• Non ci sono risultati.

La sinteticità della riga versale, dunque, è un elemento importante, che indica il legame tra il

CRITERI DI EDIZIONE DEL TESTO

2. La sinteticità della riga versale, dunque, è un elemento importante, che indica il legame tra il

lessico e la composizione dei versi; tuttavia, da sola non è sufficiente a provare la motivazione delle righe versali. Le prove necessarie a dimostrare che esse sono un fenomeno non solo dotato di una precisa motivazione, ma caratteristico di Majakovskij come poeta, sono da ricercare nella lingua poetica, in quanto lessico basato sul ritmo e sull'eufonia: la maggioranza delle righe versali del poema è infatti legata da una serie di ripetizioni, che possono essere lessicali, alfabetiche o morfologiche.

Arvatov procede qui nello stesso modo con cui ha trattato il rapporto tra righe versali e sintassi, mostrandoci esempi di versi per ogni categoria di ripetizioni da lui citata, aumentando gradualmente la difficoltà e l'originalità delle ripetizioni prese in esame.

Nella prima serie di esempi vengono citati diversi casi in cui la ripetizione è svolta tramite anafore; nella seconda vengono esaminate le allitterazioni, tra le quali uno degli esempi più interessanti è quello dove la ripetizione viene realizzata tramite la realizzazione di una figura morfologica:

Sulla fronte

attaccarono la croce (ivi, p. 43). [Na lob / nacelili krest].

Vengono poi prese in esame giunzioni, finali ed epanalessi51.

Gli esempi citati da Arvatov mostrano come il fenomeno della ripetizione serva a legare tra loro non i versi, ma bensì le righe versali. Ciò comporta che in una serie di casi una o più righe versali siano

composte esclusivamente da ripetizioni di tipo lessicale, come nei seguenti esempi:

Chi è, chi?.(p. 45) Soffoca,

soffocalo ... (pg 58)

Le ripetizioni lessicali possono essere anche parziali, e nel novero di queste ultime Arvatov reputa particolarmente interessanti quelle composte da gruppi di lemmi legati tra loro da un rapporto di allitterazione, ad esempio:

Nel cielo mi caccerò correndo: dal cielo ...(ivi, pg 55)

[v nebo vbegu-

c neba]

In determinati casi, le ripetizioni sono “interne”, cioè Majakovskij sceglie di dare rilievo alla riga sulla base di legami che collegano tra loro le parole che la compongono, spesso sulla base di una contrapposizione; questo particolare tipo di ripetizione si divide in una serie di sottocategorie: ripetizioni anaforiche, rafforzative, omonimie parziali. Arvatov cita anche un caso di ripetizione realizzata attraverso l'etimologia poetica:

Inondano miglia di terra (ivi, pg 55) [Zalivajut mili zemel']: vediamo come zemel' appaia come una vera e propria vocalizzazione delle consonanti che si susseguono nelle parole precedenti, /z/, /m/ e /l/.

L'esistenza di questi legami tra le parole ispira a Majakovskij l'idea di separare su due diverse righe versali le stringhe di parole che si trovano in un qualche rapporto di subordinazione grammaticale; inoltre, il poeta utilizza questi strumenti di “legatura” non solo per legare insieme le righe versali appartenenti al medesimo verso, ma anche quelle che appartengono a due versi distinti o addirittura a strofe distinte, attraverso l'uso di parallelismi:

Non si capisce Se è l'aria, un fiore... …...

…...

Non si crederebbe che navigassero

vomitando la morte. (ivi, pg 72) [Ne pojmeš' Eto vozduch, cvetok li …... …... ne poveriš', čto plyli,

smert' izrygav oni]

Nel caso proposto, il parallelismo si basa sul fatto che le due righe versali che aprono le strofe sono l'una il calco dell'altra, per via della ripetizione della negazione, del prefisso -po e della desinenza di seconda persona singolare -š', e mantengono dunque questo legame anche attraverso la distanza delle altre righe versali che le separano.

