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Storie per combinazione

Nel documento Un laboratorio di geografia fantastica (pagine 32-35)

Siccome “mettere ogni cosa in relazione” è una capacità che si perde facilmente, ci pare interessante riportare alcuni esperimenti di “surrealismo elementare”, cioè giochi di invenzione per creare storie che per certi aspetti richiamano le tecniche degli scrittori surrealisti tanto amati da Rodari;

esperimenti ripensati per essere fatti con i bambini e per giunta a distanza.

Per esempio l’insegnante della classe I nella scuola primaria di Travo (Piacenza) racconta: «Siamo partiti da un semplice gioco che abbiamo chiamato “Prima la risposta”. Durante un incontro sincrono online, ho chiesto ai bambini di scrivere sul quaderno: 1) il nome di un dolce 2) un mese 3) un numero compreso tra 0 e 100 4) il nome di una città 5) un colore etc.. Dopodiché sono state svelate le domande a cui, inconsapevolmente, ciascuno di loro ha risposto: 1) Ciao! Tu sei un alieno! Qual è il tuo nome? 2)

18. Op.cit. p.1470.

19. A. Gopnik,Il bambino filosofo:come i bambini ci insegnano a dire la verità, amare e capire il senso della vita. Bollati Boringhieri, 2010 p. 26.

Quando compi gli anni? 3) Quanti anni hai? 4) Da dove vieni? 5) Di che colore sono i tuoi occhi? [...] Il risultato, inaspettato da parte dei bambini, li ha portati ad essere tutti alieni, ben diversi fisicamente da loro stessi, ma anche con qualche caratteristica in comune con il loro alieno (animale preferito, cibo… )».

A questo primo gioco ne sono seguiti altri, sempre sulle tracce di Grammatica della fantasia: il binomio fantastico, le storie a testa in giù, la costruzione di storie sbagliate e a rovescio: «Ogni bambino ha provato a scrivere una qualità positiva del lupo e l’ha associata ad una parola in rima, senza badare troppo al nesso di significato. Da tutti i lavori è nata la filastrocca del lupo buono».

Una vera e propria “insalata di tecniche” che aveva lo scopo di allenare l’immaginazione, di aiutare i bambini a spostare il loro punto di vista e che è all’origine della loro collezione di “Storie a testa in giù”, raccolte in un e-book.

Per la scrittura di queste storie la maestra ha proposto ai bambini la tecnica descritta nel capitolo Vecchi giochi che consiste nella costruzione di un personaggio attraverso un gioco fatto in cerchio a partire da alcune domande: “Chi era? Dove si trovava? Che cosa faceva? Cosa ha detto? Com’è andata a finire?”. Ciascun partecipante risponde a una delle domande su un foglio e poi lo piega, in modo che il compagno che segue non possa vedere le risposte precedenti: si tratta di una tecnica usata dai letterati surrealisti. Lavorando online, spiega la maestra Valentina, non era possibile riprodurre la tecnica del foglio piegato e così i bambini hanno lavorato individualmente. L’insegnante ha costruito una tabella riportando in colonna tutte le domande e sulle righe le storie di ciascuno.

Chi era? Dove si

trovava? Che cosa

faceva? Che cosa ha

detto? Che cosa ha

detto la gente? Come è andata a finire?

Beatrice BARBIE CASTELLO CANTAVA BUON GIORNO

MONDO SEI BELLISSIMA ERANO TUTTI FELICI

Aurora ELSA CASTELLO IL GHIACCIO CIAO VIENI GIÙ ELSA È SCESA

Laura UNA

PRINCIPESSA IN UNA TORRE GIOCAVA VOGLIO USCIRE MA CHI È QUESTA

RAGAZZA LEI HA TROVATO I SUOI GENITORI ED ERA FELICE Petra PANDACORNO IN PARADISO SALTELLAVA CIAO GATTOCORNO HA PRESO UNA

ROTELLA TUTTI SALTELLAVANO

Patti NONNO GIARDINO ORTO PATTI VIENI

SÚBITO ARRIVO BENE

Chiara SCOIATTOLO NEL BOSCO PRENDEVA I

FIOTI CHE BUON

PROFUMO MA CHE CI FAI LÌ? BENE Melissa CENERENTOLA NEL CASTELLO BALLAVA DEVO SCAPPARE È RIMASTA A

BOCCA APERTA CENERENTOLA È RIMASTA IN MEZZO AL BOSCO

Eros MAMMA CITTÀ GRIDAVA STO ANDANDO

A PISA

PERCHÈ STAI ANDANDO A PISA?

LA MAMMA DISSE: “ VADO A PISA A TROVARE MIO FIGLIO EROS”

Tabella .1 La tabella per costruire storie (Scuola primaria di Travo, PC)

I bambini hanno scoperto che si potevano produrre molte storie utilizzando una logica combinatoria. A volte le storie avevano una certa coerenza interna: «C’era una volta una mamma che viveva in paradiso e tutto il giorno cantava. All’improvviso disse: “Buongiorno mondo!”. La gente rispose: “Ma che ci fai lì?”. Alla fine lei trovò i suoi genitori ed era felice».

In altri casi le storie nate per combinazione erano assurde, dei non-sense.

La maestra ha raccontato che sono stati proprio i bambini inizialmente più restii a discostarsi dalle loro storie individuali ad essere invogliati a fare scambi, mescolanze: hanno scoperto che con le idee degli altri le storie diventano più divertenti, perché le combinazioni più surreali suscitavano risate.

La tecnica delle “storie in tabella” è stata utilizzata anche dai bambini delle classi I, II e III della scuola primaria di Cantalupo (Isernia), che hanno lavorato alla scrittura partendo da alcune figure storiche del territorio all’epoca del brigantaggio. In questo caso il lavoro è iniziato con la costruzione di una “banca delle rime”, giocando sui nomi dei briganti e il colore della loro barba. Successivamente, in piccoli gruppi, gli alunni hanno utilizzato questo piccolo repertorio di rime per scrivere le loro filastrocche, sempre a distanza, nella chat della piattaforma della scuola:

«Nel paese dei briganti guarda un po', ce ne son tanti! / C'è il brigante BarbaArancione che gioca sempre con l'aquilone e usa il cannone / C'è il brigante BarbaGrigia che svaligia il maniero con ingordigia e riempie la sua valigia / C'è il brigante BarbaBianca che ha tanto male all'anca.

C'è il brigante BarbaNera che scuote sempre la bandiera. C'è il brigante BarbaBlù che fa il capo tribù e guarda la TV / C'è il brigante BarbaGialla che con gli amici balla, che gioca con la palla e rincorre una cavalla».

Figura 4 -5 I briganti BarbaRossa, BarbaViola e il Maligno (scuola primaria di Cantalupo)

Nel documento Un laboratorio di geografia fantastica (pagine 32-35)