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Sintesi dei contenuti del PPC

Nel documento PIANO CAVE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA (pagine 61-66)

4.1 Obiettivi e finalità del Piano Cave

Gli obiettivi individuati dal Piano Provinciale delle Cave della provincia di Brescia 2018-2028 sono organizzati in 4 obiettivi principali e 15 obiettivi specifici secondo lo schema seguente.

1. SODDISFARE IL FABBISOGNO DI MATERIALE INERTE

1.1. Garantire il soddisfacimento dei fabbisogni provinciali di materiale inerte di cava, in modo congruo ed equilibrato rispetto alle necessità di produzione e di utenza, l’interesse pubblico ed il mercato;

1.2. Prevedere la possibilità di utilizzo di materiali alternativi per preservare le risorse non rinnovabili e garantire quindi la sostenibilità delle trasformazioni territoriali;

1.3. Individuare la modalità di localizzazione e dimensionamento degli ambiti estrattivi, di distribuzione dei relativi materiali da reperire e di monitoraggio dei recuperi.

2. VALORIZZARE I GIACIMENTI IN CORSO DI SFRUTTAMENTO

2.1. Nell’individuazione degli Ambiti Territoriali Estrattivi (ATE) privilegiare le attività già esistenti;

2.2. Contenere il consumo di suolo, sfruttando le potenzialità giacimentologiche residue e limitare l’ampliamento della perimetrazione degli ATE stessi;

2.3. Evitare o contenerel’individuazione di nuovi ambiti territoriali estrattivi;

2.4. Nel caso di necessità di individuazione di nuovi ambiti estrattivi, definire i fattori di valutazione funzionali a classificare i nuovi potenziali ambiti in relazione agli elementi di idoneità ambientale e di equilibrata localizzazione rispetto ai bacini di utenza e distribuzione geografica.

3. GARANTIRE LA COMPATIBILITA’ ECO-PAESAGGISTICA E IDROLOGICA DELLE SCELTE DI PIANO

3.1. Evitare di incrementare il rischio potenziale di alterazione della falda non consentendo l’escavazione in falda per eventuali nuovi ATE;

3.2. Perseguire la massima compatibilità ambientale e paesaggistica delle scelte di piano;

3.3. Individuare interventi di mitigazione atti ad affrontare le condizioni di criticità ambientali nei contesti di riferimento, generate anche da attività pregresse;

3.4. Massimizzare i livelli di sostenibilità ambientale e territoriale, tenendo conto della possibilità di utilizzare gli ambiti estrattivi o parte di essi per finalità integrative (ad es. usi irrigui o difesa del suolo).

4. RECUPERARE LE AREE DI CAVA IN OTTICA MULTIFUNZIONALE

4.1. Integrare il sistema paesaggio e contribuire alla realizzazione della Rete Ecologica con il recupero ambientale delle aree al termine dell’attività estrattiva, compatibilmente con le destinazioni finali;

4.2. Ottenere il rispetto dei tempi e dei modi di intervento e di recupero delle aree interessate, nonché del loro riuso, promuovendo anche il recupero per fasi già durante l’estrazione;

4.3. Consentire la programmazione dell’assetto finale delle aree interessate da ambiti territoriali estrattivi e il loro riuso;

4.4. Individuare destinazioni finali ad uso prevalentemente di tipo naturalistico e/o ricreativo e a verde pubblico attrezzato nonché agricolo.

4.2 Azioni di Piano

La caratterizzazione dei bacini di produzione e di utenza, richiesta in base alle lettera c) e d) del primo comma dell’art. 5 della L.R. 14/1998, è definita dal Piano come segue. Per ulteriori specifiche e spiegazioni sulla loro definizione si rimanda alla Relazione tecnica.

Gli ATO possono essere intesi come bacini di produzione per l’aggregazione degli ATE in quanto:

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 Sono espressione di ambiti relazionali, caratteri socio-economici, geografici, storici e culturali omogenei;

 Sono adeguati per lo sviluppo di politiche e per l’attuazione di progetti capaci di integrare i temi attinenti al paesaggio, all’ambiente, alle infrastrutture e agli insediamenti;

 Sono adeguati a consentire l’attuazione dei contenuti della L.R. 31/2014 volti alla riduzione del consumo di suolo. A tal proposito è utile ricordare in questa sede che, secondo quanto disposto da Criteri per l’attuazione delle politiche di riduzione del consumo di suolo vigenti in Lombardia, le cave costituiscono consumo di suolo.

