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Lo sviluppo di competenze mediali e visuali favoriscono l’identificazione delle

Analizzando i dati a disposizione, l’ipotesi è verificata in quanto gli allievi hanno saputo definire le varie caratteristiche delle tipologie testuali attraverso i diversi canali. Le competenze mediali e visuali hanno favorito questo apprendimento in quanto, come per le ipotesi precedenti, forniscono agli alunni un supporto iconico oltre a quello scritto. È risaputo che alcuni bambini integrano più facilmente le

informazioni visuali: lavorando in questa maniera questi allievi sono stati facilitati, come anche quelli con alcune difficoltà nella lettura. Questa modalità risulta essere meno dispendiosa, più scorrevole e con meno ostacoli relativi alla lettura.

Lo sviluppo delle competenze mediali e visuali nel percorso

Nel capitolo legato alle definizioni dei concetti di media e visual literacy si è affermato che una persona competente in tali ambiti possiede delle abilità di analisi critica dei media e delle immagini. Durante il percorso si è osservato un netto miglioramento nell’attenzione ai dettagli relativi ai video proposti in classe. Inoltre, si è anche rilevata una buona valutazione delle differenze tra i diversi tipi di codice, con i conseguenti vantaggi e svantaggi.

Oltre alle capacità di analisi, nel quadro teorico si è poi sostenuto che per padroneggiare le abilità della media literacy è necessario anche saper produrre informazioni attraverso un mezzo multimediale per uno specifico obiettivo. Anche se con alcune difficoltà iniziali, gli allievi hanno saputo produrre il video con l’intento di dare delle istruzioni chiare agli spettatori.

Inoltre, durante il percorso si è osservata una maggior consapevolezza dell’utilizzo del computer sia per quanto riguarda le questioni tecniche sia per alcune tematiche relative all’etica. Ad esempio, dopo la produzione del video alcuni allievi hanno chiesto di poter mettere online i loro video. Si è poi discusso sulle possibili conseguenze di tali scelte e si sono menzionati dei possibili rischi che si potrebbero incontrare.

Tutte le considerazioni precedenti fanno supporre uno sviluppo delle competenze relative alla media e visual literacy.

Limiti del progetto

Il campione che ha partecipato alla ricerca risulta essere ristretto, in quanto gli allievi della classe sono solamente 15. I dati sono quindi limitati e non rappresentano uno studio completo e attendibile,

29 più in grado di rispondere alle domande (anche quelle più semplici). Per orgoglio personale, però, soddisfa sempre e comunque le richieste con risposte che risultano insensate. Ne è un esempio l’attività di riconoscimento del video delle “Crêpes alla nutella”, dove afferma che si tratta di un testo narrativo “perché narra il video”. Questo paragrafo non ha l’intento di sminuire M., ma solo quello di spiegare la ragione di dati che possono risultare fuorvianti.

In seguito, la ricerca non ha proposto alcun gruppo controllo o dei pre- e post-test, in quanto risultava troppo impegnativo per gli allievi. Se si fosse attuato in questa maniera si sarebbero ottenuti dei risultati più accurati, in quanto sarebbe stato possibile paragonare i dati. Invece, nella nostra ricerca non è possibile definire con certezza se è proprio stato lo sviluppo delle competenze mediali a favorire la redazione, il riconoscimento o l’identificazione delle caratteristiche.

Oltre a ciò, a posteriori si è valutato che i percorsi svolti avrebbero potuto essere migliorati per rispondere alla domanda di ricerca. Quando è partito il progetto, il percorso relativo al testo narrativo era già in atto con la produzione della storia. Per raccogliere i dati legati alla redazione ci si è affidati all’articolo di giornale, non un vero e proprio testo narrativo. Con un’organizzazione maggiore si sarebbe potuto analizzare uno scritto narrativo a tutti gli effetti.

Nel percorso relativo al testo regolativo è stato necessario effettuare dei tagli di alcune attività in quanto il tempo non era sufficiente. Ad esempio non è stata realizzata anche la produzione dell’audio relativo al video, oppure non vi è stato abbastanza tempo per filmare una seconda volta le scene registrate male e che sono risultate sfocate.

Infine, il percorso relativo al testo informativo-espositivo si è collegato solamente al giornale, pur sapendo che a questa tipologia testuale appartengono molti altri testi conosciuti dagli allievi. Questi sono stati trattati in seguito, ma non sono stati inclusi nella ricerca a causa delle tempistiche.

Conclusione

Il seguente lavoro ha avuto come obiettivo quello di studiare il legame tra lo sviluppo di competenze mediali e visuali e l’apprendimento delle tipologie testuali in una classe di quinta elementare. Ciò è stato messo in atto in quanto la digitalizzazione della società impone un adeguamento degli apprendimenti a livello scolastico. Analizzando la letteratura, si è ipotizzato che lo sviluppo di abilità legate alla media e visual literacy favoriscono la redazione, l’identificazione delle caratteristiche principali e il riconoscimento delle varie tipologie testuali. Con lo scopo di valutare le ipotesi, è stato svolto un percorso comprendente approfondimenti legati a tre tipologie testuali: narrativo, regolativo e informativo-espositivo. In ognuno di questi itinerari sono state inserite delle attività legate a testi mediali, come analisi di un cortometraggio o produzione di un video di regole di gioco.

Dopo aver analizzato i dati, le ipotesi di un miglioramento di abilità legate alle tipologie testuali sono state confermate. Ciò è dovuto in parte dalla possibilità dei testi mediali a dare uno stimolo visuale e non solo scritto come succede nel caso di un testo. Questo favorisce sia gli allievi in difficoltà, in quanto risulta meno faticoso e con meno ostacoli dal punto di vista della lettura, sia quelli che prediligono uno stile d’apprendimento più visivo. Inoltre, nel caso del riconoscimento di una tipologia testuale, un apprendimento parallelo scritto-visuale fornisce ulteriori esempi di testi. Si è riscontrato infatti che molti allievi hanno indicato come esempi delle varie tipologie testuali dei video esposti in classe. Infine, alcune attività di realizzazione di prodotti mediali relativi alle tipologie attivano dei processi di riflessione e comprensione legati agli obiettivi degli stessi. Ad esempio, durante la produzione di un video regolativo gli allievi hanno saputo quali parti evidenziare e quali tralasciare. Inoltre, lo studio ha evidenziato uno sviluppo delle competenze mediali e visuali degli allievi. Questo si è osservato nell’attenzione ai dettagli relativi alle immagini durante le analisi e nella produzione del video e al riconoscimento degli aspetti che differenziano i vari codici.

Questo studio presenta sicuramente dei limiti, come il campione analizzato, di soli 15 allievi, o la mancanza di un pre- e post test e di un gruppo controllo per verificare se le azioni messe in atto

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