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2.4 – Il sistema delle guan

Negli ultimi anni si è assistito ad un cambiamento dei metodi impiegati dal partito comunista cinese per esercitare le proprie funzioni governative. Laddove prima erano privilegiate azioni politiche dirette per influenzare l’operato dei vari organi amministrativi, adesso è preferita l’emanazione di norme333

. Leggi e decreti sono così alla base di ogni aspetto rilevante della società cinese. Malgrado il cambio di rotta però, in Cina molta importanza è ancora attribuita ai dettami stabiliti dai legami relazionali334. Nella lingua cinese con il termine guanxi si indica la rete di rapporti ed interconnessioni che si sviluppa tra i vari individui335. Avere delle buone guanxi o, come si direbbe in Italia, dei buoni contatti, può fare la differenza tra il successo o il fallimento.

Esse costituiscono rapporti di interesse che si instaurano tra due o più individui, attraverso il reciproco scambio di favori336. I favori (renqing) rappresentano, infatti, il “carburante” per alimentare la propria “macchina relazionale”. Più si è in grado di soddisfare i bisogni impellenti e profondi della controparte, più i rapporti che si andranno a formare saranno forti e stabili337.

Le caratteristiche principali delle guanxi sono quattro: reciprocità, utilitarismo, trasferibilità ed intangibilità338. La reciprocità è dovuta al fatto che all’interno della rete relazionale è necessario sostenersi a vicenda. Violare tale principio comporta la perdita di fiducia, e il conseguente scioglimento dei rapporti. L’utilitarismo, poi, è dettato dalla necessità di trarre vantaggi dalla rete relazionale, alimentata infatti tramite favori, regali, e l’organizzazione di banchetti. È molto importante la bilateralità degli scambi, ogni aiuto ottenuto deve essere ripagato, non rientrando nella cultura cinese il concetto di “fare qualcosa per niente”. La trasferibilità sta nel meccanismo attraverso il quale le connessioni crescono esponenzialmente: se A e B hanno un legame, e A ha un legame anche con C, allora A presenterà B e C, espandendo così la rete di conoscenze. Infine, l’intangibilità è dovuta al fatto che le guanxi non sono parte del sistema legalizzato, nessuna norma ne parla, ma al contempo interessano tutta la popolazione.

La loro importanza nel sistema sociale cinese è tale da renderle a tutti gli effetti complementari al corpo normativo, e in grado di influenzare l’applicazione stessa della legge. “Conoscere la legge in Cina può non bastare; bisogna anche capire come, in un determinato contesto, agisca la law in action”339.

333 R. Cavalieri in C. Barbatelli e R. Cavalieri, 2015, p. 48 334

Ibidem, p.49

335 J. Guan, Sino-Platonic Papers n.217, 2011, p. 1 336 Ivi

337 Ibidem, p. 2

338 P. Wang, in British Journal of Criminology n.54, 2014, p. 811 339

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Alla base di tale affermazione vi sono principalmente due motivazioni. In primo luogo, malgrado il recente sviluppo dello stato di diritto cinese, la stessa costituzione afferma la relatività dei diritti riconosciuti. All’articolo 51, infatti, la legge suprema cinese sancisce che i diritti dei singoli sono subordinati al pubblico interesse. Inoltre, in Cina non vi è una vera e propria distinzione dei poteri. Potere esecutivo, legislativo e giudiziario sono tutti controllati dal governo, il ché implica che la magistratura non sia autonoma nell’esercizio delle proprie funzioni, tant’è che il lavoro del giudice non è né ben pagato né sinonimo di prestigio340. Ciò comporta l’influenza delle

guanxi anche nella formazione delle sentenze, per cui l’applicazione della legge può risultare, in

definitiva, non uguale per tutti. Può capitare inoltre, che in alcuni casi, pur risultando evidente la lesione di un diritto riconosciuto, la presenza di legami tra l’imputato ed esponenti governativi impedisca la deliberazione del giudizio, portando il magistrato ad invitare le parti a risolvere amichevolmente il contenzioso341.

