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LA PARTICOLARITA’ DEL SISTEMA POLITICO FRANCESE

Il sistema istituzionale francese, frutto di una storia politica tormentata e – sempre in bilico tra l’esigenza di conferire poteri forti all’esecutivo e quella di dare, invece, un ampio potere al parlamento costituisce un unicum nel panorama politico odierno. É raro nell'Europa contemporanea trovare un paese che abbia avuto una storia costituzionale così tormentata come quella della Francia che dal 1870 ha adottato ben 3 costituzioni diverse, corrispondenti ad altrettante «repubbliche», di cui solo 2 hanno resistito più a lungo delle altre: la Terza Repubblica (1875-1940) e l'attuale Quinta Repubblica «creata» dal generale De Gaulle33 nel 1958. La crisi di ogni repubblica fu dovuta ad eventi

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Charles André Joseph Marie de Gaulle (Lille, 22 novembre 1890 – Colombey-les-deux-Églises, 9 novembre 1970) generale e politico francese. Dopo la sua partenza per Londra nel giugno del 1940, divenne il capo della Francia libera, che ha combattuto contro il regime di Vichy e contro l'occupazione italiana e tedesca della Francia durante la seconda guerra mondiale. Presidente del governo provvisorio della Repubblica francese 1944-1946, ultimo presidente del Consiglio (1958-1959) della Quarta Repubblica, è stato il promotore della fondazione della Quinta Repubblica, della quale fu primo presidente dal 1959-1969. Tra le opere di de Gaulle desidero ricordare: Charles de Gaulle, De Gaulle a dit : l’essentiel de la

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essenzialmente esterni: cosi la Terza è crollata sotto la spinta dell'invasione tedesca nella seconda guerra mondiale, mentre la Quarta ha avuto fine con la crisi derivante dalla guerra d'Algeria34.

Quando il generale De Gaulle, eroe della Resistenza francese contro la Germania nazista, fu chiamato di nuovo a dirigere l'esecutivo francese dopo un «esilio» più che decennale, la situazione in Francia era divenuta esplosiva per la possibilità, da molti paventata, di un colpo di stato militare a Parigi, di cui il primo segnale era stata la costituzione ad Algeri di un Comitato di «Salute Pubblica», composto da militari contrari alla politica «pavida» del governo francese nei confronti dei movimenti di decolonizzazione algerini35. De Gaulle pensée de Charles de Gaulle, Parigi, Presses Pocket, 1989; Charles de Gaulle, Mémoires de guerre, Parigi, Presses Pocket, 1980; Charles de Gaulle, Mémoires d’espoir, Parigis, Presses

Pocket, 1980. Per una bibliografia su de Gaulle vedi: Don Cook, De Gaulle, tradotto da Loipo Maggio M., Dall'Oglio, 1987; Regis Debray, A domani, presidente. De Gaulle, la

sinistra, la Francia (in italiano), Marsilio, 1991; Charles Williams, De Gaulle, Mondadori,

1997; Edoardo Sogno, De Gaulle: la spada appesa al filo, Bietti, 1998; Sara Gentile, Capo

carismatico e democrazia: il caso De Gaulle (in italiano), Franco Angeli, 1998.

34 La guerra d'Algeria è il conflitto che oppose tra il 1º novembre 1954 e il 19 marzo 1962 l'esercito francese e gli indipendentisti algerini guidati dal Fronte di Liberazione Nazionale che aveva rapidamente imposto la propria egemonia sulle altre formazioni politiche. Lo scontro si svolse principalmente in Algeria ma, a partire dal 1958, il Fln decise di aprire un secondo fronte in Francia, scatenando una serie di attentati. Nel corso del conflitto, la minoranza europea d'Algeria – i pieds noirs, installati nelle tre grandi città di Orano, Algeri e Costantina – riuscì a imporre il ritorno di de Gaulle al potere minacciando un colpo di Stato (maggio 1958). L'inedito successo di un movimento dagli evidenti tratti eversivi determinò il crollo della periclitante IV Repubblica e l'avvento della V Repubblica, caratterizzata da una nuova Costituzione che conferiva poteri molto estesi al Presidente. La guerra – un «episodio chiave della decolonizzazione»– fu particolarmente cruenta, con un altissimo numero di vittime, soprattutto tra i civili algerini. L'esercito francese, memore della recente sconfitta subita in Indocina (maggio 1954), mise a punto una nuova strategia: la “guerra contro-sovversiva”, caratterizzata da inedite tecniche di contro-guerriglia che facevano del controllo della popolazione la posta del conflitto. Dopo sette anni e mezzo di uno scontro senza esclusione di colpi, da una parte come dall'altra, gli algerini conquistarono l'indipendenza che fu proclamata il 5 luglio 1962.

35 Per una bibliografia sulla decolonizzazione dell’Algeria si consiglia: Anthony Ham et al.,

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accettò l'offerta di porsi a capo dell'Esecutivo e avviò immediatamente contatti con i militari francesi in Algeria e i vari movimenti che lottavano per l'indipendenza dell'Algeria dalla Francia; in breve tempo vennero stipulati gli Accordi di Evian (1962) che concessero l'indipendenza all'Algeria, con il mantenimento di qualche beneficio (scarso) alla Francia, soprattutto in ambito commerciale e strategico. Oltre al problema algerino, De Gaulle si dedicò anima e corpo alla riforma del sistema politico francese, presentando, nel 1958, una nuova carta costituzionale che sottopose poi a referendum popolare. L'approvazione popolare fu plebiscitaria (l'80% dei votanti approvò il progetto di de Gaulle) e il generale poté inaugurare la nuova Quinta Repubblica. Con la nuova costituzione la Francia pose fine a uno dei periodi più negativi della sua storia costituzionale, con un sistema politico ispirato al parlamentarismo più estremo. La Quarta Repubblica infatti fu caratterizzata dall'instabilità degli Esecutivi (ben 22 in 13 anni), prigionieri dei capricci di un'assemblea che poteva fare e disfare a proprio piacimento essendo com'era priva di responsabilità politica. La nuova costituzione pose fine a tutto ciò rafforzando i poteri dell'Esecutivo e limitando le prerogative del Parlamento, ma soprattutto introducendo un sistema di tipo semi-presidenziale, con l'elezione diretta (in seguito ad un emendamento costituzionale introdotto da De Gaulle nel 1962) del Presidente della Repubblica ma con dei poteri particolari riservati al Primo Ministro. Nonostante le critiche di molti osservatori che vedevano nella Quinta Repubblica e nella riduzione dei poteri del Parlamento nient'altro che una dittatura personale di De Gaulle, il nuovo sistema garantì alla Francia una grande stabilità istituzionale e attraversò indenne le contestazioni popolari del 1968, la morte di De Gaulle e le critiche feroci degli intellettuali della gauche francese in nome del ritorno al parlamentarismo della Quarta Repubblica.

indipendente. Dalla guerra di liberazione al fondamentalismo islamico, Milano, Bompiani,

1998; Ferhat Mehenni, Algérie: la question kabyle, Parigi, Michalon, 2004; Francesco Tamburini, L'Algeria di Abdelaziz Bouteflika: un regime e la sua crisi, in "Africana", 2008, pp. 131–140; Francesco Tamburini, Algeria: il lungo cammino verso la consacrazione del

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CAPITOLO SECONDO. IL MOVIMENTO ANTICONFORMISTA

FRANCESE

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