Le relazioni tra arte e business sono cambiate drasticamente negli ultimi decenni. Le organizzazioni non profit si sono orientate maggiormente sulla gestione strategica e sul marketing per sopravvivere. Questo a causa di un continuo taglio alla cultura da parte dello stato e degli enti pubblici territoriali, anche se qualche
57 https://www.collezionedatiffany.com/le-corporate-collection-in-italia-2016/ 58 GILODI C., cit., p.12
37
segno di miglioramento si sta registrando negli ultimi due anni. Lo stanziamento MiBAC nel 2017 e 2018 (Figura 5) riflette quello degli ultimi anni: per il terzo anno consecutivo, dopo una lunga stagione di tagli, il bilancio ministeriale è superiore ai 2 miliardi di euro e anche nel 2018 è previsto uno stanziamento di 2,4 miliardi. Questo cambio di rotta da parte dello Stato è visibile dal grafico, dove il trend in discesa inizia nel 2004 fino ad arrestarsi del 2014.
Non si registrano invece segni di ripresa nella spesa in cultura delle amministrazioni comunali (Figura 6). Nel 2016 (dato Istat più recente) si è registrato un calo del 4% rispetto al 2015. C’è da specificare però che questo andamento è molto differente tra Nord e Sud Italia: le riduzioni più accentuate si registrano per le amministrazioni del Centro-Sud e delle Isole. Un trend opposto si osserva nei Comuni del Nord-Est che fanno registrare un incremento della spesa in cultura del 12,7%.
Figura 5: Bilancio MIBAC - andamento storico (milioni di Euro)
Fonte: Elaborazioni Federculture sui dati MIBAC
Figura 6: Spese per cultura di Comuni e Province
38
Un andamento negativo si registra anche tra le amministrazioni provinciali, come si può vedere dalla figura: la spesa in cultura del 2016 scende del 37% rispetto all’anno precedente, decremento che caratterizza le amministrazioni in tutto il
territorio nazionale. Dal lato dei privati, le erogazioni a cultura, arte e attività culturali da parte di
Fondazioni di origine bancaria sono in calo per il secondo anno consecutivo (Tabella 3). Nel 2017, ad esempio, hanno fatto registrare una contrazione delle risorse erogate passando da circa 261 milioni nel 2016 a 237 milioni nel 2017, il 9% in meno rispetto all’anno precedente.
All’interno degli investimenti privati troviamo l’Art Bonus, che si dimostra uno strumento molto importante per sostenere cause di recupero e valorizzazione del nostro patrimonio artistico culturale. Nel luglio 2018 le erogazioni private, da parte di cittadini e imprese, ha toccato 264,7 milioni di euro. Si sono contati 8.531 mecenati che hanno effettuato donazioni per realizzare 1.703 interventi in favore di musei, monumenti, siti archeologici e fondazioni lirico sinfoniche sparse in tutta la Penisola (Figura 7).
Tabella 3: Erogazioni delle Fondazioni bancarie per il settore culturale
Fonte: Elaborazioni Federculture sui dati ACRI
Figura 7: Art Bonus, tipologie di mecenati (2018)
39
Nello specifico, i mecenati attivi sono rappresentati in maggioranza da cittadini privati (il 60%), nonostante siano le imprese e le fondazioni bancarie ha determinare un maggior impatto economico (Tabella 4).
Anche qui troviamo una differenza importante tra Nord e Sud Italia nella distribuzione delle erogazioni: al Nord viene destinato l’81,5% delle donazioni, al Centro il 16,6% e al Sud e alle Isole solo l’1,8% (Figura 8).
1.7.1 Mecenatismo e Art Bonus
Le origini del mecenatismo in Italia risalgono al Primo Secolo A.C. con Gaio Clinio Mecenate, di famiglia etrusca, che sostenne le arti negli anni di Augusto. Furono poi i grandi mecenati del nostro primo Rinascimento che resero possibile la Figura 8: Art Bonus, distribuzione territoriale delle erogazioni 2018)
Fonte: Elaborazioni Federculture su dati Art bonus (Luglio 2018) Fonte: Ales
40
realizzazione di opere straordinarie e che portarono il mecenatismo al suo massimo sviluppo. Ne sono esempio la Cappella degli Scrovegni a Padova, a cui vi contribuì principalmente l’omonima famiglia, le opere finanziate dai Gonzaga a Mantova, dagli Este a Ferrara e dai Medici a Firenze.
Oggi il fenomeno ha caratteristiche diverse rispetto all’antichità, tanto che si parla di “nuovo mecenatismo”59:
«Investire in cultura significa investire nella crescita economico-sociale del Paese attraverso un’azione comune di risorse pubbliche e private. Un contributo molto importante è costituito dalle erogazioni liberali effettuate da imprese, persone fisiche ed enti non commerciali che decidono di destinare una parte delle proprie risorse ai beni culturali» 60.
