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TatfXche morì rectaTKlo ló noalcUd.ueua dar^

Nel documento DIgitized by Google (pagine 31-54)

di lor naturaindifferenti;

come

diremo abbaco:

Onde

elio chaildarla

Comunione

a'Profeilott d*reciiOT.Comcdie,

Wfhntiaticheelifiguriamo,è

vno

allargareiCanonitdell Kgargliclaè vn

vfwe

del rigor

m!

ildatlaà chi rappreferttaconfcandalo,mentre non

a^n<}0“

nafimilcfercitK>,»a direttamentecóntro

mipar fuor di«rada

qud;

chedice

d Manana

.

Che

chi at-tende

l

polla àquellocfeixatiò,viueinftato di pecrato

motrak

.

TatfXche

morìrectaTKlo ló

noalcUd.ueua dar^

4’Ecclefiafticafcpolfuta. ^

-

v. »

-. r’. i . .-.MI,';

»

,-r '.

gi5<F0ÌTATBMXM'-V

oiR<ligiofinon vedete

leComedic

:qua|j*eperfonavele fi:ruramoltobrutte, iwànon ècosi fiermlLeone

,

dipinge® datocheiPrelatilepcrmeiUQO,pcrfonegrauile

afiB-•curmo.acgliOrdinarileapprouino.

. ^

Mi

IOrcpUco,cprouo iLorttrarioco’medefimipunti. a PrimieramenteiPrelatihanfattoloro-fempcrefillenza,

C^

menota Pamdio

fopraIerullia v.deSpeOacalit.-

i

in calo,che SfileaccrcdKino.tanqud, he

non

deuooo:c di

quedo

s affiig-B ilVolati trino.rbujieCfmfJidstftaétvter^Mt sexMs^^td*

\u.loniìtmfHdenuuS,H.iffiUi€fd^9a,& r*^Uu^u,r<m

'^’^'btSviaoientcl^ gente graueèobHgata à non accrcdirar-leouando nonfóffeper altro,che perchefon piene di vanita.

&

fcLui l’autorizzano,notiperquellofaranno-lccitc.

no^audlc.cheripiehdeuaChMloft.e

no»

maiicaua^or^appog-oio^ che hanquelle*,epurilSanto IcriprendeOTnqi^c

pa^

fe Alcuni timoltranocosìinfcnfati,epazzr,chefcbeoiporta.

nnhabiioReiiBiof»,edisantità,epettinanolac»itic, con tnt-iòcononlal Theatroi

knaa

afirolurinoftri configli,c cu-rariidcIlabuonatiputatio<Te,eoomeloro-

Terzo. L'Ordinariononleapproua^i perchenon gliclerao-flrano,fc

non

quando appena hà tempodi Ibctofcriucric, lì

^

Jw.te.w~fa. teggctoUnamtecofe te.

27 nel foglio,<2cappenavifìrcflcSTionequantoalU purità de’ coUu<^

mi

\e llolamcDte confideràquel,chetocca

aU»

^cdc.

ipro.

Ioghigliintermedi>ledanze,leletterine,iportamenti, icen>.

ni,idettidclfcmplicei elealtrecofe

degl

altri,checonl'anima, diqueltutto»

non

firigiilranoinconto alcuno »e molto

meno

a>pproùano. ìh ,

•;

C^fto hò d^to

fcRz'entrar nella trafeuraggìne. d’approuar^

qnalfiuogliajibro, pcccattiiio,edijthonefiochefia,purchénoti vifieno Hercfie manifefte.

quellofilamentailRcligiplb Pa-dreFra GiofeppcdiGiesd Maria:

s f 0 s T ^[jLr‘4

.

L a Comedia

puòcHérdiduenaaniere;vna,chql’Argoipento, fia’dicofeipcrnitiofejcquellaaltempo d*hoggifi rapprefen-tailirado:ralcra.chefa ordÌBariamente,cì rapprefenta>òvite di Sarui>

ò

taluoltaAmorik efellelecite,che,tprmipanoinparem*.

udite

cufijquefte

Comedie

fonlecite f

fipolibnpvUircIcnza^

Icrupolo di peccato mortale.,

ioremico,emofirocinqueinganni1cb( paulcequefia.i Rifpolla.

11primo.

