• Non ci sono risultati.

Scuole, classi e studenti coinvolti

Nel documento RicercAzione - Volume 4 Numero 2 (pagine 43-46)

Valeria Pandolfini

3. Scuole, classi e studenti coinvolti

Le classi coinvolte dal progetto Cl@ssi 2.0 sul territorio nazionale sono state selezionate tra

quelle che hanno risposto a un bando ministe-riale. Ai fini del disegno di valutazione, ogni dirigente scolastico ha individuato nella propria scuola due classi, la classe sperimentale e la classe di controllo.

Nel complesso, il disegno coinvolge 308 classi, per un totale di 6.891 studenti, dei quali 3.530 (51,2%) appartenenti alle classi sperimentali e 3.361 a quelle di controllo (48,8%). Le classi presentano un numero medio di studenti che si aggira attorno a 22 (Tabella 1).

TABELLA 1

Classi e studenti partecipanti al progetto Classi

spe-rimentali Classi di controllo In

complesso

n (classi) 156 152 308

n (studenti) 3.530 3.361 6.891

% (studenti) 51,2 48,7 100,0

n medio

stu-denti per classe 22,6 22,1 22,4

Degli studenti delle classi sperimentali e di controllo, l’8% è di cittadinanza non italia-na. Questo gruppo di studenti è distribuito in modo assai difforme, in dipendenza dall’area geografica presa in considerazione. Segnata-mente, sono le scuole del centro nord a regi-strare la proporzione più alta di studenti nati all’estero (11,8%), mentre l’opposto vale per le classi ubicate nelle regioni meridionali (2,6%).

La nazionalità degli allievi stranieri rispecchia, come prevedibile, la distribuzione delle diverse comunità di immigrati presenti sul territorio na-zionale. Particolarmente consistenti risultano, pertanto, gli allievi nati nell’Europa dell’Est, nei Paesi del Nord Africa e nei Paesi asiatici.

Nelle classi coinvolte nel progetto è presente, inoltre, un 3% di studenti con bisogni educativi speciali. Com’è noto, i risultati della rilevazione degli apprendimenti di questi allievi non sono stati resi disponibili, cosicché di essi non si ter-rà conto nelle analisi finali sui risultati della sperimentazione.

Durante la rilevazione degli apprendimenti in entrata, non tutti gli studenti appartenenti alle classi coinvolte erano presenti e/o hanno risposto a tutti e tre i questionari predisposti per

la rilevazione, vale a dire i test di italiano e di matematica e il questionario dello studente. La percentuale di studenti che non ha risposto ai questionari varia dall’8,6% all’11,7%, a seconda del questionario considerato. Nello specifico, circa un 8% degli studenti non ha risposto al questionario in quanto assente il giorno della somministrazione mentre i restanti, pur essendo presenti in classe, hanno risposto ad alcuni que-stionari e non ad altri, a causa della mancanza di tempo oppure in quanto hanno lasciato l’aula prima del completamento delle due prove e del questionario dello studente.

Più in dettaglio si può ricordare che le prove di italiano e matematica presentano un tasso di non risposta simile (11,7% per la prova di italiano e 11,2% per la prova di matematica) e superiore rispetto a quello del questionario dello studente (8,6%). Ciò è attribuibile in buo-na parte al fatto che gli studenti con bisogni educativi speciali non hanno risposto alle prove di italiano e di matematica, mentre una buona parte di loro ha risposto a quello dello studente.

Inoltre la differenza nel tasso di risposta fra il questionario di matematica e di italiano è ri-conducibile al fatto che un’intera classe, quella della scuola slovena di Trieste, non ha sostenuto la prova di italiano. Se si guarda alla combina-zione della risposta ai tre questionari, l’88,2%

degli studenti iscritti risponde a tutti e tre i que-stionari, l’8,5% a nessuno dei questionari e il rimanente 3,4% a uno o a due questionari.

In seguito, utilizzando i dati raccolti durante la rilevazione degli apprendimenti in entrata, è stata svolta un’analisi per stabilire se, prima dell’utilizzo delle dotazioni tecnologiche acqui-state con i fondi a loro assegnati dal MIUR, il livello di apprendimento delle classi sperimen-tali e di controllo nelle scuole selezionate fosse comparabile. Al fine di analizzare correttamen-te l’impatto del programma Cl@ssi 2.0 sull’ap-prendimento degli studenti delle classi speri-mentali, è infatti di fondamentale importanza che il loro rendimento scolastico precedente l’introduzione del programma stesso, misurato dai punteggi delle prove di lingua italiana e ma-tematica, sia comparabile a quello dei loro pari nelle classi di controllo. Le analisi mostrano che

sono presenti alcune lievi differenze nel rendi-mento scolastico tra gli studenti delle classi di controllo e quelli delle classi sperimentali. In particolare, questi ultimi presentano una per-formance leggermente migliore soprattutto per quanto riguarda la prova di italiano. Le analisi hanno tuttavia mostrato che, controllando per le caratteristiche rilevanti degli studenti e per il loro background familiare, queste differenze scompaiono (Rettore, Girardi e Martinez, 2011).

