• Non ci sono risultati.

Selezione e descrizione del campione analizzato

3. Il ruolo del Private Equity e del Venture Capital

4.2 Selezione e descrizione del campione analizzato

Nel tentativo di indagare il ruolo che i venture capitalist italiani possono ricoprire per la ripresa economica del nostro Paese, si è deciso di osservare il loro apporto alle imprese partecipate da un punto di vista quantitativo. A questo scopo, sono stati individuati degli indicatori e degli indici di bilancio per analizzare diversi aspetti del risultato aziendale, come verrà meglio illustrato in seguito (v. infra).

Per selezionare le aziende che compongono il campione di analisi, si è fatto anzitutto riferimento al PEM (Private Equity Monitor), un database che registra annualmente le diverse operazioni di private equity effettuate in Italia99. All’interno dello stesso, sono state individuate quelle di expansion financing e si è proceduto ad una ricerca manuale sui diversi mezzi di informazione pubblici (siti web di giornali e riviste di stampo economico-finanziario, database con libero accesso, rassegne stampa e siti web degli intermediari finanziari o delle imprese finanziate) per determinare l’holding period di ogni specifico deal.

La scelta del benchmark, rispetto al quale valutare l’andamento delle imprese partecipate, è ricaduta sulle medie imprese industriali italiane, che dal 2002 vengono annualmente analizzate dall’Ufficio Ricerche e Studi di Mediobanca e dal Centro Studi di Unioncamere100. Il mid-market, infatti, è il segmento nel quale si registra il maggior numero di operazioni volte a supportare lo sviluppo e la crescita aziendale. Perciò, anche considerando le diverse policy di investimento descritte nei siti web degli operatori del settore, è sembrato che le medie imprese rappresentassero i soggetti più interessanti da studiare.

99 L’Osservatorio Private Equity Monitor - PEM® svolge “un’attività di monitoraggio permanente sugli investimenti in capitale di rischio realizzati nel nostro Paese, al fine di offrire ad operatori, analisti, studiosi e referenti istituzionali, informazioni utili per lo svolgimento delle relative attività”.

Annualmente pubblica un report relativo alle operazioni realizzate nel periodo, fornendo un’analisi del mercato italiano, a cui viene allegato l’elenco specifico di tutti i finanziamenti messi in atto. Maggiori informazioni possono essere reperite all’indirizzo http://www.privateequitymonitor.it.

100 Annualmente i soggetti indicati, grazie anche alla collaborazione di diverse Università italiane,

realizzano un’indagine volta ad indagare l’andamento della media impresa italiana. Il rapporto contiene i dati di bilancio delle aziende e un’analisi qualitativa e quantitativa degli stessi, oltre ad una serie di approfondimenti tematici: http://www.mbres.it/it/publications/italian-medium-sized-enterprises.

107

Per garantire la comparabilità fra i due campioni oggetto di studio, ovvero le imprese interessate da un’operazione di expansion financing e le medie imprese italiane, si è proceduto all’esclusione manuale di quelle imprese finanziate che non rispettassero i criteri di selezione impiegati nell’analisi di Mediobanca (Mediobanca, 2013), utilizzata come benchmark di riferimento per i risultati economico-finanziari della classe delle medie imprese:

1. fatturato compreso fra i 15 e i 330 milioni di euro (periodo 2008-2011) e fra i 13 e 290 milioni di euro (periodo 2004-2007);

2. numero dei dipendenti compreso fra le 50 e le 499 unità;

3. assetto proprietario autonomo, ovvero esclusione delle imprese che rientrano nel perimetro di consolidamento di gruppi italiani che eccedono le soglie sopraindicate, nonché di quelle controllate da persone giuridiche o fisiche residenti all’estero;

4. appartenenza al settore manifatturiero (classe C codici ATECO 2007)101.

Nel confrontare la performance delle aziende venture capital-backed con quella delle medie imprese italiane, sono state realizzate 3 diverse suddivisioni dell’arco temporale di riferimento (2004-2011).

In particolare, per indagare l’andamento aziendale durante il periodo di crisi, è stato preso a riferimento il biennio 2008-2009, durante il quale il PIL italiano è calato ad un tasso medio annuo del 3.3%102. Per valutare l’efficacia degli eventuali accorgimenti presi dagli operatori, si è poi confrontato l’andamento nel periodo suindicato con quello registrato nel biennio 2006-2007, durante il quale il PIL italiano è cresciuto ad un tasso medio dell’1.9%.

Invece, per valutare il ruolo che hanno avuto i venture capitalist nella ripresa successiva, sono stati indagati i risultati delle imprese nel biennio 2010-2011, quando la crescita del Paese è stata mediamente dell’1.1%. Anche in questo caso, è stata calcolata la variazione di rendimento rispetto al biennio precedente di crisi (2008-2009).

101 I codici ATECO (Attività ECOnomiche) sono una classificazione (traduzione italiana della

nomenclatura europea NACE Rev.2) impiegata dall’ISTAT nelle rilevazioni di carattere economico. Nello specifico, si tratta di codici alfanumerici che identificano l’attività che ciascuna impresa svolge.

