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7. CONFRONTO DEI DUE MANUALI

7.3 Confronto del sistema verbale

7.3.1 Sequenzialità

La tabella sopra riporta il confronto tra le due sequenze di presentazioni dei tempi verbali. Le sequenze di acquisizione naturali per i livelli intermedi non entrano nello specifico di ogni tempo verbale ma danno solo un’indicazione generale. Secondo gli studi di acquisizione linguistica i modi appaiono in quest’ordine: indicativo > gerundio > condizionale > congiuntivo, lo stesso ordine ritrovato anche nei manuali analizzati

fatta qualche eccezione per tempi particolarmente frequenti nell’input che vengono appresi in fasi iniziali, spesso a partire da forme non analizzate (come il condizionale presente) o forme più complesse che vanno presentate gradualmente in più volte.

La maggior parte dei tempi e dei modi è presente in entrambi i manuali, con alcune eccezioni: Allegro non tratta il trapassato prossimo, mentre Con piacere non tratta il congiuntivo imperfetto né il periodo ipotetico passato. Dal confronto con il Sillabo di italiano L2 della Lo Duca noto però che molti dei tempi verbali presentati dovrebbero comparire in un livello successivo, B2. Probabilmente gli autori hanno deciso di esaurire tutti i tempi per una questione di completezza del percorso in quanto nessuno dei due testi prosegue con il manuale B2, rimangono comunque delle costruzioni più complesse che gli autori di Con piacere hanno ritenuto di non inserire.

Un’altra differenza importante dei due manuali è la modalità di presentazione degli argomenti, la sequenza del manuale Con piacere è più graduale e gli argomenti vengono sempre ripresi e integrati in un’ottica a spirale. In Allegro questo invece non

160 compare e la didattica è lineare. Questo porta a un avanzamento più lento degli argomenti nel primo manuale che ne propone anche un paio in meno, inoltre sempre nello stesso manuale è inserito anche un ripasso di alcuni temi trattati nei manuali precedenti.

Ci sono alcuni argomenti posti in posizioni diverse come ad esempio il passato remoto, il gerundio e quei temi tipici per germanofoni come la congiunzione mentre , la preposizione durante e i verbi conoscere, sapere al passato prossimo e imperfetto. Questi ultimi argomenti particolari non hanno una propria posizione nemmeno negli studi acquisizionali essendo specifici per un gruppo di apprendenti soltanto, per questo motivo possono apparire prima o dopo indistintamente a patto che siano già state presentate e consolidate le differenze aspettuali e che l’apprendente sappia orientarsi nella scelta tra passato prossimo e imperfetto.

7.3.2 Aspettualità

L’aspettualità delle azioni, come già detto più volte è uno dei punti più ostici da superare nello studio dell’italiano per gli apprendenti germanofoni, proprio per la natura diversa del tedesco che li porta a non fare distinzioni tra Perfekt e Präteritum (i loro tempi passati). Per questo motivo già nei primi livelli di competenza di italiano hanno delle difficoltà a capire la differenza tra passato prossimo e imperfetto, non riuscendo ad abbinare l’azione perfettiva o imperfettiva al tempo adatto, e non riconoscendo l’azione di sfondo dalla principale.

A questo proposito i manuali per germanofoni dovrebbero insistere di più su questo aspetto portando gli studenti, attraverso la riflessione sulla lingua ed il rinforzo, ad essere sempre più autonomi e consapevoli delle loro produzioni. Considerando il fatto che questa distinzione appare essenziale già in un livello A2, a maggior ragione con il cambio di manuale per il corso del B1 è necessario un primo ripasso di questi argomenti. Nelle mia analisi questo avviene soltanto nel manuale Con piacere dove è presente un’unità introduttiva ed un ripasso più specifico del passato prossimo in relazione con l’imperfetto già nella prima unità. Qua le tecniche didattiche utilizzate sono varie, dai testi a buchi, alle immagini e hanno lo scopo non solo di ripassare l’argomento già trattato precedentemente ma anche di introdurre un terzo tempo verbale passato dell’indicativo che può portare ulteriore confusione agli apprendenti se non

161 hanno chiara la differenza tra azione perfettiva e imperfettiva. Come tecnica didattica trovo la vignetta molto adatta allo scopo da raggiungere e anche al livello degli apprendenti, l’insegnante però deve essere attento a come reagiscono gli studenti adulti a questo tipo di materiale considerato più per ragazzi. Se essi ne colgono la valenza didattica queste risulteranno piacevoli e motivanti, se invece si sentono trattati come bambini (come nel caso di post-adolescenti) è opportuno cambiare modalità. Una tecnica sostituiva può essere quella di mostrare dei mini video al posto delle vignette, si prestano bene anche i notiziari e gli articoli di giornale ma devono essere giustamente calibrati e preparati perché abbastanza complessi all’inizio del B1.