In altri casi Majakovskij sceglie una strategia “ibrida” che unisce le righe versali tramite una combinazione di vari metodi di legatura. Una volta prese in esame tutte queste possibilità di formazione della riga versale, rimangono 15-20 righe versali – appena il 2, 5% su tutto il poema – la cui motivazione Arvatov definisce come “poco convincente”, e che dobbiamo probabilmente considerare come eccezioni rispetto alle regole compositive del poema.

Conclusioni:

La brevità della riga versale majakovskiana, dunque, è regolata da precise regole ed è motivata dalla scelta del poeta di mantenere la propria lingua poetica libera dalla forza deformante del verso classico e renderla quanto più vicina possibile alla lingua orale.

«In Majakovskij la lingua orale non è un metodo, ma un sistema che domina tutti gli altri elementi della sua opera» (ivi, pg 108)

Questo obiettivo viene portato a termine attraverso una serie di accorgimenti, come l'uso di una sintassi concisa, lontana da quella del linguaggio narrativo e l'inserzione di elementi come il discorso diretto, le domande retoriche e l'uso della seconda persona singolare, che permette di

rivolgersi direttamente all'interlocutore.

Per Majakovskij è fondamentale che la lingua orale mantenga intatte le proprie caratteristiche innate quando entra a far parte della sua lingua poetica, perchè è proprio questo atteggiamento verso la parola a distinguerlo dai poeti borghesi. Di fatto Majakovskij de-estetizza la lingua poetica, laddove i poeti borghesi, al contrario, estetizzavano la lingua orale, rinchiudendola nella composizione fonetica del verso classico, utilizzandola come semplice mezzo per l'abbassamento del registro e privandola della sua qualità principale, ossia la diretta forza comunicativa.

Per questo motivo le forme comunicative dirette sono particolarmente importanti nella struttura del poema: perchè gli permettono di superare, almeno in parte, i limiti comunicativi insiti nella forma poesia stessa. In ciò consiste, secondo Arvatov, l'enorme significato storico dell'opera di Majakovskij, che è riuscito a superare il divario tra l'arte e la vita, e a rendere la poesia qualcosa di diverso da «chiacchiere fini a sé stesse» (ivi, pg 109)

In tal modo il bardo del Lef ha rotto l'isolamento individualistico del poeta borghese: Majakovskij non canta per sé stesso in piena solitudine, ma percepisce l'ambiente in cui vive, e comunica con esso tramite la sua scrittura. Gli appelli, le domande retoriche, l'uso della seconda persona singolare per comunicare direttamente con un ipotetico interlocutore, sono tutti artifici di tipo oratorio, e confermano il carattere prettamente comunicativo dell'opera di Majakovskij. Tale carattere comunicativo si esprime anche attraverso le pause dell'intonazione, fondamentale mezzo espressivo della comunicazione orale; nella poesia, il compito di definire tali pause è delegato alla riga versale.

La riga versale in Majakovskij è sottoposta anche alle regole compositive della lingua poetica, che è basata sul ritmo e sull'eufonia. Di conseguenza, le ripetizioni morfologiche, fonetiche e lessicali prese in esame da Arvatov, sono l'espressione di come le necessità della lingua poetica influiscano sulla costruzione della riga versale. Si spiegano così,ad esempio, le righe versali composte esclusivamente da ripetizioni lessicali o da omonimie parziali, di cui riporto il seguente caso:

Alzatemi

le palpebre dei secoli (ivi, p. 62) [podymite mne

vekov veki]

all'armonia e all'omogeneità della lingua poetica che lo compone. I medesimi metodi, come abbiamo visto, possono essere utilizzati sia per collegare tra loro righe versali che intere strofe.

Attraverso l'analisi dei vari modi in cui viene realizzata la riga versale tipicamente majakovskiana, Arvatov giunge alla dimostrazione della sua tesi principale: ossia il fatto che tale riga versale non è frutto di una scelta casuale da parte del poeta, ma è invece accuratamente regolata e che si inserisce in una serie di rapporti di causa-effetto con gli altri elementi formali dell'opera di Majakovskij.

Il risultato finale, quello di liberare la lingua orale dalle “catene” dell'estetizzazione e di rendere la poesia veramente comunicativa, colmando così il divario tra arte e vita, costituisce ciò che definisce l'importanza storica di Majakovskij come poeta.

