• Non ci sono risultati.

Questo lavoro è stato effettuato mediante uno studio osservazionale, descrittivo, di pazienti ricoverati presso la U.O. Medicina d’Urgenza Universitaria in un periodo compreso dal gennaio 2011 al maggio 2014, valutando i dati anamnestici e la diagnosi principale di DRG tramite lo studio delle cartelle cliniche e della documentazione al momento della dimissione. Sono stati presi in considerazione pazienti affetti da FA e ricoverati per ictus ischemico cerebrale o TIA (totale 50 pazienti). Il primo studio caso-controllo è stato effettuato comparando i casi, ricoverati per evento ischemico cerebrale, e i controlli, ricoverati per altre patologie, ma anch’essi affetti da FA e anch’essi con indicazione alla terapia anticoagulante (ovvero con CHA2DS2-

VASc ≥ 2).

In questo gruppo di pazienti misti, valutando i fattori di rischio per ictus/TIA, abbiamo osservato che i pazienti con età > 75 sviluppava più frequentemente un ictus (39.2% vs 7.3%, p< 0.001).

Inoltre la vasculopatia periferica risultava una variabile positiva (63.0% vs 15.0%, p<0.01). Infine, dato questo più interessante, i soggetti in terapia anticoagulante orale in range terapeutico sviluppavano l’evento ischemico meno frequentemente dei

soggetti non in range terapeutico o che non assumevano la TAO (9.8% vs 44.0%, p<0.01).

L’ultimo dato rilevato, ma non per questo meno importante, è stata la valutazione della terapia antiaggregante. Sono risultati maggiori i soggetti con ictus in terapia antiaggregante di quelli che non assumevano alcuna terapia (45.5% vs 25.6%, p=0.026). A partire dalle suddette variabili (età, vasculopatia, TAO e terapia antiaggregante), e inserendole in un modello statistico di regressione logistica, ne è derivato un buon modello con una corretta predizione dell’85% dei soggetti (vedi Tab. 1).

Tab.1

R

R2 di Cox e Snell = 0.35 R2 di Nagelkerke =0.49 B= coefficiente di regressione

ES= errore standard OR= odds ratio

I.C.95% = intervallo di confidenza

B ES(B) OR I.C. 95% età 0.101 0.030 1.106 1.04-1.17 vasculopatia 2.190 0.453 8.935 3.6-21.7 TAO -2.252 0.581 0.105 0.03-0.33 Tp antiaggregante 0.391 0.506 1.479 0.55-3.99

Riassumendo la tabella sopra riportata, la terapia anticoagulante orale è risultata un fattore protettivo per l’ictus, mentre l’età > 75 anni e la vasculopatia sono risultati i fattori di rischio statisticamente significativi. La terapia antiaggregante, di contro, non è risultata protettiva.

Il secondo studio caso-controllo è stato effettuato valutando tutti i soggetti che non assumevano terapia anticoagulante orale o che non avevano raggiunto il range terapeutico.

Abbiamo quindi registrato l’età media dei soggetti che sviluppavano ictus contro quelli che non presentavano l’evento ischemico (84.48 vs 76.25).

Valutando anche qui i vari fattori di rischio del CHA2DS2-VASc,

l’ipertensione è risultata significativa ( 56.3% vs 32.7%, p=0.030), così come l’età > 75 anni (61.8% vs 6.3%, p< 0.001). Il dato maggiormente significativo è stato mostrato dalla vasculopatia (80.0% vs 20.0%, p< 0.001). Anche lo scompenso cardiaco, se pur non significativo, era presente più frequentemente nei soggetti che sviluppavano ictus.

Anche questo modello è risultato buono, e predittivo nell’ 83% della popolazione esaminata (vedi Tab. 2).

Test di Hosmer-Lemershow Chi-quadrato= 11.952 Df= 8

Significatività= 0.153

Tab.2

R2 di Cox e Snell= 0.457 R2 di Nagelkerke = 0.612

B ES(B) OR I.C. 95% età 0.101 0.030 1.106 1.04-1.17 vasculopatia 2.190 0.453 8.935 3.6-21.7 TAO -2.252 0.581 0.105 0.03-0.33 Tp antiaggregante 0.391 0.506 1.479 0.55-3.99

Abbiamo quindi utilizzato una procedura di classificazione automatica mediante albero decisionale con metodo CHAID (Chi-squared Automatic Interaction Detection), utilizzando le variabili vadculopatia, età > 75 anni, ipertensione arteriosa come variabili predittive, e ictus/TIA come variabile risposta.