Nel manuale Allegro invece non è presente un’unità introduttiva e non viene affrontato in nessun modo la distinzione di aspettualità, non ci sono richiami al passato prossimo o all’imperfetto, nemmeno quando viene introdotto il passato remoto che potrebbe prestarsi a questo tipo di attività, essendo un passato perfettivo come il passato prossimo. Non c’è nessun accenno a nessun tipo di parallelismo tra i due tempi e l’esercitazione è scarsa.

All’interno dei due manuali ci sono alcuni temi che si trovano soltanto nei manuali per i germanofoni e che possono essere un’occasione per riflettere ancora una volta sui contesti d’uso del passato prossimo/remoto e imperfetto. Questi temi sono ad esempio i verbi sapere e conoscere, essi cambiano leggermente di significato quando veicolano un significato perfettivo e imperfettivo e il tedesco per distinguerli usa direttamente verbi diversi, perciò gli apprendenti devono imparare a riconoscere i diversi significati ed abbinarli al tempo che gli corrisponde in italiano. Seppur a livello marginale anche in questa occasione poteva essere inserito un ripasso o un richiamo alla differenza tra passato prossimo e imperfetto, magari concentrandosi proprio sulla riflessione metalinguistica vera e propria per ipotizzare le differenze non solo con quei tre verbi particolari ma anche con gli altri. Nei due manuali comunque l’argomento è trattato a livello grammaticale molto similmente, le spiegazioni si basano soprattutto sulla contrastività, ossia si basano su griglie con esempi tradotti nelle due lingue, così da rendere chiaro il concetto senza bisogno di troppi giri di parole. Anche la parte di presentazione dell’argomento vera e propria è condotta allo stesso modo, dal testo al focus sulla forma; in Allegro si chiede di trovare un altro verbo simile all’interno del testo (verbo avere, non preso in considerazione da Con piacere), mentre nell’altro

162 manuale viene richiesto di tradurre le espressioni nella propria lingua per notarne il cambiamento di significato. Nell’Arbeitsbuch è presente in entrambi i testi un solo esercizio dove c’è da cerchiare la forma corretta dei verbi in un piccolo testo/frasi. L’argomento è conciso e non si presta a lunghe riflessioni, ma essendo collegato alla differenza di aspettualità i manuali avrebbero potuto fare un confronto tra i verbi appena appresi e gli altri verbi nei loro significati perfettivi o imperfettivi.

Griglia contrastiva sui verbi sapere, conoscere, avere, Allegro, p. 85

Griglia contrastiva sui verbi sapere, conoscere, Con piacere, p. 65

Un altro argomento collaterale alla scelta dei tempi perfettivi o imperfettivi è l’utilizzo di mentre e durante. Anche questo argomento non si presta a lunghe riflessioni ma ho notato comunque un’attenzione diversa nell’affrontalo. Nel manuale Allegro la spiegazione si riduce semplicemente a: durante + sostantivo, mentre + verbo

163 ma mai al passato prossimo. Nel manuale Con piacere invece c’è un accenno in più dove viene spiegato anche il motivo per cui mentre richiede un verbo all’imperfetto e non al passato prossimo. Ovviamente sarà compito dell’insegnante poi approfondire la spiegazione in classe ma già da questa piccola accortezza del secondo manuale capiamo come esso sia più orientato ad una riflessione piuttosto che a delle regole schematiche da seguire in tutti i contesti. Anche a livello degli esercizi nell’Arbeitsbuch ci sono delle piccole differenze: in Allegro viene richiesto allo studente di produrre la stessa frase con le due preposizioni, mentre in Con piacere viene richiesto di inserire la preposizione giusta date delle frasi. Trovo entrambi gli esercizi adeguati se svolti consapevolmente, ma allo stesso tempo l’esercizio di riformulazione delle frasi lo trovo meno efficace a livello di riflessione, perché non permette allo studente di fare una scelta ma soltanto di trasformare le frasi meccanicamente, inoltre in questo esercizio tutti i verbi sono al presente indicativo quando invece negli esempi si parlava di passato prossimo e imperfetto. In Con piacere invece le frasi da completare contengono sia verbi al presente che al passato.

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Esercizio con Mentre e durante, Allegro p.154