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Spesso si sottolinea come il turismo sia un'attività trasversale, per cui non è possibile trovare soluzioni win-win in un approccio e in un'azione indipendenti e sganciati da una visione olistica del tema. Ciò implica la conoscenza dei reciproci punti di vista, dei vincoli, delle opportunità, ovvero un’analisi comune, che apre la strada ad una visione condivisa a livello locale e quindi ad orientamenti a lungo termine, prima di poter intervenire attraverso una strategia ed un piano d'azione pluriennale.

Il processo della Carta Europea del Turismo Sostenibile

3.1.1. Uno sviluppo progressivo, dalla Parte I alla Parte III

Insieme a diverse aree protette pilota e alle federazioni dei parchi, EUROPARC ha istituito nel 1995 la Carta europea per il turismo sostenibile nelle aree protette (CETS). Le sue linee guida funzionano come un insieme di strumenti per consentire alle aree di diventare una destinazione turistica sostenibile, secondo cinque principi:

1. dare priorità alla protezione;

2. contribuire allo sviluppo sostenibile;

3. coinvolgere tutti gli stakeholder;

4. pianificare un turismo sostenibile efficace;

5. perseguire il miglioramento continuo.

Per ulteriori informazioni: https://www.europarc.org/wp-content/uploads/2019/08/EN_EUROPARC-Good-for-Parks-Good-for-People_ECSTPA.pdf

Il primo principio: la priorità alla protezione è particolarmente sottolineata nei documenti di riferimento del CEETO.

Per il secondo principio i diversi partner del progetto CEETO sono desiderosi di contribuire allo sviluppo sostenibile nei loro territori.

Il terzo principio evidenzia il necessario coinvolgimento e impegno dei partner locali: gli stakeholder, generalmente chiamati "Forum". Esso è anche formalizzato e sviluppato all'interno del Progetto CEETO, in particolare con il Capacity Building Workplan (si vedano Linee Guida CEETO per lo sviluppo del Turismo Sostenibile nelle aree protette ed il Manuale CEETO per la gestione del Turismo Sostenibile nelle aree protette)

Il quarto principio richiede una visione condivisa a monte, obiettivi, orientamenti e poi strategia e azioni efficaci. Qualcosa che riporta alla visione condivisa già sottolineata come essenziale nelle fasi iniziali del processo CETS. Può anche essere collegato al piano d'azione CEETO, approvato dalle aree protette dei partner di progetto.

Il quinto principio evidenzia il fatto che un'area protetta non può aderire a un premio o ad un riconoscimento internazionale o a qualcosa di simile a una medaglia d'oro. Tra le sue missioni c'è un'azione complessiva che richiede un monitoraggio permanente, in cui il turismo deve fare la sua parte in modo evolutivo e progressivo. E il monitoraggio implica l’uso e l’analisi di indicatori come quelli del sistema di monitoraggio dei flussi turistici utilizzati nel progetto CEETO.

A questo punto, diventa importante disporre di strumenti pratici già testati dagli esperti delle Aree Protette.

CEETO - Central Europe Eco-TOurism: strumenti per la protezione della natura Pagina 8

3.1.2. Implementazione, monitoraggio, valutazione e rendicontazione

Il quarto principio ricorda che l’attuazione di un turismo sostenibile richiede una visione condivisa a monte:

obiettivi, orientamenti e poi strategia e azioni efficaci

La lista dei temi chiave della sostenibilità porta ad azioni fondamentali da includere nel piano d'azione.

Questo assicura che, al di là della diversità di contesti e situazioni per ogni area protetta, i punti essenziali siano affrontati e gestiti.

La strategia e il piano d'azione devono essere conformi al piano di gestione dell’area protetta. Non possono essere in contraddizione con le decisioni degli stakeholder e degli enti pubblici, in particolare di quelli che hanno apportato un contributo tecnico (imprese turistiche private, ad esempio) o un sostegno finanziario (enti pubblici comunali o regionali, ad esempio). Per questo motivo gli indicatori, il monitoraggio e i report sullo stato di progresso delle attività sono importanti per l'efficace attuazione del piano d'azione e anche come strumenti di comunicazione e di dibattito tra gli stakeholder durante le sessioni del Forum.

Come già detto in precedenza, il turismo sostenibile nelle aree protette deriva da un'attiva collaborazione tra gli stakeholder, in particolare da una produttiva collaborazione pubblico-privata. Questo è descritto ed evidenziato nelle tre parti del processo CETS (il "processo della Carta"), in realtà tre cerchi dello stesso anello.

3.1.3. LA CETS e la relazione circolare tra le sue 3 parti

L'attuazione della Parte I della CETS rende effettivamente possibile la creazione di un territorio quale destinazione turistica sostenibile, ma l'effettiva sostenibilità e durata della sua offerta turistica dipenderà dai suoi principali attori: le imprese turistiche e gli altri attori privati, compresi gli operatori turistici.

Per questo motivo il processo ECST deve essere inteso nella sua interezza, nelle sue tre parti o nei suoi tre cerchi.

Di seguito, alcuni pratici esempi:

Coesione (‘Forum’): Il team building e i rapporti continuativi con i partner danno coerenza e "

ragion d'essere " al Forum, dando così un senso di squadra ... e di orgoglio. Questo deriva dal terzo principio: un Forum attivo garantisce maggiore efficienza, fiducia reciproca e la sensazione di essere più forti insieme. Il tutto è maggiore della somma delle sue parti (Aristotele).

