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45 sorgenti e pozzi di gas serra, nuvole, oceani, calotte polari [33] Il FAR indusse l’adozione del

“Trattato Globale sul Clima” nel “Earth Summit” a Rio de Janeiro nel 1992.

Il secondo rapporto (SAR, Second Assessment Report), pubblicato nel 1996, presenta le seguenti asserzioni [34]:

1. Le concentrazioni di gas serra hanno continuato ad aumentare.

2. Gli aerosol antropogenici tendono a produrre forzanti radiativi negativi (cioè di raffreddamento).

3. Il clima è cambiato nel corso del secolo scorso (la temperatura dell'aria è aumentata tra 0,3 e 0,6 ° C dalla fine del 19esimo secolo, questa stima non è cambiata significativamente rispetto alla relazione 1990).

4. Evidenze sperimentali suggeriscono un’influenza umana sul clima globale. Si sono fatti notevoli progressi dalla relazione del 1990 nel distinguere tra influenze naturali e di origine antropica sul clima, avendo tenuto conto anche degli aerosol, di modelli accoppiati e di studi sui modelli stessi.

5. Il clima dovrebbe continuare a cambiare in futuro (nonostante ci sia un sempre maggiore realismo delle simulazioni, restano comunque incertezze importanti su questo punto).

6. Ci sono ancora molte incertezze generali (stime di emissioni future e cicli biogeochimici, modelli, dati strumentali per il collaudo del modello, la valutazione della variabilità, e studi di rilevamento).

Questo rapporto fece nascere accalorate discussioni tra i sostenitori dell’IPCC e coloro che accusavano il fatto che lo stesso rapporto abbia subito significative variazioni a seguito della stesura del SPM, nel tentativo di renderlo conforme al SPM stesso. In particolare, una delle accuse più pesanti fu quella di aver alterato un grafico con l’obiettivo di suggerire l’influenza umana sul clima.

Tali discussioni iniziarono a seguito dell’editoriale del Dr. Frederick Seitz sul Wall Street Journal [35] in cui si afferma che:

“A comparison between the report approved by the contributing scientists and the published version reveals that key changes were made after the scientists had met and accepted what they thought was the final peer-reviewed version.

… more than 15 sections in Chapter 8 of the report -- the key chapter setting out the scientific evidence for and against a human influence over climate -- were changed or deleted after the scientists charged with examining this question had accepted the supposedly final text.

Few of these changes were merely cosmetic; nearly all worked to remove hints of the skepticism with which many scientists regard claims that human activities are having a major impact on climate in general and on global warming in particular”.

La risposta che diedero gli scienziati dell’IPCC [36] fu che:

“The changes made after the Madrid IPCC meeting in November 1995 were in response to written review comments received in October and November 1995 from governments, individual scientists, and non-governmental organizations. They were also in response to comments made by governments and non-governmental organizations during plenary sessions of the Madrid meeting. …. The present version of Chapter 8, in its Executive Summary, draws precisely the same "bottom-line" conclusion as the original Oct. 9th version of the chapter--"Taken together, these results point towards a human influence on climate." A statement conveying the same message was endorsed unanimously by the governments of the

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96 IPCC countries represented at the Madrid meeting. The pre- and post-Madrid versions of the chapter are equally cautious in their statements. Uncertainties have not been suppressed. Roughly 20% of Chapter 8 is devoted to the discussion of uncertainties in estimates of natural climate variability and the expected "signal" due to human activities. The deletions quoted by Seitz relate to the difficulties involved in attributing climate change to the specific cause of human activities, and to uncertainties in estimates of natural climate variability. These issues are dealt with at great length in the published chapter. The basic content of these particular sentences has not been deleted”. In ogni caso, nonostante le critiche, il rapporto dell’IPCC fornì le basi per il protocollo di Kyoto, che fu adottato nel dicembre 2007.

Il terzo rapporto (TAR, Third Assessment Report) fu pubblicato nel 2001 e presentava i seguenti punti chiave:

1. Un numero crescente di osservazioni dà un quadro collettivo di un mondo in fase di riscaldamento e di altri cambiamenti nel sistema climatico (La temperatura superficiale globale media è aumentata nel corso del 20 ° secolo di circa 0.6 ° C, il manto nevoso e l'estensione del ghiaccio è diminuito).