BIBLIOGRAFIA

Arvatov B.I :1923 Rečetvorčestvo. Po povodu “zaumnoj” poezii, “Lef”, n° 2, Moskva. Arvatov B.I.: 1926, Iskusstvo i proizvodstvo, “Proletkul't”, Moskva.

Arvatov B.I.: 1928 Kinoplatforma, “Novyj Lef”, n°3, Moskva. Arvatov B.I. 1928, Sociologičeskaja Poetika, Moskva.

Arvatov B.I. 1973, Arvatov. Arte, produzione e rivoluzione proletaria,Guaraldi Editore, Rimini.

Belaja G. A. 2004, Don Kichoty revoljucii: Opyt pobed i poraženij, RGGU, Moskva. Brik L.J. 1978, Con Majakovskij, Intervista di Carlo Benedetti, Editori Riuniti, Roma. Dobrenko E., Tichanova G.: 2011, Istorja russkoj literaturnoj kritiki: Sovetskaja i

postsovetskaja epochi, Novoe Literaturnoe Obozrenie, Moskva.

Eimermacher K. 1970a ( a cura di) LEF I, Nachdruck der Hefte 1-4, München. Eimermacher K. 1970b (a cura di) LEF II,Nachdruck der Hefte 5-7, München.

Eimermacher K. 1970c (a cura di) Novyj LEF I, Nachdruck des I. Jahrgangs (1927), München.

Eimermacher K. 1970 ( a cura di) Novyj LEF II, Nachdruck des II. Jahrgangs (1928), München.

Flejšman L.: 2003, Boris Pasternak v dvadcatye gody, Sankt-Peterburg.

Galuškin A.J. : 2005 ( pod red.) Literaturnaja žizn' Rossii 1920-ch godov. Moskva i

Petrograd 1917-1920 gg. IMLI RAN, Moskva.

Gasparov M. L.: 1994, Vera Merkur'eva (1876-1943): Stichi i Žizn', in: “Lica: Biografičeskij al'manach”, 5, Moskva-Sankt-Peterburg.

Günther H.,Hielscher K.: 1973, Introduzione, in: Arvatov 1973. Katanjan, V. 1978: Vita di Majakovskij, Editori Riuniti, Roma.

Lavrov, A.V. 2005 (pod red.) Letopis' literaturnych sobytij v Rossij konca XIX- načala XX v.

(1891-oktjabr' 1917) Vypusk 3. Moskva.

Lodder C. 1983. Russian Constructivism. Yale University Press, London. Lunačarskij, A.: 1974, Religione e socialismo, Rimini-Firenze)..

Magarotto L.: 1976 ( a cura di), L'avanguardia dopo la rivoluzione- le riviste degli Venti

nell'URSS: “Il Giornale dei futuristi” “L'arte della Comune” “Il Lef” “Il Nuovo Lef”,

Savelli, Bologna.

Majakovskij V.V.: 1955, Polnoe cobranie sočinenii v 13 tomach, Gosudarstvennoe izdatel'stvo chudožestvennoj literatury, Moskva.

Mejerchol'd V. E.: 1977, L'Ottobre teatrale: 1918/1939, Milano.

Parnis A.: 2009 Chlebnikov i neosuščestvlennyj žurnal “Internacional iskusstva”( 1919).

Novye Materiali in Na rubeže dvuch stoletij: sbornik v čest' 60-letja Aleksandra Vasil'eviča Lavrova, Novoe Literaturnoe obozrenie, Moskva.

Ripellino A. M. 1982 (prima ed. 1959) Majakovskij e il teatro russo d'avanguardia, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino.

Šklovskij. V. : 1967, Majakovskij. Futurismo, formalismo e strutturalismo, Il Saggiatore, Milano.

Strada V. 1986, Le veglie della ragione. Miti e figure della letteratura russa da Dostoevskij

a Pasternak. Einaudi, Torino.

TolstojV. P. :2010 (pod red.) Chudožestvennaja žizn' sovetskoj Rossii, Galart, Moskva. Vakar I. A., Michienko T. N.: 2004, Malevič o sebe: Sovremenniki o Maleviče: Pis'ma:

Dokumenty: Vospominanija: Kritika, 2 tt., Moskva.

