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Statilia Messalina ed il terzo marito, Attico Vestino

5. Alleanze politiche all'interno e all'esterno della domus Principis:

5.2. I matrimoni delle mogli di Nerone

5.2.3. Statilia Messalina ed il terzo marito, Attico Vestino

Statilia Messalina fu la terza moglie di Nerone, sposata nel 66 d.C., che gli sopravvisse. Sappiamo che la donna era stata l'amante del Princeps quando egli era ancora sposato con Poppea.

Messalina fu celebrata come donna di grande bellezza, intelligenza e ricchezza. Ella discendeva da due rinomate famiglie consolari, alleati di Augusto, quella degli Statilii Tauri, di origine non nobile (il trisavolo di Messalina era homo novus)666, ma che si distinsero nell'ambito militare e raggiunsero cariche prestigiose e quella dei Valerii Messalla, una delle famiglie patrizie più illustri di Roma.

Prima di sposare Nerone, Messalina ebbe altri quattro mariti, su tre dei quali non si hanno notizie.667 Il quarto fu M. Giulio Attico Vestino, un homo novus, originario di una famiglia plebea di Vienna,668 console nel 65 d.C.669 Proprio questa sua posizione può aver motivato la scelta di sposare Messalina, donna ricca e discendente da importanti famiglie. Vestino tentava forse, grazie a questo matrimonio, di ottenere accettazione e riconoscimenti nei circoli della nobiltà romana, e dovette riuscirvi, probabilmente grazie al supporto della famiglia della moglie, poiché raggiunse il consolato.

Prima del matrimonio con Vestino, Messalina doveva essere già amante di Nerone, e, secondo Tacito, il marito era consapevole della loro relazione (così come, apparentemente, di quella della moglie con altri uomini). Pare che, tuttavia, Nerone e Vestino fossero amici, anche se questo rapporto andò deteriorandosi nel corso del tempo, fino a terminare con ostilità e disprezzo da parte di entrambi, Vestino perché disdegnava il carattere del Princeps e Nerone perché l'altro aveva preso in sposa una sua amante.670

L'anno in cui Vestino fu console, il 65 d.C., fu lo stesso in cui venne scoperta la congiura di Pisone. Nonostante i congiurati non avessero incluso Vestino nella cospirazione, Nerone lo accusò comunque di avervi preso parte. Vestino, di conseguenza, dovette lasciare la carica e fu costretto a

666 PIR1 S 615.

667 Schol. Iuv. 6.434; Raepsaet-Charlier 1987, 580 sostiene invece che l'esistenza dei tre precedenti mariti sia poco probabile.

668 PIR2 I 624. 669 Tac. Ann. 15. 48. 670 Tac. Ann. 15. 68.

suicidarsi.671 L'anno successivo, Statilia Messalina andò in sposa a Nerone.672

Benché Tacito identifichi nel matrimonio tra Vestino e Messalina come la causa della rovina del console, lo storico ammette come i congiurati fossero consapevoli che, eliminato Nerone, Vestino sarebbe potuto essere uno di coloro che avrebbe avuto la possibilità di impadronirsi del potere: "Molti erano convinti che Pisone avesse voluto evitare il rischio che il console Vestino, col suo temperamento deciso, ripristinasse le libertà repubblicane oppure facesse dono dello stato a un altro imperatore da lui scelto."673

Le ultime notizie tramandate dalle fonti su Statilia Messalina la vedono protagonista dell'interesse di Otone, poiché egli intendeva sposarla, se non si fosse ucciso durante le guerre civili.674

E' possibile che tale unione servisse ad Otone per superare i suoi problemi finanziari, considerata l'enormità dei propri debiti e la ricchezza di Messalina,675 ma in parte forse anche perché sperava di diventare imperatore, come gli fu predetto da un astrologo,676 ed il matrimonio con colei che era stata moglie del Princeps precedente avrebbe forse potuto legittimare la sua posizione e mostrare continuità con la dinastia Giulio-Claudia.

671 Tac. Ann. 15.52, 68. 672 Svet. Nero. 35.

673 Tac. Ann. 15.52: Plerique Vestini quoque consulis acre ingenium vitavisse Pisonem crediderunt, ne ad libertatem

oreretur, vel delecto imperatore alio sui muneris rem publicam faceret; Cogitore 2002, 258; Holland 2002, 196-197. 674 Svet. Oto. 10.

675 Svet. Oto. 5. 676 Svet. Oto. 4-5.

Sia Poppea che Messalina, dunque, appartenevano a due famiglie prestigiose e piuttosto ricche, che dovevano trovarsi in una buona posizione nella società aristocratica del tempo.

Il matrimonio di Poppea con Crispino, dunque, non è facilmente comprensibile se si considera che egli era un cavaliere, ma il suo ruolo di Prefetto del Pretorio di Claudio potrebbe aver spinto la famiglia di Poppea a cercare un'alleanza con lui per avvicinarsi all'ambiente di corte.

Ovviamente, le fonti non parlano delle motivazioni del matrimonio, perciò si tratta di pura speculazione.

I fautori delle nozze con Otone, come abbiamo visto, sono contestati, e dunque è difficile capire se sia stata Poppea stessa, con grande astuzia, a decidere di avvicinarsi a Nerone attraverso questa unione, oppure se, come sostengono Tacito e Svetonio, sia stato il Princeps a "costringere" l'amico a sposare la sua amante.

L'unione di Statilia Messalina con Vestino, come si è detto, dovette essere un modo attraverso cui quest'ultimo poté accedere all'ambiente aristocratico di Roma e farsi conoscere, e probabilmente fu grazie a tale matrimonio che egli potè ottenere la carica di console. Più difficili da capire risultano invece le motivazioni di Messalina, o della sua famiglia, essendo il marito un provinciale appartenente ad una famiglia plebea e non potendo contare su ulteriori indicazioni da parte delle fonti riguardo a questa unione.

La scelta di Nerone di prendere come mogli donne quali Poppea e Statilia Messalina, infine, mostra l'indipendenza di cui godeva il Princeps dopo essersi liberato della scomoda madre e dei consiglieri Burro e Seneca. Entrambe le donne da lui scelte, infatti, erano state sue amanti, erano mature, benestanti ed erano state sposate in precedenza. Molto diverse, dunque, dalla prima moglie Ottavia, che Nerone aveva sposato da giovanissima e pare vivesse nell'ombra di Agrippina e del marito, e, come sostiene Tacito, anche delle amanti di quest'ultimo.677

Gli interventi del Princeps nei matrimoni precedenti di queste donne ne mostrano inoltre la spregiudicatezza: fu Nerone, infatti, a liberarsi di Vestino e forse anche di Crispino, e, secondo alcune fonti, a dare Poppea in moglie all'amico Otone, per poter continuare a frequentarla mentre era ancora sposato con Claudia Ottavia. La volontà dell'imperatore risultò pertanto vincolante per questi uomini, che furono costretti a cedere o prendere moglie a sua richiesta, per giungere infine, 677 Tac. Ann. 14.63; vd. supra, capitolo 1.

nei casi di Crispino e Vestino, accusati con un pretesto ma, in realtà, per gelosia di Princeps, al suicidio, secondo le fonti con l'unica offesa di essere stati sposati con le donne di Nerone.