dall’Unità d’Italia ad ogg
1.3.3 Ediici religios
1.3.5.2 Specie più diffuse
Di seguito sono riportati alcuni dei tipi di alberi più diffusi nelle aree verdi prese in esame. Se ne riportano, in forma sintetica, le caratteri- stiche principali.
alloro (Laurus nobilis)
Il Laurus n“bilis, comunemente denominato alloro, in antichità era una pianta considerata sacra ad Apollo. Appartiene alla famiglia delle Lau- raceae e alla classe Magnoliopsida.
La pianta ha origini asiatiche: più precisamente proviene dall’area set- tentrionale del continente, e si può presentare sia in forma di cespuglio che di albero, raggiungendo in questo ultimo caso anche un’altezza di sette metri.
Essa necessita di un’esposizione a pieno sole, oppure a mezz’ombra in condizioni climatiche fredde, e si adatta bene al clima mediterraneo, anche se teme il rigore invernale. L’alloro è un sempreverde caratte- rizzat“ da una chi“’a itta e reg“‘are.
Le foglie sono lanceolate, appuntite, lisce e di colore verde scuro luci- do nella pagina superiore, più chiare in quella inferiore.
In genere viene utilizzato nei giardini per la realizzazione di siepi o schermi visivi, o in alternativa, come pianta isolata. Le sue foglie sono utilizzate in cucina per il loro caratteristico profumo aromatico e il suo frutt“, di c“‘“re vi“‘ace“, è i’”iegat“ ”er ini tera”eutici.
Fig. 6.
Cipresso dell’arizona (Cupressus arizonica)
Questa pianta ad alto fusto, facente parte della classe delle Coniferae ed appartenente alla famiglia delle Cupresaceae, ha origini america- ne. È stata importata in Europa agli inizi del XX secolo, più precisa- mente nel 19072. La pianta può raggiunge un’altezza variabile tra i dieci e i venti metri. Essa ha buone capacità di adattamento al clima e può crescere sia in terreni aridi che rocciosi. Questo albero cresce in modo ottimale se piantato in luoghi soleggiati.
Presenta una chioma conico-piramidale, con la corteccia dai toni pur- purei e dalle foglie aventi sfumature tendenti al grigio. Nei giardini vie- ne usata a scopi ornamentali, sia singolarmente sia per la composi- zione di siepi.
Fig. 7.
R a p p r e s e n t a z i o n e schematica della foglia del cipresso dell’Arizona.
Farnia (Quercus robur)
Questo albero, appartenente alla classe della Magnoliopsida e alla famiglia delle Fabaceae, è d’origine europea. La pianta può raggiunge un’altezza massima di 50 metri ed è molto diffusa nelle zone boschive, in quanto richiede una particolare quantità di umidità.
La sua cima è formata da rami disposti in modo aperto che permettono alla luce di penetrare al suo interno.
In giovane età la corteccia ha un colore grigiastro e di aspetto liscio che diventa poi col tempo fessurato. Le sue foglie, che iniziano ad ap- parire ai primi di aprile, sono lisce e di colore verde scuro nella parte superiore. La pianta produce ghiande.
È una ”ianta ”artic“‘ar’ente adatta a‘‘ i’”ieg“ in i‘are ed i‘ su“ ‘egn“ è molto pregiato.
Fig. 8.
R a p p r e s e n t a z i o n e schematica della foglia della farnia.
Leccio (Quercus ilex)
Il leccio, la cui denominazione latina Quercux ilex, fa parte della fa- miglia delle Fagacee e appartiene alla classe Magnoliopsida. È una pianta caratteristica della macchia mediterranea e nel suo habitat ide- ale, ovvero in presenza di terreni calcarei e di abbondante luce, può raggiungere i trenta metri d’altezza. È un albero particolarmente re- sistente e longevo: infatti, può infatti raggiungere anche i tre secoli di vita.
La corteccia, predisposta alla fessurazione, ha una colorazione ten- dente al bruno, mentre i suoi frutti, le ghiande, sono ellissoidali e pos- sono raggiungere una lunghezza pari a tre centimetri. Le foglie, dalla lamina superiore glabra scura e da quella inferiore grigiastra, hanno la forma dentellata.
Il leccio attualmente è impiegato come pianta forestale o per alberare parchi o viali, ma nel passato veniva ampiamente usato nei giardini rinasci’enta‘i ita‘iani, ”er c“stituire e‘e’enti scen“graici. È un a‘ber“ resistente alla siccità e, se impiegato nelle regioni costiere, funge da barriera frangivento.
Fig. 9.
R a p p r e s e n t a z i o n e schematica della foglia del leccio.
Pino domestico (Pinus pinea)
Il pino domestico appartenente alla famiglia delle Pinaceae e alla clas- se delle Coniferae.
