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Capitolo 6 – 7° PROGRAMMA QUADRO

SCHEMA DEL SOTTOPROGETTO 1:

SVILUPPO DI UN SGSSL TIPO PER LE AZIENDE AGRICOLE E AGROINDUSTRIALI PER QUANTO CONCERNE I RISCHI FISICI E LA SICUREZZA DELLE MACCHINE SVILUPPO DI UN SGSSL TIPO PER LE AZIENDE AGRICOLE E AGROINDUSTRIALI PER QUANTO CONCERNE I RISCHI CHIMICI E BIOLOGICI

APPLICAZIONE SPERIMENTALE DEL SGSSL PRESSO AZ.AGR. UNIVERSITA' DI UDINE

APPLICAZIONE SPERIMENTALE DEL SGSSL PRESSO AZ.AGR. UNIVERSITA' DI VITERBO

APPLICAZIONE SPERIMENTALE DEL SGSSL PRESSO AZ.AGR. UNIVERSITA' DI CATANIA

REVISIONE E VALIDAZIONE

MESSA IN RETE

SVILUPPO DI UN SGSSL TIPO PER

IL SETTORE VITIVINICOLO SVILUPPO DI UN SGSSL TIPO NELLE AZIENDE DEL AD

INDIRIZZO ERBACEO

SVILUPPO DI UN SGSSL TIPO PER IL SETTORE FORESTALE E PRIMA LAVORAZIONE DEL LEGNO

SVILUPPO DI UN SGSSL TIPO PER IL SETTORE ORTICOLO E PER LE

COLTURE PROTETTE

SVILUPPO DI UN SGSSL TIPO NEL SETTORE OLIVICOLO-OLEARIO

SVILUPPO DI UN SGSSL TIPO PER LE AZIENDE AD INDIRIZZO

ARBOREO

SVILUPPO DI UN SGSSL TIPO PER IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO

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La definizione di un sistema di gestione per la sicurezza e salute dei lavoratori in agricoltura sarà effettuata in collaborazione tra le diverse U.O.: in particolare le Università e gli Enti di ricerca cureranno l’aspetto tecnico-scientifico, mentre la altre U.O. collaboreranno alla diffusione dei risultati.

In dettaglio il ruolo che avranno ogni U.O.:

 La U.O. di Viterbo è il soggetto proponente di “RIPRESA”ed in particolare svolgerà i seguenti compiti:

- progettazione

- coordinamento nazionale di tutte le U.O. - coordinamento locale

- sperimentazione SGSSL

- analisi costi/benefici per le aziende coinvolte - comunicazione nazionale e locale (disseminazione) - gestione server di rete

- coordinamento del Comitato di monitoraggio del progetto - gestione sito Internet

- organizzazione del convegno finale

La U.O. di Viterbo è il principale riferimento di tutte le altre U.O. per quanto concerne lo sviluppo del progetto. Sarà compito della U.O. di Viterbo quello di raccogliere i dati provenienti dalle altre U.O., verificarne eventuali discordanze (che saranno comunicate alle U.O. interessate per una successiva revisione) e metterli a disposizione della rete sul sito Internet del progetto. Presso l’Azienda Agraria Didattico Sperimentale dell’Università degli Studi della Tuscia, inoltre, sarà sperimentato il SGSSL tipo sviluppato nel corso del progetto.

La U.O. provvederà a coordinare il “Tavolo di lavoro congiunto Rete-INAIL” ed il “Comitato di monitoraggio”, convocandone le riunioni con periodicità mensile.

Al termine del progetto la U.O. organizzerà un convegno nazionale cui saranno invitate, oltre alle altre U.O., tutte le organizzazioni di categoria, professionisti del settore, organi di vigilanza, ecc. Obiettivo fondamentale del convegno sarà quello di presentare i risultati del progetto e di far comprendere le opportunità fornite dalla rete, per le aziende del settore.

 La U.O. di Udine approfondirà le ricerche e sperimentazioni nel settore delle colture arboree, con l’obiettivo, comune a tutte le unità universitarie, di mettere a punto un

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sistema di gestione tipo. Dopo la definizione dei protocolli sperimentali questi saranno portati in discussione con le altre U.O. Nella fase più strettamente sperimentale, anche sulla base di precedenti ricerche, si procederà alla ricerca sul campo sia nei confronti degli operatori, dell'ambiente e degli alimenti (con applicazione alla filiera vitivinicola). Verranno evidenziati i punti critici nella gestione del sistema sicurezza e confrontati con quelli riscontrati dalle altre U.O. Nella fase di analisi e verifica dei risultati e delle diffusioni delle esperienze queste dovranno verificare la possibilità di gestire e aggiornare in maniera adeguata il sistema della sicurezza aziendale sia a livello tecnologico che del personale. Presso la U.O. di Udine sarà, inoltre, effettuata la sperimentazione del SGSSL.