Che

leRapf^efenutionjdi cofetrifiefiepo tare.Il Titolosiche fuolccJcrbuooo,màcirc(io diròconparoledell*

addotto Autore)sonoindecentilfimc^egrandementepregiudicia liad ognifortedigentcj

pvche.moÙo

poche fonoquelle,

cho non

fieno dicofe lalciuc»c di

Amori ditone

fti .iliche fannosii .Autoriperirdietro allepedatediPlauto IprMaefiro,ilquale diJ cenella

Comedia

de*Capdui,chelematerie ordinarie del

Con

mico fon mouimentifeopei, rkhiefte brutte»partiluppolli furti aftuti,Giouanctti,che,fotirahendorobaaiéadre»rcguonule*

Ji/ercirici:e che pochevolteiComicifan verfi» oues’apprcotja

Cofabuona. ,..i,

.Ilfecondo ingannofiè,cheallevoltele

Comedie

lecite accre-ditanolemaluagietfingiamo, cbedicenco

Comedie 98

.fiano di colebuone,edue folamentcdicofe cattine:perquellolari beneildv, che due

non

fianopeccato graue?

alcerto.-poi<.he rafuktpcnficroacccftatpkaDUil/pfcacciaticondpuu.*iStviu,

b

» *

$oc-i8

boccone vcicnofofr*miUcdolcipriua di vita, 8cvccide IlTerzo ingannofiè,chteflendogliAtridella

Comedia

le-;

Ciri,

non

viè dichefarefcrupolo io aicoltarla.

Md

iodico,che lebenela vita diS.Franccfco empietreAtti,refierannoperciò giullificttelefcmplicirà,checadononel

Compagno

? L'attionì icggitTi,chedifdiconoalsant’habito /

Le

fanciullaggini,chc#^

facnlcgaracntcfivnifcono à cofipiuofuggéttof

E

gl’lBtcrroCdi fifciui,conl’altreparti,che

R

congiungonoi queltutto,che

coy

fafono?

...

1

Ilquarto ingannoè,cheleRapprefentationì diuine,chefivia»

no

hoggi,benchéfienobuone,

non

fonoaltro,che veleno co-perto.

Buon

titoloèilSerafinod’Aluemia,pcCallcttar

^ento

femplice,allargar cofeienze,4t autorizzarl’efercitio,

&

il

luo-go

profano;màilbuonpaflb dura mczzliora.ilreftopoifoa entrate,Oc vfeitepoco buone, mufiche,danze,e moltealtre va-nità,chefueglianoaffetti afidicontrari:

come

iQujidri de* paefi,

che moftrano dipintoceli lontano,

ò

in ofeuro,vn SanGitola-’

mo

piangente,e poi iotuttoilrettomottrano monti,(cogli,fbntiy valli,fiumi, alberi,ficinfinittdiuerfitàdifiere >ondealcerto*

bifognatemere,che

non

c*ioteruenga quel,cherifèrifec la Scrit-^

tura in lofueallettimo

.

Rubò Achan

nel boitin di letico certe fpt^lic, cioè alcunidana ri,vai cappa,vna vergad'oro;ch'eraho cofc.dicfidout uano offerireà

Dio

:etilgaftigo Ih,che furonorottitremila Soldati

,

e

Dio

giurò à tuttoilpopolo.iVav erafoHtàc v^bifeum,dtnte etnterétis

tum

,t]Mi

hmms

steltrisrtiuefi.

*

La V

ofcfiìon de*

Comediana

è l’Achan, chelignifica pertur-batorediPopolo:inquefte

Comedie

fpiritualiruba,cprofana treofferte.

Le

monete fonoleVirtù,cherapprcleutano

mezze

faccic diefempitronchi,immaginitrasfigurateeoafin tieni poe-tiche.La cappa fonoiveftitiReiigiofi, Se Ecclefiafliciithe

efeo-no

inPalco con indecenzadcll*habito,c scredito dello

Stato-La

vergad’oro.chealtrileggono, Linguad'oro, fon quelle lin-gue,che

douendo

infegnare,edarregolaalpopolo,filafciano traportare coltitolodi pietà,eferrarlinelTheatro.

Ma

iltutto viepagato datuttalaChrittianità

,prima conlarotta de* tremila SoldaUioc* quali

mi

firapprefentanoiPredicatori,che

od

Pul-- . i pito

pitofiIpicgxnoIcs'ttt2ccino alle attioniragioni,e linguaggi Theatro(ilche piangeilP,FraGioì:Gonzaiez de

C

iirana) edipoi nella fiacchezzaiecodardiade*gli

V

ditort,che

non

gu-ftanod’vn mantenimento robufto,&profitrcnolealJ’Anima

loW mi

dibagatteUe,fcherzi. e concetticomici, cheglicffcmnuna.

