Calopteryx virgo (Linnaeus 1758)
Classe INSECTA Ordine ODONATA Famiglia Calopterygidae Specie Calopteryx virgo
QUADRO GENERALE Descrizione
Libellula con ali larghe e zampe nere. Il maschio ha ali brune e corpo azzurro metallico, la femmina ha ali brune e corpo bruno-verdastro con riflessi iridescenti. Il capo è dicoptico e le ali anteriori sono uguali a quelle posteriori, tenute in posizione di riposo accostate e verticali. Le larve sono provviste di tre lobi respiratori caudali.
Distribuzione
Specie presente e diffusa in tutta la penisola.
Riconoscimenti di tutela
L.R. 56/00 All. A Dir. 79/409/CEE All.1 RED LIST NAZIONALE
L.R. 56/00 All. B Dir. 79/409/CEE All.2/I RED LIST REGIONALE Dir. HABITAT All. II Dir. 79/409/CEE All.2/II CITES All. A
Dir. HABITAT All. II - *Prioritaria Dir. 79/409/CEE All.3/I CITES All. B Dir. HABITAT All.IV Dir. 79/409/CEE All.3/II CITES All. D
HABITAT All.V BARCELLONA L. 157/92 art. 2
BERNA All.2 BONN All.1 CATEGORIA SPEC
Criticità e minacce
La scomparsa e modificazione delle aree umide va indubbiamente a colpire una specie comunque stabile nella sua espansione. La captazione delle acque, la siccità e l’uso di pesticidi è senz’altro dannosa per la fase riproduttiva e ninfale di questa libellula.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Calopteryx virgo (Linnaeus 1758) Ecologia
Biologia
Calopteryx virgo, come le altre libellule, subisce una metamorfosi incompleta con neanidi che maturano nell’acqua nutrendosi di insetti tramite una mandibola particolare denominata “a maschera”. Durante il periodo ninfale viene svolta la muta almeno 10 volte, momento in cui le ninfe completamente mature lasciano l’ambiente acquatico compiendo la metarmofosi che le trasformerà in individui adulti.
Alimentazione
Dieta carnivora a base di insetti che volano. Spesso la predazione avviene durante il volo.
Habitat
Come tutti gli Odonati, la specie è legata all’ambiente acquatico per la riproduzione, in particolare piccoli stagni, laghetti, fossi e canali.
Analisi Locale Distribuzione nel Sito
Localizzata nell'area della valle delle Tre Fontine e quella del Cannellaio (fra i comuni di Santa Maria a Monte e Castelfranco di Sotto) in prossimità dei rii e dei boschi mesoigrofili contermini.
Caratteri
Le livree cangianti ad elevato dimorfismo sessuale sono una delle principali caratteristiche della specie.
Esigenze ecologiche
La specie predilige aree forestali ad elevata integrità ambientale, non a caso rinvenendosi, nel SIC, in una delle valli di maggiore come il sistema Tre Fontine-Cannellaio oltre a buona qualità delle acque
Valutazione dello stato di conservazione Popolazione estremamente localizzata.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Charaxes jasius (Linnaeus 1767)
Classe INSECTA Ordine LEPIDOPTERA Famiglia Nymphalidae
Specie Ninfa del corbezzolo
QUADRO GENERALE Descrizione
Farfalla che raggiunge gli 80 mm di apertura alare, presenta una colorazione rossastra con macchie vellutate, poste nel lato sottostante delle al mentre al di sopra, a parte i bordi di un arancio luminoso, si presenta scura, marrone brillante. La larva è piccola e di un colore verde brillante di non facile identificazione all’interno del fogliame.
Distribuzione
Unica farfalla di origine tropicale presente in Italia, si ritrova nelle isole tirreniche e sulle coste ioniche e tirreniche fino alla Liguria. Probabilmente assente sul versante adriatico.