La provincia di Brescia è interessata dalla presenza di sei ATO, di seguito elencati:

A. Val Camonica B. Valli Bresciane

C. Sebino Franciacorta (ATO interprovinciale)

D. Riviera Gardesana e morene del Garda (ATO interprovinciale) E. Collina e alta pianura bresciana

F. Bassa pianura bresciana

La definizione dei bacini di utenza del redigendo piano cave, è avvenuta secondo tre criteri finalizzati a individuare i territori di potenziale assorbimento dell’offerta dei materiali cavati. In prima istanza è stato utilizzato un criterio territoriale, in seconda istanza un criterio di accessibilità e in ultima istanza un criterio residuale1:

 Criterio territoriale: il criterio prevede la suddivisione del territorio provinciale in ambiti territoriali.

Ciascun comune della provincia di Brescia è localizzato in un ambito in funzione della prevalenza delle sue interazioni rispetto ai temi geografici, economici, culturali e ambientali. Seguendo il criterio territoriale, si ritiene che l’offerta di materiali cavati dai bacini di produzione possa essere assorbita in prima istanza a livello sub-provinciale, all’interno dei bacini di produzione stessi, ovvero degli Ambiti Territoriali Omogenei pocanzi definiti.

 Criterio di accessibilità: il criterio prevede l’individuazione di un territorio che può essere servito dagli ATE della provincia di Brescia senza superare un determinato costo di trasporto. L’area è determinabile mediante la realizzazione di curve isodistanze, ovvero linee di uguale distanza. Le aree sono individuate a prescindere dai confini amministrativi. Seguendo il criterio di accessibilità, si ritiene che l’offerta di materiali cavati possa essere assorbita da territori distanti non più di 30 chilometri dagli ATE2;

 Criterio residuale: il criterio contempla tutti i territori non individuati dai primi due criteri. In generale trattasi di un bacino di utenza che può assorbire un’offerta di materiali cavati ad uso speciale o materiali litoidi pregiati. In ragione di queste caratteristiche il bacino di utenza è di difficile cartografazione in quanto molto vasto e influenzato dalla richiesta.

Nella seguente figura sono individuati i bacini di produzione e di utenza.

1 Si ritiene opportuno precisare che le aree poste al di fuori della provincia di Brescia individuate dai criteri non sono state considerate come territori extra-provinciali che concorrono alla stima quantitativa dei materiali da estrarre (rif. Relazione dei fabbisogni e relative produzioni) in quanto in linea teorica i potenziali quantitativi da esportazione sono controbilanciati da potenziali quantitativi di importazione da province limitrofe.

2 Si precisa che il dato, sebbene sia stato elaborato in ambiente GIS e tarato per itinerari adatti ai mezzi pesanti, è da considerarsi come indicativo, in particolare laddove l’itinerario considera la navigazione lacuale.

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Bacini individuati in cartografia. Isodistanza calcolata con software QGIS – plugin ORS Tools (travel mode: driving-hgv).

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La definizione dei bacini di produzione è avvenuta in analogia con la definizione degli Ambiti Territoriali Omogenei (ATO) individuati dal documento di Integrazione del PTR della Regione Lombardia ai sensi della LR 31/2014 per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato.

Per quanto riguarda le modalità di definizione degli ATE e le modalità di attribuzione del fabbisogno si rimanda alla Relazione tecnica e alla Relazione dei fabbisogni e relative produzioni e si riporta l’assetto finale delle Previsioni di piano (in termini di volumi, produzioni e riserve) nella tabella seguente (rif. cap. 7.4 Relazione dei fabbisogni e relative produzioni).

Settore merceologico sabbia e ghiaia

g05 Capriolo, Palazzolo sull'Oglio C 1.350.000 1.210.000 140.000

g07 Gavardo B 1.015.000 690.000 325.000

g09 Cazzago San Martino, Rovato C 4.200.000 1.960.000 2.240.000

g10 Paderno Franciacorta C 220.000 150.000 70.000

g11 Rudiano E 460.000 310.000 150.000

g30 Calvagese della Riviera D 1.410.000 640.000 770.000

g31 Orzivecchi, Orzinuovi F 2.130.000 2.130.000 0

TOTALE 64.423.200 46.214.000 18.209.200

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* Ambito Territoriale Omogeneo definito dall’integrazione del PTRA ai sensi della l.r. 31/2014. Gli ATO sono identificati in tabella mediante una sigla che rimanda al capitolo 5 – Indicazione dei bacini di produzione e di utenza, dove gli ATO che interessano la provincia di Brescia sono elencati e mappati.

** I valori calcolati sono arrotondati alle decine di migliaia (eccetto ATEg38 e ATEg54 arrotondati alle migliaia). A causa degli arrotondamenti, il valore di produzione totale prevista nel decennio si scosta dello 0,03% rispetto al fabbisogno calcolato. Si ritiene che tale modesto scostamento sia pressoché ininfluente.

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Nel documento PIANO CAVE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA (pagine 61-66)