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4.5 Il modello puro di inversione contabile

4.5.4 Lo split payment model

Se gli elementi fondamentali da prendere in considerazione ragionando su nuovi modelli di assolvimento dell’imposta dal punto di vista del contribuente riguardano la riduzione degli oneri amministrativi e la protezione degli operatori economici in buona fede che ignorano la propria partecipazione ad una frode fiscale, anche alla luce della giurisprudenza della Corte di Giustizia che ha introdotto un elemento soggettivo di qualificazione dell’operazione e che vede il soggetto in buona fede sottoposto al rischio di non vedersi riconosciuto il proprio credito iva, il metodo in esame può costituire un elemento di semplificazione del sistema che interviene positivamente su tali aspetti165.

Il metodo dello split payment model prevede che il cessionario effettui il pagamento dovuto in base alla transazione scindendo l’imponibile, da versare alla controparte, e l’imposta dovuta da versare, invece, all’ente impositore. L’effettiva implementazione di un simile sistema richiede un ruolo centrale delle banche che, in un’ottica di smaterializzazione della moneta, devono gestire lo sdoppiamento del pagamento per ogni transazione. In questo

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La proposta di sdoppiamento dei pagamenti con versamento dell’iva in tempo reale è stata proposta da un’organizzazione denominata RTvat. Al riguardo si veda RIZZARDI R., Iva:

evoluzione della normativa e orientamento della corte di giustizia, in Corriere tributario, n.

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senso, il ruolo degli intermediari finanziari può essere di semplice operatore che gestisce il flusso di pagamenti in base alle disposizioni dei singoli soggetti oppure di parte attiva del processo accentrando su di sé l’onere di sdoppiare il pagamento e di versare l’imposta all’ente impositore. Tralasciando le possibili criticità tecniche che sono tuttavia superabili grazie all’evoluzione tecnologica intervenuta negli ultimi anni, occorre verificare come lo strumento impatti sul sistema dell’iva e sugli operatori economici in termini di oneri amministrativi. Con riguardo al metodo di scissione dei pagamenti la Confindustria esprime le proprie perplessità, essenzialmente dovute alla necessità di dover effettuare un serio investimento iniziale, alla necessità di coinvolgere il sistema bancario ma soprattutto alla conseguenza che un siffatto sistema genererebbe strutturali posizioni creditorie, che solo in parte si ritiene possano essere attenuate da una semplificazione ed una maggiore celerità delle richieste di rimborso. Il principale ostacolo è in realtà costituito proprio dall’insorgenza delle posizioni creditorie in quanto, come anche sottolineato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili nella propria proposta inviata alla Commissione europea in occasione della discussione pubblica sul Libro verde iva, ove la questione della strutturale posizione creditoria venisse risolta il modello “conterrebbe concreti aspetti positivi”. Sull’argomento essi infatti affermano quanto segue: “A nostro parere, la scissione facoltativa dei pagamenti non presenta sostanziali problemi di fattibilità in quanto l’uso

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della moneta elettronica è abbastanza diffuso in tutti i pesi membri della UE, ed anche perché tali comportamenti ( l’uso di strumenti tracciabili di pagamento ) saranno sempre più resi obbligatori dalla normativa antiriciclaggio. Il vero problema è costituito dal fatto che: da un lato l’operatore versa direttamente l’iva sulle fatture di acquisto all’Ufficio iva, mentre dall’altro non incasserebbe più l’Iva dai propri clienti in quanto tenuti al medesimo comportamento (versamento del solo imponibile al fornitore e dell’iva direttamente in un conto bancario dell’Ufficio iva ) con conseguente esponenziale e cronica creazione di iva a credito, che potrebbe essere scongiurata soltanto con la certezza i rimborsi iva velocissimi ed adeguatamente remunerati dal punto di vista degli interessi attivi ”.

Secondo autorevole opinione166, invece, il modello dello

Split payment model è stato a torto criticato dalle imprese ma andrebbe piuttosto sviluppato in quanto le solleverebbe invece dall’onere derivante dai complessi processi amministrativi che oggi devono rispettare. Inoltre, egli sottolinea come un esempio di tale modello sia rinvenibile nella nostra esperienza riguardo al controllo sugli incentivi dati alle persone fisiche per la ristrutturazione delle proprie abitazioni. In tali casi, infatti, gli istituti finanziari già operano a monte la ritenuta d’imposta sul bonifico effettuato dal contribuente al prestatore d’opera. Tale modello, peraltro, andrebbe applicato congiuntamente al Central VAT

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SANTACROCE BENEDETTO, Libro verde sul futuro dell’iva – contributo alla consultazione

pubblica, inviato alla Commissione europea in occasione del dibattito pubblico aperto sul

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monitoring database model”, all’interno di un sistema generalizzato ed obbligatorio di fatturazione elettronica167.

Il modello di scissione dei pagamenti che fuoriesce dallo studio di fattibilità commissionato dalla Commissione168, prevede che lo sdoppiamento del pagamento sia effettuato dal contribuente, versando separatamente l’imponibile al suo fornitore e l’iva allo Stato tramite un conto vincolato acceso in un istituto finanziario scelto dall’amministrazione finanziaria ma intestato a nome del contribuente. Secondo alcuni però tale soluzione si presta ad una serie di criticità operative riguardanti sia le operazioni infragruppo che spesso non hanno una manifestazione finanziaria, sia ancora in presenza di crediti o di pagamenti cumulativi di più fatture. Sarebbe invece più opportuno che il modello scelto preveda la scissione dei pagamenti effettuata dall’istituto bancario e che venga applicato, in modo generalizzato da tutte le imprese, con l’assicurazione da parte dell’amministrazione finanziaria di un rimborso dell’iva a credito in tempi ragionevolmente rapidi.