Riconoscimenti di tutela
L.R. 56/00 All. A SI Dir. 79/409/CEE All.1 RED LIST NAZIONALE L.R. 56/00 All. B SI Dir. 79/409/CEE All.2/I RED LIST REGIONALE Dir. HABITAT All. II Dir. 79/409/CEE All.2/II CITES All. A
Dir. HABITAT All. II - *Prioritaria Dir. 79/409/CEE All.3/I CITES All. B Dir. HABITAT All.IV Dir. 79/409/CEE All.3/II CITES All. D
HABITAT All.V BARCELLONA L. 157/92 art. 2
BERNA All.2 BONN All.1 CATEGORIA SPEC
Criticità e minacce
I siti di riproduzione non presentano al momento criticità per le quali Charaxes jasius possa essere classificata come minacciata. La tendenza della specie a preferire luoghi incontaminati può tuttavia creare impedimenti alla diffusione della specie.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Charaxes jasius (Linnaeus 1767) Ecologia
Biologia
Ninfalide dotata di un volo potente grazie alla forte struttura muscolare, la femmina vola di foglia in foglia deponendo un solo uovo per volta sulla pagina superiore di foglie ben sviluppate di Arbutus unedo; è possibile trovare nella stessa pianta non più di 4-5 uova. Il bruco si nutre dapprima dell’uovo, spostandosi poi da una foglia all’altra nutrendosi delle stesse durante le ore serali. Vengono svolte due generazioni con tempi molto più lunghi per quella invernale.
Poco prima dello sfarfallamento la pupa diventa completamente trasparente, lasciando intravedere la pagina interna delle ali nera e rossa.
Alimentazione
La dieta delle larve è composta esclusivamente da foglie di corbezzolo. L’adulto si nutre di sostanze zuccherine e alcoliche come la frutta in putrefazione e i Sali contenuti nel letame.
Habitat
Specie costiera, si muove nelle aree in cui è abbondante la presenza di Arbutus unedo.
Analisi Locale Distribuzione nel Sito
Diffusa in tutto il SIC delle Cerbaie con preferenza verso le zone “alte” dove è più presente il Corbezzolo.
Caratteri Nessuno.
Esigenze ecologiche
L’esigenza principale risiede nella presenza della pianta nutrice che, sulle Cerbaie, risulta assai presente. La presenza di incendi potrebbe anche favorire l’espansione della specie a causa della regressione degli stadi della vegetazione a favore di specie pirofile come il corbezzolo.
Valutazione dello stato di conservazione Scarsità di dati significativi.
Note
Le Cerbaie possono essere considerate una delle aree più interne dell’areale di distribuzione prevalentemente centrato sulla fascia costiera.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Lucanus cervus (Linnaeus 1758)
Classe INSECTA Ordine COLEOPTERA Famiglia Lucanidae Specie Cervo volante
QUADRO GENERALE Descrizione
Grande coleottero, raggiunge gli 8 cm nel maschio e i 4 cm nelle femmine, entrambi con corpo allungato nero. Caratterizzato dalle due grosse mandibole che ricordano le corna di un cervo e che vengono usate per i combattimenti per il possesso della femmina, la quale ne risulta sprovvista. Le femmine hanno anche zampe più corte e tozze, utilizzate insieme alle corte mandibole per scavare le camere all’interno delle quali saranno deposte le uova, e il capo più stretto del pronoto. L’estremo dimorfismo produce comunque anche maschi periodonti (con mandibole ridotte) e dunque di minori dimensioni. La specie si distingue da Lucanus tetradon per il dente maggiore delle mandibole situato in generale nella metà distale o più raramente alla metà della lunghezza.
Distribuzione
Specie ad areale italiano centro settentrionale, raggiunge il suo limite altitudinale a nord di Roma. Segnalazioni varie lo collocano anche più a sud, fino alla Sicilia, dove è comunque molto sporadico.
Riconoscimenti di tutela
L.R. 56/00 All. A SI Dir. 79/409/CEE All.1 RED LIST NAZIONALE L.R. 56/00 All. B SI Dir. 79/409/CEE All.2/I RED LIST REGIONALE Dir. HABITAT All. II SI Dir. 79/409/CEE All.2/II CITES All. A
Dir. HABITAT All. II - *Prioritaria Dir. 79/409/CEE All.3/I CITES All. B Dir. HABITAT All.IV Dir. 79/409/CEE All.3/II CITES All. D
HABITAT All.V BARCELLONA L. 157/92 art. 2
BERNA All.2 BONN All.1 CATEGORIA SPEC
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Lucanus cervus (Linnaeus 1758) Criticità e minacce
Specie in netta diminuzione a causa della scomparsa degli habitat, identificati in maggior istanza in querceti vetusti e deperienti. Le pratiche selvicolturali tendono infatti a eliminare i grandi esemplari, specie se malate, a vantaggio di una provvigione legnosa maggiore e per diminuire la possibilità di contagio nei confronti degli altri individui.
