• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 3. I SDGs E LE OPPORTUNITA’ PER IL BUSINESS

3.1 La situazione attuale sui SDGs

Sono trascorsi quasi 5 anni dall’approvazione dell’Agenda 2030 e dei relativi OSS e per “comprendere” se le azioni compiute hanno posto le giuste basi per il raggiungimento degli stessi, si può analizzare il report pubblicato dalle Nazioni Unite, “The Sustainable Development Goals Report 2019”. Tale Rapporto, utilizzando gli ultimi dati disponibili (a partire da maggio 2019), fornisce un quadro globale sui progressi compiuti in alcune aree e sottolinea nel frattempo quanta strada invece c’è ancora da percorrere.

Per quanto riguarda le tendenze favorevoli, si è verificato un miglioramento nella salute di milioni di persone, riduzioni nei tassi di mortalità materna e infantile, globalmente l’aspettativa di vita continua a crescere e si sono manifestati dei progressi nella lotta contro alcune malattie infettive. Tuttavia, i progressi si sono arrestati o rallentati per quanto riguarda la lotta contro le principali malattie, come la malaria e la tubercolosi. La situazione è incoraggiante nell’ambito energetico, dove l’energia sta diventando sempre più sostenibile e disponibile. Nei paesi più poveri, si è notato un acceleramento dell’accesso all’elettricità e un miglioramento dell’efficienza energetica. A livello globale, la produttività del lavoro è aumentata e il tasso di disoccupazione globale è in costante calo ed è tornata ai livelli precedenti la crisi finanziaria, nonostante si riscontrano grandi differenze tra le regioni e le fasce d’età. Se in alcuni ambiti vi sono stati dei miglioramenti, dall’altra parte sono state identificate diverse aree cruciali che richiedono un’attenzione collettiva urgente. Per quanto concerne la povertà, i progressi continuano ma il ritmo è molto rallentato. La decelerazione indica che il mondo non è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di meno del 3% delle persone nel mondo che vivono in condizioni di estrema povertà entro il 2030. La denutrizione continua a colpire milioni di bambini e per il terzo anno consecutivo è aumentato il numero globale di persone che soffrono la fame, con un peggioramento notevole nell’Africa subsahariana e nel Sud America. Questa situazione critica potrebbe essere dovuta dal rallentamento dell’economia, dalle condizioni meteorologiche avverse che influiscono sulla disponibilità di cibo e i prezzi. Anche per l’istruzione, la situazione non risulta procedere positivamente. Nonostante i notevoli progressi compiuti negli ultimi anni in materia di accesso all'istruzione e di partecipazione, milioni di bambini non hanno ancora finito la scuola e più della metà dei bambini e degli adolescenti non soddisfa i requisiti minimi di competenza in lettura e

39

matematica. In tutto il mondo, le donne e le ragazze continuano a subire violenze e a svolgere lavoro domestico non retribuito. Inoltre, alle donne viene spesso negato il potere decisionale nell’ambito politico così come nel lavoro e nelle mura domestiche. Anche la situazione idrica critica e grave. Nell’ultimo secolo l’uso globale dell’acqua è aumentato più del doppio rispetto al tasso di crescita della popolazione ed è stato addirittura stimato che entro il 2030, 700 milioni di persone potrebbero essere allontanate a causa della grave scarsità d’acqua. Le disuguaglianze all’interno delle nazioni e tra le nazioni continuano a persistere e il progresso economico e sociale è stato accompagnato da un degrado ambientale che sta mettendo in pericolo il futuro e a livello globale si sta utilizzando troppe risorse naturali per sostenere l’attività economica. L’ambiente naturale si sta deteriorando ad un ritmo allarmante, la biodiversità si sta perdendo ad un tasso allarmante con circa un milione di specie già a rischio di estinzione. Il livello del mare continua a salire e tra tutte, per non parlare della situazione disastrosa della plastica in mare. Nel Report è stato identificato che l’area di intervento più urgente è il “Climate

Change” dove risulta fondamentale limitare il riscaldamento globale a 1,5° C al fine di

evitare conseguenze catastrofiche e cambiamenti irreversibili. L’aumento delle emissioni di gas serra è alla base del cambiamento climatico mentre l’aumento delle emissioni di carbonio ha portato a gravi danni negli oceani, sia a cambiamenti nella loro composizione sia un accumulo di calore. Relativamente alla cornice finanziaria, il livello richiesto di finanziamento per lo sviluppo sostenibile e di altri mezzi di attuazione non è ancora stato raggiunto, c’è stato un calo dell’APS. Inoltre, i flussi di investimento privati non sono allineati con lo sviluppo sostenibile e le istituzioni non risultano abbastanza forti o efficaci per rispondere in maniera adeguata a queste enormi sfide globali e interconnesse. Per quanto riguarda il principio centrale dell’Agenda 2030 di “lasciare indietro nessuno”, si sta verificando un progresso anche se a passo lento e gruppi di popolazione con svantaggi rimangono in gran parte esclusi. Il principio risulta essere complesso nella sua attuazione pratica e ciò richiede la trasformazione di sistemi profondamente radicati, sistemi economici, sociali e politici, strutture di governance e modelli di business che spesso di basano su distribuzioni diseguali della ricchezza e del potere decisionale. In conclusione, si vuole sottolineare che nonostante le tendenze positive e l’ampiezza di azioni che l’Agenda ha ispirato, il cambiamento nei percorsi di sviluppo necessario per generare la trasformazione essenziale per raggiungere i SDGS entro il 2030, non sta avanzando alla velocità o alla scala richiesta.

40

Per seguire ed esaminare in modo più approfondito i progressi compiuti, il 24 e 25 settembre 2019, si sono riuniti a New York i capi di Stato e di governo. Questo evento fu il primo vertice dell’ONU sui SDGs dall’adozione dell’Agenda 2030 nel settembre 2015. Come risultato, l’Assemblea Generale approvò la Dichiarazione Politica intitolata “Gearing

up for a decade of action and delivery for sustainable development”, nella quale viene

sottolineato come il prossimo decennio debba essere un decennio di impegno, di azioni e risultati. A questo proposito viene riconosciuto l’importanza di mobilitare finanziamenti adeguati e ben indirizzati, di rafforzare le istituzioni per soluzioni più integrate, migliorare l’attuazione a livello nazionale e locale, potenziare la partnership globale. Inoltre, viene riaffermato come il cambiamento climatico sia una delle più grandi sfide attuali.