Vertov D.: L'occhio della rivoluzione: Scritti dal 1922 al 1942, Milano.

. Zagorec J. D: 2012, Periodičeskie izdanija Lef: Istorija teorja pratika. Dissertacija na soiskanie učenoj stepeni kandidata filologičeskich nauk, Moskva.

Zalambani M. 1998, L'arte nella produzione. Avanguardia e rivoluzione nella Russia

INDICE

Introduzione p.1

La preistoria del Lef: “Gazeta Futuristov”, “Iskusstvo Kommuny” e “Tvorčestvo”p.6

Boris Ignatevič Arvatov: cenni biografici e sistema teorico. p.64

Criteri di edizione del testo p. 105

Predislovie p.107

La riga versale di Majakovskij, versione 1923 p.110 La riga versale di Majakovskij versione 1930 p.126

i искаженной и урезанной тем же пр. ГАННУШКИНЫМ с « благородными» целями лечениями автора (так мотивировалась и задержка на 7 лет настоящей книги в эпоху рабочей литературной революций!) ii Кроме того, в книге сделан ряд небольших добавлений, специально не напеченных и относяшихся к году печатания (1931) Вписано. iii В оригинале I. Потом вычëркнуто{роман, стихи;} iv Предположительно. В оригинале 2. Потом вычëркнуто. {« Художественный» очерк; газетные агит-стихи} v В оригинале 3.Потом вычëркнуто {История сюжетной литературы есть история вытеснения из нее различных культурных объектов по мере выростания соответствуюших профессий : в России этот процесс задержался; у нас психологией занимался Достоевский, социологией – Толстой , философией – симболисты, политикой – все. Сейчас это на время вновь возродилось вследствие культурной отсталости пролетариата; кто из образованных коммунистов будет изучать хотя бы даже быт по предет-романам, если это не понадобится ему для культпросветработы?!} vi «Искажаеть», « видоизменяет» вписано. vii См. напр., роль дворян в русской пейзажой и крестянской беллетристике буржуазно -городского потребления. viii См. Фонетику « Облака» Маяковского с фонетикой его же поэмы « Про это». Закон смены форм (в имманентно-литературном виде) был впервые установлен В. ШКЛОВСКИМ. <При коммунизме будет происходить перевод экспериментальных и импровизационных форм предшествующего периода в утилитарные формы последующего. Вписано> ix Ср. расцвет новеллы и романа в эпоху капитализма с расцветом « упрошенной» ораторской речи и других видов «прикладной» художественной прозы и «прикладной» поэзии в античном мире. вписано х Ср. «реалистические», мимо-политические, узко-психологические или бытовые романы XIX века с условными романами средневековия, богатыми историческим, этнографическим и прочим матерьялом. i Alterato e ridotto da quello stesso prof. Gannuškin al “nobile” scopo di curare l'autore. Così si è motivato il

trattenere per sette anni del presente libro, all'epoca della rivoluzione letteraria operaia!

ii Oltre a questo, nel libro è stata fatta una serie di piccole aggiunte, appositamente non stampate e risalenti all'anno della stampa (1931)

iii “ deforma” “ modifica”

iv Confrontare ad esempio il ruolo del nobile nella paesaggistica russa con la belletristica contadina di fruizione borghese-cittadina

v Confrontare la fonetica della “Nuvola” di Majakovskij con la fonetica del suo poema “ Di questo”. La legge del cambio delle forme – in un aspetto immanentemente-letterario- è stata stabilita per la prima volta da Šklovskij. Nel comunismo avverrà la conversione delle forme sperimentali e improvvisate del periodo precedente nelle forme utilitarie di quello successivo.

vi Paragonare lo sviluppo del racconto e del romanzo nell'epoca del capitalismo con lo sviluppo del «lessico oratorio e altri aspetti della prosa artistica e della poesia applicata nel mondo antico.

vii Confrontare i romanzi “realistici” semi-politici, strettamente psicologici o di vita quotidiana del XIX secolo con i complessi romanzi medioevali, ricchi di materiali storici, etnografici e di altro genere.

Documenti correlati