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Il tardivo recepimento della Direttiva del 30 aprile 2004

CAPITOLO IV SEZIONE I

1. Il tardivo recepimento della Direttiva del 30 aprile 2004

3. Modifiche ai precedenti modelli di responsabilità all’interno dello scenario comunitario

4. La Germania ed il nuovo regime di responsabilità 5. Le innovazioni introdotte in Inghilterra.

5.1 Le novità introdotte con la Direttiva 35/2004/CE

5.2 L’attuazione della Direttiva 35/2004/CE e le prescrizioni delle norme di recezione

5.3 Le tre categorie di azioni di ripristino 5.4 La copertura assicurativa

6. La tardiva recezione della Francia 7. Il caso della Polonia

7.1 Le prime concrete innovazioni

7.2 Il recepimento della Direttiva Comunitaria

8. La nuova legge spagnola sulla responsabilidad medioambiental. La nuova disciplina e l'art. 45 Cost. del 1978

8.1 Il risarcimento del danno alla persona e alla proprietà privata 8.2 Le competenze delle Amministrazioni Pubbliche ed il ruolo delle Comunidades Autonomas

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1. Il tardivo recepimento della Direttiva del 30 aprile 2004

La direttiva sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale (ELD), entrata in vigore il 30 aprile 2004, impone agli Stati membri dell’UE di attuare e recepire i propri contenuti entro il 30 aprile 2007, ma tuttavia diversi Stati Membri l’hanno accolta solo di recente, ed alcuni si sono limitati all’apportazione delle modifiche necessarie alla normativa vigente, al fine di conformarsi ad essa.492

A partire dal 1 luglio 2009 solo i seguenti Stati membri hanno comunicato il pieno recepimento della direttiva alla Commissione Europea: Italia, Lituania, Lettonia, Ungheria, Germania, Slovacchia, Romania, Svezia, Spagna, Estonia, Cipro, Malta, Bulgaria, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Portogallo, Danimarca, Belgio, Irlanda, Francia e Lussemburgo. Il Regno Unito ha notificato l’adozione per l'Inghilterra e il Galles, mentre ha lasciato che per la Scozia e l’Irlanda del Nord la normativa resti ancora in attesa di adozione.

Ma nei vari Stati, durante il recepimento, sono state fatte scelte diverse, non solo per l’applicazione del principio per cui per tutte le direttive gli Stati membri dispongono di un certo grado di flessibilità per quanto riguarda l'articolazione degli obiettivi stabiliti nella direttiva, ma anche perché è stato consentito agli Stati membri di adottare misure più severe, rispetto a quelle contenute nella direttiva, in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, nell’intento di perseguire

492

L. MOORE, K. O‘CONNOR, EU Environmental Liability Directive:what does it mean for

mining?, Mining Environmental Management, July 2009, http://www.herbertsmith.com/NR/rdonlyres/C43D278E-00F5-4DA3-B72B-74DB23DB681A/ 11599/EUEnvironmentalLiabilityDirective.pdf [26 agosto 2009].

168 la miglior tutela ambientale, pronta a giovarsi dell’inasprimento della normativa comunitaria.

Tramite la Direttiva in analisi, la responsabilità ambientale viene ad essere presentata come uno strumento fondamentale con cui si dispone che sia chi inquina, e non la società in generale, a pagare per i danni ambientali, e si incentiva indirettamente l’adozione di idonee misure preventive, che vedono impegnati gli operatori e le aziende verso lo sviluppo della prevenzione.493

Gli incidenti in mare e la fuoriuscita di sostanze chimiche tossiche nel Coto Doñana, avvenuti negli ultimi anni con le loro disastrose conseguenze ecologiche, sono solo alcuni degli esempi idonei ad evidenziare quanto sia importante avere un regime di responsabilità ambientale a livello comunitario. Tuttavia, poiché la direttiva è stata adottata ai sensi dell'articolo 175 del trattato CE, gli Stati membri sono liberi di andare al di là dei requisiti minimi previsti dalla direttiva, e la trasposizione nell'ordinamento nazionale dei vari sistemi giuridici è semplicemente una buona opportunità per rendere la direttiva sulla responsabilità ambientale un forte strumento di tutela.494