JiotSeammolfifcono

.

Il5uintoingannofiè,che eflendolecitogliAmori,«et

FelUV

ni,fialecitoancorailrapprclentarli» >

Oh

quantolecolè htmefie.chein iècreto s'efcrritano, del fan*' toMatrimoniofra quelli,chevifonlegati,farebberonotate di

«tue

ccljMife«*efacita/rero nelTheatro.Catonepriuò della' luadignitàvnSenatore.fclamenteperchediede vn bacioaJla^

TuaMoglieiomefenza d'vnalor figliuola;peniate

come

feuera^

niente l’harebbe gaftigato,fcdatoglieHiauefle inpublico. "I

^

L*humaneanionifon

come

le patti del noftro corpo, tutreha*

bilia minifteri honefti,mentre ce ne feruiamo conladebita

mo*

deratione;

conquella differenza,chealcune

amano

ilpu*

blico,&alcuneilfetreto.

Le

cortefic volgari ,I*imbafciatcpubli*

che,ilpiùdell*Arriliberali,eMeccaniche,

amano

l'cfteriore:

&

ilvifo,elemani anchefipoflbnoefpoire agli occhi def*' lamoltitudine,

mi

queireflefsi,efecondeintentioni, chetai voltafipermettonoira. iSudditi,eSuperiori, queiviglietti,eri*' chiedefraquei,che honeftamente s*aecarezzano«tuttoquello;

che laleggedel Santo Matrimoniogiullifica,foncofe,eparti

lecite,

ma

vergognofetato,chefin l'ifteflà

Nam

alenafcóde.-efo*' lo in cafo di neccfsitiè pcrmeffo(coprirleà chi vrhà’da trouare;

&

applicareilrimedio

.

Pertanto ricordioficoloro, che approuaoo,permettono,

ò

rapprefentan

Comedie

,chefeàcafo

Noe

inuentordiquello

fu-mofo

vino,conilcaler della imbriacatura poetica,fifcuoprc^, mofirandoalcuneparticon poco decoro,cfsifonoobligati,lbr*

topenadellamaledittione di

Can

,àcelarle,nonfq!oalla molti-tudine infoiente delpopolo,

ma

dgliocchiloroir'rdcfimi./-#•

siefqtietiritmtT4»t

-.1 'r-- J.

;

t E a O L

3<>

H OR a

pafTiamo àpr^arar alcune

bi^le

,

ò

cartaiebeaffi*

curinolanauigatione fra quelle acque,chechiamanopia»

ceri;e perchequattrofortidiperloncinceruengonoindiflereoce*

mme

nelle

Comcdicjc

fonoquei,chelerapprclenranotqueit chel’afcolcano

,quei,chevicooperano,c cjpei,che

hanno

affi-tiopublico•clepertneuono:io

darà

Regole primaperconofee»

ne la qualità delia

Comedia

iofeftefl'a ;e di poi perliRapprefini*

tanti,pergli

V

ditori,perliQx>peratori»eperliSuperioriEccle»

liaiUciteSeco!ari,chedanooliccoza«<

Eprima,pcrqualiricarlc

Cumedie

apport^rpquelle treRegole,

La

prim3.tredilfcrentieStrouanodiaitioni

hum

me,

&

ilmcdcil»;

ino dicodelle Comef3ic,buooe,cattiue.& jndilfcrenti,e

qucft\14-mc

fon quelle,chenonfonbuonc,nècatiiue,mà ftanno,comefi' diceàdueberzaglitenoidella

Compagnia

fìamo

unto

lontani dal negarle,checoncedendolemolti in aria,e,

come

fidice,in Ipcde,noialtri,col rcfto della Scuola,le-concediamo ancora ià

indiuiduo, .

Buone

fon quelle,chehanno due conditioniivna. chefieno interamentencacd’ogninulfcia mortale1l'altra,chehabbiano conformiti, c rettitpdinc^con

4

Cattiucfonoquel le.chc hannomalitia,

ò

in fenel tutto,

ò

inqualcheparte:

ò

in alcuna

,

ò

inmoltedelleloro circon(lanze,ihe fonoirpcrfonejl pofto,le congiunture,ladurata,ilporumcnto,l’attioni,leparole,

U mo-do

,gl*in(lrumenti,&c.

La

feconda

rcpla

é

.

