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Sintesi dei risultati

Nel documento uso dei farmaci Atlante (pagine 140-146)

Sintesi dei risultati

SezIone 3

In questa sezione vengono riportati i risultati principali di

consumo, aderenza e persistenza per patologia associata.

1 Ipertensione

Il consumo di farmaci antipertensivi in Italia è maggiore

ne-gli uomini (170,8 DDD pro capite) rispetto alle donne (141,8

DDD pro capite), con differenze tra regioni in linea con la

distribuzione geografica della prevalenza della patologia.

I tassi seguono un andamento in crescita dal terzile meno

deprivato a quello più deprivato, in particolare nelle donne.

L’aggiustamento per indice di deprivazione riduce i consumi

in misura maggiore nelle donne e nelle regioni meridionali.

L’aderenza è del 57,8% negli uomini e del 48,5% nelle

don-ne mentre la persistenza è del 54,2% negli uomini e del

45,0% nelle donne, senza differenze statisticamente

signifi-cative per terzile di deprivazione sia all’interno delle regioni

che tra regioni.

2 Dislipidemie

Il consumo di farmaci ipolipemizzanti in Italia è inferiore tra

le donne (30,0 DDD pro capite) rispetto agli uomini (44,3

DDD pro capite), non rispecchiando la maggiore

prevalen-za della patologia nelle donne. I tassi seguono un andamento

crescente dal terzile meno deprivato a quello più deprivato,

in entrambi i generi. L’aggiustamento per indice di

depriva-zione riduce i consumi, in particolare nelle regioni

meridio-nali. L’aderenza alla terapia è pari al 51,9% negli uomini e al

40,5% nelle donne, mentre la persistenza è del 51,8% negli

uomini e del 43,4% nelle donne; per entrambe le misure i

valori maggiori si registrano nel Nord Italia. Il confronto

in-terno alle regioni nelle differenze tra terzili non permette di

definire un pattern univoco e il quadro non viene modificato

dall’aggiustamento per indice di deprivazione.

3 Ipotiroidismo

Il consumo di preparati tiroidei in Italia è più elevato

nel-le regioni del Centro-Sud ed è maggiore nelnel-le donne (13,02

DDD pro capite) rispetto agli uomini (3,4 DDD pro capite),

coerentemente con l’epidemiologia della patologia. Per

en-trambi i generi si osserva un consumo maggiore nei soggetti

più svantaggiati, con un andamento più marcato nelle donne

residenti in alcune regioni del Centro, come Lazio e Marche.

Sia l’aderenza che la persistenza al trattamento osservate

marcato nelle donne rispetto agli uomini: 11,4% donne vs

19,1% uomini per l’aderenza; 17,4% donne vs 23,9%

uomi-ni per la persistenza. Entrambi gli indicatori non risultano

influenzati dal livello di deprivazione dell’area di residenza.

4 Ipertiroidismo

Il consumo dei farmaci antitiroidei in Italia è

complessiva-mente basso, con valori più elevati al Sud, coerentecomplessiva-mente

con l’andamento geografico dell’incidenza della patologia, e

nelle donne (0,6 DDD pro capite) rispetto agli uomini (0,3

DDD pro capite). All’aumentare dell’indice di deprivazione il

consumo aumenta al Nord e decresce al Centro-Sud. Anche

per l’aderenza e la persistenza al trattamento osservate nei

soggetti che iniziano la terapia si registrano valori

comples-sivamente bassi: aderenza 52,2% negli uomini e 45,2% nelle

donne; persistenza 26,1% per gli uomini e 22,3% nelle donne.

Entrambi gli indicatori non sono influenzati dal livello di

de-privazione dell’area di residenza.

5 Depressione

Il consumo di farmaci antidepressivi in Italia è maggiore per

le donne (21,2 DDD pro capite) rispetto agli uomini (10,9

DDD pro capite), in linea con la differenza di genere della

pa-tologia, ed è maggiore al Centro-Nord rispetto al Sud. I tassi

seguono un andamento in crescita dal terzile più deprivato a

quello meno deprivato. L’aggiustamento per indice di

depri-vazione riduce i consumi in misura maggiore nelle donne e

nelle regioni meridionali. L’aderenza è pari al 44,9% tra le

donne rispetto al 47,7% tra gli uomini, mentre la

persisten-za è del 30,5% negli uomini e del 30,9% nelle donne, senpersisten-za

differenze per terzile di deprivazione sia all’interno delle

re-gioni che tra rere-gioni.

