Egemonie Chiuse
Grafico 2.3 reperibilità vs significatività
3. Il modello in funzione: indagine sui percorsi formativi e lavorativi delle classi dirigenti posizionali a Sassar
3.1 La selezione del campione
Dopo aver cercato di capire come identificano le classi dirigenti diversi studiosi di scienze sociali, dai classici ai più recenti teorici della stratificazione sociale, abbiamo provato a darne una definizione. Forti di tali definizioni, abbiamo anche valutato gli studi esistenti sul tema svolti in regione e in città, cosa che peraltro ha rafforzato la nostra convinzione sulla utilità di un tentativo di studio come questo. Infine, ci siamo cimentati nel costruire il modello di studio per la città di Sassari. Non rimane, a questo punto, che metterlo alla prova, e partendo da un tema che abbiamo scelto cercheremo di capire come si posiziona lo spicchio di classe dirigente che abbiamo individuato rispetto a tale materia. L’argomento che abbiamo scelto è formazione e percorso professionale compiuto della dirigenza cittadina di tipo posizionale Naturalmente, proveremo a svolgere l’analisi partendo dalle posizioni così come sono state individuate nel precedente capitolo.
Essendo il nostro campione composto di circa cento nomi, era evidente che non sarebbe stato possibile contattare tutti. Per questa ragione, si è dovuto escogitare un metodo per poter operare una selezione. L’operazione poteva essere compiuta in due modi: o estraendo in modo casuale un campione oppure procedendo ad un metodo di individuazione selettiva dei candidati alle interviste. Noi abbiamo optato per questo secondo sistema, decidendo di scartare come metodo di individuazione del campione un’estrazione a sorte, per quanto sia un procedimento che
ha certamente il vantaggio di semplicità e obiettività. Del resto, stiamo mettendo alla prova la costruzione di un modello che serve a individuare un oggetto, un élite, che ha fra le sue caratteristiche principale l’esistenza di un certo grado di omogeneità. Se dunque riteniamo che il modello da noi individuato rispetti questa caratteristica - e ne siamo convinti – un estrazione di trenta nomi su un universo di 100 unità dovrebbe essere statisticamente plausibile.
Si è scelto invece di ricorrere ad un meccanismo di individuazione del campione in modo non solo ragionato ma anche selettivo, e ciò per portare a compimento uno studio più preciso dell’oggetto di analisi, cercando di interessare tutte e tre le macro aree, che hanno un peso pressoché uniforme. In questo modo, abbiamo cercato anche di mettere maggiormente alla prova il nostro modello.
Passiamo adesso ad illustrare i criteri utilizzati al fine di individuare il nostro campione ragionato, ricordando ancora una volta che stiamo facendo le nostre riflessioni su una parte delle sola classe dirigente di
policy, avendo escluso sia di selezionare il campione in modo
proporzionalmente equilibrato: come mostra infatti la tabella 3.1, ciò avrebbe comportato, a parità di posizioni organizzative, l’impossibilità di pesare i nomi selezionati.
È pur vero che in realtà, sempre restando su un campione di 30 interviste, la differenza nelle proporzioni non cambia di molto.