La U.O. svolgerà inoltre i compiti di:

- scambio informazioni sui protocolli sperimentali con altre U.O.; - sperimentazione SGSSL;

- coordinamento scientifico e gestionale a livello locale;

- trasmissione dati al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.  La U.O. di Catania approfondirà le ricerche di sperimentazione nel settore orticolo e

delle colture protette, proponendosi di effettuare una serie di interventi volti a individuare i rischi legati all'operatore per l'esecuzione delle principali operazioni nel settore di cui sopra. La U.O. si propone di effettuare una vasta serie di indagini volte a valutare i rischi legati alle singole coltivazioni ed ai trattamenti, tenendo conto delle specifiche caratteristiche colturali e degli impianti (caratteristiche degli apprestamenti protetti, dei sistemi di lavorazione, dei trattamenti fitosanitari, del sistema e modalità di raccolta, ecc). Quanto sopra allo scopo di mettere a punto e sperimentare un sistema di gestione per la sicurezza salute sul lavoro. In particolare:

- controllo della gestione della sicurezza in nuovi progetti di serre, tunnel, ecc.; - scambio informazioni sui protocolli sperimentali con altre U.O.;

- sperimentazione SGSSL;

- coordinamento scientifico e gestionale a livello locale;

- trasmissione dati al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.  La U.O. di Milano avrà il compito di individuare, anche nell'ambito dei sistemi di

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idonee per il superamento delle criticità per le aziende nel settore delle colture erbacee. In particolare:

- verificare l'effettiva applicabilità della gestione della sicurezza presso alcune delle aziende più significative con cui in precedenza erano stati instaurati rapporti di collaborazione scientifica;

- identificazione di tutti gli eventuali "punti di conflitto" o, all'opposto, "di integrazione", che si verificano nell'azienda durante l'applicazione dei diversi sistemi di gestione: a) della qualità; b) ambientale; c) della sicurezza del lavoro, alla luce delle più recenti normative operanti a livello nazionale e internazionale (es. ISO 9000 e 14000). In particolare si prevede di identificare criticità nella coesistenza di requisiti per la tutela della sicurezza e salute dei lavoratori e di requisiti di igiene degli alimenti;

- formulare soluzioni di tipo tecnico-operativo-gestionale, in grado di salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori e, nel contempo, di garantire l'igienicità dei prodotti e il rispetto degli standard qualitativi;

- sperimentare le suddette soluzioni allo scopo di "validare" gli interventi proposti, mettendo a disposizione nuovi standard per tutte le aziende del settore e soprattutto verificando la possibilità di introdurre un Sistema di Gestione Integrato, che tenga conto di tutti i suddetti fattori;

- scambio informazioni sui protocolli sperimentali con altre U.O.; - coordinamento scientifico e gestionale a livello locale;

- trasmissione dati al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.  La U.O. di Reggio Calabria si occuperà dello studio di sistemi di gestione di sicurezza

integrata nel settore forestale e nell'industria della prima lavorazione del legno. I compiti della U.O. sono:

- controllo della gestione della sicurezza nel settore forestale e della prima lavorazione del legno;

- scambio informazioni sui protocolli sperimentali con altre U.O.; - coordinamento scientifico e gestionale a livello locale;

- trasmissione dati al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.  La U.O. di Bari si occuperà dello studio di sistemi di gestione di sicurezza integrata nel

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- controllo della gestione della sicurezza nel settore olivicolo-oleario; - scambio informazioni sui protocolli sperimentali con altre U.O.; - coordinamento scientifico e gestionale a livello locale;

- trasmissione dati al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.  La U.O. di Perugia si occuperà dello studio di sistemi di gestione di sicurezza integrata

nel settore lattiero-caseario. I compiti della U.O. sono:

- controllo della gestione della sicurezza nel settore lattiero-caseario; - scambio informazioni sui protocolli sperimentali con altre U.O.; - coordinamento scientifico e gestionale a livello locale;

- trasmissione dati al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.  La U.O. di Palermo si occuperà dello studio di sistemi di gestione di sicurezza integrata

nel settore delle colture arboree. I compiti della U.O. sono:

- controllo della gestione della sicurezza nel settore forestale e della prima lavorazione del legno;

- scambio informazioni sui protocolli sperimentali con altre U.O.; - coordinamento scientifico e gestionale a livello locale;

- trasmissione dati al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.  La U.O. del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - Unità di

ricerca per l’ingegneria agraria (CRA – ING), si occuperà della definizione di linee

guida relative alla valutazione e prevenzione del rischio chimico e del rischio biologico. I compiti della U.O. sono:

- controllo della gestione della sicurezza per quanto concerne il rischio chimico e biologico;

- scambio sui protocolli sperimentali con altre U.O.; - coordinamento scientifico e gestionale a livello locale;

- trasmissione dati al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.  La U.O. dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro

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Sicurezza (ora INAIL), si occuperà della definizione di linee guida relative ai rischi

fisici e alle macchine I compiti della U.O. sono:

- controllo della gestione della sicurezza per quanto concerne il rischio fisico e le macchine;