6 Demenze

Il consumo di farmaci antidemenza in Italia è maggiore nelle

donne (1,1 DDD pro capite) rispetto agli uomini (0,8 DDD

pro capite), coerentemente con la diversa prevalenza della

patologia per genere; non si osserva un chiaro gradiente in

relazione al livello di deprivazione, sebbene, molte regioni

presentino consumi più bassi tra le donne nelle aree più

svan-taggiate. Sia l’aderenza che la persistenza al trattamento

a un anno dall’inizio della terapia sono basse, con

differen-ze trascurabili tra uomini e donne, rispettivamente 46,9% vs

44,7% per l’aderenza e 54,6% vs 53,9% per la persistenza. Il

te Nord-Sud sia tra gli uomini che tra le donne, fenomeno

reso più evidente dall’aggiustamento per indice di

depriva-zione. Nelle aree più deprivate i livelli di persistenza sono più

alti al Nord e più bassi al Sud.

7 Morbo di Parkinson

Il consumo di farmaci per il morbo di Parkinson in Italia è

più elevato negli uomini (3,0 DDD pro capite) rispetto alle

donne (1,9 DDD pro capite), in linea con la differenza di

ge-nere nota per la malattia. I consumi seguono un gradiente

geografico Nord-Sud, con valori più elevati nelle province del

Centro-Sud, che si attenua leggermente in seguito a

standar-dizzazione per indice di deprivazione. Per la maggior parte

delle regioni si osservano consumi più elevati nei soggetti

residenti nelle aree geografiche meno deprivate. In

genera-le, aderenza e persistenza al trattamento sono molto basse.

Sia l’aderenza che la persistenza sono più alte negli uomini

(22,9% e 38,0% rispettivamente) che nelle donne (18,3% e

31,7%). Le differenze per area geografica dei livelli di

aderen-za mostrano un gradiente crescente Nord-Sud per entrambi

i generi, mentre per la persistenza tale gradiente è presente

solo per le donne. Per l’aderenza si osserva un gradiente

so-cioeconomico con una più alta aderenza nel terzile più

depri-vato, mentre per la persistenza non si osservano differenze

per terzile di deprivazione.

8 Osteoporosi

Il consumo di farmaci antiosteoporotici in Italia è molto più

elevato nelle donne (6,6 DDD pro capite) rispetto agli uomini

(0,6 DDD pro capite) e nel Sud rispetto al Nord,

coerente-mente con le caratteristiche epidemiologiche della

condizio-ne. Il consumo è maggiore nella popolazione residente nei

comuni maggiormente deprivati, soprattutto nelle donne.

L’aderenza alla terapia con antiosteoporotici sfiora il 70% in

entrambi i generi, ma la persistenza ad un anno dall’inizio

del trattamento è del 51,8% nelle donne e del 43,4% negli

uomini, con valori più bassi nel terzile più deprivato,

soprat-tutto negli uomini. Le differenze per area geografica dei livelli

di aderenza e di persistenza non sono influenzate dal livello di

deprivazione dell’area di residenza.

9 Ipertrofia prostatica benigna

Il consumo di farmaci per l’ipertrofia prostatica benigna

negli uomini in Italia è di 35,2 DDD pro capite e

complessi-vamente maggiore nel terzile più deprivato (39,1 DDD pro

capite) rispetto al terzile meno deprivato (31,7 DDD pro

capite). La direzione della relazione tra consumo e

depriva-zione non è univoca: si mantiene diretta come nella media

nazionale in 9 delle 20 regioni (7 al Centro-Sud), ma si

in-verte in quasi tutte le regioni del Nord. L’aggiustamento per

indice di deprivazione riduce i consumi, in particolare nelle

regioni meridionali. L’aderenza alla terapia risulta essere

del 62,0%, con oscillazioni tra regioni e province, mentre la

persistenza è pari a 47,6%. Per entrambe le misure non si

osserva un chiaro pattern geografico e l’aggiustamento per

deprivazione in entrambi i casi non ha alcun impatto

rilevan-te sulle stime.

10 Iperuricemia e gotta

In Italia, il consumo dei farmaci per l’iperuricemia e la gotta

è pari a 5,6 DDD pro capite tra gli uomini e 2,5 tra le

don-ne, in linea con quanto noto sulla differenza di genere per

la patologia. I consumi seguono un andamento crescente dal

terzile meno deprivato a quello più deprivato per entrambi i

generi e con una notevole variabilità tra regioni (valori più alti

al Centro-Sud rispetto al Nord). L’aggiustamento per indice

di deprivazione riduce i consumi sia negli uomini che nelle

donne e in misura maggiore nelle regioni meridionali. L’

ade-renza alla terapia è molto bassa, 24,6% tra gli uomini e 22,7%

tra le donne, così come la persistenza ad un anno dall’inizio

del trattamento, pari al 17,5% negli uomini e al 14,9%

nel-le donne. Per entrambi gli indicatori, i valori all’interno delnel-le

regioni, nonché la variabilità tra di esse, non sono modificati

dopo l’aggiustamento per l’indice di deprivazione.