Il fatto di avere riscontrato delle differenze tra-scurabili negli apprendimenti degli studenti ai test di matematica e italiano suggerisce che i criteri utilizzati per la selezione delle classi spe-rimentali e di controllo all’interno della scuola sono pienamente soddisfacenti.

Il quadro riportato nei prossimi paragrafi è frutto di un’analisi delle informazioni fornite dagli insegnanti tramite i ddb e di alcune in-formazioni aggiuntive ricevute dai dirigenti scolastici. A tal riguardo, si registrano tassi di risposta differenziati fra i primi due ddb e rispetto alla zona geografica di appartenenza della scuola (Tabella 2).

TABELLA 2

Tassi di risposta ai ddb nelle classi 2.0 secondo la ripartizione geografica Area

geografica

Cl@ssi

2.0 1° ddb 2° ddb Infor-mazioni aggiuntive

N N % N % N %

nord

ovest 30 28 93,3 21 70,0 18 24,0

nord est 30 24 80,0 18 60,0 11 14,7

centro 30 24 80,0 21 70,0 15 20,0

sud 48 38 79,2 31 64,6 20 26,7

isole 18 11 61,1 9 50,0 11 14,7

Italia 156 125 80,1 100 64,1 75 48,1

3.1. Gli strumenti per il monitoraggio e per la valutazione degli effetti

Mediante le valutazioni e le considerazioni fornite periodicamente dagli insegnanti trami-te i ddb, è stato costruito un quadro dell’evo-luzione del progetto e del punto di vista degli insegnanti. Il quadro illustrato nel presente pa-ragrafo e in quelli seguenti è stato ricostruito

sulla base delle informazioni estratte dai ddb compilati dagli insegnanti, fatta eccezione per le informazioni riguardanti l’avvio del progetto e le dotazioni tecnologiche acquisite grazie ai fondi del progetto, nei quali casi le informazioni dei ddb sono state integrate con quelle ricevute dai dirigenti scolastici.

Uno dei nodi emersi dai ddb è relativo all’av-vio tardivo del progetto. Per questa ragione, si è reso necessario un approfondimento che è avve-nuto intervistando direttamente i dirigenti delle scuole coinvolte. Circa la metà delle scuole ri-spondenti ha avviato l’utilizzo delle dotazioni tecnologiche nel corso del primo anno scolasti-co (2009/2010) mentre la restante metà nel scolasti- cor-so del secondo anno (2010/2011), con un vistocor-so picco (Figura 1) all’inizio dell’anno scolastico stesso (settembre 2010). Il progetto sembrerebbe quindi essere cominciato tra la fine del primo anno (anno scolastico 2009/2010) e l’inizio del secondo anno (anno scolastico 2010/2011), an-che se alcune scuole l’hanno avviato con at-trezzature che erano già a loro disposizione (in particolare le LIM).

14 12 10 8 6 4 2 0

marzo 2009 settembre 2009 novembre 2009 dicembre 2009 gennaio 2010 febbraio 2010 marzo 2010 aprile 2010 maggio 2010 settembre 2010 ottobre 2010 novembre 2010 dicembre 2010 gennaio 2011 febbraio 2011 marzo 2011 aprile 2011 giugno 2011

Fig. 1 Numero totale di scuole che hanno avviato l’uso delle dotazioni tecnologiche per mese e anno.

Tale ritardo nell’avvio del progetto è stato se-gnalato anche da vari insegnanti nei ddb (16,5%

nel primo ddb; 34% nel secondo) che ne attribu-iscono la causa a disguidi di ordine burocratico (ad esempio eccessivo arco temporale trascorso tra l’ordine degli strumenti, l’acquisto e l’alle-stimento degli stessi nelle aule, ritardi

nell’in-tervento di adeguamento e messa in sicurezza dell’aula). Dai ddb emerge inoltre una scarsa capacità d’uso degli strumenti da parte di al-cuni insegnanti che hanno avuto bisogno di un periodo di tempo prolungato per familiarizzare con l’uso delle tecnologie.

Nel documento RicercAzione - Volume 4 Numero 2 (pagine 43-46)