7. Allegati
7.9 Storia inventata
“Una festa di compleanno... Che bello!” esclamò Giraffa. Pochi minuti prima le era stata recapita da un piccione viaggiatore una lettera di un suo amico. “Mi divertirò, starò in compagnia con tanti amici a cui voglio bene” disse Giraffa tutta contenta. “Scusami” interruppe il piccione che aspettava impaziente sul davanzale della finestra: “Vuoi mandare una risposta o no?”. “Oh, certamente” replicò Giraffa, “digli che sono felice di accettare. Sarò là domani per merenda e grazie di aver aspettato, sei stato molto gentile”. Il postino annuì e volò via nel cielo. L’indomani mattina presto Giraffa uscì di casa e si diresse alla festa di compleanno. Dopo un lungo cammino Giraffa arrivò a casa dell’amico e bussò. L’amico spalancò la porta, gridando di gioia “Che piacere vederti! Accomodati!”. Giraffa entrò in casa e vide che erano già arrivati moti altri amici, alcuni li conosceva mentre altri no. Molto educatamente andò a salutare prima chi conosceva e poi anche chi non conosceva per presentarsi. Si preoccupò di chiedere come stavano e si interessò a ciò che facevano nella vita. Giraffa era molto stimata da tutti, apprezzata perché si interessava in modo sincero a ognuno e perché era educata: aveva veramente un grande cuore.
Al compleanno c’era anche un lontano parente del festeggiato: Sciacallo. Per chi non lo sapesse assomiglia a un lupo, ma solo più piccolo. Pochi alla festa lo conoscevano e quelli che lo avevano già incontrato non ci andavano per nulla d’accordo: non lo sopportava nessuno. Il festeggiato non voleva invitarlo, ma visto che era un lontano parente si era sentito in obbligo di farlo. Giraffa e Sciacallo non si erano mai incontrati e per questo motivo il festeggiato pensò di fare le presentazioni: “Sciacallo, lei è Giraffa una mia cara amica. Giraffa, lui è Sciacallo un mio lontano parente”. “Ciao Sciacallo, piacere io sono Giraffa. Sono contenta di fare la tua conoscenza” disse Giraffa. “Ciao. Mi dà fastidio il tuo collo così lungo, a furia di guardarti negli occhi mi sta venendo male al collo… che brutta persona che sei… sei contenta quando gli altri hanno male al collo perché ti stanno guardando” replicò Sciacallo. “Mi dispiace molto Sciacallo che il mio collo ti rechi disturbo, ne sono dispiaciuta. Cosa posso fare per aiutarti?” chiese Giraffa. Sciacallo rispose: “È colpa tua. Se non venivi non ci sarebbero stati questi problemi. Me ne vado”. Sciacallo lasciò Giraffa e l’amico lì, in piedi, fermi. Non riuscivano a dare una spiegazione al suo comportamento. Giraffa era veramente dispiaciuta di tutto ciò; decise quindi di sedersi in modo da essere all’altezza degli altri invitati. Sciacallo invece era in disparte e non parlava con nessuno, a volte aggrediva gli altri e li insultata: stupido, antipatico e via dicendo.
Un altro invitato, che aveva visto tutta la scena ma senza capire, si diresse quindi dal festeggiato per chiedere spiegazioni. Lui spiegò: “Sciacallo ha veramente un brutto carattere, giudica sempre gli altri e li insulta con giudizi negativi. Usa parole da Sciacallo. Al contrario Giraffa è educata, rispettosa, si
interessa di come sta l’altro e riflette sempre anche sui propri bisogni. Infatti aveva bisogno di sentirsi bene e ha deciso di mettersi a livello degli altri per soddisfare il suo bisogno e quello di Sciacallo. Lei usa parole da Giraffa”.
Durante la festa di compleanno ad un certo punto due invitati iniziarono a litigare. “Quel pezzo di torta è mio!!” disse lui. “Non è vero! L’ho preso prima io, bugiarda!” rispose lei. “Cattiva”. I due invitati erano sul punto di mettersi le mani addosso e picchiarsi, ma per fortuna arrivò velocissimo il festeggiato a separarli. Li raggiunse anche Giraffa e Sciacallo. Giraffa disse: “Non fate così! Vi spiego io come gestire il litigio in modo giraffoso”. Si avvicinarono anche altri individui per ascoltare ciò che Giraffa aveva d’interessante da dire.
Iniziò a parlare: “Per prima cosa dovete andare in uno spazio un po’ protetto e in disparte per poter parlare tranquillamente. Oh, ma Giraffa dimentichi una cosa importante… dovete andare in questo posto con qualcun altro che controlli che tutto vada bene e per controllare che vi comportiate in modo giraffoso: un domatore di Giraffe per la precisione! Quando siete nel luogo riparato, a turno dovete raccontare cosa è successo, dire come state (emozioni) ed esprimere ciò di cui avete bisogno, ad esempio: «sono rimasta senza un’altalena su cui andare, mi sento triste perché non posso andare in altalena e vorrei che qualcuno mi lasciasse andare per un pochino di tempo»”. “Non è vero, idiota!” esclamò Sciacallo! “È colpa dell’altro se io non posso andare in altalena! Devo insultarlo ed esigere, obbligarlo a darmi quello che voglio! Dovresti dire «tu mi hai rubato l’altalena e tu mi hai fatto rimanete senza, tu devi scendere e farmi andare»”. Il viso di Giraffa espresse puro terrore: ciò che aveva detto Sciacallo era assolutamente il contrario di quello che significa comportarsi da Giraffa! Anche tutti gli altri invitati si spaventarono da quello che Sciacallo disse, perché capivano quanto fosse sbagliato e compresero che il suo comportamento non risolveva nulla. Al contrario, ciò che aveva spiegato Giraffa interessava tutti e allora le chiesero di spiegare ancora, ignorando Sciacallo. Giraffa, riacquisita l’attenzione, continuò: “Una volta trovato un controllore, essersi seduti e aver parlato a turno … è importante avere un tempo stabilito, altrimenti qualcuno potrebbe andare avanti a parlare all’infinito. Quando ognuno ha parlato è il momento di trovare un accordo, una soluzione che vada bene ad entrambi. Trovata la soluzione il controllore va via, perché è arrivato il momento di scrivere o disegnare su un foglio l’accordo trovato, così da ricordarselo”. Tutti gli invitati erano sbalorditi da questa tecnica spiegata da Giraffa e tutti le dissero che avrebbero provato a utilizzarla! Sciacallo s’intromise nuovamente e disse “Io un qualche pugno all’altra persona lo darei, perché lei si è comportata male con me e se lo merita, idiota!”. Il festeggiato lo guardò e gli disse “Questo non è comportarsi da Giraffa…”