Ecologia Biologia
La femmina di Lucanus cervus depone le uova alla base di ceppi di alberi vecchi in camere create appositamente. Le larve sono dotate di potenti mandibole grazie alle quali vengono scavate lunghe galleria all’interno dello xilema. A causa del ridotto contenuto calorico del nutrimento tratto dal legno sono in grado di effettuare la metamorfosi dopo 4 – 6 anni, quando si impupano all’interno del terreno. Dopo un mese la pupa si trasforma in adulto, il quale sfarfalla l’estate dell’anno successivo dopo essere rimasto all’interno del bozzolo pupale. Con attività prettamente crepuscolare, i maschi muoiono dopo 2 mesi di vita mentre le femmine arrivano a settembre.
Alimentazione
Insetto xilofago, le voracissime larve si nutrono preferibilmente di querce per la durata di circa 3 – 4 anni. Gli adulti si nutrono delle produzioni linfatiche degli alberi deperienti o feriti tramite appositi stiletti boccali.
Habitat
La specie vive in boschi di latifoglie, preferibilmente di quercia, castagno, faggio, salice e pioppo. Le specie quercine restano comunque le predilette da questa tipo di coleottero, che trascorre 7 – 8 mesi di vita all’interno della lettiera del bosco.
Analisi Locale Distribuzione nel Sito
Diffuso in tutto il SIC delle Cerbaie ma in rarefazione a causa dell'abbattimento di grandi esemplari di querce.
Caratteri Nessuno.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Lucanus cervus (Linnaeus 1758) Esigenze ecologiche
L'abbattimento di grandi alberi e la spesso inidonea gestione dei tagli boschivi sono le maggior criticità da segnalare in questo territorio.
Valutazione dello stato di conservazione Scarsità di dati significativi.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO
Planorbarius corneus (Linnaeus 1758)
Classe GASTEROPODA Ordine BASOMMATOPHORA Famiglia Planorbidae
Specie Planorbarius corneus
QUADRO GENERALE Descrizione
Gasteropode con conchiglia con un diametro di 35 mm e altezza di circa 15 mm. La stessa conchiglia è sinistrorsa e formata da 5 spire con costolature trasversali longitudinali pronunciate formanti un’evidente reticolatura. Il disegno può essere coperto da uno strato di alghe che va a coprire il colore giallo – marrone della conchiglia. L’animale è di colore scuro e presenta nella parte cefalica due lunghi tentacoli alla base dei quali sono presenti gli occhi.
Distribuzione
Specie diffusa in Italia centro settentrionale, la Toscana rappresenta il limite meridionale del suo areale.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO
Planorbarius corneus (Linnaeus 1758) Riconoscimenti di tutela
L.R. 56/00 All. A SI Dir. 79/409/CEE All.1 RED LIST NAZIONALE L.R. 56/00 All. B Dir. 79/409/CEE All.2/I RED LIST REGIONALE Dir. HABITAT All. II Dir. 79/409/CEE All.2/II CITES All. A
Dir. HABITAT All. II - *Prioritaria Dir. 79/409/CEE All.3/I CITES All. B Dir. HABITAT All.IV Dir. 79/409/CEE All.3/II CITES All. D
HABITAT All.V BARCELLONA L. 157/92 art. 2
BERNA All.2 BONN All.1 CATEGORIA SPEC
Criticità e minacce
Specie un tempo diffusa, oggi in regresso a causa della perdita di habitat favorevoli dovuta a opere di bonifica, prelievo idrico indiscriminato, urbanizzazione, inquinamento che stanno contraddistinguendo le zone umide di tutta Italia e della Toscana in particolare.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO
Planorbarius corneus (Linnaeus 1758) Ecologia
Biologia
Specie ermafrodita con ciclo vitale di circa due anni. La riproduzione avviene comunque con l’accoppiamento e le uova, una dozzina, vengono depositate sul substrato dentro capsule ovigere gelatinose. In condizioni sfavorevoli riescono a sopravvivere per lunghi periodi nel fango emerso creando un tappo sull’apertura della conchiglia che garantisce loro di mantenere, all’interno del guscio, un’umidità sufficiente per resistere fino al riallagamento del corpo idrico nel quale vivono.
Alimentazione
Specie vegetariana e detritivora, si nutre di alghein grande quantità.
Habitat
Specie legata ad ambienti palustri come stagni, risaie, piccoli corsi d’acqua con portata e velocità dell’acqua ridotte e piccoli laghi.
