L'altra questione, analoga a quella studiata nella sezione pre edente, rigurda le proprietà della
intera linea di punti ssi di bassa temperatura del modello XY. E' importante indagare se il
omportamento,rispettoall'introduzione diun ampomagneti oesterno, èlostessoevidenziato
per il punto riti o, ioè vale la des rizione data dalla relazione (7.7) oppure se, per qual he
motivo,dieris e. Daunpunto divista on ettuale ilproblema he iproponiamo diarontare
nonèsempli e,dalmomento heildiagrammadifaserelativoalmodellofrustratoènotevolmente
più ompli atorispettoaquellodelmodelloXY.Si onsideriperesempioil aso
f =
1
2
: inquesto aso la temperatura riti a è nota essereJ
sp
= 2.2415(5)
[52 ℄. In prossimità della transizione di KT è però presente un'altro tipo di transizione di fase asso iata alla varibile hiralità. Larelazione tra leduetemperature riti heè:
J
sp
− J
ch
J
ch
= 0.0159(2)
(7.33)Tuttavia osserviamo he l'introduzione di frustrazione ha abbassato la temperatura riti a del
sistema, diminuendo il livello difrustrazione è ragionevole aspettarsi he la transizionesia on-
nata in una regione di temperature molto basse. Per essere più si uri abbiamo fatto delle
simulazioniabassetemperatureperil aso
f =
1
3
eabbiamotrovato helazona riti aèintorno al valoreJ = 4.5
(in a ordo on [53 ℄). Dal momento he nelle nostre simulazioni utilizziamof ≪
13
e non andiamo oltreJ = 5
,riteniamo dipoter tras urare lo s enario riti o delmodello he potrebbedisturbareinostririsultati. Un'ulteriore ompli azione potrebbederivaredalfattohe nella regione di bassetemperature ivorti i indotti dal ampo magneti o esternosi organiz-
zano instrutture ordinate[50 ℄,tuttaviaquestoès ongiuratodairisultati ontenutiin[54℄ in ui
si ottiene he lastruttura ordinata deivorti i svanisve pertemperature dell'ordinedi
T ∼ 0.05
. Il mododipro edereutilizzatoèsimileaquellodellasezionepre edente: abbiamori avatodallesimulazioni il valore di
η
e loabbiamo quindi onfrontato on i risultati presenti inletteratura. Tra i tanti lavori ([55 ℄[56℄ per esempio), abbiamo s elto di utilizzare [56℄ per hé è quello piùre ente. La nostra ipotesi iniziale sull'andamento della lunghezza di orrelazione rimane quella
des ritta dalla(7.20),l'uni oparti olaredi uio orretenere ontoè heilvaloredi
η
nonèuna ostante, bensì è una funzione della temperatura, di onseguenza la relazione (7.8) si modi anel modoseguente:
χ ∼ 1f
1−η(T )2
Il nostroprimoobiettivoèstatoquellodiri avarela urva
η(T )
. Perfarequestosièutilizzatala stessa pro eduraadoperatanella sezionepre edente: perognivaloredellatemperatura simulatosi èfatto unplot
ln χ
vsln(
1
f
)
. Se è valida larelazione (7.34),ne essariamentesi deve avere:ln χ =
1 −η(T )2
· ln 1f
+ B
(7.35)Il passo su essivo è ilt on lafunzione
a · ln 1f
+ b
(7.36)Confrontando la (7.35) on la (7.36) si ottiene in denitiva
η(T )
. Solo a titolo di esempio riportiamoilgra o relativoal asoT = 0.8
assieme alt onlafunzione (7.36) (vedilaFigura 7.7 ela Tabella 7.4).2
2.5
3
3.5
4
4.5
5
2
2.5
3
3.5
4
4.5
5
5.5
log(
χ
)
log(1/f)
Figura 7.7: T=0.8. Fit della quantità
ln χ
infunzione diln
1
f
. La funzione adoperata per il
t è
(1 −
η
2
) · ln
1f
+ b
.1
f
min
η
∆η
χ2
ndf
q 15 0.18012 0.00080 5.364779 0.000001 20 0.1754 0.0011 1.327676 0.290785 40 0.1705 0.0028 0.982444 0.435093 50 0.1738 0.0047 1.012835 0.408099 60 0.1787 0.0071 1.052068 0.378552 70 0.1664 0.0095 0.167149 0.918573 130 0.218 0.078 0.020453 0.979755 140 0.2 0.1 0.014063 0.905601Tabella 7.4:
T = 0.8
.Risultati del tln χ
vsln(
1
f
)
on lafunzione1 −
η
2
· ln
1f
+ b
. Nella tabella è riportato il valore diη
ottenuto dal t. Il plot ui si riferis e il t è quello di Figura 7.7.detto sinora e sono riportati nell'appendi e D. Quello he è importante è guardare ai risultati
ottenutiperl'esponente
η(T )
. Ivalorinaliri avati sonoriportatinella Tabella7.5. Nell'ultima olonna, allos opodifa ilitare il onfronto, sonoriportati irisultati ontenutiin [56℄.1
T
η
η
ref
1.1199 0.2404(44) 0.250(28) 1.25 0.1706(30) 0.188(22) 1.3 0.1538(76) # 1.4 0.1392(50) # 1/0.7 0.1314(34) 0.153(18) 1/0.6 0.1068(36) 0.122(14) 2 0.0978(72) 0.096(11) 2.5 0.0788(56) 0.073(9) 1/0.3 0.0502(56) 0.052(7) 5 0.0416(76) 0.035(4)Tabella 7.5: Esponente
η
in funzione di1/T
. Nella penultima olonna sono riportati ivalori ottenutiperη
, nell'ultimairisultati ontenuti in[56℄.Comesipuò notaredallaTabella 7.5l'a ordotrainostrivalori equelli dallareferenzaèbuono
