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Spagna: Cadice vuole diventare un hub portuale

Nel documento RASSEGNA STAMPA DEL. 6 febbraio 2020 (pagine 28-32)

Il porto concentrerà la sua attività di marketing dei prossimi mesi su tre azioni principali: lo sviluppo di eventi professionali e di seminari, l’organizzazione di dibattiti e confronti analitici (denominati “Let’s talk Cádiz”) e, infine, la realizzazione del Neo Cádiz Bay Summit

Cadice punta sullo sviluppo economico portuale. Trasformare la Baia in un hub di riferimento per la logistica e rafforzare l’economia regionale: è questo il proposito dell’associazione Cádiz-Port che, nelle scorse settimane, ha

presentato il progetto “Neo Cádiz Bay”. ha spiegato il presidente dell’associazione Rafael Fernández nel corso dell’ultimo meeting.

L’associazione Cádiz-Port, fondata nel 1997 per promuovere il porto di Cadice, si propone di affrontare le nuove sfide del settore prestando particolare attenzione alle nicchie di mercato emergenti. La strategia si rivolge principalmente a tre settori: marittimo, energie rinnovabili (blue economy) e offshore ma, come è stato dichiarato dallo stesso Rafael Fernández, l’associazione è aperta a tutte le richieste e ai suggerimenti di tutti.

La Cádiz-Port, quindi, concentrerà la sua attività di marketing dei prossimi mesi su tre azioni principali: lo sviluppo di eventi professionali e di seminari, l’organizzazione di dibattiti e confronti analitici (denominati “Let’s talk Cádiz”) e, infine, la realizzazione del Neo Cádiz Bay Summit. Secondo quanto spiega il presidente Fernández, scopo principale del progetto è la creazione di un dibattito proattivo tra aziende, autorità ed esperti del settore per effettuare una valutazione circa le reali possibilità di trasformare la Baia di Cadice in un centro operativo logistico dedicato alla manutenzione e alla riparazione di navi e di altre strutture marittime. Un’azione di primaria

importanza che permetterebbe all’intero settore marittimo regionale di fare un significativo passo in avanti. Allo stesso tempo, Neo Cádiz Bay viene concepito come una modalità per promuovere il confronto tra gli stakeholder. - organizzando eventi che prevedano la partecipazione di esperti del settore in grado di offrire il proprio contributo grazie alla condivisione di idee, strategie e opportunità - e generare un dibattito positivo che consenta di mettere a denominatore comune soluzioni applicabili ai problemi locali. Ultima, ma non certo per importanza, l’organizzazione del Neo Cádiz Bay Summit rappresenta un’opportunità assoluta per presentare la Baia di Cadice come un centro logistico di primaria importanza, capace di offrire i vantaggi di un parco industriale grazie alla posizione strategica, tra l’Europa e il continente africano,

valorizzando in questo modo anche il grande lavoro già portato avanti dalle aziende locali. Un progetto ambizioso che, se realizzato, potrà cambiare il

destino di una città portale quale Cadice e definire lo sviluppo economico di un’intera regione.

La città di Cadice, situata sulla costa meridionale della Spagna, a pochi chilometri dalla costa africana, conta circa 116mila abitanti. Il suo porto, grazie alla posizione, ha sempre avuto un’importanza strategica, in

particolare per i traffici tra la Spagna e le cosiddette “colonie d’oltremare”.

 

DATA 31/1/2020 TESTATA CORRIERE MARITTIMO ____________________________________________________________________________________________________

Civitavecchia Fruit&Forest Terminal, "la concorrenza dei porti del Tirreno ci preoccupa"

BERLINO - Il porto di Civitavecchia si presenta al Berlino al Fruit Logistica - “Mai come in questo anno la nostra presenza è fondamentale" - spiega Steven Clerckx, presidente di CFFT (Civitavecchia Fruit & Forest Terminal) la società che gestisce il terminal della frutta sulle banchine 24/25 del porto laziale, "come CFFT, oltre che pubblicizzare l’efficienza e la serietà della nostra impresa portuale, quest’anno abbiamo impostato il nostro marketing in maniera decisa sulla nuova Piattaforma Logistica e sulle sue immense capacità strutturali e logistiche. Di contro, abbiamo una forte preoccupazione nel vedere gli altri Sistemi Portuali del Tirreno, nello specifico quello ligure, quello toscano e quello campano, agguerriti e con una presenza massiccia. Queste Autorità di Sistema Portuale si sono presentate qui al Fruit Logistica con la volontà di andare certamente a erodere i traffici che attualmente ancora transitano nel Porto di Civitavecchia. Noi abbiamo dimostrato con i fatti, compresi i tanti milioni di euro investiti, di essere seri e di voler rilanciare il Porto di Civitavecchia, ma ora è necessario un maggiore impegno da parte del Sistema Portuale. Abbiamo necessità di essere supportati, oltre che dall’Autorità di Sistema Portuale, anche dalle Istituzioni locali e regionali.”