Coinvolgimento e impegno: tali affermazioni sono alla base del quarto e quinto principio, richiedono un impegno reciproco e a lungo termine anche nell'azione: progetti, servizi turistici, e anche la solidarietà in caso di difficoltà. Ad esempio, l’area protetta si impegna con un piano d'azione quinquennale che spesso include contratti affidati agli operatori per diversi anni, con potenziali benefici finanziari e risultati per i subappaltatori.

Parte I, il cerchio di base e del nucleo:

I cinque principi sopra citati devono governare il turismo sostenibile nelle aree protette. La governance, coinvolgendo tutti gli stakeholder, è di particolare importanza per poter implementare la CETS non solo nella prima fase ma anche nelle sue tre parti: “Tutti coloro che sono interessati dal turismo sostenibile dovrebbero poter partecipare alle decisioni relative al suo sviluppo e alla sua gestione”.

Ciò implica il Forum permanente del Turismo istituito tra gli enti pubblici, le organizzazioni di conservazione e di comunità e i rappresentanti delle imprese turistiche.

CEETO - Central Europe Eco-TOurism: strumenti per la protezione della natura Pagina 9 Gli incontri devono essere organizzati in modo da dare al settore del turismo privato la possibilità di condividere le stesse informazioni e di partecipare alle decisioni, compresa la preparazione e l'attuazione della strategia per il turismo sostenibile e del piano d'azione.

Gli impegni degli enti pubblici e di altri partner forniscono ai professionisti la certezza e la garanzia di potersi "imbarcare" in operazioni turistiche e di poter investire con una certa sicurezza di profitto.

Parte II, il cerchio di mezzo, portatore di legame e di cooperazione permanente:

Alcuni operatori turistici locali sono anche partner del parco come "subappaltatori", e quindi essenziali per la PA in alcune delle sue missioni: educazione, conservazione, promozione, ecc.

Il coinvolgimento delle imprese locali è inevitabile e vitale per lo sviluppo e la gestione efficace del turismo sostenibile. Molte azioni elencate nel piano d'azione della Parte I di un’area protetta sono infatti proposte e gestite da imprenditori e associazioni private, assumendosi i loro rischi e naturalmente aspettandosi un ritorno sui loro investimenti.

Tra tutti i partner coinvolti in alcune azioni del piano d'azione, alcuni fornitori di servizi turistici possono decidere di andare oltre attraverso altre iniziative personali, rispettando una metodologia proposta dall’area protetta e approvata da EUROPARC. La coerenza e la continuità dell'impegno di tali partner permettono di riconoscere operatori come partner sostenibili certificati. Il loro certificato triennale concesso dalla CETS porta il marchio di riconoscimento di una partnership coerente e duratura con loro.

I marchi di riconoscimento sono infatti previsti dall’area protetta. In conformità con il processo CETS Parte II, i certificati di riconoscimento ottenuti, possono essere mostrati con orgoglio dagli operatori ed esposti per la propria promozione. Inoltre, possono anche richiedere i riconoscimenti Europarc.

Tali segni di riconoscimento e di fiducia che suscitano orgoglio e impegno ricordano la già citata “gerarchia dei bisogni di Maslow”, in particolare: sicurezza di partenza > amore e appartenenza > stima > e poi autorealizzazione.

La certificazione CETS concessa implica dei requisiti per questi partner:

Essi devono prendere parte al Forum del Turismo Sostenibile e redigere dei report sullo stato di implementazione delle attività. Ciò richiede sforzi significativi, specialmente per le piccole imprese con poco personale, che devono lavorare prima di tutto per i loro clienti.

Ma d0altra parte questo consente loro l’accesso al tavolo in cui si decidono gli orientamenti e si prendono le decisioni per gli sviluppi futuri.

Dimostrare la loro conformità ai criteri di sostenibilità è in genere piuttosto facile per i loro manager a motivo del loro impegno personale per la sostenibilità. Tuttavia, tale certificazione richiede un investimento e rappresenta un costo a causa delle sessioni obbligatorie, delle visite di audit, dei report da fornire, ecc.

Vengono poi rafforzati gli stessi rapporti con la PA, con le altre aziende e con gli altri stakeholder coinvolti nella Carta. Tale impegno è generalmente alla loro portata in virtù della cooperazione già esistente, compresi i contratti di subappalto stipulati con il parco.

Parte III, il cerchio più ampio aperto verso l'esterno

Nella Parte III, la cooperazione è ovviamente essenziale, ma a questo punto spetta all’area protetta, premiata con la CETS, prendere contatti con gli operatori turistici e le agenzie di viaggio. Ad esempio, un

CEETO - Central Europe Eco-TOurism: strumenti per la protezione della natura Pagina 10 operatore locale certificato e specializzato in viaggi in bicicletta ha precedentemente stipulato accordi con un operatore turistico esterno, al fine di ospitare i propri visitatori per i tour nell'area dell’area protetta.

D’altra parte, una PA che voglia creare e sviluppare un'offerta di soggiorni sostenibili - anche per poterla meglio controllare come effettiva destinazione sostenibile - si rivolgerà agli operatori turistici: un atteggiamento proattivo, insieme a partner locali selezionati e anche per controbilanciare altri.

Naturalmente si baserà sulla cooperazione esistente, in particolare tra i suoi operatori certificati con CETS.

Richiede competenze, tempo e risorse finanziarie ed è per questo motivo che tale lavoro è generalmente affidato a un gruppo o a un'associazione sostenuta e supervisionata dai gestori delle aree protette in qualità di membri del consiglio di amministrazione, ad esempio della stessa regione. Ciò contribuisce a creare network coerenti di attività turistiche sostenibili.

In questa fase, diventa necessario conoscere meglio il settore del turismo, i diversi fornitori di servizi turistici e in particolare gli operatori turistici (TOs).

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