2. L’emissioni di gas serra e degli aerosol dovuti alle attività umane continuano ad alterare l'atmosfera in modo che si preveda un’influenza sul clima (gli aerosol di origine antropica hanno vita breve e producono soprattutto un forzante radiativo negativo, i fattori naturali hanno dato un piccolo contributo al forzante radiativo nell’ultimo secolo).

3. La sicurezza nella capacità dei modelli di proiettare il clima futuro è aumentata. Complessi modelli climatici sono in grado di fornire stime dettagliate dei feedback e delle caratteristiche delle aree regionali. Tali modelli non possono ancora simulare tutti gli aspetti del clima e ci sono particolari incertezze associate con le nubi e la loro interazione con la radiazione solare e gli aerosol. Tuttavia, la fiducia nella capacità di questi modelli per fornire utili proiezioni del clima futuro è migliorata grazie alle loro prestazioni sperimentali applicate su scale temporali e spaziali.

4. Ci sono prove nuove e più forti che la maggior parte del riscaldamento osservato negli ultimi 50 anni sia attribuibile alle attività umane.

5. L’influenza umana continuerà ad avere effetto sulla composizione atmosferica durante il 21° secolo.

6. In tutti gli scenari di emissione si prevede che la temperatura media globale e il livello del mare saliranno.

Per la temperatura media della superficie terrestre si prevede un aumento di 1,4-5,8 °C nel periodo dal 1990 al 2100, mentre il livello del mare è destinato ad aumentare da 0,1 a 0,9 m sullo lo stesso periodo. La vasta gamma di previsioni si basa su scenari che ipotizzano diversi livelli di future emissioni di CO2. Ogni scenario ha quindi una gamma di possibili risultati ad esso associati. Il risultato più ottimista assume una campagna aggressiva per ridurre le emissioni di CO2, il più pessimista è il "business as usual" scenario. Gli altri scenari stanno nel mezzo [37]. Secondo diversi scienziati, il terzo rapporto presenta alcuni errori, di cui il più famoso è sicuramente quello della “mazza da hockey”, un’analisi di dati indiretti che sosteneva che il XX secolo fosse il più caldo degli ultimi 1000 anni, ideata da Michael Mann e dai suoi colleghi. Una delle critiche più autorevoli fu quella di McIntyre e McKitrick che nell’articolo pubblicato su “Energy & Environment” [38] affermano, riferendosi all’analisi di Mann:

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“…the dataset used to make this construction contained collation errors, unjustified truncation or extrapolation of source data, obsolete data, incorrect principal component calculations, geographical mislocations and other serious defects. These errors and defects substantially affect the temperature index”.

Ciò che risulta interessante dalla loro analisi è il confronto tra l’andamento della temperatura media globale proposto da Mann rispetto a quello presentato da McIntyre e McKitrick a seguito di una correzione di quelli che secondo loro erano gli errori commessi:

Figura 3.1: Confronto dell’andamento della temperatura globale media dal 1400 al 2000 tra il modello di Mann e quello di McIntyre e McKitrick.

Si noti come nel modello di Mann non sembri evidente la piccola era glaciale, il cui inizio viene fissato, basandosi anche sulle testimonianze storiche, attorno al 1350. Come risultato di ciò, nel quarto rapporto, che verrà analizzato approfonditamente nel paragrafo successivo, non si fa menzione della “mazza da hockey”.

Si attende il quinto rapporto per il 2014.

3.2 Il Quarto Rapporto

Il quarto rapporto (AR4, “Fourth Assessment Report”) fu pubblicato nel 2007. Una delle critiche più pesanti riguardanti il Quarto Rapporto fu che venne prima pubblicato l’SPM in febbraio, e solo successivamente (maggio) venne pubblicato il rapporto completo. Ciò ha portato alcuni scienziati ad accusare l’IPCC di voler adattare il rapporto al riassunto stesso. In ogni caso, in questa sezione verranno presentati ed analizzati i punti salienti del SPM [39]. L’obiettivo del SPM è descrivere “progress in understanding of the human and natural

drivers of climate change, observed climate change, climate processes and attribution, and estimates of projected future climate change.”.

Il Rapporto è stato costruito basandosi sulle precedenti valutazioni fatte dall’IPCC e incorporando i nuovi risultati delle ricerche dei sei anni seguenti.

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