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Mi siedo appoggiandomi al tronco, sopra la mia testa l’albero è pieno del

meraviglioso tempo passato, i ricordi penetrano obliquamente attraverso le fessure tra le foglie, cadono sulla terra e diventano nostalgia. Dopo essermi svegliato, scrollo il fondo dei pantaloni e vado verso il luogo senza nome.

Non riesco a farmi accettare che la mia età inizia con il 3, non posso accettarlo da ben 730 giorni. Gradualmente ho scoperto che l’unità del tempo di tante cose sta

diventando più e più lunga, minimo qualche anno.

Ci sono alcuni numeri nell’indirizzario che non chiamo da sette o otto anni, ma ogni volta li salvo ugualmente nel nuovo cellulare. Non ho più scaricato nuove canzoni sul computer almeno da quattro o cinque anni, ed ora finalmente ascolto la radio online. Mi pare sempre che ci sono state tante cose che volevo fare ma che non ho fatto, però ripensandoci il mio curriculum vitae è già pieno di follie.

Ci sono sempre meno persone con cui si può chiacchierare per tutta la notte, ognuna ha un sacco di cose da riordinare.

Nel passato dicevamo sempre in futuro volevamo….come come, al presente possiamo solo dire che in passato eravamo …. come come. Quanto al futuro probabilmente nessuno vorrebbe parlarne.

Il ragazzo che mi aveva regalato, dopo l’esame di maturità, tutte le cassette

collezionate di Meng Tingwei57 (una cantante di Taiwan), ho potuto rivederlo quando

sua figlia aveva già sei anni. Nel KTV58 abbiamo cantato una canzone di Meng Tingwei——“Vieni a Taipei a vedere la neve in inverno59”.

Mentre ero a Taipei non ho avuto voglia di pensare a lui. Persino quando sono passato dalla città dove lavorava ho guardato solo il suo numero nel mio cellulare ma non l’ho chiamato. La realtà ha testimoniato che davvero non avevamo tanto da dirci quando ci siamo rivisti. Anche se si può rivedere mentalmente un volta il vecchio film, ci mancano delle pagine, non si conosce l’inizio né la fine.

Di fatto avevo un sacco di parole da dire ma ormai di fronte non era più la persona con cui potevo parlare.

Questa metà anno è stata probabilmente una metà anno più faticosa per me. Sono stato ubriaco per più di cento volte nel bar e nel mio soggiorno, con la birra sono ingrassato ben 7 chili e mezzo. Però non importa, non l’ho mai confessato a nessuno perché ritengo e posso confermare che il conforto non serve, non ha senso, meglio ascoltare una barzelletta da un amico.

Sulla base delle mie esperienze posso dire che tutte le parti che non puoi toccare ora, un giorno le potrai raccontare come una barzelletta.

Ci ritroviamo insieme perché tutti hanno un sacco di barzellette.

Non è male fare così, comprendo che non riesco a cambiare me stesso, certamente non posso neanche cambiare gli altri. Tutto il cadere, l’urtare, l’inciampare, il vacillare viene da non riuscire a cambiare se stesso. Dopo aver consumato tante energie e tanto tempo, alla fine abbiamo scoperto che non serviva cambiarci. Ci divertiamo in questo modo, anche se abbiamo sofferto da morire non abbiamo lasciato nessuna orma controvoglia.

58 KTV: è un edifficio per il divertimento con numerose sale completamente insonorizzate e dottate ciascune di

grandi schermi sui quali scorrono i testi delle canzoni che il cliente ha scelto di provare a cantare.

Quando frequentavo l’università, ho passato per caso un anno il compleanno a casa mia. Il giorno dopo ho dovuto prendere il treno la mattina presto ma mi sono alzato tardi e non avevo tempo sufficiente per mangiare la pasta che mi aveva preparato mia madre. Sono uscito da casa in fretta con lo zaino, mia madre mi ha raggiunto fino alla porta dicendo di fare attenzione a me stesso. Non ho sentito la voce di mio padre ma sapevo che stava proprio sul balcone guardandomi allontanare. A sentire la voce quasi piangente, sono sceso dalle scale veloce asciugandomi le lacrime, e ho deciso di non dire più a loro nessuna brutta notizia.

Mi piace camminare insieme ai mie genitori stringendo le loro mani, dovunque. Quanto a altre cose, ci penso giorno e notte, quando ci ho pensato bene, posso riposarmi come voglio.

Mi siedo appoggiandomi al tronco, sopra la mia testa l’albero è pieno del

meraviglioso tempo passato, i ricordi penetrano obliquamente attraverso le fessure tra le foglie, cadono sulla terra e diventano nostalgia. Dopo essermi svegliato, scrollo il fondo dei pantaloni e vado verso il luogo senza nome.

Una volta al supermercato davanti alla corsia dello scaffale di spuntini, parlando al telefono: Quale gusto di patate insomma? Al gusto originale? Non ci sono!

Tu di fronte allo scaffale, conta da sinistra a destra, nella seconda fila terza colonna. Ci sono proprio. Veramente sì.

Oggi sono andato, non c’è il telefono fisso e ho scoperto che tutte le patate sono state trasferite da un’altra parte.

Non importa la vita di una persona o il supermercato, ci sarà sempre da mischiare le carte, la posizione cambierà comunque.

La seconda notte

Dichiarazione d’amore: spero che ci sia una persona come te

L’acqua è troppo azzurra, quindi la nostalgia trabocca sopra l’orizzonte.

Tutto il vento rimane nel bosco, quindi alle foglie piace cantare le canzoni d’amore. Il sole lucida la ghiaia, quindi i ricordi sedimentano più e più.

La pioggia vuole vedere il suo amante, quindi è caduta sul lato dell’ombrello perdendo se stessa.

Tutto questo è il tuo pensiero, solo io posso capire, gli altri vanno troppo veloce e non riescono neanche a vederlo.

Durante il giorno tutta la tua ombra rimane al lato dei tuoi piedi, e la sera diventa la notte che fascia il mio sonno.

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