Analisi Locale Distribuzione nel Sito
Presente in tutto il SIC delle Cerbaie ove le caratteristiche ecologiche lo permettono.
Caratteri Nessuno
Esigenze ecologiche
Diminuzione delle aree umide.
Valutazione dello stato di conservazione Scarsità di dati.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Polyphylla fullo (Linnaeus 1758)
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Polyphylla fullo (Linnaeus 1758)
Classe INSECTA Ordine COLEOPTERA Famiglia Scarabaeidae Specie Maggiolino dei Pini
QUADRO GENERALE Descrizione
Robusto scarabeo di color bruno con tre fasce longitudinali di peli bianchi, una mediana intera e due laterali interrotte nel mezzo che si prolungano in due fasce bianche nel capo. Elitre tigrate per la presenza di bande di squamale bianche irregolari e interrotte. Antenne flabellate costituite, nei maschi da 7 enormi flabelli e nelle femmine da 5 molto corti.
Distribuzione
Specie presente in Italia soprattutto nella fascia centro – settentrionale.
Riconoscimenti di tutela
L.R. 56/00 All. A Dir. 79/409/CEE All.1 RED LIST NAZIONALE
L.R. 56/00 All. B Dir. 79/409/CEE All.2/I RED LIST REGIONALE Dir. HABITAT All. II Dir. 79/409/CEE All.2/II CITES All. A
Dir. HABITAT All. II - *Prioritaria Dir. 79/409/CEE All.3/I CITES All. B Dir. HABITAT All.IV Dir. 79/409/CEE All.3/II CITES All. D
HABITAT All.V BARCELLONA L. 157/92 art. 2
BERNA All.2 BONN All.1 CATEGORIA SPEC
Criticità e minacce
Specie legata al pino, la conservazione di questo scarabeo è indubbiamente condizionata dal mantenimento delle pinete costiere e in minor casi, in quelle dell’entroterra.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Polyphylla fullo (Linnaeus 1758) Ecologia
Biologia
Gli adulti vivono nei mesi di giugno e luglio sulla chioma dei pini, parte sostanziale della loro dieta, rimanendo appesi ai rami ed agli arbusti e svolgendo un’attività crepuscolare durante la quale sono attratti dalle luci artificiali.
Alimentazione
L’adulto si nutre degli aghi di pini per lo più mediterranei mentre la dieta delle larve è composta da graminacee e ciperacee di ambienti sabbiosi.
Habitat
Generalmente vive in ambienti sabbiosi quali dune dei litorali o bordi di grandi fiumi. Si può comunque ritrovare in boschi lontano dal mare.
Analisi Locale Distribuzione nel Sito
In netto calo la distribuzione di questo insetto a causa del declino del Pino.
Caratteri Scarsità di dati.
Esigenze ecologiche
I pini stanno inesorabilmente scomparendo dal territorio del SIC delle Cerbaie.
Valutazione dello stato di conservazione Scarsità di dati.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO
Zerynthia polyxena (Denis e Schifermuller 1775)
Classe INSECTA Ordine LEPIDOPTERA Famiglia Papilionidae Specie Polissena
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO
Zerynthia polyxena (Denis e Schifermuller 1775)
QUADRO GENERALE Descrizione
Piccolo Papilionide che raggiunge i 5–6 cm di apertura alare. La colorazione della livrea dell'adulto sia sulla parte superiore che in quella inferiore è gialla, con caratteristici disegni neri, rossi e blu. Mancano le appendici caudali. I sessi sono simili nella colorazione, ma la taglia della femmina è poco più grande
Distribuzione
Diffusa ma molto localizzata in tutta Italia, manca in Sardegna.
Riconoscimenti di tutela
L.R. 56/00 All. A SI Dir. 79/409/CEE All.1 RED LIST NAZIONALE L.R. 56/00 All. B Dir. 79/409/CEE All.2/I RED LIST REGIONALE Dir. HABITAT All. II Dir. 79/409/CEE All.2/II CITES All. A
Dir. HABITAT All. II - *Prioritaria Dir. 79/409/CEE All.3/I CITES All. B Dir. HABITAT All.IV SI Dir. 79/409/CEE All.3/II CITES All. D
HABITAT All.V BARCELLONA L. 157/92 art. 2
BERNA All.2 SI BONN All.1 CATEGORIA SPEC
Criticità e minacce
Specie in forte regresso all’interno delle aree umide per la progressiva scomparsa delle stesse.
