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La “Società per la Promozione della Libertà Funebre” (Grave-Free Promotion Society, GFPS) e la prima forma di shizensō, la dispersione

TRASFORMAZIONE DELLA RITUALITA’ FUNEBRE: SVILUPPO DI NUOVE FORME RITUALI E DI SEPOLTURA

3.5 La “Società per la Promozione della Libertà Funebre” (Grave-Free Promotion Society, GFPS) e la prima forma di shizensō, la dispersione

delle ceneri.

Per lungo tempo la dispersione delle ceneri fu una pratica considerata illegale in Giappone ma, negli anni ’90, il numero di persone che la supportavano iniziò a crescere grazie alla nascita della “Sōsō no Jiyū o susumeru kai” (Società per la Promozione della Libertà Funebre) (GFPS) fondata nel 1991 da Yasuda Mutsuhiko, scrittore dell’Asahi Shinbun. Lo scopo della GFPS era la promozione del diritto del popolo giapponese di scegliere il metodo che più preferiva per la sepoltura, anche se anti-convenzionale.266

Durante i primi anni della GFPS, la “missione” di Yasuda fu quella di enfatizzare la non illegalità della dispersione delle ceneri. Molti infatti vedevano la dispersione come una violazione della legge sulle sepolture, redatta nel 1948, che proibiva l’abbandono e le sepolture dei resti in luoghi diversi dai cimiteri267. Gli oppositori vedevano, inoltre, la

dispersione come una negazione della venerazione degli antenati.268 Tuttavia, la GFPS,

enfatizzò il fatto che il ritorno cerimoniale dei resti alla natura non costituiva un

265 https://www.osohshiki.jp/column/article/314/

266 KAWANO, Satsuki, Scattering ashes of the family dead: memorial activity among the bereaved in contemporary Japan, Ethnology, Vol.43, No. 3, University of Guelph, 2004, p. 233.

267 Articolo 4 della legge sulle sepolture del 31 maggio 1948, https://www.mhlw.go.jp/bunya/kenkou/seikatsu-eisei15/

77 abbandono ma che, al contrario, lo shizensō, ovvero il funerale naturale, era un metodo di ritorno dei resti che esprimeva la referenza del defunto alla natura.269

Riguardo a chi considerava la dispersione come una violazione della legge del 1948, la GFPS ha ribattuto sostenendo che, nel caso dello spargimento delle ceneri, la preparazione dei resti alla cerimonia prevede un ulteriore passaggio dopo la cremazione, la polverizzazione delle ossa, in modo che non rimangano spoglie abbandonate sul terreno. Nella procedura di cremazione, infatti, i corpi sono bruciati a una temperatura specifica che non permette alle ossa del defunto di dissolversi del tutto in cenere, per questo vi è il rito di raccolta delle ossa e del loro posizionamento nell’urna funebre. La preparazione per il rito di dispersione, invece, prevede che dopo la cremazione i resti vengano distrutti sino a renderli polvere in modo che non rimangano di dimensioni superiori ai 5 mm.270

Le ceneri ottenute vengono “liberate” in mare o in montagna senza una sepoltura271.

La prima dispersione delle ceneri fu tenuta il 5 ottobre 1991 nella baia di Sagami vicino a Tokyo. Una porzione dei resti cremati di una giovane donna morta suicida 33 anni prima fu dispersa nell’oceano con una breve e semplice cerimonia non religiosa. A presenziare vi erano il presidente della GFPS, Yasuda, il Ministro della Sanità Saitō Nanako, due operatori navali e tre fotografi. Il giorno seguente le reti televisive e i giornali riportarono dettagli della cerimonia mentre la società l’annunciò al pubblico dieci giorni dopo. La presenza di membri governativi e di numerosi fotografi proiettò sul pubblico un sentimento di accettazione da parte del governo. Infatti, il Ministro della Sanità e il Ministro della Giustizia dichiararono che la dispersione non costituiva un abbandono dei resti e che la preparazione delle ceneri non rappresentava una distruzione del corpo, per cui non violava nessuna legge esistente.272

Due settimane dopo la cerimonia, all’interno del libro di Yasuda, “Haka” kara no jiyū: Chikyū ni kaeru shizensō (Libertà dalla “tomba”: il funerale naturale per tornare alla natura), venne pubblicato il manifesto della GFPS. Il manifesto era composto in sei parti e spiegava ai lettori le idee di base della società, ovvero il rispetto per i desideri individuali e per le credenze religiose, la promessa di nessuna discriminazione, l’armonia con la

269 KAWANO, Satsuki, Nature’s embrace, Japan’s aging urbanites and new death rites, Honolulu, University of Hawai’i Press, 2010, p.91

270 ROWE, Mark Michael, Bonds of the dead, Temples, Burial, and the Transformation of Contemporary Japanese Buddhism, Chicago, the University of Chicago Press, 2011, p.156.