Il presidente della Compagnia Portuale di Civitavecchia, Enrico Luciani, commenta la presenza a Berlino con queste parole: “Per noi della Compagnia Portuale Civitavecchia la missione al Fruit Logistica di Berlino rappresenta sicuramente un momento fondamentale e un’occasione unica per consolidare i traffici in essere, ma soprattutto per creare nuove e quanto mai necessarie sinergie per lo sviluppo del Porto di Civitavecchia.

A Berlino è presente tutto il mondo della logistica che opera nel settore della frutta, dai produttori ai destinatari finali passando per gli armatori, come l’amico Grimaldi, e gli operatoti portuali e logistici. È chiaro però che non ci possiamo più permettere di non essere protagonisti di questa fiera internazionale".

DATA 31/1/2020 TESTATA CORRIERE MARITTIMO ____________________________________________________________________________________________________

Russo: Nel secolo della Logistica, l'Italia manca di strategia ‐INTERVISTA

Nel secolo della logistica, la connettività è uno degli aspetti centrali dell’economia mondiale. Finita l’era della globalizzazione, a cui eravamo abituati nei decenni precedenti, si determinano oggi nuovi fenomeni politici, economici e finanziari nei quali la Cina, attraverso il proprio piano di investimento massiccio, gioca un ruolo strategico.

Sul tema è intervenuto Ivano Russo, direttore generale Confetra, durante il Forum milanese Shipping Forwarding&Logistics meet industry, ribadendo poi a margine dell’incontro (VIDEO): “Sono due i punti cardini nel secolo della logistica” - ha specificato Russo - “dove i rapporti di forza globali tra Stati e Continenti vanno ridefinendosi attorno ai dossier che riguardano la connettività. Vedi Via della Seta, guerra dei dazi, area di libero scambio in Africa, Brexit. Parallelamente nel momento in cui è necessario considerare il fattore tempo, come fattore decisivo della produzione industriale, è chiaro che bisogna tenere questi due aspetti in un unica riflessione macro che riguarda il futuro del Paese”.

Si creano nel mondo le nuove alleanze geopolitiche che vedono due grandi schieramenti.

Da un lato la Cina, prima potenza del mondo, l'Olanda e la Francia in contrapposizione con gli interessi rappresentati dallo schieramento di USA, Giappone, Australia India.

Quale il ruolo dell’Italia in questo contesto globale? Un ruolo totalmente marginale quello del nostro Paese - Il delinearsi di un nuovo mondo, nel quale si ridefiniscono i rapporti di forza che vedono nella logistica l'elemento cardine. Trovano il nostro Paese impreparato - Spiega durante il suo intervento il direttore di Confetra - Sebbene la logistica nazionale rappresenti il 9% del PIL, tuttavia la mancanza di una consapevolezza a molti livelli, e non in ultimo a livello politico, fa si che l’Italia non sia ancora riuscita a mettere a fuoco l’importanza di queste dinamiche e come queste impattino nel sistema produttivo nazionale. Il rischio è che i nuovi contesti rendano obsolete interconnessioni logistiche, ancora prima che da noi vengano realizzate o ultimate: Terzo Valico e Corridoio Genova -Rotterdam.

“Troppo spesso abbiamo ragionato a compartimenti stagni" - conclude Ivano Russo - "da un lato di infrastrutture, di logistica, di intermodalità e dall’altra parte di produzione manifatturiera, di commercio internazionale. E’ una logica che non regge più perché è sempre più tutto interrelato, anche grazie alla importante evoluzione della tecnologia.

Il nostro Paese dovrebbe imparare a fare un salto di qualità importante, innanzitutto dal punto di vista dell’inquadramento e dell’analisi strategica”.

DATA 31/1/2020 TESTATA SHIPPING ITALY

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Dall’Europa un nuovo fondo per investimenti nell’economia del mare

È stato appena presentato dalla Commissione europea e dal Fondo europeo

Nel documento RASSEGNA STAMPA DEL. 6 febbraio 2020 (pagine 28-32)

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