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Sistema di verifica delle informazioni degli APE

I risultati delle analisi di cui al capitolo 2 derivano dall’applicazione di un sistema di individuazione dei dati anomali negli APE, basato su due livelli di filtri (primo e secondo livello), con lo scopo di ottenere una base dati maggiormente affidabile.

I filtri di primo livello sono stati applicati in maniera progressiva su una base dati di circa 1.890.00 APE, ottenuta come mostrato in Tabella 2, e hanno interessato i seguenti parametri:

• parametri territoriali: corrispondenza tra Regione e zona climatica dichiarate nell’APE;

• parametri dimensionali: verifica di valori inusuali o incongruenti per superficie utile riscaldata, volume lordo riscaldato (V), superficie disperdente (S), rapporto di forma (S/V) e rapporto tra area solare e superficie utile riscaldata (Asol/Autile). Le analisi che

hanno portato alla scelta dei valori da scartare sono descritte in dettaglio al paragrafo A.2.2;

• motivazione dell’APE: per le nuove costruzioni è stato verificato che la differenza tra anno di emissione dell’APE e anno di costruzione dell’immobile non superasse i 5 anni; non sono stati applicati filtri sulle restanti motivazioni.

• anno di costruzione: sono stati esclusi tutti gli immobili dove l’anno di costruzione è antecedente il 1500 (37% dei casi esclusi) e dove l’anno di emissione dell’APE è antecedente l’anno di costruzione (63% dei casi esclusi);

• destinazione d’uso: in base agli obblighi normati dal D.M. 26/06/2015, sono stati esclusi dalle analisi quei casi dove risultano mancanti il servizio di climatizzazione invernale (19% dei casi esclusi) o, solo il settore residenziale, quello di produzione di acqua calda sanitaria (59% dei casi esclusi) o entrambi (22% dei casi esclusi).

La variazione del campione analizzato in base all’applicazione dei filtri di primo è mostrata in Tabella 18.

Tabella 18. Percentuale di APE scartati a seguito dell’applicazione dei filtri di primo livello

Filtri di primo livello

Parametro analizzato Percentuale di APE scartati Campione analizzato

BASE DATI PER FILTRI DI

PRIMO LIVELLO 1.887.905 Zona climatica 0,02% 1.830.501 Parametri dimensionali 2,66% 1.781.812 Motivazione 0,48% 1.773.232 Anno di costruzione 2,11% 1.735.842 Destinazione d’uso 0,77% 1.722.548

I filtri di primo livello hanno portato all’esclusione di quasi il 6% della base dati iniziale, ottenendo un campione composto da circa 1.720.000 APE.

Partendo dalla base dati ottenuta tramite i filtri di primo livello, sono stati applicati i filtri di secondo livello, che hanno interessato i seguenti parametri:

• EPgl,nren; • EPgl,ren;

• EPH,nd;

• Emissioni CO2.

I filtri di secondo livello sono stati utilizzati singolarmente in base al parametro analizzato (Tabella 19) e non in maniera progressiva, come nel caso dei filtri di primo livello.

Tabella 19. Percentuale di APE scartati a seguito dell’applicazione dei filtri di secondo livello

(Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

Le valutazioni che hanno portato alla scelta degli intervalli di valori degli indici di prestazione e delle emissioni di CO2 da scartare sono descritte in dettaglio al paragrafo

A.2.3.

A.2.1 ANALISI SULLA DESTINAZIONE D’USO E SUI SERVIZI INSTALLATI

La destinazione d’suo e i servizi installati sono stati oggetto di ulteriori analisi che hanno evidenziato risultati in parte discordanti rispetto alla normativa vigente. Tali incongruenze non sono state oggetto di filtro, non potendo verificarne l’eventuale inesattezza con le informazioni finora disponibili.

In Tabella 20 è rappresentata la classificazione tra i settori residenziale e non residenziale per ogni destinazione d’uso, secondo il D.P.R. 412/1993, così come dichiarata nei 1.722.548 attestati analizzati a seguito dell’applicazione dei filtri di primo livello (Tabella 18).

Filtri di secondo livello

Parametro analizzato Percentuale di APE scartati Campione analizzato

BASE DATI PER FILTRI DI

SECONDO LIVELLO 1.722.548

EPgl,nren 0,04% 1.721.841

EPgl,ren 0,15% 1.719.882

EPH,nd 0,06% 1.721.592

Tabella 20. Distribuzione degli APE secondo la destinazione d’uso e le categorie classificate dal D.P.R. 412/1993

(Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

Le categorie E.1(1) bis (collegi, convenD, case di pena, caserme) e E.1(3) (alberghi e pensioni) mostrano la più elevata discrepanza nella scelta della destinazione d’uso, nonostante il Ministero dello Sviluppo Economico le abbia classificate all’interno del settore non residenziale nei sopracitati “Chiarimenti in materia di efficienza energetica in edilizia” del D.M. 26/06/2015, datati Ottobre 2015.

