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12 Strategia effettiva

12.2 Settori chiave

L’industria ticinese dovrà sempre più costruirsi attorno a elementi quali la tecnologia e la conoscenza, abbandonando gradualmente il processo produttivo presente in molte realtà aziendali caratterizzate da una continua politica di concorrenza al ribasso. Configurare un territorio su questi valori non è un compito facile e di breve durata, anzi, le tappe sono molte e i compiti altrettanti, ma solo con una giusta combinazione tra tessuto aziendale e politica tale fenomeno potrà verificarsi in Ticino. Affinché questo accada le condizioni proposte precedentemente dovranno essere adattate al settore industriale, per permettere l’insediamento di nuove realtà attratte da fattori difficilmente ritrovabili in paesi emergenti, costituendo una specie di “società dei saperi”.

Nella configurazione industriale ticinese prenderà sempre più spazio il concetto di clusters tecnologico, ottenibile grazie alle relazioni fra i diversi attori nella regione che già attualmente stanno iniziando a formarsi nei vari distretti cantonali. La vicinanza tra istituti di ricerca, imprese appartenenti allo stesso settore, fornitori e clienti in relazione alla propria catena di valore permettono alle aziende di svilupparsi maggiormente, assicurando un beneficio non solo a loro stesse, ma anche ai propri stakeholder. L’arrivo o la creazione d’imprese ad alto valore aggiunto

sarà possibile solo attraverso un periodo di transazione che permetterà di adattare il mercato del lavoro alle competenze che le imprese richiederanno.

In base anche alle nozioni apprese si evidenziano alcuni settori industriali che in Ticino potrebbero portare ad una serie di benefici che già attualmente si differenziano, in quanto rispondono in maniera positiva agli attuali mega-trend in atto ed alla struttura industriale ticinese d’oggi.

I settori maggiormente propensi a questo sviluppo sono principalmente quelli che detengono un vantaggio competitivo improntato sulla diversificazione, proponendo prodotti e servizi improntanti sul concetto di qualità e adattati attentamente alle esigenze dei clienti finali.

Una strategia di questo è stata stabilita dall’analisi delle fonti bibliografiche, dall’analisi sul campo e dai numerosi studi effettuati quest’ultimo anno sul futuro economico ticinese. I principali sono quelli del BAK di Basilea, dell’Istituto di Ricerca Economiche dell’USI e quello di Credit Suisse. Tutti e tre elaborati tra il 2014 e il 2015. Le previsioni prediligono i meta-settori, ovvero aggregazioni industriali che facilitano la nascita di collegamenti tra le diverse aree industriali in modo da riuscire a sfruttare i vantaggi che porta l’agglomerazione (Maggi & Mini, 2015). La caratteristica comune di questi settori è l’importanza delle esportazioni, fattore fondamentale per l’andamento di un’economia aperta come quella ticinese; poiché un incremento delle produzioni spesso si ripercuote esponenzialmente anche sull’economia interna.

Le principali categorie appartengono a quelle proposte nella fascia sinistra del grafico 15 che ingloba la percentuale d’importanza del vantaggio qualitativo.

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Scienze della vita

Meccatronica Alimentare Metallurgica Chimica Tessile ed abbligliamento Q u o ta v ant agg io co mp etit iv o Vantaggio di costo Vantaggio qualitativo Grafico 14: Quota vantaggio competitivo per settore industriale

In questo grafico è possibile riscontrare i vari comparti industriali suddivisi in base alla composizione del loro vantaggio competitivo.

Saper posizionare adeguatamente i propri prodotti equivale sostanzialmente continuare a proporre un prodotto, percepito dai consumatori finali, come qualitativamente migliore e quindi di maggior valore. Questo fenomeno permette di applicare un prezzo più elevato al bene che si sottrae dalla guerra dei prezzi con produttori esteri di prodotti standardizzati. Il concetto di qualità deve essere concepito e manutenuto durante tutto il processo produttivo.

Questo comportamento è confermato dalle interviste effettuate ed è già in atto in molte realtà aziendali. Per permettere questa strategia è fondamentale operare per il mantenimento di una forza lavoro qualificata ed adeguata, di un approvvigionamento di materie prime di qualità e di un processo produttivo controllato e flessibile. Tutto ciò completato da un sempre più importante processo di assistenza post-vendita che garantisce l’esistenza della relazione fra industria e clienti, permettendo una continua relazione fra le parti a beneficio di entrambe. La richiesta di prodotti sempre più ad hoc per i clienti sono un trend decisamente interessante per le industrie della regioni; bisogni che possono essere soddisfatti attraverso il fattore della vicinanza. Serve dunque anche una migliore partecipazione a fiere ed eventi che esplicitano l’importanza di queste realtà, che mostrino alla popolazione: giovane, adulta ed anziana le potenzialità di questo settore, spesso immaginato ancora come luogo di lavoro pesante, pericoloso e in grado di creare pochi sviluppi di carriera.