Cominciamo a ragionare sulle tre diverse aree individuate. Abbiamo detto precedentemente che i tre settori generalmente che abbiamo denominato rispettivamente istituzioni di governo, servizi di rilevanza pubblica, sanità-servizi alla persona sono i blocchi principali sui quali abbiamo deciso di dividere le classi dirigenti cittadine di tipo posizionale. Abbiamo anche detto però che riteniamo possa essere fuorviante attribuire a tutti i settori la medesima importanza. Ad esempio la Questura e la Prefettura, pur garantendo servizi importanti e diversificati alla comunità (dalla tutela degli stranieri, alla sicurezza pubblica alla certificazione antimafia, al rilascio dei passaporti etc.) ha comunque un ruolo più defilato rispetto ad altri servizi essenziali come ad esempio l’erogazione di prestazioni sanitarie da parte delle diverse strutture cittadine pubbliche e private. Altrettanto si può dire per il Tribunale, che per quanto sia uno snodo importante nella vita della città, anche dal punto di vista economico, riteniamo abbia un peso
Tabella 3.1 Ipotesi di campionamento per settore su 30 soggetti Amministrazioni e macrosettori Numero posizioni
n. interviste su posizione
% su 30 interviste
Regione Autonoma della Sardegna 2 1 2,3
Provincia di Sassari 9 3 10,5 Comune di Sassari 10 4 11,7 Prefettura-UTG Sassari 4 1 4,7 Questura di Sassari 2 1 2,3 Magistratura 6 2 7,0 Soprintendenza Archeologica 1 0 1,2
Agenzia Entrate - Esattoria 4 1 4,7
Sanità 6 2 7,0
Università 12 4 14,1
Sindacati e protezione sociale 6 2 7,0
Ordini professionali 5 2 5,9
Rappresentanze degli imprenditori 18 4 13,3
Ex municipalizzate - varie 7 2 8,2
relativamente più basso dal punto di vista del peso della classe dirigente che esprime. Per questo motivo abbiamo deciso di testare il nostro modello proponendo una rudimentale analisi multivariata, illustrata come segue nella tabella 3.2.
Rispetto alla tabella 3.1 le differenze non sono di grande rilievo: calcolata su 30 nomi, abbiamo scelto di penalizzare Questura e Prefettura e Magistratura per dare una maggiore rilevanza alla Sanità Pubblica. Naturalmente questo metodo è arbitrario, e comporta delle potenziali distorsioni ma preferiamo correre il rischio e tentare un’analisi con più probabilità di essere “sporca” ma credibile che formulare delle analisi su un modello teoricamente più robusto ma che empiricamente non rispondente alla reale situazione cittadina. Per rendere meno problematico l’impatto della scelta, si noti che nessuno dei settori rimane escluso, e che le proporzioni tra le tre diverse parti sono state
Tabella 3.2 Numero di interviste programmate su campione ragionato Amministrazioni e macrosettori Numero contatti Numero interviste
% interviste su posizione
Regione Autonoma della Sardegna 2 1 50,0
Provincia di Sassari 9 2 22,2 Comune di Sassari 10 3 30,0 Prefettura-UTG Sassari 4 2 50,0 Questura di Sassari 2 1 50,0 Magistratura 6 2 33,3 Soprintendenza Archeologica 1 0 0,0
Agenzia Entrate - Esattoria 4 2 50,0
Sanità 6 3 50,0
Università 12 2 16,7
Sindacati e protezione sociale 6 3 50,0
Ordini professionali 5 1 20,0
Rappresentanze degli imprenditori 18 7 38,9
Ex municipalizzate - varie 7 1 14,3
generalmente rispettate, con un peso maggiore però sulle istituzioni di governo.
Un'altra ragione che ci ha dissuaso dallo spalmare le interviste in modo univoco preferendo un approccio selettivo è che i gruppi si presentano in modo disomogeneo, contenendo un numero diseguale di contatti al loro interno. Inoltre le diverse istituzioni, anche dentro i macro settori registrano al loro interno numeri diversi (da un solo componente a 18), e a loro volta hanno una differente rilevanza sociale; si è scelto di far emergere proprio questo elemento, a patto però di bilanciare l’indagine nel momento in cui è impossibile raggiungere tutti. Insomma: un calcolo piattamente statistico non avrebbe dato conto della complessità delle diverse istituzioni, e della relativa rilevanza di ciascuna.
La cosa è particolarmente vera se si vuole rappresentare adeguatamente il mondo del “privato”. In questo caso infatti è stato necessario contattare il numero più alto possibile di rappresentanti degli imprenditori, mentre non si è ritenuto indispensabile intervistare, ad esempio, tutti i presidi di facoltà. Resta pur vero che sarebbe stato auspicabile coprire il 100% dell’universo, ma questo non è stato possibile per la numerosità del campione, oltre che per la reperibilità non sempre facile di alcuni dei candidati all’intervista, anche se quasi tutti hanno formalmente mostrato grande disponibilità. Ecco lo schema finale (tabella 3.3) di dirigenti cittadini intervistati, distinti per amministrazione, ente o organizzazione, denominazione dell’ufficio e posizioni organizzativa.