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5 D ISCUSSIONI

5.6 Struttura della popolazione di C glaucum

L’analisi della struttura della popolazione della specie C. glacum all’interno delle Saline di Tarquinia mostra che si possono individuare dei popolamenti ben differenziati nello spazio. Ciò viene dedotto dalla significative differenza osservata tra le classi di età presenti nella maggioranza delle vasche, sia nello stesso periodo di studio che in periodo diversi.

All’interno delle saline di Tarquinia, si possono quindi riconoscere diversi popolamenti i cui habitat, parzialmente isolati l’uno dall’altro, coincidono proprio con le varie vasche. L’unica via di comunicazione tra questi habitat è rappresentata dalle chiuse di passaggio dell’acqua. Tra questi gruppi il flusso di individui si può realizzare attraverso le fasi di dispersione larvale seguendo la corrente dell’acqua, che per le caratteristiche dell’impianto è unidirezionale (ovvero il passaggio può avvenire solo in successione dalla vasca 1 alle seguenti). Ciascuna vasca rappresenta una tessera di quel mosaico di habitat presenti nelle saline, distinta dalle altre per caratteristiche chimico–fisiche e biologiche. Le vasche studiate si collocano lungo un gradiente ambientale legato al grado di confinamento, i cui poli sono rappresentati dalla vasca 1, caratterizzata da condizioni molto simili a quelle del mare per salinità, temperatura, apporto di nutrienti e concentrazione di ossigeno alla vasca 6, dove vi sono condizioni definibili “estreme”. Questo stesso gradiente ambientale determina la struttura della popolazione di questo bivalve bentonico, frammentata in diverse vasche. La diversità longevità degli individui nelle vasche lascia ipotizzare che il mare o la vasca più vicina ad esso, possa funzionare come “sorgente” di individui, avendo sempre un tasso di produzione delle fasi di dispersione larvale positivo. L’elevata capacità di dispersione delle fasi larvali consente la colonizzazione anche delle vasche più interne. Qui le condizioni ambientali più estreme non consentono invece la riproduzione o la sopravvivenza degli individui. È stato osservato che spesso i popolamenti di questa specie si conformano ad un modello di metapopolazione (Reise, 2003; Mariani et al., 2005). In genere gli invertebrati bentonici presenti negli habitat paralici frammentati senza una fase di dispersione larvale o, se presente molto breve, tendono a presentarsi nella forma delle metapopolazioni costituite, appunto, da popolazioni locali parzialmente isolate (Reise, 2003). Uno studio esaustivo della struttura di popolazione del C. glacum nelle Saline di Tarquinia richiede studi pluriennali sulla dinamica di popolazione ed in particolare sugli eventi di estinzione e ricolonizzazione locale.

alle vasche più interne si osserva una graduale diminuzione nella taglia degli individui indipendentemente dalla stagione, in conseguenza degli effetti del confinamento (Guelorget & Perthuisot, 1992). Le condizioni migliori di accrescimento per questa specie bentonica si trovano nella vasca più marinizzata. Infatti nella vasca 2 e 3, si rileva un accrescimento fino a delle taglie “medie” mentre nella vasca 6 si rilevano solo individui di piccole dimensioni, che addirittura scompaiono del tutto nella tarda primavera.

Analizzando il trend temporale della distribuzione delle taglie, si rileva come dal mese di ottobre a giugno avvenga un aumento delle frequenze delle taglie minori; andamento osservabile in tutte le vasche. Ciò può essere legato a diversi eventi, che non si escludono a vicenda: una selezione nei confronti delle taglie maggiori, legata alla stagione invernale (eventi ambientali estremi o scarsezza di cibo) o ad una forte pressione predatoria dovuta alla presenza degli uccelli svernanti e il reclutamento dei giovani, il cui effetto è una diminuzione della taglia media della popolazione. La comparsa nel mese di marzo di individui con taglie comprese tra i 4,5 e i 12 mm di altezza potrebbe essere spiegata considerando che gli stadi giovanili, con dimensioni comprese tra i 0,5 e 10 mm, in genere si trovano sulla vegetazione algale o sulle piante acquatiche a cui rimangono legati tramite un bisso (Labourg et al., 1980) e che superati i 10 mm di altezza, a causa del peso, si spostano sul sedimento.

Analizzando complessivamente la popolazione è stato possibile individuare per ciascun mese di studio almeno tre componenti di taglia, che sotto certe condizioni ed entro i limiti del metodo applicato per individuarle, possono corrispondere a delle classi di età. Una difficoltà incontrata ha riguardato il riconoscimento della componente intermedia nelle tre distribuzioni, dovuta probabilmente ad una sovrapposizione fra coorti che ne rende più complessa l’identificazione. Ciò premesso, i risultati ottenuti hanno consentito di osservare l’accrescimento di almeno due classi di età, la classe dei “giovani” e quella degli “adulti”. È da notare come si rilevi un aumento delle dimensioni medie di ciascuna componente per tutto il periodo esaminato, compresa la stagione invernale, fatto documentato per questa specie in luoghi simili nel Mediterraneo ma raro nelle coste nord europee, dove in genere si osserva un arresto dell’accrescimento nei mesi invernali (Boyden, 1972). Considerato che ad ottobre si osserva una classe di taglia, corrispondente alla classe di età “giovani”, pari a 7,39 ± 1,68 (sono stati osservati anche individui fino a 4,5 mm di altezza), sembra possibile ipotizzare un evento riproduttivo nella tarda primavera.

Condizioni del tutto particolari sono state osservate nella vasca 6, dove sono stati osservate elevate densità di individui appartenenti alla classe di età più giovane che, però, scompare del tutto nel campione di giugno. Ciò può dovuto a condizioni estreme da un punto di vista chimico–

fisico: infatti parametri ambientali altamente variabili possono contribuire alla mortalità dei giovani molluschi (McArthur, 1998). Gli individui più giovani inoltre sono particolarmente sensibili alle basse concentrazioni di ossigeno (Boyden, 1972). Secondo alcuni autori (McArthur, 1998) anche una competizione intraspecifica per il cibo o lo spazio può provocare una iniziale mortalità dei giovani, laddove la loro densità sia molto elevata.

Per quanto riguarda l’uso potenziale del C. glacum come indicatore di qualità degli ambienti acquatici , si è rilevata la buona relazione che esiste tra i parametri strutturali di questa specie e la profondità della colonna d’acqua. Ciò è indicativo del fatto che i processi di accrescimento biologico in ambiente acquatico siano profondamente legato ad una certa inerzia chimico-fisica dell’ambiente. Inoltre essendo una specie fitoplanctofaga (Ivell, 1979) estremamente sensibile alla disponibilità di alimento, il suo accrescimento è legato alla produttività primaria che in questa vasca potrebbe subire notevoli fluttuazioni stagionali a causa della scarsa omeostasi dell’ambiente acquatico. In relazione alla produzione secondaria relativa a giugno 2004 confrontata con quella rilevata nel mese di maggio 1997, la lettura dei dati fa notare come vi sia una calo della densità di biomassa, seppure di modesta entità, in tutte le vasche campionate. In accordo con quanto rilevato in uno studio precedenti (Meschini, 1998), la produzione secondaria per unità di superficie risulta essere maggiore nella vasca più marinizzata.

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