Il modello ha inquadrato correttamente l’87% dei casi individuando le variabili più direttamente connesse alla variabile dipendente.

Nei soggetti affetti da FA, il fattore di rischio più “pesante” è risultata la vasculopatia, successivamente l’età ed infine l’ipertensione arteriosa.

L’ultimo dato da far notare è che, tra i pazienti ricoverati per ictus, il 96.9% risultava affetto da vasculopatia periferica ed aveva un’età > 75 anni.

Questa risulta pertanto la popolazione maggiormente

rappresentativa di un reparto medico ospedaliero, a cui la terapia profilattica sarebbe maggiormente indicata.

6. CONCLUSIONI

Molti pazienti ricoverati per ictus ischemico cerebrale o TIA, affetti da FA e con indicazione alla terapia anticoagulante, in realtà non assumevano tale terapia.

Questa considerazione, sebbene appaia scontata, mette in risalto la necessità di valutare attentamente il paziente a rischio

ischemico cerebrale, al fine di evitare eventi potenzialmente fatali o invalidanti e di conseguenza ricoveri altrimenti potenzialmente evitabili o riducibili.

La terapia anticoagulante orale con antagonisti della vitamina K risulta spesso non praticabile, a causa, oltre alle controindicazioni organiche, alla scarsa compliance del paziente stesso o del rifiuto dello stesso.

Situazione questa che potrebbe essere evitata con l’utilizzo dei nuovi anticoagulanti orali.

Sebbene la loro efficacia sia dimostrata non inferiore al warfarin, l’utilizzo di quest’ultimo è raccomandato ogni qual volta sia possibile, ottenendo una maggiore sicurezza in termini di riduzione del rischio di stroke.

7. BIBLIOGRAFIA

1. National Lung Blood and Heart Institute, National Institutes of Health (NIH), 1 luglio 2011.

2. Randall J. Lee, MD, PhD; Krzysztof Bartus, MD; Steven J. Yakubov, MD, Catheter- Based Left Atrial Appendage (LAA). Ligation for the prevention of Embolic Events Arising From the LAA: Initial Prevention of Embolic Events Arising From the LAA: Initial Experience in a Canine Model, Circ Cardiovasc

Interv 2010; 3; 224-229.

3. Stewart Set al. Heart 2004; 90: 286-292

4. Guidelines for the management of atrial fibrillation: the Task Force for the Management of Atrial Fibrillation of the European Society of Cardiology (ESC). Europace 2010; 12: 1360-1420. 5. Choonara IA, Malia RG, Haynes BP, et al: The relationship

between inhibition of vitamin k1 2,3-epoxide reductase and reduction of clotting factor activity with warfarin. Br J Clin Pharmacol 25:1, 1988.

6. Whitlon DS, Sadowski JA, Suttie JW: Mechanisms of coumarin action: Significance of vitamin k epoxide reductase inhibition. Biochemistry 17:1371, 1978.

7. Hermans JJR, Thijssen HHW: Human liver microsomal metabolism of the enantiomers of warfarin and acenocoumarol: P450 isozyme diversity determines the differences in their pharmacokinetics. Br J Pharmacol 110:482, 1993.

8. Slaughter RL, Edwards DJ: Recent advances: The cytochrome P450 enzymes. Ann pharmacother 29:619, 1995.

9. Hammerlein A, Derendorf H, Lowenthal DT: Pharmacokinetic and Pharmacodynamic changes in the elderly. Clin

Pharmacokinetic 35:49, 1998.

10. Durnas C, Loi CM, Cusack BJ: Hepatic drug metabolism and aging. Clin Pharmacokinetic 19:359, 1990.

11. James OFW: Drugs and the ageing liver. J. Hepatol 1:431,

1985.

12. Vestal RE: Aging and determinants of hepatic drug clearance. Hepatology 9:331, 1989.

13. Wynne HA, Cope LH, Mutch E, et al: The effect of age upon liver volume and apparent liver blood flow in healthy man. Hepatology 9:297, 1989.