Sono perciò queste le leve che anche le industrie devono sostenere e garantire nel loro operato. Non servono solo condizioni quadro idonee, ma anche una strategia aziendale che ne permetta lo sfruttamento completo indipendentemente dal grado di creazione di valore aggiunto ed il settore. Indubbiamente i settori ad alta intensità tecnologica e di R&D sono più propensi a sviluppare un vantaggio competitivo basato su questi concetti. L’industria farmaceutica, facente parte del meta- settore delle scienze della vita, detiene il primato in quanto produce prodotti completamente frutto di ricerca e sviluppo, ottenendo una posizione privilegiata ed evitando una concorrenza sui prezzi. Un altro esempio può essere quella alimentare che grazie a prodotti tipici quali il cioccolato e il formaggio riesce, grazie al fattore qualità, a detenere un importante ruolo nel mercato globale. È fondamentale sottolineare che questa selezione non comporta la volontà di tralasciare altre aree industriali, ma si evidenziano solamente quei settori che in base all’analisi letteraria ed empirica offrono le maggiori possibilità di successo, visto il loro livello di specializzazione ed in risposta alle tendenze in atto a livello sociale, ambientale, tecnologico e demografico.

La tabella seguente espone i settori industriali che detengono le migliori possibilità di sviluppo in questa regione, completati con una breve descrizione.

Tabella 9: Possibili settori chiave in Ticino Settore Industriali Definizione e caratteristiche del settore

Attività particolari Presenza in Ticino Altro

Scienze della vita

Meta-settore di elevata importanza rispetto alla media nazionale.

Produce tipicamente beni appartenenti alle

categorie: chimiche, farmaceutiche, mediche, ortopediche e chirurgiche.

Il 20% degli investimenti è dedicato alla ricerca e sviluppo interna.

Il processo di produzione richiede generalmente una manodopera qualificata. Catena di produzione spesso integrata internazionalmente; produzione di base effettuata in luoghi dove il costo della manodopera è minore.

In Ticino sono attive 121 imprese con un totale di 3064 addetti. L’80% della produzione viene esportata all’estero.

Attività concentrate nelle regioni di Lugano (produzione) e Bellinzona (ricerca).

Presenza di importanti istituti partner: Istituto di ricerca in Biomedicina, l’EOC, l’USI, IOSI.

Risponde molto bene al trend del cambiamento demografico e di conseguenza dell’aumento del benessere generale.

Prodotto percepito dal mercato come di qualità medio-alta.

Difficile ottenimento di manodopera altamente specializzata attualmente in Ticino.

Propensione ad un potenziale cluster industriale. Elettronica, meccanica e metallurgica. Aggregato d’imprese appartenenti ai settori della fabbricazione di macchine, macchinari, attrezzature elettriche, medicali e strumenti di precisione. Combinazione di processi automatizzati e manuali. Produzione molto differenziata. Sistemi di produzione sempre più incentrati sull’alta performance e riduzione degli sprechi. Manodopera qualificata medio-alta. Competenze incrementate a pari passo col progresso tecnologico.

Questi tre settori contano attualmente 690 industrie attive sul territorio con una quota di addetti pari a 16’000.

Il 70% della produzione viene esportata all’estero.

Imprese distribuite generalmente in tutta la regione.

Prodotti concepiti sempre più sotto richiesta dei clienti e quindi poco standardizzati (giustificazione elevata prezzo di vendita).

Spesso ricerca di clienti di nicchia. Abilità nell’ ideare prodotti concepiti dalla richiesta specifica del cliente.

Tessile ed abbigliamento

Meta-settore contenente industrie appartenenti al settore vestiario della moda.

Elevato tasso di

specializzazione in Ticino. Quoziente di

localizzazione più elevato che in qualsiasi altra regione.

Attività caratterizzate da un mix di livelli di competenze. L’elevata specializzazione permette l’adottamento di una visione positiva indirizzata ai settori del lusso (nicchia).

Si contano un totale di 320 stabilimenti produttivi con un totale di 4100 addetti. Il Mendrisiotto è la zona maggiormente idonea a queste attività.

Settore con i salari più bassi in Ticino. Manodopera quasi totalmente

frontaliera. Molti specialisti del settore giungono da Milano.

Settore fortemente vulnerabile ai cambiamenti esterni.

Rincorsa a mercati sempre più focalizzati nel lusso e alle richieste specifiche del cliente.

Vantaggio competitivo spesso improntato sull’elemento del costo. Propensione ad un potenziale cluster industriale.

In prospettiva futura, l'economia industriale ticinese dovrà adattarsi ai trend del momento poiché non sono solo riflessi del cambiamento cantonale o nazionale, ma quelli di tutto il mondo e di tutta la domanda globale. L’integrazione mondiale è una faccenda che sempre più diventerà normale e nei paesi come la Svizzera è importante crescere industrialmente per poter offrire prodotti e servizi altamente specializzati che richiedono condizioni tecnologiche e manodopera che pochi paesi possono offrire. I fattori immateriali nei settori individuati sono preponderanti e caratteristici per un’industria sempre più basata su questi elementi. La questione globalizzazione non dovrà perciò portare ad una deindustrializzazione completa nel Cantone, ma dovrà essere intrapresa come fonte di cambiamento e adeguamento agli standard e alla domanda mondiale. È il mercato che stabilirà quali business avranno successo e quali invece no. Per questo motivo il Ticino deve attivarsi per rimanere una regione attrattiva nel contesto globale, innescando tutti quei processi elencati precedentemente che alimentano fonti di vantaggio competitivo stabili e durature. È il concetto di “manifattura intelligente” che deve insediarsi nell’ottica delle operatività delle industrie: bisogna abbandonare una visione statica e passiva e incamminarsi invece in un percorso che permetta di essere flessibili, veloci e competitivi ai bisogni.

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