamento.

Scenario 5

Incendio di un materiale con curva di crescita lenta, rallentato dai sistemi di protezione attiva, in adiacenza ad una zona con affollamento. Questo scenario riguarda la simulazione di un incendio che si attiva da un innesco relativamente piccolo ma che sviluppa un incendio rilevante.

Scenario 6

Incendio intenso, conseguenza del maggior carico di incendio possibile nelle normali operazioni svolte nell’edificio. Esso si riferisce ad una crescita rapida in presenza di persone.

Scenario 7

Esposizione ad un incendio esterno, la cui combustione inizia in una zona esterna all’area interessata dalla valutazione e che in seguito la raggiunge e si propaga al suo interno rendendo le condizioni al suo interno non sostenibili oppure ne blocca le vie di esodo.

Scenario 8

Incendio generato da combustibili ordinari oppure che si sviluppa in un’area o stanza con sistemi di protezione (attivi o passivi) messi uno alla volta fuori uso. Questo scenario valuta l’evoluzione dell’incendio in relazione ai singoli sistemi di protezione o prodotti, considerati singolarmente non affidabili o non disponibili.

Gli scenari elaborati e di seguito selezionati dovranno essere discussi e conseguentemente approvati da un funzionario VVF incaricato.

3.6.1.2 Selezione degli scenari di progetto

Gli scenari d'incendio selezionati rappresentano un livello di rischio non inferiore a quello relativo a tutti gli scenari, ovvero il professionista antincendio seleziona i più gravosi tra gli scenari d’incendio credibili.

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La scelta degli scenari di progetto è fortemente influenzata dall’obiettivo che il professionista antincendio intende raggiungere.

Ad esempio, se si intende principalmente perseguire la salvaguardia degli occupanti durante la fase di esodo, devono essere selezionati scenari che abbiano le seguenti caratteristiche:

 un incendio di breve durata e con crescita veloce, che e accompagnato da elevata produzione di fumo e gas di combustione (ad esempio, l’incendio di un mobile imbottito), risulta più critico di uno che rilascia maggiore potenza termica, ma che ha una crescita lenta e dura più a lungo, anche se quest’ultimo sollecita termicamente in modo più severo gli elementi costruttivi presenti;

 un incendio di limitate dimensioni, che pero si sviluppa in prossimità delle vie di esodo di un locale ad alta densità di affollamento, può risultare più pericoloso di uno che emette una maggiore potenza termica, ma che si origina in un ambiente confinato e che si trova lontano dalle zone dove e prevista la presenza di occupanti.

Il professionista antincendio esplicita i motivi che portano a escluderne alcuni dalla successiva analisi quantitativa, utilizzando alberi degli eventi o secondo giudizio esperto, e seleziona i più gravi tra gli scenari d’incendio credibili.

3.6.1.3 Descrizione quantitativa degli scenari

Terminata la selezione degli scenari d’incendio di progetto se ne effettua la descrizione quantitativa: si traduce la descrizione qualitativa degli scenari in dati numerici di input appropriati per la metodologia di calcolo scelta per la verifica delle ipotesi progettuali.

Ogni scenario d'incendio identificato deve essere descritto in relazione alle 3 caratteristiche fondamentali:  attività

 occupanti  incendio.

Attività

Le caratteristiche dell'attività influenzano l'esodo degli occupanti, lo sviluppo dell'incendio e la diffusione dei prodotti della combustione. A seconda dell'obiettivo dell'analisi, la descrizione quantitativa dell’attività potrà comprendere i seguenti elementi:

 caratteristiche architettoniche e strutturali  impiantistica

 aspetti gestionali ed operativi

 Fattori ambientali che influenzano le prestazioni antincendio dell'attività

Occupanti

Serve descrivere dettagliatamente le caratteristiche della popolazione ospitata nell'attività, che possono influenzare il comportamento e la risposta nei confronti dell'incendio; in particolare, la descrizione deve tener conto:

 dell’affollamento complessivo e distribuzione degli occupanti negli ambienti dell'attività  della tipologia degli occupanti

 della familiarità degli occupanti con l'attività e con il sistema di vie d'esodo  stato di veglia o sonno degli occupanti

Incendio

La descrizione consiste nella caratterizzazione quantitativa del focolare come sorgente di energia termica e prodotti della combustione, secondo:

40  localizzazione del focolare

 tipologia del focolare, covante o con fiamma

 quantità, qualità e distribuzione spaziale del combustibile  sorgenti d’innesco

 curva RHR

 prodotti della combustione

La descrizione quantitativa dei diversi scenari di progetto ne comprende anche la durata da considerare; ovvero deve essere descritta tutta la sequenza di evoluzione dell'incendio, a partire dall'evento iniziatore per un intervallo di tempo che dipende dagli obiettivi di sicurezza da raggiungere.

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4 PROGETTAZIONE STRUTTURALE IN CASO DI INCENDIO

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