QueftamalitiapuòelTerdiduemaniere, licue,ò grane:elafciandodapartelalieue,dico,chequella

Co-mediaè attomorule,cgrane,che fecondolefue;circonftaoze, vna,

ò

più,èfeueramente prohibiu,;òcontiene

^aue

ingiuria-i delle cofe sacre;

ò

èprouocaduadiqualche gran danno spiritua-le,

ò

temporaledel proffimo.

Dunque

peraggrauarlaComedia, nonfi

bdogno

,ch'ellafiatoulmente probibiu,tutufanilega, tutu pregiudicialc al cófortio

humano

:

mà bada

vnaparted'olTa, vna danza,vna mutanza

dd

ballo,vn ponamento» vndetto,vna vCirconflanza fola

.

Tut“

'

Tuttaqucfta è dottrina piana prefadaS.

Tom.e

dagfialtri doitllìì

mi

Autorideliamcdcfimaregola, e Scuola. Caiet. nel fuoCornea torio:Bartolomeodi

Medina

nella fuaInllrtitttonbreuc:

Silucf-ao

nellafua

Somma

;

Fumo

nellafuaArmilia:ilqual,verh, /«.

,dice eflcregraue colpa,serapprefentainCliiela,feil sc-icolarccaua tiion habiti Religiolì .«ncot'chein

Comedic

lecite,

&

indìlferenti.

E

colligli alcriAutoricondannanoaltrieccedi:

comcl'eBcrui I>omncvcftiteda Hiiomo:continuai*moltigiorrti

•quel tractcoimcntoiche s'hadapigliar diquandoinquando,vfar parole,attieni,

ò

geftì lignificariuidiqualchesfacciataggiuè, 8tc.

Hot

veggafi lenzapacione,fcfontalileCoraedicdiquelli tem-pi:

&

damùuDo,fcinteramentefifanno Uberedalle Indettetre co-le,cioè.Prohibittone, ingiuria dicolefacre,edanno Spiritua-le,

ò

temporaledelproffimo.Interamentedtco,editalfoite<che niunadidette trecofefintrouiinalcuna delleinfiafcrìtteparti

.

Primanell'Argomento,

ò

lìuiola.*fecondonelPrologo,

ò

prin-cipio terzo negli Atti,

ò

giornate:quartonelledanze; quinto nelle icttennc: Icllo nelle parole: fettimo oeU'attioni.*ottauo ne-grimermedi):

nono

ne*portamenti:decimonelluogo;

vndeeJ-4no

neirhoradelcominciare,durare,efinire ;duodecimonella continuationed'vnaconl'altra.Veggafituttoquello,e

non

pai-rattoppoquel,‘chedicevnRc-igioU»,cioè. i;:i'|r.l t

Che

gta mai,

ò

dirado

non

fipuòviTìficarenelle

Comedió

,

,chefirapprefentano^che

non

inteuengainelTequalch«« no-.tabile,cpciicololoecceflb,cpercenTequenzamolti«emolti g'^auipec04ti. Màragioniafnode'Rapprelt

nraMe’qaaliiofpe-To

poca

emenda

,eperòlirimettoatk^ecnfitgadol madefinio'ii»-.ligiofo,evalent*huomo. Pcrlonedqitiflìme(dicecgN) cha*

'Cboikleranofenz’apalfionequeftamateria^

a'^li

io

fopra di dfii datocoosulii,aff.rmano(,che lolamenieper quefta ragio-ne (natadegliecceffinotabili del loro tfDpìrg«)qiiandone

man-xalTcrotant'altre,che perfuadonoquefto

medeumo,

iRappre-fentand,che hoggidlvandicompagniarecitando, peccai*) mortalmente per l\>bUgodella'cariti.

per

non

glilafciare

Jenzarìmedio,

daremo

loro quella regolafola.

Qundo

la

Comedia

èbuona,^òindtiferenie,9ciComici non

U

uitiano«

comunemente

rapprefentano fenzapeccaco;

quando

ècat-3»

ècattiiu,conpeccato:e queftotantomaggiore,qtìanfoeifaè piùcattiua.

detto,fé

non

lavitiano:perche, quantunque^

yno

rapprefenti propriaroente, ccon decoro vn S^Franc.fe'hàin

.jfequalchec;;ttuo fìnc,comefc ftddi/poftoà contrafarevn Adul-tero,cafochcl'Autore locomandi,è cofachiara,che pecca.

deno,

comunemente

,perlicali,chealTegnaronoagli

V

dttori odia fecódaRegoIa:de a'qualibora venedoio

quelle regole.