102 Il valore indicato è stato calcolato calcolando la media aritmetica semplice dei tassi di crescita annuale

108

L’arco temporale di riferimento più ampio, cioè riferito all’analisi con ottica di medio- lungo periodo, va dal 2004 al 2011. In particolare, si è voluto suddividere l’intervallo in due quadrienni definiti “Pre-crisi” (dal 2004 al 2007) e “Post-crisi” (dal 2008 al 2011), al fine di considerare l’andamento espresso dalle imprese partecipate e dalle medie imprese italiane lungo un lasso di tempo più dilatato. La scelta relativa ai quadrienni è stata indotta dall’osservazione dell’andamento degli indicatori economici nazionali103 e dalla durata media dell’holding period registrata nell’intervallo considerato104.

L’applicazione dei criteri suesposti ha portato ad individuare un totale di 31 imprese e 99 osservazioni nell’arco temporale globale (2004-2011).

Tabella 4.1 – Numerosità del campione e delle osservazioni disponibili

Anno di riferimento Osservazioni (numero)

2004 6 2005 9 2006 11 2007 15 2008 13 2009 13 2010 15 2011 17 Totale imprese 31 Totale osservazioni 99

Fonte: Elaborazione propria

Soffermandoci sulle caratteristiche del campione selezionato, la suddivisione per fatturato indica che il 55% delle imprese ha registrato un fatturato compreso tra i 25 e i 50 milioni di euro. La restante parte, si è distribuita tra valori inferiori di 25 milioni o

103 Il tasso medio di crescita del PIL nel periodo 2004-2007 è stato dell’1.6%, mentre nel periodo 2008-

2011 lo stesso è calato mediamente dell’1.1%.

104 L’holding period medio di settore si è allungato nel tempo e negli ultimi anni si è attestato sui 4 anni

maggiori di 50 milioni di euro: poco più di un quinto (22%) aveva ricavi tra i 15 e i 25 milioni di euro, mentre quasi altrettant

Grafico 4.1 –

Fonte: Elaborazione propria

Per quanto concerne il numero di addetti, in questo caso la maggioranza (55%) delle imprese ha impiegato fra 100 e 249 addetti. Una consi

50 e 100 unità è stata riscontrata nel 22% dei casi, mentre un’incidenza sostanzialmente identica (22%) per le aziende con valori ricompresi nell’intervallo 250

Grafico 4.2 –

Fonte: Elaborazione propria 13%

109

maggiori di 50 milioni di euro: poco più di un quinto (22%) aveva ricavi tra i 15 e i 25 milioni di euro, mentre quasi altrettante aziende (23%) tra i 50 e i 330 milioni di e

– Fatturato delle imprese analizzate (milioni di euro)

Fonte: Elaborazione propria su dati AIDA

Per quanto concerne il numero di addetti, in questo caso la maggioranza (55%) delle imprese ha impiegato fra 100 e 249 addetti. Una consistenza dell’organico compresa fra 50 e 100 unità è stata riscontrata nel 22% dei casi, mentre un’incidenza sostanzialmente identica (22%) per le aziende con valori ricompresi nell’intervallo 250-499 persone.

Numero di dipendenti delle imprese analizzate (unità)

Fonte: Elaborazione propria su dati AIDA 22% 55% 10% 15 - 25 milioni 25 - 50 milioni 50 - 100 milioni 100 - 330 milioni 22% 55% 23% 50 - 100 100 - 249 250 - 499

maggiori di 50 milioni di euro: poco più di un quinto (22%) aveva ricavi tra i 15 e i 25 (23%) tra i 50 e i 330 milioni di euro.

delle imprese analizzate (milioni di euro)

Per quanto concerne il numero di addetti, in questo caso la maggioranza (55%) delle stenza dell’organico compresa fra 50 e 100 unità è stata riscontrata nel 22% dei casi, mentre un’incidenza sostanzialmente

499 persone.

Numero di dipendenti delle imprese analizzate (unità)

25 milioni 50 milioni 100 milioni

Ricordando che le imprese selezionate appartengono tutte al settore manifatturiero, l’analisi dei sub settori vede primeggiare il meccanico,

seguito dai beni per la persona e per la casa (23%) e dall’alimentare (16%).

Grafico 4.3 –

Fonte: Elaborazione propria su dati AIDA

Infine, l’appartenenza geografica propende

la regione Lombardia che da sola rappresenta più della metà del campione.

Grafico 4.4

Fonte: Elaborazione propria su dati AIDA Metallurgico 0 2 4 6 8 10 12 14 16 Trentino Umbria Abruzzo Emilia Romagna Campania Friuli Veneto Toscana Lombardia 0 110

Ricordando che le imprese selezionate appartengono tutte al settore manifatturiero, i sub settori vede primeggiare il meccanico, con oltre il 45%

per la persona e per la casa (23%) e dall’alimentare (16%).

– Sub settore di appartenenza delle imprese analizzate

Fonte: Elaborazione propria su dati AIDA

Infine, l’appartenenza geografica propende marcatamente a favore del Nord Italia, con la regione Lombardia che da sola rappresenta più della metà del campione.

Grafico 4.4 – Appartenenza geografica delle imprese analizzate

Fonte: Elaborazione propria su dati AIDA Chimico e

farmaceutico

Alimentare Beni per la persona e per la

casa

Meccanico

2 4 6 8 10 12 14

Ricordando che le imprese selezionate appartengono tutte al settore manifatturiero, % delle aziende, per la persona e per la casa (23%) e dall’alimentare (16%).

Sub settore di appartenenza delle imprese analizzate

a favore del Nord Italia, con la regione Lombardia che da sola rappresenta più della metà del campione.

Meccanico

111