entrounadeviazione standard. Questo, aposteriori, èan heuna veri a helanostra ipotesidi
non porreattenzione aeventuali problemipresentiabasse temperature è orretta. DallaFigura
7.8 riportata nella paginaseguente si nota he i nostri dati mostrano un a ordo soddisfa ente
an he on laprevisione dispin wave
η =
T
2π
valida a basse temperature. Questa è un ulteriore onferma di quanto detto sopra. Puntualizziamo inne i risultati on ettuali ri avabili dallaTabella 7.5:
•
La formulaipotizzataall'inizioξ ∼
1
f
12
èvalida an he nellaregione dibasse temperature
on lo stesso esponente
0.5
, questo vuol dire he l'intera linea dei punti ssi stabili del modello XYè instabileperl'introduzione diun ampo magneti o esterno.•
Come onseguenza delpunto pre edente an he nellasituazione dibasse temperature si ha perl'energia libera:F = aξ
−2
g(ξf
12
, h
2
4−η(T )
ξ)
Nonostanteilsu essoottenutonellanostraanalisi,teniamoapre isare heglierrorisuivaloridi
η
usati omereferenzanon onsentonounaveri aan orapiùstringentedeinostririsultatiein letteraturanon siamorius itia trovarerisultatimigliori on uieseguiredegli ulteriori ontrolli.Parti olarmente interessante sarebbe estendere il onfronto on i dati della referenza [56℄ per
0
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
0.3
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
η
T
nostri dati
ref
spin wave
Figura 7.8: Confronto deivalori di
η(T )
ottenuti on la nostra analisi e quelli della referenza [56 ℄. Lalinea tratteggiata rappresenta laprevisione dispin waveη =
1
2π
T
.7.5 Con lusioni
Il lavorosvolto inquesto apitolo hiaris e il omportamento delmodelloXY in presenza diun
ampo magneti o ostante ortogonale al piano del reti olo. Il risultato ottenuto è he l'intera
linea dipunti ssi dibassatemperatura del modello XY ( ompreso ilpunto riti o) è inquesto
aso instabile. La variabile rilevante rispetto ui si è studiato il modello è rappresentata dal
usso
f
del ampomagneti o. Pre isamenteabbiamo veri ato heindipendentementedalfatto di esserealpunto riti o o nella regione dibassetemperature,sono validiiseguentifatti:•
Ipuntissidelmodello XYsonoinstabilirispettoall'introduzionediunussoesterno he è una variabilerilevanteperilsistema. Inoltrevalelarelazione:ξ ∼ 1f
12
(7.37)
•
Come onseguenzadelpuntopre edentelaformuladis alingvalidaperladensitàdienergia liberadelsistema(η
èl'esponente delmodello XY)è:F = aξ
−2
g(ξf
12
, h
2
4−η(T )
ξ)
(7.38)
Vediamo il pro edimento seguito per il aso del punto riti o. La dimostrazione è arti olata
in due passi: innanzitutto abbiamo dimostratodirettamente la relazione (7.37) mediante unt
sulla quantità
ln ξ
rispetto aln
1
f
on lafunzione
a · ln
1
f
+ b
. Il valoreottenuto pera
è:a = 0.487(17)
(7.39)he risulta in a ordo on il valore
0.5
presente nella (7.37). Questo on lude la prima parte della veri a. Un ontrollo pùpre iso èstato fattoutilizzando larelazione:χ ∼ 1f
1−η2
Medianteunt lineare di
ln χ
rispettoaln
1
f
,siri ava il valore diη
:η = 0.2459(36)
(7.41)Il risultato ottenuto è in buono a ordo (entro l'
1%
) on la previsione teori aη = 0.25
. Per quanto riguarda inve e lasituazione dei punti ssi di bassa temperatura, abbiamo utilizzato larelazione:
χ ∼ 1f
1−η(T )2
(7.42)
Comeprimaabbiamofattountlinearedi
ln χ
rispettoaln
1
f
perognivaloredellatemperatura
simulato per ri avare l'andamento della funzione
η(T )
he è stato poi onfrontato on quello trovato inletteratura [56℄. Il risultato è eloquentese si ontrollano i dati della Tabella 7.5 e laFigura 7.8, nelsenso he ilnostro quadro teori o denitodalle relazioni (7.37) (7.38) è orretto
an he per basse temperature. Da un punto di vista si o le nostre on lusioni si tradu ono
nel fatto he nella zona di basse temperature (rispetto al punto della transizione di fase di
KosterlitzThouless)ealpunto riti ounsistemageneri odes rittodalmodelloXY haunafase
diquasilongrangeorder he èinstabilerispettoall'introduzionediun ampomagneti oesterno
ortogonale. Un altro aspetto non se ondario he emerge dal lavoro fatto è il ruolo svolto dalla
invarianza di gauge nella denizione delle quantità utilizzate perl'analisi, he ne essariamente
devono essere invarianti di gauge. Questo, da un punto di vista si o è hiaro, dal momento
he il omportamento del sistema dipende dal usso del ampo magneti o e la gauge usata è
ininuente. L'appro io seguito, espli itamente invariante digauge, ipermette diaverequindi
Simulazione del Modello XY
Disordinato