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Schematizzazione dei principi costitutivi del sapere mediati dall’opera d’arte

Opera d’arte Conoscenze

3. La fruizione del sapere a partire dall’opera d’arte Ogni opera d’arte, come del resto ogni oggetto culturale, rivela e nello stesso

3.2. L’opera d’arte mediatrice di sapere I quattro principi costitutivi dell’opera d’arte

3.2.1. Schematizzazione dei principi costitutivi del sapere mediati dall’opera d’arte

Dopo aver individuato il concetto limite dal quale impostare la schematizzazione dei principi costitutivi raffiguranti le principali modalità in cui il sapere si mostra nell’opera d’arte, corrispondente all’esperienza fondativa del sentire la condizione dell’esserci assieme alla totalità di ciò che esiste e dopo aver chiarito le modalità secondo le quali impostare i quattro principi costitutivi del sapere, mostriamo a titolo dimostrativo come le conoscenze appartenenti alle opere possano essere schematizzate entro le quattro possibilità individuate. (Vedi schema 1a: Schema generale dei principi costitutivi dei saperi mediati dall’opera d’arte).

Il primo esempio è quello relativo al sapere mediato dall’opera d’arte secondo il principio costitutivo denominato Oggetto più Attributo simbolico. L’opera in questo caso è concepita come un oggetto semplicemente presente alla quale si legano

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M. Della Casa, Educazione musicale e curricolo, Zanichelli, Bologna, 1985. p. 22.

1a)

Schema generale dei principi costitutivi fondamentali dei saperi mediati dall’opera d’arte Opera d’arte in qualità di mediatore ontologico Principi costitutivi: Oggetto + Attributo simbolico Contenuto + Linguaggio Materia + Forma Oggetto + Attributo proiettivo

però significati aggiuntivi determinanti la completezza della sua fruizione. L’opera d’arte scelta per rappresentare questa specifica modalità di sapere è una Bulla di creta appartenente alla civiltà dei Sumeri.

L’opera, risalente al 3300 a.C., consiste in una palla di argilla cava nella quale sono state impresse delle figure cuneiformi ottenute da pezzi di argilla più piccoli. Una fruizione completa del sapere di cui l’opera è portatrice comporta, entro le prerogative di questo schema, la conoscenza di ciò che può essere acquisito dal dato ostensivo in relazione alla conoscenza derivata dal significato simbolico espresso dai segni riportati sulla superficie. In questo caso quindi l’opera d’arte, in qualità di oggetto simbolico mediatore di sapere, si mostra nella sua totalità portando alla visione, oltre a se stessa, il significato dei segni cuneiformi equivalenti in questo caso a una o più quantità di prodotti agricoli o di animali.

Vedi fig. 1a) e schemi 1b) Dinamica del triangolo della formazione ai saperi dal punto di vista dell’oggetto; 1c) Schema generale dei principi costitutivi dei saperi mediati dall’opera d’arte.

Il secondo esempio è quello relativo al sapere mediato dall’opera d’arte secondo il principio costitutivo denominato Contenuto più Linguaggio. L’opera in questo secondo caso implica per una fruizione completa del sapere in essa coinvolto dell’esplicazione dei contenuti di sapere che essa rappresenta e dell’ausilio della forma linguistica per l’argomentazione dei contenuti non trasmissibili dalla semplice

fig.1a) Bulla sumerica

Oggetto: Opera d’arte, Bulla sumerica Istituzione: Sito archeol., Museo 1b) Dinamica della del triangolo della formazione ai saperi dal punto di vista

dell’oggetto Soggetto: fruitore 1c) Schema generale dei principi costitutivi fondamentali dei saperi mediati dall’opera d’arte Opera d’arte in qualità di mediatore ontologico Principii costitutivi: Oggetto + Attributo simbolico

Contenuto + Linguaggio

Materia + Forma Oggetto + Attributo proiettivo

presenza ostensiva dell’oggetto. L’opera d’arte scelta per rappresentare questa seconda modalità di sapere è Il Grande Vetro di Marcel Duchamp del 1915-23 intitolata La Sposa messa a nudo dai suoi Scapoli, anche.

Come avviene per la totalità delle opere d’arte anche la comprensione del sapere implicito nell’opera de Il Grande Vetro deriva dalla complementarietà di più principi costitutivi. In questo caso va specificato che la costituzione del sapere da parte di Duchamp nell’opera è avvenuta sicuramente attraverso i principi da noi denominati Oggetto più Attributo simbolico e Materia più Forma, ma ciò che si vuole ora sottolineare in modo specifico, ai fini di una dimostrazione pratica dell’utilizzo di tali principi, è che l’autore de Il Grande Vetro si è certamente avvalso per la realizzazione dell’opera di determinati contenuti di sapere, relativi ad esempio alla conoscenza del pensiero alchemico, considerati per la loro specificità appartenenti al principio costitutivo Contenuto più Linguaggio. Da questo punto di vista una fruizione completa del sapere che ha determinato l’opera dipenderà, oltre che dall’utilizzo complementare dei principi Materia più Forma e Oggetto più Attributo simbolico, anche dall’acquisizione delle conoscenze espresse dai contenuti linguistici posseduti da Duchamp, espressamente utilizzati dall’autore, ma non immediatamente intelligibili dalla semplice ostensione dell’opera.