271 https://www.shizensou.net/shizensou/

78 natura e l’impegno al no profit. Tuttavia, la parte più importante era la definizione di shizensō:273

“The natural funeral, as the final rite for the deceased, returns the remains (ashes) to nature and moreover pays tribute to his or her memory. This is a new creation that takes scattering, a funerary method established in our country since before the Nara Period, and revives it in a form that is appropriate to contemporary custom.”274

Oltre a parlare dell’ideologia della GFPS, il manifesto forniva anche alcune informazioni riguardo i dettagli logistici relativi alla cerimonia e le consulenze legali relative ai documenti necessari. Ad esempio, forniva al lettore delle istruzioni riguardo alla scelta dello spazio di dispersione, all’organizzazione del trasporto sino al sito e sui contenitori adatti per conservare le ceneri. In caso di dispersione in mare, la società raccomandava di tenere la cerimonia in acque internazionali che fossero ad almeno 22 chilometri dalla costa e per la dispersione in montagna consigliavano un posto isolato o un posto che era stato visitato dal defunto quando era in vita.275

Mentre la GFPS stava lavorando sul fronte promozionale in modo da convincere l’opinione pubblica che ancora era in dubbio sulla legalità della dispersione delle ceneri, la società continuò comunque con la celebrazione delle cerimonie. Nel 1992 si tennero altri tre shizensō, incluso uno su terra, e nel 1993 si tennero altri nove funerali naturali. Tuttavia, nonostante questi primi successi, l’ambiguità giuridica e sociale della dispersione doveva ancora essere chiarita.276

La popolarità del GFPS, comunque, continuò a crescere. Mentre in un’indagine del 1990 solo il 22% degli intervistati rispose di essere disposto a considerare la dispersione delle ceneri come possibile rito mortuario, nel 1998 la percentuale era cresciuta sino al 75%.277

Con il crescente successo della GFPS, numerose compagnie funebri iniziarono a offrire la loro personale versione di funerale naturale. Pochi anni dopo il primo shizensō, la compagnia funebre Kōeisha di Tokyo introdusse tra i suoi servizi la dispersione delle ceneri in mare, al costo di 270.000 yen per il rito privato e di 170.000 yen a testa per la cerimonia di gruppo. Nel costo era compreso il noleggio della barca, il trasporto di otto

273 Ibidem.

274 ROWE, Mark Michael, Bonds of the dead, p.156. 275 ROWE, Mark Michael, Bonds of the dead, p.157. 276Ibidem.

79 partecipanti nel luogo designato e una semplice cerimonia. In molti aspetti la dispersione offerta dalla Kōeisha era molto simile a quella offerta dalla GFPS, tuttavia questa cerimonia era modellata in modo differente e più simile al rito funebre tradizionale. Vi erano infatti intervalli per i momenti di silenzio scanditi dal suono della campana della barca, i membri della compagnia funebre e i parenti del defunto che partecipavano alla cerimonia, la presenza di un monaco, se la famiglia lo richiedeva, ed era inoltre possibile tenere una cerimonia funebre tradizionale prima della dispersione.278

Benché la GFPS non si sia mai opposta alla commercializzazione della dispersione, ha sempre cercato di mettere in chiaro le differenze tra le cerimonie. Dal suo punto di vista, le compagnie funebri offrono la dispersione delle ceneri come uno dei tanti servizi tra cui si può scegliere per il proprio funerale o per il funerale di una persona cara e non tengono conto degli elementi legati alla protezione e alla salvaguardia dell’ambiente. Infatti, la GFPS, ha spesso fatto notare che dalle immagini pubblicate sui giornali di queste cerimonie commercializzate si può vedere l’utilizzo e la dispersione in mare di oggetti non biodegradabili e che quindi vanno contro l’ideologia e agli sforzi della società.279

Ciò che spesso porta alcuni alla scelta della cerimonia commercializzata invece che a quella offerta dalla GFPS è che la cerimonia offerta dalle compagnie funebri dà la libertà di scegliere la dispersione delle ceneri senza dover per forza essere d’accordo con gli elementi dell’ideologia della GFPS. Inoltre, la cerimonia commercializzata permette il mantenimento dei riti per la memoria, ovvero offre la possibilità di ritorno al sito di dispersione per gli anniversari e, se richiesto, ammette l’organizzazione di una funzione religiosa.280