Il documento sopracitato specifica anche che i servizi di illuminazione e trasporto di persone o cose devono essere inclusi nei calcoli di prestazione energetica per tutti i casi che ricadono nel settore non residenziale.

A seguito dell’applicazione dei filtri volti a verificare la sola presenza della climatizzazione invernale e della produzione di acqua calda sanitaria (a seconda della destinazione d’uso), l’analisi è stata estesa, verificando l’effettiva installazione di tutti i servizi rispetto alle categorie classificate dal D.P.R. 412/1993 (Tabella 21).

Classificazione D.P.R.

412/1993 Numero APE Residenziale residenzialeNon

E.1(1) 1.422.496 99,5% 0,5% E.1(1) bis 779 15,0% 85,0% E.1(2) 34.157 99,5% 0,5% E.1(3) 4.037 9,2% 90,8% E.2 60.220 0,9% 99,1% E.3 1.993 1,3% 98,7% E.4(1) 924 2,6% 97,4% E.4(2) 615 0,9% 99,1% E.4(3) 15.031 0,6% 99,4% E.5 106.107 0,6% 99,4% E.6(1) 253 0,9% 99,1% E.6(2) 1.677 0,2% 99,8% E.6(3) 667 3,9% 96,1% E.7 3.738 0,2% 99,8% E.8 59.443 0,5% 99,5%

Tabella 21. Percentuale di installazione dei singoli servizi e per destinazione d’uso, secondo la classificazione del D.P.R. 412/1993

(Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

I risultati relativi alle categorie E.1(1) ed E.1(2) hanno evidenziato la presenza del servizio di illuminazione in circa 30.000 APE (2% dei casi in E.1(1) ed E.1(2)); molto più ridotta è l’installazione del servizio di trasporto di persone o cose (circa l’1% dei casi in E.1(1) ed E.1(2)). Questo dato risulta incongruente rispetto alle disposizioni di cui all’Allegato I del D.M. 26/06/2015 “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”, il quale prevede che l’indice di prestazione relativo al servizio di illuminazione, EPL, e quello relativo al servizio di

trasporto di persone o cose, EPT, non siano calcolati per la categorie E.1, fatta eccezione per

collegi, conventi, case di pena, caserme (classificate nell’APE nella categoria E.1(1) bis) e per la categoria E.1(3). Viceversa, qualora i servizi siano effettivamente presenti, il calcolo di EPL

e EPT risulta obbligatorio per le categorie diverse da E.1(1), E.1(2) ed E.8, secondo le Linee

guida nazionali per l’attestazione della prestazione energetica degli edifici e i sopracitati “Chiarimenti in materia di efficienza energetica in edilizia” del D.M. 26/06/2015, datati Ottobre 2015.

Climatizzazio

ne invernale Climatizzazione estiva

Produzione acqua calda sanitaria Illuminazio ne Ventilazio ne meccanica Trasporto di persone o cose E.1(1)-E.1(2) 100% 14% 100% 2% 1% 1% E.1(1) bis 100% 13% 87% 46% 4% 8% E.1(3) 100% 35% 95% 70% 9% 16% E.2 100% 43% 85% 84% 11% 14% E.3 100% 52% 91% 87% 27% 29% E.4 100% 37% 82% 81% 10% 3% E.5 100% 28% 61% 76% 6% 3% E.6 100% 25% 88% 82% 17% 6% E.7 100% 15% 89% 91% 11% 24% E.8 100% 18% 52% 87% 3% 2%

A.2.2 ANALISI DELLA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEI PARAMETRI DIMENSIONALI

L’analisi sulle caratteristiche dimensionali dell’immobile ha interessato i seguenti parametri: superficie utile riscaldata, volume lordo riscaldato, superficie disperdente, rapporto di forma (S/V) e rapporto Asol/Autile.

Escludendo i valori sicuramente errati, come ad esempio quelli negativi, in alcuni casi non è stato possibile stabilire a priori, in mancanza di un sopralluogo, l’esattezza di valori considerabili incongruenti, come ad esempio quelli al di sotto dei limiti minimi (qualora presenti), o poco frequenti, ovvero quelli molto più elevati dei valori medi riscontrati per una determinata destinazione d’uso. Per questo motivo, l’applicazione del sistema di verifica sui parametri dimensionali è stata preceduta da uno studio della percentuale di casi in diversi intervalli di valori di superficie utile riscaldata, volume lordo riscaldato e superficie disperdente secondo i settori residenziale e non residenziale. I risultati ottenuti hanno permesso di scartare dalle successive valutazioni gli APE relativi a intervalli di valori caratterizzati da percentuali in netta minoranza di casi (Figura 44-Figura 46).