Vedi fig. 2a) e schemi 1b) Dinamica del triangolo della formazione ai saperi dal punto di vista dell’oggetto; 2c) Schema generale dei paradigmi fondamentali dei saperi mediati dall’opera d’arte.

fig. 2a) Il Grande Vetro 1b) Dinamica del triangolo della formazione ai saperi dal punto di vista dell’oggetto 2c) Schema generale dei paradigmi fondamentali dei saperi mediati dall’opera d’arte Opera d’arte in qualità di mediatore ontologico Paradigmi fondamentali: Oggetto + Attributo simbolico

Contenuto + Linguaggio

Materia + Forma Oggetto + Attributo proiettivo

Oggetto: Opera d’arte, Il Grande Vetro Istituzione: Sito archeol., Museo Soggetto: fruitore

Il terzo esempio è quello relativo al sapere mediato dall’opera d’arte secondo il principio costitutivo denominato Materia più Forma. L’opera in questo terzo caso implica, per una fruizione completa del sapere in essa coinvolto, della conoscenza derivata dalla tecnica di realizzazione che ha condotto la materia informe ad assumere l’aspetto definitivo o quanto meno la forma con la quale l’oggetto si presenta alla fruizione. L’opera d’arte scelta per rappresentare questa terza modalità di sapere è la scultura di Michelangelo Prigione detto Schiavo Atlante del 1530-34.

Anche in questo caso la fruizione completa del sapere espresso dall’opera comporterebbe l’utilizzo contemporaneo di più principi costitutivi. Ai fini di una dimostrazione pratica di questo modello, l’aspetto più rilevante che ci preme ora sottolineare in riferimento alla scultura di Michelangelo è proprio quello derivante dal principio costitutivo denominato Materia più Forma. La comprensione della conoscenza espressa in questo principio implica in modo diretto rispetto ad altri la dinamica della trasposizione del sapere operata dall’autore nel procedimento finalistico che conduce la materia ad assomigliare sempre più alla forma pensata come modello di riferimento. Da questo punto di vista va però precisato che la comprensione del sapere implicito in questo binomio emergerà solamente dimostrando la relazione dialettica esistente fra questi due poli. Solamente mostrando cosa sta avvenendo durante la produzione dell’opera si potrà infatti comprendere come la tecnica di realizzazione ha permesso all’autore di realizzare la forma stabilita e al sapere di mostrarsi nella cristallizzazione dell’aspetto terminale della materia. La scelta dell’opera del Prigione detto Schiavo Atlante, rappresentando al di là del soggetto indicato l’incompiutezza dell’opera, vuole dunque suggerire come il principio costitutivo Materia più Forma debba essere considerato affinché la dinamica in esso implicita dimostri, in modo funzionale, l’utilizzo del sapere espresso dal principio medesimo.

Vedi fig. 3a) e schemi 1b) Dinamica del triangolo della formazione ai saperi dal punto di vista dell’oggetto; 3c) Schema generale dei paradigmi fondamentali dei saperi mediati dall’opera d’arte.

fig. 3a

) Prigione detto Schiavo Atlante

3c) Schema generale dei principi costitutivi fondamentali dei saperi mediati

dall’opera d’arte Opera d’arte in qualità di mediatore ontologico Principii costitutivi: Oggetto + Attributo simbolico

Contenuto + Linguaggio

Materia + Forma Oggetto + Attributo proiettivo

L’ultimo esempio è quello relativo al sapere mediato dall’opera d’arte secondo il quarto principio costitutivo denominato Oggetto più Attributo proiettivo. L’opera in questo caso implica, per una fruizione completa del sapere in essa coinvolto, della considerazione esplicita delle attribuzioni cognitivo percettive proiettate dal fruitore come elemento integrante dell’opera. L’oggetto scelto per rappresentare questa quarta modalità di sapere è l’installazione di Lucio Fontana Ambiente Spaziale del 1981.

L’aspetto rilevante indicato da questo principio costitutivo consiste quindi nel considerare come elemento essenziale della trasposizione del sapere, sia nella fase produttiva che nella sua esposizione finale, le attribuzioni soggettive derivate dalla percezione dei soggetti fruitori presenti all’interno dell’installazione, considerati dall’autore come elementi costitutivi dell’opera stessa.

Vedi fig. 4a) e schemi 1b) Dinamica del triangolo della formazione ai saperi dal punto di vista dell’oggetto; 4c) Schema generale dei paradigmi fondamentali dei saperi mediati dall’opera d’arte.

Oggetto: Opera d’arte, Prigione Istituzione: Sito archeologico, Museo

1b) Dinamica della del triangolo della

formazione ai saperi dal punto di vista

dell’oggetto Soggetto: fruitore

fig. 4a) Ambiente Spaziale

Oggetto: Opera d’arte,

Ambiente Spaziale 1b) Dinamica della

del triangolo della formazione ai saperi dal punto di vista

dell’oggetto Soggetto: fruitore Istituzione: Museo 4c) Schema generale dei principi costitutivi fondamentali dei saperi mediati dall’opera d’arte Opera d’arte in qualità di mediatore ontologico Principii costitutivi: Oggetto + Attributo simbolico

Contenuto + Linguaggio

Materia + Forma Oggetto + Attributo proiettivo

4.

Criteri generali per la trasposizione didattica