Le origini del sistema delle guanxi vanno ricercate nella dottrina confuciana, che ha profondamente influenzato lo sviluppo della cultura cinese. Tale scuola di pensiero sancisce, infatti, l’impossibilità per il singolo di vivere al di fuori del gruppo342

e al contempo l’importanza di costruire rapporti basati sulla struttura gerarchica sociale. Una simile ideologia si scontra con la concezione tipica dello stato di diritto, dove l’obiettivo di chi governa deve essere quello di garantire la parità di trattamento per tutti i cittadini. Nel confucianesimo è invece più importante assicurare l’armonia e la stabilità nazionale, per cui ad ognuno è affidato un ruolo ed una funzione ben precisi all’interno del tessuto sociale. Ogni individuo può cercare di migliorare la posizione ricoperta tramite la propria rete di conoscenze. Un detto cinese infatti recita: “è più importante chi conosci, di cosa conosci”343

.

Il sistema delle guanxi, per certi aspetti, ricorda il clientelismo344 dei paesi dell’Europa meridionale. Mentre quest’ultima pratica è malvista in occidente, avere delle guanxi è considerato naturale in Cina345. Esse possono assumere, però, connotati sia positivi che negativi. Tale distinzione è basata principalmente sulla natura orizzontale o verticale dei rapporti. Nel caso di relazioni verticali, la disparità gerarchica tra le parti coinvolte fa sì che il legame tenda ad assumere le caratteristiche del clientelismo, in cui il soggetto “inferiore” cerca di sfruttare la posizione privilegiata dell’altro per migliorare il proprio stato. Nei rapporti orizzontali invece, la parità tra gli

340 R. Cavalieri in C. Barbatelli e R. Cavalieri, 2015, p. 49 341 Ivi

342

D. Nie e A. M. Lämsä, in Joirnal of Business Ethics n.128, 2015, p. 854

343 Ivi

344 Pratica con la quale personaggi appartenenti al mondo della politica o della pubblica amministrazione creano dei

rapporti di favoritismi, in forza della propria posizione, con soggetti a loro collegati. (fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Clientelismo 08/10/2016)

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individui elimina solitamente gli effetti negativi, per cui il reciproco sostenimento tende a portare benefici sociali346. La rigidità di tale distinzione non deve comunque essere presa per assoluta, in quanto il confine tra guanxi e corruzione resta estremamente sottile. È, infatti, facile che lo scambio di regali e di favori sfoci in un rapporto corruttivo, soprattutto quando ad essere coinvolti sono contemporaneamente esponenti delle aziende e funzionari statali.

Non sono estranei al mondo delle guanxi anche gli operatori stranieri. È importante, infatti, per chi intende intraprendere la propria attività in Cina, tenere in considerazione tale aspetto della cultura locale, e cercare di esserne coinvolti. Tale importanza non sta tanto nel riuscire ad ottenere dei vantaggi, cosa comunque possibile, quanto soprattutto nel disporre di uno strumento di tutela rispetto alle guanxi della concorrenza347.

Nel mondo della finanza molti colossi internazionali hanno assunto i cosiddetti “principini” cinesi, ovvero i figli dei membri del partito comunista, per poter agevolare il proprio business nel mercato cinese348. Un caso che ha suscitato scalpore è quello di JP Morgan, sottoposta ad un’indagine della US Securites and Exchange Commision per avere assunto i figli del capo della società ferroviaria cinese e di un ex dipendente della CBRC, oggi alla guida di una società finanziaria. Per quanto non sia risultato chiaro se la società americana abbia ottenuto effettivamente dei vantaggi o meno da tali assunzioni, la pratica ha comunque suscitato perplessità sulla sua natura puramente professionale. Il caso di JP Morgan non è inoltre isolato. Nel 2006, ad esempio, Merrill

Lynch ha assunto Wilson Feng, genero dell’ex numero due del partito comunista cinese Wu

Bangguo, e successivamente ha ottenuto il mandato per la IPO da $14 miliardi promossa sul mercato di Hong Kong della Industrial and Commercial Bank of China.

346 P. Wang, in British Journal of Criminology n.54, 2014, p. 811 347 R. Cavalieri in C. Barbatelli e R. Cavalieri, 2015, p. 51

348 http://qz.com/116599/jp-morgan-isnt-the-only-big-financial-firm-to-have-hired-chinese-communist-party-scions/

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