11 Diabete

Il tasso di consumo di farmaci antidiabetici in Italia è più

elevato negli uomini (21,8 DDD pro capite) rispetto alle

don-ne (15,1 DDD pro capite), presenta un gradiente geografico

Nord-Sud ed un gradiente crescente a sfavore dei soggetti

residenti nelle aree più deprivate più accentuati nelle donne.

L’aggiustamento per indice di deprivazione riduce il valore dei

tassi di consumo, in particolar modo nelle regioni meridionali.

L’aderenza alla terapia è bassa, 37,6% negli uomini e 31,6%

nelle donne, ed è più elevata nei soggetti residenti nelle aree

meno deprivate, mentre la persistenza ad un anno dall’inizio

del trattamento è del 43,2% negli uomini e del 36,8% nelle

donne, con differenze per indice di deprivazione meno

accen-tuate. In entrambi i casi il profilo geografico non viene

modifi-cato dall’aggiustamento per indice di deprivazione.

12 BPCO

Il consumo di farmaci per BPCO in Italia è maggiore negli

uomini (9,9 DDD pro capite) rispetto alle donne (6,5 DDD

pro capite), è variabile tra le regioni e presenta valori

ten-denzialmente più alti al Centro-Sud rispetto al Nord. Il tasso

di consumo è maggiore nella fascia di popolazione

residen-te nelle aree più svantaggiaresiden-te. L’aggiustamento per indice di

deprivazione porta ad una riduzione dei valori di consumo

specialmente nelle province del Sud. L’aderenza è del 36,1%

negli uomini e del 30,5% nelle donne, leggermente più

eleva-ta nel terzile meno deprivato, mentre la persistenza è del

23,7% negli uomini e del 18,0% nelle donne. Il confronto

in-terno alle regioni nelle differenze tra terzili non permette di

definire un pattern univoco e rileva differenze tra regioni per

la maggior parte non statisticamente significative.

13 Asma - Popolazione pediatrica

Il consumo di farmaci antiasmatici nella popolazione

pedia-trica in Italia presenta una distribuzione concorde con quella

dei dati epidemiologici disponibili sulla patologia: è maggiore

nei maschi (2,3 DDD pro capite) rispetto alle femmine (1,6

DDD pro capite), ed è più elevato nel Centro Italia. Inoltre, il

consumo è maggiore nei soggetti residenti nelle aree più

de-SezIone 3

private, con valori pari a 2,3 DDD pro capite nei maschi e 1,6

DDD pro capite nelle femmine, ma si riduce in quasi tutte le

province dopo standardizzazione per terzile di deprivazione,

fenomeno leggermente più evidente nelle province del Sud,

sia tra i maschi sia tra le femmine.

14 Epilessia - Popolazione pediatrica

In Italia il consumo degli antiepilettici in età pediatrica è

molto basso, è leggermente maggiore nei maschi (0,9 DDD

pro capite) rispetto alle femmine (0,8 DDD pro capite), in

linea con l’epidemiologia della malattia, e segue un gradiente

geografico crescente Nord-Sud. Il consumo non è influenzato

dal livello di deprivazione dell’area di residenza.

15 ADHD - Popolazione pediatrica

Il consumo di farmaci per l’ADHD in Italia è in generale

molto basso, con valori più elevati nei maschi (0,139 DDD

per 100 abitanti) rispetto alle femmine (0,019 DDD per 100

abitanti), in linea con la prevalenza di genere del disturbo,

e presenta un gradiente crescente Nord-Sud. Per quanto

ri-guarda la deprivazione, i tassi di consumo seguono un

an-damento crescente dal terzile più deprivato a quello meno

deprivato (0,085 vs 0,179 DDD per 100 bambini maschi e

0,009 vs 0,026 DDD per 100 bambine). Nelle diverse aree

geografiche il trend per terzile di deprivazione non segue un

andamento omogeneo. L’aggiustamento per indice di

depri-vazione riduce il valore dei tassi di consumo, nelle regioni

del Centro-Sud.

SEZIONE 4

Nel documento uso dei farmaci Atlante (pagine 140-146)

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