L’uso di erbicidi e antiparassitari, le bonifiche e l’antropizzazione sono le cause dirette più evidenti della riduzione della specie. Causa indiretta è invece la riduzione degli individui appartenenti al genere Aristolochia, alla base dell’alimentazione delle larve, dovuta anche allo smantellamento dei muretti a secco vicino ai quali queste piante vivono in dense popolazioni.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO
Zerynthia polyxena (Denis e Schifermuller 1775) Ecologia
Biologia
Le larve si nutrono delle specie del genere Aristolochia, notoriamente tossiche, L’adulto risulta dunque non commestibile dai predatori, motivando dunque la livrea intensamente colorata.
L'inverno viene trascorso allo stadio di pupa: la crisalide, avvolta in un sottile bozzolo, è fissata al terreno da pochi fili serici Viene svolta una sola generazione l’anno, con farfallamenti tra marzo e maggio.
Alimentazione
Le larve si nutrono delle piante del genere Aristolochia, sminuzzandole con le loro potenti mandibole.
Habitat
Specie legata ad ambienti palustri, non disdegna le campagne aperte ma con presenza di acqua e, necessariamente, l’abbondanza delle specie vegetali appartenenti al genere Aristolochia
Analisi Locale Distribuzione nel Sito
E' presente nel SIC delle Cerbaie in tutte le aree che presentino caratteristiche ecologiche simili quali: fondovalle ampio e con presenza di acque se interne al SIC (valle dei Ponticelli – Castelfranco di Sotto/Santa Croce/Santa Maria a Monte, Valle della Sammartina - Fucecchio...). Si può inoltre trovare in tutte le aree aperte prossime ai Paduli di Bientina (in particolar modo l'area di Orentano) che di Fucecchio.
La presenza del genere Aristolochia è abbondante ovunque nelle suddette aree.
Caratteri Nessuno.
Esigenze ecologiche
Diminuzione delle aree umide ed uso di pesticidi nelle aree coltivate sia interne che vicine ai Paduli.
Valutazione dello stato di conservazione Scarsità di dati significativi.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Bufo bufo (Linnaeus, 1758)
Classe AMPHIBIA Ordine ANURA Famiglia Bufonidae Specie Rospo comune
QUADRO GENERALE Descrizione
Anuro di grandi dimensioni con le parti superiori verrucose e di color grigio – giallastro e marmorizzature con macchie scure. Le parti inferiori sono biancastre con poche marmorizzature grigie. Iride da gialla a rosso – rame (carattere distintivo rispetto a Bufo viridis) con pupilla ellittica. Ghiandole parotoidi ben sviluppate e divergenti tra loro. Il maschio si distingue dalla femmina per le dimensioni nettamente inferiori (non più di 10 cm contro i 20 della compagna) e per gli avambracci evidentemente più robusti durante il periodo degli amori.
Distribuzione
La specie è presente in tutta l’Italia continentale e peninsulare compresa la Sicilia. Assente solo in Sardegna e nella parte centrale della Basilicata
Riconoscimenti di tutela
L.R. 56/00 All. A SI Dir. 79/409/CEE All.1 RED LIST NAZIONALE L.R. 56/00 All. B SI Dir. 79/409/CEE All.2/I RED LIST REGIONALE Dir. HABITAT All. II Dir. 79/409/CEE All.2/II CITES All. A
Dir. HABITAT All. II - *Prioritaria Dir. 79/409/CEE All.3/I CITES All. B Dir. HABITAT All.IV Dir. 79/409/CEE All.3/II CITES All. D
HABITAT All.V BARCELLONA L. 157/92
BERNA All.2 BONN All.1 L. 157/92 art. 2
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Bufo bufo (Linnaeus, 1758)
Criticità e minacce
La distribuzione della specie è abbastanza elevata in tutta Italia anche se lentamente e diffusamente in regresso. Ciò è dovuto soprattutto a causa dell’inquinamento e della degradazione dei corsi d’acqua nei quali il rospo vive e alla trasformazione delle aree umide in aree agricole. Di grande impatto nelle aree antropizzate è la mortalità causata dal traffico veicolare oltre che dallo sconsiderato uso di sostanze chimiche tossiche nelle pratiche agricole.