Le erogazioni liberali sono apporti volontari, in denaro o in natura, a favore di organizzazioni pubbliche o private senza scopo di lucro, effettuate da imprese e cittadini. Il loro intervento si aggiunge a quello pubblico che negli ultimi anni ha visto una parabola discendente di risorse stanziate per arte e cultura. I cittadini, ma soprattutto le imprese, sono incentivati a investire nella crescita della collettività e della cultura italiana, ottenendo in cambio benefici in termini, in primis, di immagine del marchio aziendale e poi di vendita di prodotti e servizi. In Italia alcuni cambiamenti relativi alle erogazioni liberali a favore della cultura sono stati introdotti con il decreto-legge del 6 dicembre 2011, n.201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici e convertito nella legge n. 214 il 22 dicembre 2011. L’art. 40, comma 9, prevede una riduzione degli adempimenti amministrativi per le imprese e i cittadini che intendono effettuare erogazioni liberali a favore di beni e attività culturali. Inoltre,
59 Cfr. “Arte & Nuovo Mecenatismo” a cura dell’Organismo Indipendente di Valutazione della
performance (OIV) del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
˂http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1508943424078_Guida_MI BACTArtMECE_On-line_ed_ott_2017.pdf˃
60http://www.sato-archivi.it/Sito/index.php/home/aree-di-intervento/riordino-e-
41
l’art. 42, comma 9, stabilisce che le somme elargite da soggetti pubblici e privati siano riassegnate, con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Mibact.
Ma il sostegno al mecenatismo privato è stato incentivato principalmente con il D.L. 31/5/2014, n. 83, convertito nella Legge n. 106 del 29 luglio 2014, vista «la necessità e l’urgenza di reperire risorse, anche mediante interventi di agevolazione fiscale, per garantire la tutela del patrimonio culturale della Nazione e lo sviluppo della cultura, in attuazione dell’art. 9 della Costituzione61».
Tale legge introduce l’Art Bonus, un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a favore del patrimonio pubblico, della cultura e dello spettacolo. Con la Legge di stabilità del 28 dicembre 2015, n. 208, la norma è stata stabilizzata e resa permanente, incentivando sempre più la partecipazione dei privati nel sostegno al patrimonio culturale pubblico. Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, quindi, può godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta. Quest’ultimo spetta nella misura del 65% delle erogazioni liberali effettuate. In base al soggetto che esegue le erogazioni, i limiti massimi di spettanza del credito sono diversi: è riconosciuto nel limite del 15% del reddito imponibile per persone fisiche e enti non commerciali e nel limite del 5 per mille dei ricavi annui per soggetti titolari di reddito d’impresa (società e ditte individuali) e enti non commerciali che esercitano anche attività commerciale62.
Gli interventi, grazie ai quali è possibile fruire dell’Art bonus, sono63:
- manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, anche per erogazioni destinate a soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi;
- sostegno di istituti e luoghi della cultura pubblici (musei, biblioteche, archivi, parchi archeologici, complessi monumentali), delle fondazioni lirico-
61 http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/5/31/14G00095/sg 62 https://artbonus.gov.it/beneficio-fiscale.html
63 D.L. 31 maggio 2014, n.83, art.1, comma 1, «Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio
42
sinfoniche, dei teatri di tradizione e nazionali, delle istituzioni concertistico- orchestrali, dei festival, dei circuiti di distribuzione64;
- realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo;
Alla fine del 2017 l’Art Bonus ha superato i 200 milioni di euro di donazioni erogati da più di 6300 mecenati, permettendo così di finanziare oltre 1300 interventi. La partecipazione è in continua crescita: dall’anno di introduzione del credito d’imposta, il 2014, si è passati da 442 mecenati a 2850 mecenati nel 201865 (Figura
9).
Le erogazioni provengono principalmente da imprese e da Fondazioni bancarie, tra le quali troviamo Ferragamo e Assicurazioni Generali che sono state premiate nell’ambito dei Corporate Art Awards 2017 nella sezione Art Bonus66. In
particolare, Ferragamo ha restaurato la Fontana del Nettuno in Piazza della Signoria a Firenze stanziando circa 600 mila euro, mentre Assicurazioni Generali è
64 Ai sensi dell’art. 101 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, si definisce ‘complesso
monumentale’ «un insieme formato da una pluralità di fabbricati edificati anche in epoche diverse, che con il tempo hanno acquisito, come insieme, una autonoma rilevanza artistica, storica o etnoantropologica»
65 https://artbonus.gov.it/i-mecenati.html?year=2018. Dati aggiornati al 23/11/2018
66https://www.pptart.net/winners-corporate2017. I Corporate Art Awards sono premi indetti per
promuovere le eccellenze del mecenatismo, organizzati da PptArt, agenzia di brand, immagine e comunicazione, con il sostegno, tra gli altri, della Luiss Business School e del Mibact
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 2014 2015 2016 2017 2018
Figura 9: Numero di mecenati in Italia, serie storica
Fonte: Adattamento dalle elaborazioni Federculture su dati Art bonus (Luglio 2018)
43
intervenuta sui Giardini Reali di Venezia. Tra gli altri mecenati di spicco si trovano anche la Compagnia San Paolo che ha stanziato 20,3 milioni di euro per il Museo Egizio di Torino e Unicredit che ha contribuito con 14 milioni di euro al restauro dell’Arena di Verona. Il bene che ha raggiunto il record di erogazioni è la Fondazione Teatro alla Scala di Milano, con 44 milioni di euro ricevuti.
I Corporate Art Awards non premiano solo i mecenati che usufruiscono dell’Art Bonus ma anche tutte quelle aziende che investono a vario titolo in arte e cultura. Creazione di collezioni d’arte aziendali, collaborazioni con musei e accademie d’arte, decorazione di spazi aziendali con opere d’arte e benefit artistici ai dipendenti sono solo alcune delle categorie meritevoli di attenzione. L’istituzione di tali premi è una dimostrazione della consapevolezza diffusa circa il contributo della cultura alla ricchezza economica, sociale e civile di un paese.
44