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Le slur sono tipi espressivi?

Nella sezione precedente si è visto che è impossibile caratterizzare le slur come tipi descrittivi puri, per questo alcuni filosofi hanno proposto che esse potrebbero essere invece trattate come tipi espressivi puri19. I descrittivi puri sono usati per selezionare elementi descrittivi negli oggetti mentre gli espressivi puri servono ad esplicitare lo stato emotivo del parlante20. Data la loro netta e fondamentale distinzione21 si ritiene che i descrittivi puri non possano esprimere lo stato emotivo alterato del parlante e che gli espressivi puri non possano selezionare caratteristiche descrittive negli oggetti. In base a questo, i parlanti possono felicemente produrre proposizioni che contengano tipi espressivi puri indipendentemente dalla presenza di un target con determinate caratteristiche descrittive. In sostanza gli espressivi puri riguardano solo il parlante, non toccano in nessun modo gli interlocutori e le

19 Potts 2007

20 Potts 2008

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loro caratteristiche. Tale idea è espressa negli esempi seguenti, con espressivi e descrittivi in posizione di predicati in (10) e di sintagmi soggetto in (11)

(10) a. Ugo è un coglione, ma non voglio dire nulla sulla sua [x] b. Ugo è un nero, ma non voglio dire nulla sulla sua [x]

(11) a. Quel coglione è un mio collega, ma non voglio dire nulla sulla sua [x].

b. Quel nero è un mio collega, ma non voglio dire nulla sulla sua [x].

Poniamo che [x] sia una variabile che ammetta solo tipi descrittivi. Sostituendo quindi la variabile con un certo tipo descrittivo negli esempi sopra, si nota, negli esempi sotto, che viene bloccata la correttezza della frase comprendente il tipo descrittivo ((10b), (11b)), questo non avviene invece per (10a) e (11a), che hanno invece in quella sede un espressivo.

(10) c. Ugo è un coglione, ma non voglio dire nulla sulla sua [razza] d. Ugo è un nero, ma non voglio dire nulla sulla sua [razza] (11) c. Quel coglione è un mio collega, ma non voglio dire nulla

riguardo la sua [razza]

d. Quel nero è un mio collega, ma non voglio dire nulla riguardo la sua [razza]

L’idea è quella per cui siccome questa particolare caratteristica espressiva del target soggetto (il fatto che sia di colore) è inessenziale al parlante che esprime il suo proprio stato d’animo, nei casi espressivi (10c) e (11c) il parlante può tranquillamente chiamare il target coglione mentre rifiuta di esprimersi riguardo a certe caratteristiche descrittive (in questo caso la razza) del target. In altre parole, siccome i puri espressivi lavorano esclusivamente come indicatori di atteggiamenti emotivi dei parlanti, possono essere usati a prescindere dalle caratteristiche del target. Ora, se assumiamo che coglione sia un puro espressivo, chiaramente una slur come negro non lo è:

(12) Quel negro è un mio collega, ma non voglio dire nulla riguardo la sua [razza].

Si noti che a differenza di (10c), (12) non è certo una proposizione felice, per un meccanismo analogo a quello che rende infelice la descrittiva (10d). Perché una proposizione sia felice oltre ad essere grammaticalmente e sintatticamente ben formata, non deve contenere al proprio interno un cortocircuito semantico, una contraddizione. Se ne deduce facilmente che le slur possono essere usate per riferirsi a una determinata categoria target in possesso di particolari caratteristiche: negro tipicamente insulta le persone di colore, frocio gli omosessuali, terrone gli italiani del sud e così via. In contrasto con le slur, gli espressivi puri non devono essere usati in riferimento a determinate caratteristiche che identificano particolari target. Quando si ha a che fare con un puro espressivo non esiste precisazione (come in questo caso “ma non voglio dire nulla riguardo la sua [x]”) che possa rendere infelice la semantica della proposizione. Così non è per le slur. Si vedano i seguenti esempi:

(13) a. Lia è una stronza, ma non voglio dire nulla sul suo [x] b. Lia è una donna, ma non voglio dire nulla sul suo [x] c. Lia è una troia, ma non voglio dire nulla sul suo [x]

(14) a. Lia è una stronza, ma non voglio dire nulla sul suo [comportamento sessuale]

b. Lia è una donna, ma non voglio dire nulla sul suo [comportamento sessuale]

c. Lia è una troia, ma non voglio dire nulla sul suo [comportamento sessuale]

È suggerita da tali proposizioni un’importante differenza. Mentre il caso espressivo (14a) è felice sulla base del fatto che i puri espressivi non selezionano specifici elementi descrittivi (come ad esempio il comportamento sessuale) e quindi può essere felicemente asserito rifiutando di esprimersi su determinate caratteristiche descrittive (come ad esempio il comportamento sessuale), il caso contenente slur (14c) non è felice. Quest’ultimo esempio infatti è più vicino a quello descrittivo (14b). In altre parole, mentre le slur come negro e i tipi descrittivi puri come nero sono sensibili a certi contenuti descrittivi (in questo caso quelli riguardanti la razza), i puri espressivi22 non lo sono. Dove la felicità di enunciati contenenti slur e descrittivi può essere bloccata da una clausola aggiuntiva contenente la negazione del contenuto

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descrittivo rilevante in quel contesto, la felicità di enunciati contenenti espressivi come coglione non può essere bloccata allo stesso modo. Questa differenza tra slur e tipi espressivi puri suggerisce chiaramente che non è appropriato caratterizzare le slur come espressivi puri.

Infatti, a differenza degli espressivi, come per esempio cazzo e merda23 che per Potts non hanno differenza di significato rilevante24, le slur sembrano essere distinte tra loro in virtù del loro significato descrittivo. Mettiamo a confronto una slur sessista e una razziale a scopo esemplificativo:

(15a) Lia è una troia, ma non voglio esprimermi riguardo la sua [x] (16a) Lia è una negra, ma non voglio esprimermi riguardo la sua [x] (15b) Lia è una troia, ma non voglio esprimermi riguardo la sua [razza]

(16b) Lia è una negra, ma non voglio esprimermi riguardo la sua [razza]

(15c) Lia è una troia, ma non voglio esprimermi riguardo la sua [moralità]

(16c) Lia è una negra, ma non voglio esprimermi riguardo la sua [moralità]

La frase sessista (15) e la frase razzista (16) coinvolgono delle slur, esse come sappiamo possono incorrere in infelicità semantica se la seconda parte della

23 Va ricordato che non mi riferisco in nessun caso al significato letterale di tali tipi espressivi

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proposizione comprende un determinato contenuto descrittivo. È evidente da questi esempi che l’infelicità non è data dallo stesso contenuto descrittivo, ciò che blocca la slur in (15b) non blocca quella in (16b). Di conseguenza, dato che le slur sono distinguibili in virtù del loro significato descrittivo, esse devono avere un significato descrittivo. Inoltre, il parlante competente deve sapere cosa nello specifico le distingue una dall’altra. Dare del crucco a Obama è un errore linguistico, per lo stesso motivo per cui sarebbe un errore dire “Obama è tedesco”. La competenza linguistica esige che si sappia che crucco è un modo di chiamare un tedesco25.

Abbiamo visto dunque che è impossibile far rientrare le slur nella netta bipartizione tra tipi descrittivi ed espressivi (ipotizzata da Potts), esse non rispettano le caratteristiche di nessuna delle due categorie. Questo perché sono in possesso di una combinazione di proprietà che si trovano in entrambe le parti, descrittiva ed espressiva. Possiamo definirle tipi misti.