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Capitolo 8 - Il progetto sistemico

LEGENDA

Digitalizzare il settore tessile

8.1.3 Piattaforma Raccolta dati

• Sfida affrontata:

Produzione scarti tessili

• Strategia:

Riprogettare le catene di fornitura mirando alla cooperazione e valorizzazione degli scarti

• Opportunità:

Catalogazione degli scarti in base alla tipologia e monitoraggio della quantità. Riutilizzo degli scarti per l’integrazione di nuovi settori.

La terza proposta, anch’essa un’implementazione delle due precedenti, vuole risolvere la problematica degli impatti dovuti dal settore dell’industria tessile.

Come emerso durante l’analisi del settore, l’industria tessile produce grossi impatti ambientali, infatti è il quarto settore per l’utilizzo di materie prime e acqua, ed il quinto settore per la produzione di emissioni di gas serra. Inoltre, un altro importante impatto che produce conseguenze negative riguarda il riciclaggio dei prodotti tessili, in quanto si stima che meno dell’1% dei prodotti venga riciclato.

La maggior parte dei rifiuti tessili, compresi quelli provenienti dalle industrie produttrici, vengono inceneriti o portati nelle discariche.

Dai dati emersi dall’analisi olistica, il Lanificio Drago nel 2016 ha prodotto dal processo di filatura circa 19000 kg di scarti, mentre dal processo di tessitura circa 20000 kg. Di questi scarti, non tutti sono stati destinati a riciclaggio o riutilizzo, ed inoltre a causa dell’attuale guerra in Ucraina, ci sono state delle problematiche nello smaltimento dei rifiuti. Per questo motivo, è utile prendere in considerazione i nuovi utilizzi che possono avere gli scarti tessili, cercando di capire le principali tipologie di scarti e le loro quantità, e indirizzarli a precisi settori in cui possono essere utilizzati con lavorazioni o studi innovativi.

Inoltre, dalla ricerca di tesi è emerso quanto sia importante la digitalizzazione e la raccolta dati al giorno d’oggi. Il distretto biellese presenta alcune aziende che sono particolarmente indietro nella digitalizzazione, ma questo non accade nel caso del Lanificio Drago. Infatti, grazie agli ultimi investimenti l’azienda presenta un processo produttivo digitalizzato, con macchinari legati all’industria 4.0 e che

possono essere di conseguenza una facilitazione per la raccolta dati, in particolare degli scarti produttivi tessili.

In sintesi, in quest’ultima proposta la sfida principale è collegata alla produzione di scarti tessili, in cui l’obiettivo è quello di contribuire a creare un modello circolare, mirando a capire quali benefici e in quali settori è possibile utilizzare gli scarti tessili, in modo da ridurre la quantità di prodotti tessili nelle discariche e le emissioni dovute al loro smaltimento.

Attori coinvolti

Per concludere lo sviluppo del sistema, oltre agli attori precedentemente citati e spiegati, è possibile notare l’entrata di nuovi attori che contribuiscono alla creazione di un modello circolare nel settore tessile biellese, ed in particolare attorno al Lanificio Drago:

• Centri di smaltimento rifiuti, che fanno parte della macrocategoria degli enti pubblici del Biellese, hanno un importante ruolo nella creazione del sistema. Nel territorio sono presenti 7 ecocentri, gestiti da Cosrab e Seab, i quali contribuiscono alla gestione della raccolta differenziata dei 74 comuni del biellese. Tra le tipologie di raccolta differenziata, troviamo anche la categoria del tessile, il quale nel 2019 l’ammontare dei rifiuti tessili era 789,659 ton. Tali centri di smistamento sono importanti per la differenziazione dei rifiuti e per comprendere i nuovi utilizzi di tali rifiuti, che non siano l’incenerimento o la discarica;

• Ricerca Biomedica, in particolare Ismac di Biella, sta lavorando all’estrazione della cheratina (proteina facilmente ottenibile dagli scarti della lana dell’industria tessile) dagli scarti della lana per produrre tessuti biomedicali. In futuro si spera inoltre di utilizzare queste innovazioni per la fabbricazione di membrane per la pelle o di protesi vascolari (Università degli studi di Napoli Federico II, n.d.)

• Produttori agricoli, in quanto è emerso che gli scarti della lana possono essere riciclati per creare nuovi prodotti. In particolare, grazie allo studio di alcuni dell’Università di Bolzano è emerso che la lana, una volta che viene degradata può essere utilizzata come fertilizzante, oppure può essere utilizzato come elemento di protezione per il suolo in modo da proteggere le coltivazioni dagli sbalzi di temperatura e dai raggi UV (Rinnovabili.it, 2021).

• Settore agricoltura, interessati a provare nuovi prodotti innovativi.

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Digitalizzare il settore tessile

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Materia

Nello sviluppo di tale proposta è utile considerare la materia del territorio, in modo da comprendere i servizi ottimali da offrire:

• Scarti tessili del lanificio Drago, che si suddividono in base alla fase del processo produttivo. Come accennato precedentemente, gli scarti si suddividono in base alla fase del processo produttivo:

• Filatura nella sede di Lessona, nel 2016 sono stati prodotti circa 19000 kg di scarti tessili, che si suddividono in Filandre, Laps e Blouse, il quale si differenziano in base alla sottofase di processo nel quale vengono prodotte;

• Tessitura nella sede di Verrone, nel 2016 sono stati prodotti circa 20000 kg di scarti, che si suddividono principalmente in scampoli e filandre;

• Del totale degli scarti, una parte viene destinata alla ricerca biomedica per la produzione di tessuti biomedici, mentre una parte è destinata ai produttori agricoli, i quali producono sia fertilizzanti sia coperture che sono indirizzati al settore dell’agricoltura.

Servizi offerti

I servizi che vengono offerti da questa nuova funzionalità sono riferiti alla raccolta e analisi dei dati. Durante l’analisi del settore del digitale, è emersa l’importanza dell’utilizzo delle nuove tecnologie per favorire lo sviluppo dell’economia circolare, i quali mirano alla raccolta dati, integrazione dati e analisi dati. Nel caso di questa nuova proposta, si vuole offrire:

• Raccolta dati degli scarti e rifiuti tessili, in cui grazie all’applicazione della tecnologia Blockchain e dell’Intelligenza Artificiale, gli scarti vengono suddivisi in base alla tipologia e vengono raccolti dati sulle quantità. In questo modo, le aziende interessate al riutilizzo degli scarti per i loro progetti hanno la possibilità di sapere in modo più semplice e immediato la quantità precisa di lana a disposizione nel territorio Biellese e da quali aziende provengono.

Infine, l’ultima funzionalità dello strumento digitale che si vuole sviluppare è una PIATTAFORMA PER LA RACCOLTA DATI, che ha l’obiettivo di catalogare gli scarti e di destinare questi ultimi alle aziende o associazioni che vogliono contribuire alla valorizzazione degli scarti tessili lanieri e alla diffusione della conoscenza territoriale.

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Sistema della Piattaforma

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