La

i^ima,chel'udirele

Comedie

£atduc,coinuneméte ipeccato»

cantomaggiore,quantoe0iepeggiori:vdirlebuone,

o

indide-renti,ordinariamenteè lecito,etalvolta atto della virtù Eutrt^^

pdia, sefi conledebite circonllanze;elacagioneè,perche gli oggetti,cheperlifenlì cipenetranonell'anima, Ibglioiio impnmeruiriftciTequaluà,chchanoinloro.E cosìSJoraafo di--ce,Infftiht &ft£Ì4eHlor$mvitiefé rtddintr,tnqtutntumfa hoc htm$fit

funas éd

vitUiVelUfetuit, veltrudtlttàtis tfer

m

,

qu*ikiufrsf*/U*atur:

v»dt

Chryfoftomtts dieit,quidtélts ìh-eonBituuntAdulterasinnerectt/idts.

Ho

detto corali

awmcDte

,perlafciarapertalaporta alle eccetioni,che quella^

4ego^patifces perchetalvoluinteruerrà,chela

Comedia

lìa

.

ama

dimllitia, epeccheràmorulmentecolui,chcTafcolta.

£

.taluolta ella lari fporca,crederànetto di colpa rAfcoliarore.

la pieiradcrparag>hà elTcrequellafeconda Regola.All’ho .raiòascòlcofenza peccatola

Comedia,

fialiinfebuona,ò-fìafi .perniciofa,

quando

negli oggetti,chedilimifirapprefentanò,

.

mi £m

cadere»

ò

mi

pongono

inmanifcllo pericolo dicadereìil, .qualche confendmento,

ò

coinpiacenza.*nèlamiaaslìileazada

^nuore

,

ò

autorità alvide.*il'mtoefempiocgiudo fcandalod .giialvi.’nèpeequello, ch'iovifpendoditempo, ò(didanarò,

manco

aglioblighì deh’otfitio,delia cafa,

ò

delgouerno•

Oo>

.deper qtuUfiuogliacapo,chediquedi manchi, ancorché noniìa piùd'Vno,

non

firimaneIcarìcoda peccato,e tanto

maggiora

,

2

uantopiùgrandefièil

mancamento

,feperò

U

ncccsutà

noiu

icefl'ctalvolalafculà .

Difeendiamoa*caliparticulari;eIla

quedo

ilprimo.Io sò

,

chela tal

Comedia

è in tuttobuona,e

nondimeno

ioconofeoIa.«

miadcl)plczzaclTcrtale»chefcn’andrannoimiciocchi, 8cimiei defi«.

^

-dcfiiieridictroad VI» bel volto,ancorchémódcftopeperòvJir talCJomcdiaper

me

faràpeccato grane,ancorch'ella in fc ftef-fahabuona^

Cafo

fecondo.Si rapprefentailTrionfodella

Croce.Co-media interamente buona:pòfTo farfenz*ella,aódimenovivò^

ccosi /pendendoil

ten^,

ch'èneceUario percofe dimioolH>

tio ,

lo/pendo conpeccato .

Ca/o

terzo.Giouannisà,chela tal

Comedia

è/porca.màsà,

che

limilico/enongiinuocono;cono/ce ancora,che,benché egli vivada,

ò

la/cidiandarui,la

Comedia non

la/ceràdi fwfi:coftuibenpotrà vederla/enzapeccato,pardcularmente fchidalcantoiuoqualchebuona cagione,

come

farebbe perliberarlida qualche granmalincoma,

ò

dargufioàpcr/o-pa, àcuideuepoi tareognigranri/pct.o,&c. Conmttociò aiunos'abbagli:lapaffionctifaràtalvoltaparere,che

non

fìaalcunopericolo, ou'egliègrandillimo:talvoltachefo*

laniente ca/chcraiincolpaveniale,m.-ntreconl’e/pericnza, chehai,doucrrefti tenner di

menale

.

loquiduecofe auucrtifco:iVna,chefé la

Comedia

è prohi-bita dia/coltarfi,l'vdirla faràpeccato,ancorchéncilunmalene fucceda.

E

perquelloio nellafecondaregola dicojilainfe buo-na,ofiaperniciofa

,pernondiriìa

mala,

ballalaprohibitione perhu*cheiìapeccato.L*altracofaè,]cheauuienetalvolta,che la iKceffità toglie vialaprohibitionee feufa dalla mahtia.IIche

toccodifopra,

&

apparirà piùconquello,chedirò à bafso

.

