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Studio dell’esecuzione dell’MRP e simulazioni

La presenza di queste quattro personalizzazioni ha portato ad una grande complessit`a nell’esecuzione dell’MRP. La gestione complessiva di fasi, lotti, centri di lavoro, terzisti e matricole ha richiesto grandi sforzi dal punto di vista dello studio della logica con cui lavora l’MRP, volta a determinare la procedura completa che parte dall’ordine del cliente e termina con la vendita del prodotto finito.

6.3.1

Fidarsi dell’MRP

Durante l’implementazione del sistema informativo, si `e dovuta supe- rare una complessa fase di analisi dell’esecuzione dell’MRP, ovvero, attraverso un ambiente di prova `e stato possibile simulare varie ela- borazioni del meccanismo MRP cos`ı da poter analizzare in che modo lavora e come genera gli output.

Questa fase di simulazione `e lunga, ripetitiva e complessa ma `e decisamente uno step necessario per una corretta implementazione. Nonostante in un primo momento possa sembrare quasi uno “spre- co” di tempo, a regime, `e invece fondamentale per poter prevenire gli errori che portano ad una non corretta elaborazione dell’MRP. L’obiet- tivo di questa fase `e poter comprendere globalmente il meccanismo di elaborazione dell’MRP, al fine di potersi affidare ai suoi calcoli, inse- rendo input e ricevendo output, senza preoccuparsi di come sono stati elaborati i dati.

6.3.2

Simulazione di un ciclo completo dell’ordine

– ciclo semplice

Ogni articolo che si decide di produrre deve subire l’intero ciclo dello schema 6.3.

6.3. Studio dell’esecuzione dell’MRP e simulazioni 125

Figura 6.3 Ciclo dell’Ordine

• Il pianificatore ogni venerd`ı seleziona quali impegni cliente (cio`e

quali ordini dei cliente) confermare per produrli la settimana successiva, dopodich`e esegue l’elaborazione dell’MRP su tali im- pegni.

• L’MRP propone al pianificatore gli ordini di produzione cor-

genera solo gli ordini di cui vuole fare la produzione settimanale. Generati tali ordini di produzione `e possibile stampare su carta il CPC che riassume i materiali e l’elenco delle fasi che dovr`a subire. Viene stampato un CPC per ogni articolo da produrre e questo lo seguir`a in tutto il suo ciclo produttivo.

• Il CPC vengono consegnati all’operatore del taglio che procede

con la sua lavorazione ed esegue il carico corrispondente a ta- le fase. Caricando questa fase, l’operatore del taglio scarica i tessuti indicando il lotto da cui provengono.

• Ad ogni fase viene eseguito il carico di tale fase di produzio-

ne che corrisponde allo scarico automatico dell’articolo alla fase precedente.

• Prima che l’articolo venga spedito al verniciatore il magazziniere

prepara un DDT che corrisponde ad uno scarico dell’articolo che si trova nel Magazzino interno, e lo carica nel magazzino corrispondente a quello del verniciatore.

• Al rientro dell’articolo il magazziniere effettua il carico rela-

tivo alle fasi effettuate dal verniciatore e scarica il magazzi- no del terzista per caricare l’articolo nel magazzino interno in corrispondenza di tale fase.

• L’articolo viene scaricato dal Magazzino dei prodotti finiti quan-

do viene effettuata la vendita e la fattura.

6.3.3

Simulazioni di casi pi`u complessi

Lo schema in figura 6.3 mostra il ciclo di evasione dell’ordine classico. Purtroppo nella gestione ordinaria non `e sempre cos`ı, ma spesso si incontrano eccezioni di percorso, particolarit`a e gestioni speciali di certi articoli. `E buona norma prevedere diverse simulazioni per ogni caso “eccezionale” che potrebbe manifestarsi, prima di sperimentarle

6.3. Studio dell’esecuzione dell’MRP e simulazioni 127

nella gestione reale. Tra i casi ritenuti “eccezioni” si sono riconosciuti e simulati i seguenti:

1. Ordini frammentati

Quando un ordine di un cliente `e troppo “grande” per essere prodotto all’interno della stessa settimana viene “spezzato in pi`u righe d’ordine” a seconda delle esigenze della pianificazione. `E possibile mantenere la stessa commessa per ogni riga d’ordine op- pure avere una commessa diversa per ogni riga, ma mantenendo l’opportuno riferimento all’ordine del cliente.

2. Conto lavorazione

Se la capacit`a produttiva non `e sufficiente ad evadere in tempo l’impegno del cliente, si fa ricorso a terzisti specializzati nella lavorazione del carbonio, proprio come Riba. A questi terzisti vengono venduti dei sacchetti contenenti i vari tagli di prepreg necessari a laminare e fabbricare l’articolo. Questo caso, chia- mato conto lavorazione, prevede che siano inseriti tanti impegni clienti quanti sono i terzisti che acquisteranno i sacchetti dei tes- suti. Questi impegni saranno relativi esclusivamente alla fase di taglio, come se il terzista facesse un ordine di un sacchetto di prepreg e l’ordine venisse evaso con la spedizione e fatturazione di questi. In aggiunta a questi impegni cliente si predispongono gli ordini di acquisto relativi agli articoli lavorati che vengono ricomprati dal terzista dopo la fase di estrazione. Questa logi- ca, utilizzata da RPI2000, `e espressa dallo schema 6.4, nel caso specifico di un unico terzista.

3. Scarti di lavorazione

Durante il ciclo di lavorazione e specialmente durante la fase di controllo `e possibile che un certo articolo non superi le prove di conformit`a e sia quindi scartato.

Figura 6.4 Conto Lavorazione

In questo caso, nel carico della fase di controllo, si deve indicare che l’ordine di produzione si ritiene “evaso” con una quantit`a inferiore al suo totale, e che la differenza `e da considerarsi “scar- tata”. L’operatore del controllo qualit`a dovr`a comunicare lo scarto al pianificatore, il quale provveder`a ad effettuare un’ela- borazione dell’MRP. Di conseguenza, l’MRP osserver`a una dif- ferenza tra l’ordine di produzione e l’impegno di riferimento do- vuta allo scarto, e generer`a quindi una nuova proposta d’ordine

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