Come già detto, gli Stati membri erano tenuti a portare i loro ordinamenti giuridici nazionali in conformità con la direttiva entro il 30 aprile 2007, ma solo uno degli Stati sottoposti a tale obbligo l’ha adempiuto nei termini stabiliti. I decreti del governo ungherese per la recezione della direttiva sono stati promulgati il 26 aprile 2007, ed inoltre tutti gli atti e decreti sono entrati in vigore in tempo utile, il 30 aprile

493

M. FAURE, S. YING, China and international environmental liability: legal remedies for

transboundary pollution. New horizons in environmental law series,UK, Edward Elgar Publishing,

2008; A. VERHEIJ, M. FAURE, T. VANDEN BORRE, Shifts in compensation for environmental

damage.Volume 21 di Tort and insurance law,Germany, Springer, 2007.

494

EEB Seminar on the Transposition of the Environmental Liability Directive (2004/35/CE) – Critical aspects and opportunities to strengthen it - Brussels, 29 May 2006 Seminar Report.

169 2007.495 Ma solo tre su tutti i 27 Stati membri della Comunità hanno recepito la direttiva in tempo.

Si prega di notare che nel mese di ottobre 2007, solo l'Ungheria aveva finito il suo processo di trasposizione, mentre altri paesi si erano limitati ad approvare i progetti delle misure di recepimento da parte dei loro governi, progetti preparati in tutti i paesi dai Ministeri dell'ambiente, e soggetti ad eventuali ed ulteriori modifiche idonee a rallentare la conclusione dei progetti.

I motivi per i ritardi nel recepimento sono simili in molti paesi. Il lavoro legislativo è iniziato troppo tardi, dato che non vi è stata la sufficiente volontà di risolvere, sia in modo sostanziale che politico, le difficoltà manifestate, ma vi è da dire che c’è stata anche una forte opposizione da parte dell'industria, di talune parti interessate, di altri Ministeri ed organi dello Stato.

Specifiche motivazioni del ritardo si sono rinvenute in Austria, per la lunga discussione in materia di competenze tra livello federale e Stati; in Slovenia, dove si è portata l'attenzione del governo sulla presidenza dell'Unione europea, ma anche nella Repubblica Ceca ed in Estonia, che non disponevano di sufficienti risorse umane ed ulteriori necessari strumenti per lavorare sui progetti.

Per quanto riguarda le misure di recepimento, la maggior parte dei paesi analizzati ha deciso di adottare nuovi atti. Solo la Slovenia ha modificato una precedente legge sulla protezione dell'ambiente (ZVO-1B), mentre tutti gli Stati membri hanno dovuto risolvere difficili problemi di

495

B. JANCAR-WEBSTER, Environmental action in Eastern Europe: responses to crisis, M.E. Sharpe, 1993; T. STERNER, The market and the environment: the effectiveness of market-based

policy instruments for environmental reform. International studies in environmental policy making, UK, Edward Elgar Publishing, 1999; R. D. LIPSCHUTZ,J.MAYER,GLOBAL CIVIL SOCIETY

AND GLOBAL ENVIRONMENTAL GOVERNANCE: the politics of nature from place to planet

170 collegamento tra i nuovi obblighi della direttiva ed i preesistenti sistemi nazionali di responsabilità ambientale.

A causa del recepimento tardivo e (nella maggior parte dei paesi) non ancora terminato, non ci sono molti casi di responsabilità ambientale regolati dalla ELD, e ciò che per ora si può fare è semplicemente valutare il recepimento della direttiva e non la sua applicazione pratica. A tal fine procediamo andando ad analizzare i casi più significativi ed interessanti, manifestatisi all’interno di alcuni Stati Membri.