È una pianta ad alto fusto, che può raggiunge anche i venti metri di altezza, è originario delle coste del Mediterraneo. È un albero sempre- verde dalla caratteristica forma ad ombrello, i cui i rami si concentrano nella parte alta del tronco.
Questa pianta predilige i terreni sabbiosi e una posizione soleggiata. La sua corteccia ha una tonalità che può variare dall’arancio al mar- rone e le sue foglie aghiformi, lunghe 12 centimetri e raggruppate in piccoli gruppi, sono lucenti e dal colore verde. La pigna, dalla forma quasi sferica, contenente pinoli, è il frutto che lo caratterizza. Al giorno d “ggi è uti‘izzat“ in i‘are c“’e e‘e’ent“ di arred“ urban“ ‘ung“ via‘i o lo si ritrova a macchia nelle pinete costiere. È anche sfruttato per la produzione di pinoli e per la realizzazione di elementi di carpenteria. La sua grande diffusione è dovuta ai Romani.
Fig. 10.
R a p p r e s e n t a z i o n e schematica della foglia del pino domestico.
Platano occidentale (Platanus occidentalis)
Il platano occidentale, appartenente alla classe Magnoliopsida e alla fa’ig‘ia de‘‘e P‘atanaceae Du’“rtier, ”uò raggiunge in“ ai quaranta metri d’altezza.
La pianta, d’origine americana, venne introdotta nel 1636 in Europa. Il suo habitat ideale è costituito da spazi ampiamente soleggiati e da ter- reni sabbiosi e argillosi. Si tratta di una pianta monoica, dallo sviluppo prevalentemente verticale e dalla chioma a forma conico-piramidale. Le foglie, palmate e lobate, che possono raggiungere una lunghezza di 20 centimetri, sono caratterizzate dalla pagina superiore dal colore scuro, in netto contrasto con quella inferiore, mentre i frutti, sferici e dal diametro di qualche centimetro, si sviluppano a grappoli. Come per le piante sopra citate anche il platano occidentale è impiegato nelle alberatura stradale; in alternativa viene anche utilizzato in giardini di grandi dimensioni, in cui può essere utilizzato come pianta isolata o circondata da specie più basse. È una pianta che richiede continua manutenzione, specialmente nel periodo di caduta dei frutti a terra.
Fig. 11.
R a p p r e s e n t a z i o n e schematica della foglia del platano occidentale.
Robinia (Robinia pseudoacacia)
La robinia, appartenente alla classe Magnoliopsida e alla famiglia delle Fabaceae, è una pianta originaria degli Stati Uniti sud-orientali. Venne utilizzata, in Europa, a partire dal XVII secolo per la realizzazione dei giardini parigini. Se si trova in condizioni favorevoli, ovvero in presen- za di terreni argillosi o calcarei e in posizione soleggiata, l’albero può raggiungere anche un altezza di 25 metri.
La sua chioma si distingue per la forma a cupola.
Lungo i rami si nota la presenza di spine,e la corteccia dal colore grigio- marrone presenta delle fessure squamose. La particolarità delle foglie decidue, composte da una decina di segmenti ellittici della dimensione di 4 centimetri, è la colorazione dai toni freddi tendenti al verde-blu. Il suo utilizzo in passato era legato al consolidamento dei versanti, mentre oggi si predilige il suo impiego per scopi ornamentali: infatti, se piantato in presenza di altre piante dalle foglie verde intenso si esalta- no le sue caratteristiche cromatiche.
Fig. 12.
R a p p r e s e n t a z i o n e schematica della foglia della robinia.
Tasso (Taxus baccata)
Il tasso appartiene alla classe delle Coniferae e alla famiglia delle Te- xaceae.
È un albero originario del Nord Africa e dell’Asia sud occidentale, che, pur prediligendo gli ambienti soleggiati e i terreni calcarei, può vivere anche in aree ombrose.
A causa delle sue foglie, che si presentano piatte e aghiformi, disposte su due i‘e ”ara‘‘e‘e e che si rive‘an“ essere ve‘en“sissi’e ”er g‘i ani- mali, gli è stato conferito l’appellativo di Alber“ della m“rte.
Il nome latino taxus deriva invece dalla parola latino texo (io tesso) in quant“ c“n ‘e sue ibre si rea‘izzavan“ tessuti gr“ss“‘ani.
È una pianta dioica e l’unica della famiglia che può crescere spon- taneamente. La corteccia degli alberi giovani è rossastra, ma con il passare degli anni tende sempre di più ai toni freddi del grigio e comin- cia a squamarsi. Particolare per forma è il suo frutto, che ricorda una campana, color rosso acceso e che presenta un’apertura che mostra il suo seme, cibo molto apprezzato dai volatili.
Generalmente è impiegato nei giardini per la composizione delle siepi.
Fig. 13.
R a p p r e s e n t a z i o n e schematica della foglia del tasso.