- scambio sui protocolli sperimentali con altre U.O.; - coordinamento scientifico e gestionale a livello locale;

- trasmissione dati al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.  La U.O. ASL Viterbo si occuperà della definizione di protocolli per la sorveglianza

sanitaria dei lavoratori. I compiti della U.O. sono:

- definizione di protocolli per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori; - scambio sui protocolli sperimentali con altre U.O.;

- trasmissione dati al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.  La U.O. di Confagricoltura, si occuperà del Supporto alla validazione dei sistemi di

gestione e alla diffusione dei risultati presso le aziende associate. I compiti della U.O. sono:

- Supporto alla validazione dei sistemi di gestione e alla diffusione dei risultati presso le aziende associate;

- trasmissione dati relativi al gradimento ed efficacia delle azioni al coordinamento nazionale della U.O. Viterbo per la messa in rete.

10.3.2.2 – Outputs e outcomes del sottoprogetto 1

La realizzazione del sottoprogetto 1 porterà alla produzione dei seguenti outputs:

 Linee guida per l’implementazione di un Sistema di Gestione per la Sicurezza e Salute sul Lavoro (SGSSL), specifiche per i seguenti settori:

- Colture erbacee - Colture arboree - Settore vitivinicolo - Settore olivicolo – oleario - Colture ortive e colture protette

- Settore forestale e prima lavorazione del legno - Settore lattiero-caseario

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 Linee guida per la gestione dei rischi fisici nell’ambito dei Sistemi di Gestione per la Sicurezza e Salute sul Lavoro (SGSSL)

 Linee guida per la gestione delle macchine nell’ambito dei Sistemi di Gestione per la Sicurezza e Salute sul Lavoro (SGSSL)

 Linee guida per la gestione dei rischi chimici nell’ambito dei Sistemi di Gestione per la Sicurezza e Salute sul Lavoro (SGSSL)

 Linee guida per la gestione dei rischi biologici nell’ambito dei Sistemi di Gestione per la Sicurezza e Salute sul Lavoro (SGSSL)

 Protocolli standard di sorveglianza sanitaria

I principali outcomes possono essere così riassunti:

 Adozione di SGSSL presso le aziende didattico-sperimentali delle Università di Udine, Viterbo e Catania

 Diffusione in rete dei SGSSL

 Formazione e informazione sui SGSSL

10.3.2.3 - Sottoprogetto 2:Formazione

Il sottoprogetto si pone l’obiettivo di definire percorsi formativi tipo per i lavoratori agricoli con particolare riferimento a quelli stranieri ed alla mano d’opera stagionale. Il bacino d'utenza è rappresentato dall'intero territorio nazionale. Infatti la richiesta di manodopera stagionale per i lavori agricoli e forestali, anche se variabile in funzione delle diverse esigenze dei vari indirizzi colturali, è diffusa in tutte le regioni.

I processi produttivi interessati dal progetto sono quelli tipici del settore agro-forestale, quali:

 le coltivazioni arboree ed erbacee;  gli allevamenti zootecnici;

 le attività selvicolturali e di utilizzazione forestale.

Le lavorazioni nelle quali sono coinvolti i lavoratori stagionali, destinatari finali del presente progetto, sono quelle a forte richiesta di manodopera, prevalentemente non specializzata (operai comuni).

Esse sono:

 la raccolta manuale e semimeccanizzata dei prodotti;  la rincalzatura e le cure colturali di alcune ortive;  il diradamento dei frutti;

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 la potatura e la spollonatura di alcune fruttifere;  la cura e la movimentazione degli animali;  la mungitura;

 il taglio dei boschi e l'allestimento del legname;

 le operazioni di stoccaggio, di carico e scarico e simili.

Una delle principali problematiche connesse con lo svolgimento del ruolo di datore di lavoro o di responsabile del servizio di prevenzione e protezione in relazione ai contesti produttivi agroforestali è costituito dall'assunzione di personale a tempo determinato, assunto per pochi giorni, spesso scarsamente scolarizzato. Il ridotto periodo di presenza in azienda, unitamente al problema culturale (oggi sempre più evidenziato a causa del crescente ricorso a manodopera straniera), complicano l'adempimento degli obblighi formativi dei lavoratori da parte del datore di lavoro.

Gli immigrati che lavorano in agricoltura sono soprattutto polacchi (14 per cento), rumeni (14 per cento), albanesi e indiani (7 per cento) che trovano occupazione soprattutto negli allevamenti del Nord (fonte: Coldiretti).

Qualsiasi prodotto destinato alla informazione e formazione dei lavoratori stagionali in agricoltura e nel settore forestale, deve essere sviluppato tenendo in considerazione i suddetti fattori. I fattori di rischio associati alle diverse lavorazioni possono essere classificati nelle classiche tre categorie (linee guida INAIL ex-ISPESL):

 rischi per la sicurezza;  rischi per la salute;  rischi "trasversali".

I lavoratori stagionali impiegati nel settore agro-forestale sono esposti a tutte le categorie sopra elencate.

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