Ecologia Biologia:
La specie è legata all’acqua esclusivamente durante il periodo riproduttivo che va dai mesi di gennaio-marzo a quelli di giugno-luglio a seconda dell’altitudine, della latitudine o semplicemente delle più o meno favorevoli condizioni climatiche di un determinato anno.
Nel resto dell’anno il rospo svolge un’attività soprattutto terrestre. Compie infatti lunghe migrazioni (anche di molti chilometri) per raggiungere i siti destinati alla deposizione delle uova. Durante queste migrazioni è forte il fenomeno della mortalità dovuta al traffico veicolare. In seguito all’accoppiamento, di tipo ascellare, la femmina depone circa 5000 uova in cordoni gelatinosi ancorati a piante acquatiche o al fondo. Come mezzo di difesa contro i predatori (ardeidi, natrici) il rospo emette un liquido trasparente dalla cloaca e secerne sostanze dalle parotidi in grado di irritare i predatori. Le larve non sono predate dai pesci.
Alimentazione:
Dieta a base di ogni sorta di invertebrati anche di medie dimensioni e di piccoli vertebrati. Le larve si cibano di piccoli organismi vegetali pur essendo onnivore.
Habitat
Specie molto opportunista, è possibile ritrovarla dalla campagna all’interno delle città. La riproduzione avviene in acque lentiche quali laghi, pozze, paludi, vasche in cemento.
Analisi Locale Distribuzione nel Sito
Ampiamente distribuito in tutto il SIC delle Cerbaie, comprese le aree antropizzate.
Caratteri
Nessun carattere distintivo evidenziato.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO Bufo bufo (Linnaeus, 1758) Esigenze ecologiche
La rarefazione delle aree umide a causa dell’opera dell’uomo ma anche dell’incuria (sempre da parte dell’uomo) che provoca il progressivo interramento di pozze e laghetti fondovalle sono la causa principale del declino di questi Anfibi nel SIC delle Cerbaie. Come per gli altri Anfibi occorre una oculata gestione del territorio mirata al rafforzamento della presenza delle aree umide ed all’aumento della permeabilità del territorio attraverso la diminuzione delle barriere ecologiche. L’impatto dello schiacciamento durante gli attraversamenti delle strade nella stagione riproduttiva è però l’elemento che maggiormente pesa sul bilancio che porta ad un forte declino delle popolazioni di Bufo rispetto ai decenni precedenti.
Valutazione dello stato di conservazione
Buono lo stato di conservazione nel SIC delle Cerbaie.
Note
Occorrono, al fine di salvaguardare non solo l’erpetofauna ma anche molte specie vegetali, pratiche di contenimento relative alle popolazioni del Gambero della Louisiana.
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO
Bufo viridis (Laurenti 1768) – Pseudopidalea viridis
Classe AMPHIBIA Ordine ANURA Famiglia Bufonidae
Specie Rospo smeraldino
QUADRO GENERALE Descrizione
Leggermente meno tozzo di Bufo bufo, presenta le parti dorsali con macchie di color verde – giallo – ulivaceo finemente bordate di nero. L’iride è di colore giallo – dorato con venature nerastro. Il maschio raggiunge molto difficilmente i 10 cm (più spesso 6 – 8) e presenta avambracci robusti nel periodo ascellare atti all’accoppiamento ascellare. La femmina è mediamente lunga 10 cm con massimi di 14. Giovani simili all’adulto. Oltre all’ornamentazione e alle ghiandole parotoidi parallele invece che divergenti, si distingue da Bufo bufo per i tubercoli sottoarticolari del piede singoli invece che doppi.
Distribuzione
Presente in tutte le regioni d’Italia tranne che in Val d’Aosta. Maggiormente concentrato nella Pianura padana e nell’arco Prealpino, risulta poi sporadico o assente sulla catena appenninica.
Distribuzione evidentemente planiziale rifuggente le alte quote.
Riconoscimenti di tutela
L.R. 56/00 All. A SI Dir. 79/409/CEE All.1 RED LIST NAZIONALE L.R. 56/00 All. B Dir. 79/409/CEE All.2/I RED LIST REGIONALE Dir. HABITAT All. II Dir. 79/409/CEE All.2/II CITES All. A
Dir. HABITAT All. II - *Prioritaria Dir. 79/409/CEE All.3/I CITES All. B Dir. HABITAT All.IV SI Dir. 79/409/CEE All.3/II CITES All. D
HABITAT All.V BARCELLONA L. 157/92
BERNA All.2 SI BONN All.1 L. 157/92 art. 2