Figura 44. Distribuzione degli APE per la superficie utile riscaldata per i settori residenziale (a) e non residenziale (b)

(Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni e Province Autonome)

Figura 45. Distribuzione degli APE per il volume lordo riscaldato per i settori residenziale (a) e non residenziale (b)

(Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

Figura 46. Distribuzione degli APE per la superficie disperdente per i settori residenziale (a) e non residenziale (b)

(Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

Complessivamente, il settore residenziale mostra in ogni caso analizzato una distribuzione unimodale, evidenziando come il 50% degli immobili sia caratterizzato da una superficie utile riscaldata tra 51 e 100 m2, da un volume lordo riscaldato tra 251 e 500 m3 e da una

superficie disperdente tra 101 e 250 m2. Il restante 50% dei casi si colloca in maniera

a. Residenziale b. Non residenziale

abbastanza distribuita negli intervalli di valori immediatamente più bassi e immediatamente più alti rispetto a quelli più frequenti.

Il settore non residenziale evidenzia una maggioranza di casi (tra il 25 e il 35%) negli stessi intervalli di valori evidenziati nel residenziale. Tuttavia, gli immobili restanti si distribuiscono in maniera più omogenea verso intervalli con valori maggiori di superficie utile riscaldata, volume lordo riscaldato e superficie disperdente.

Anche i filtri adottati per il rapporto S/V e il rapporto Asol/Autile sono basati sull’analisi della

percentuale di casi che ricadono in specifici intervalli di valori; in aggiunta, per il rapporto S/ V è stata verificata la corrispondenza tra il valore riportato nell’APE e quello calcolato tramite la superficie disperdente e il volume lordo riscaldato dichiarati.

La percentuale di APE scartati tramite i filtri di primo livello applicati sui parametri dimensionali è riportata in Tabella 22.

Tabella 22. Percentuale di APE scartati a seguito dell’applicazione dei filtri di primo livello sui parametri dimensionali

(Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

Partendo dal campione di APE ottenuto tramite l’applicazione del sistema di verifica sui parametri territoriali, sono stati applicati i filtri di primo livello sui parametri dimensionali, escludendo meno del 3% dei casi.

Un ulteriore approfondimento è stato svolto sul rapporto Asol/Autile per il quale circa il 3,5%

degli APE analizzati riporta un valore pari a 0 (circa 59.000 casi). Questi APE non sono stati esclusi dalle analisi, non potendo effettuare ulteriori verifiche, pur risultando inusuale che oltre il 70% di questi casi afferisca al settore residenziale (Tabella 23).

Parametro analizzato Percentuale di APE scartati Campione analizzato

Superficie utile riscaldata 0,64% 1.818.855

Volume lordo riscaldato 0,35% 1.812.490

Superficie disperdente 0,27% 1.807.601

Rapporto S/V 1,26% 1.784.897

Rapporto Asol/Autile 0,17% 1.781.812

Percentuale di APE con Asol/Autile

= 0

E.1(1)-E.1(2) 72,8%

E.1(1) bis 0,1%

Tabella 23. Distribuzione degli APE dove Asol/Autile è pari a 0 per destinazione d’uso, secondo la

classificazione del D.P.R. 412/1993

(Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

A.2.3 ANALISI DELLA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEGLI INDICI DI PRESTAZIONE E DELLE EMISSIONI DI CO2

Come per i parametri dimensionali, i filtri di secondo livello sono stati preceduti da un’analisi della distribuzione secondo diversi intervalli di valori degli indici di prestazione e delle emissioni di CO2, suddivisi tra i settori residenziale e non residenziale.

Anche in questo caso, i risultati dell’analisi hanno portato a scartare dalle relative valutazioni gli APE con valori inusuali e non verificabili (Figura 50-Figura 53).

Figura 50. Distribuzione degli APE secondo l'EPgl,nren per i settori residenziale (a) e non residenziale (b) (Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

E.2 4,0% E.3 0,1% E.4 1,3% E.5 11,3% E.6 0,3% E.7 0,2% E.8 9,7%

Figura 51. Distribuzione degli APE secondo l'EPgl,ren per i settori residenziale (a) e non residenziale (b) (Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

Figura 52. Distribuzione degli APE secondo l'EPH,nd per i settori residenziale (a) e non residenziale (b) (Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

a. Residenziale b. Non residenziale

Figura 53. Distribuzione degli APE secondo le emissioni di CO2 per i settori residenziale (a) e non residenziale

(b)

(Elaborazioni ENEA su dati da SIAPE e da Regioni)

La distribuzione del campione analizzato secondo i diversi intervalli di valori degli indici di prestazione e delle emissioni di CO2 mostrano, in entrambi i casi, una distribuzione

unimodale.

Una percentuale consistente di APE presenta un valore nullo di EPgl,ren (circa il 25% nel

settore residenziale e circa il 7% per quello non residenziale). Tale caso può verificarsi nel momento in cui l’impianto è simulato (25%) oppure non vi è ricorso a vettori energetici il cui fattore di conversione in energia primaria per le fonti rinnovabili fp,ren è diverso da 0. Gli APE

con EPgl,ren pari a 0 e impianto non simulato dichiarano l’installazione di una caldaia

standard alimentata a gas naturale in circa il 70% dei casi; questo dato risulta insolito, poiché questo tipo di impianto necessita anche di alimentazione dalla rete elettrica, vettore energetico caratterizzato da un fattore di conversione fp,ren diverso da 0.