14. Bradbury H, Burns E, Stanners A, et al: The clearance of warfarin and its enantiomers in the elderly. Br J Clin Pharmacol 34:154, 1992.

15. Chan E, McLachaln AJ, Pegg M, et al: Disposition of warfarin enantiomers and metabolites in patients during multiple dosing with rac-warfarin. Br J Clin Pharmacol 37:563, 1994.

16. Grandison MK, Boudinot FD: Age-related changes in protein binding of drugs. Clin Pharmacokinetic 38:271, 2000.

17. Wallace SM, Verbeeck RK: Plasma protein binding of drugs in the elderly. Clin Pharmacokinetic 12:41, 1987.

18. Tumer N, Scarpace PJ, Lowenthal DT: Geriatric

pharmacology: Basic and clinical consideration. Annu Rev pharmacol Toxical 32:271, 1992.

19. Hylek EM, Heiman H, Skates SJ, et al: Acetaminophen and other risk factors for excessive warfarin anticoagulation. JAMA 279:657, 1998.

20. Pedersen FM, Hamberg O, Hess K, et al: The effect of vitamin k on warfarin-induced anticoagulation. J Intern Med

229:517,1991.

21. Hansen JM, Siersboek-Nielsen K, Skovsted L:

Carbamazepine-induced acceleration of diphenylhydantoin and warfarin metabolism in man. Clin Pharmacol Ther 12:539, 1971. 22. O'Reilly RA: Interaction of chronic daily warfarin therapy and

23. Jahnchen E: Enhanced elimination of warfarin during

treatment with cholestyramine. Br J Clin Pharmacol 5:437, 1978. 24. Freedman MD, Olatidoye AG: Clinically significant drug

interaction with the oral anticoagulants. Drug Saf 10:381, 1994. 25. Wells PS. Holbrook AM, Crowther NR, et al: Interactions of

warfarin with drugs endfood. Ann Intern Med 121:676,1994. 26. Breckenridge A, Orme M, Wesseling H et al:

Pharmacokinetics and pharmacodynamics of the enantiomers of warfarin in man. Clin pharmacol Ther 15:424, 1974.

27. O'Reilly RA: Stereoselective interaction of trimethoprim- sulfamethoxazole with the separated enantiomorphs of racemic warfarin in man. N Engl J Med 302:33, 1980.

28. O'Reilly RA: The stereoselective interaction of warfarin and metronidazole in man. N Engl J Med 295:354, 1976.

29. Unge P, Svedberg L-E, Blom NH, et al: A study of the

interction of omeprazole and warfarin in anticoagulated patients. Br J Clin Pharmacol 34:509, 1992.

30. Bell WR, Anderson KC, Noe DA, et al: Reduction in the plasma clearance rate of warfarin induced by cimetidine. Arch Intern Med 144:989,1984.

31. Physicians' Desk Reference. Montvale, NJ, Medical Economics Company, 2000.

32. Cheung B, Lam, FM, Kumana CR: Insidiously evolving, occult drug interaction involving warfarin and amiodarone. BMJ 312:107, 1996.

33. O'Reilly RA, Trager WF, Rettie AE, et al: Interaction of amiodarone with racemic warfarin and its separated

enantiomorphs in humans. Clin Pharmacol Ther 42:290, 1987. 34. Guthrie SK, Stoysich AM, Bader G, et al: Hypothesized

interaction between valproic acid and warfarin. J Clin Psychopharmacol 15:138, 1995.

35. Levine M, Sheppard I: Biphasic interaction of phenytoin with warfarin. Clin Pharmacokinet 3:200, 1984.

36. Owens JC, Neely WB, Owen WR: Effect of sodium dextro- thyroxine in patients receiving anticoagulations. N Engl J Med 266:76, 1962.

37. World Health Organization Expert Committee on Biological Standardization: 33rd Report. Technical Report Series No.687. Geneva, World Health Organization, 1983.

38. Hirsh J, Dalen JE, Anderson DR, et al: Oral anticoagulants: Mechanism of action, clinical effectiveness, and optional therapeutic range. Chest 114:445S, 1998.

39. David A. Fitzmaurice, Andrew D Blann, Gregory Y H Lip: ABC of antithrombotic therapy. BMJ volume 325; 828:831,

2002.

Documenti correlati