Difeorriaroo de*Cooperanti,!qualiiointendociTcrquelli, che da vnapartenon hanno anioneper leuarle

Comedie

,edall’

altral’hanno per dar loto aiuto,

òcon

lapcrfuahonc,òco’ da-nari,

ò

conTalli(lenza,

ò

conJ'approuacione,ò con qualche al-tro

modo. Emedclimamente

ilcooperareè,ò in ordineal raprc-/entarlaComedia,

ò

inordinealTafcultarla,òinordineal per-metterla; le quali cofefonodifferente:eparlobora p incipalmen-teco’primiCooperanti:e quellalia laprimaRegola.Cooperar intornoalle

Comedie

lecite,òindifferentièconunemtntclecito, etalvolta

buono

«fefihiconledebitecicooflanzc

.

Sialai.Cooperarallecattiucèmalfiutoictatopeggio,quant'<.He fon piùcattiuc«Li cagióè,cheoellccolemoralièila.cJefimo

E

eflèr

jtgcnre principale»

ò

coopefanfc,

ò

conCcntfente.*

e

cosiiicfar nari perla

Comedia

dinulaqualità »è>.of»tarito fcrupolof*,ché S. Ac’oftinolachiamavitiofenza mifura(incap. i6.Io.*Ethai betur cap. donare,dift.Só.)D«Hire H$flritnHMsfenza cccettio-ncde’buoni,

imm/me

vitiumefi^ntnvirtmt^

E

S.Girolamo citatodaAltlfìòd.Ieg.>cap,

7

Xju«ft* j. lo fa vitiod’Idolatria;

idtHiprtombus,

immtUt B

S.Chrifoftpmd nell’-UtcnticarlaCome^ratiiooaduepeccati ivno'cfi fcandalo à gli Vditori di v.ftù deboli, l’atto del faòore,col qualefi gonfia-Bb.'es'inanìmilcònoi(fcmedianft

ad

cflercattiuijcdice cosi Ucll'Homelia3?.'inMa«.i

BtptmfKtddm

txt*(p dulmir$bérenìftilittiemsfì contrsxipi^

éttémem,qKPnidmgli$timUcilliilrèsextmi>UtuiSftndCMlitmni fiMdiofgifecintyaM0m«d*mot$iffècommisiHiyquicddfdmctmm éiittendidlijsfttinipi

t B

nella6.inS.Mat teodice. SinulUt»

èjfettdlimm SpeHdttr,defdHtorsne»ejfentqntdemy quidttt dice-teilU,dmtagerecitfdrenty

Nè meno

ftringc ilpuntoilVefcouodiMarfiliaSaluiano,il

a

nale tiene pervnacofaftefla,ilvedereSpettacolidishonefii\dc farli.Altri peccati,diccegli,macchianoquelff,chegli

com-tficttono.enonqaclli»cheBafcolt«no»ò-mlraH9.•.

SitiSpelfdciiltrritmim^itritkMsnntiqdd vmihi ddmodnmfé'm àuntf

&

dspìaentinm,dr dgeiithimcrimeii:nddidUA'fpeàdìit idCy cofhprobdnt^clibetoltr’vtienf.tmnes edififie,dltditìtq)d£»»r.

E

locónfefroaconl'Apoftok).Slfiddignifmnt mhrte\ ntdi'{b<-bémquifdciunt ed, sed'etidm qui confenttuntfdeìenìiBitf.

Con

tuttociònonvoglio dferfirigido,ch^'dh'ònammettàLi cccettioniàquelladue Regole;e perciò pòlila|#atr6la,'eomane»

mente,per cfplicationedllaq-iaIcfcniÌTài|ueffiitei:i:a'RcgoTa.' Talvolta

vno

coopereràfenza peccato nella ConKètffa didoa'ef-fenza carina; crai voltaconpeccatoinquella,chedlAianàfàrii èbuona»fecondoiltanto,òilquanto'dt.dl’vrileiòtftldiftrio'.chc prudentemenrefi fpera,ò(Ttemer'perchemoltevòltelariecefliti d'vnbene,ches’attende, fculà dal peècatol’attltìrtiìchè fenzii efli lartbberopeccato.TalifonòRarnòni dichiedereinprcfto' all’Vluraio:cl’aràon**dVfcirdicafavna Dondabella,che pro-babilmcùtedaqualchcfciocchèrtllbfafit’dcfideéata;econtutto

fiofonlecite,quandolVflohànfcelfitàdidanari,et*.alrradiari*

darfloiifecondoiltermine condecenteallapcifona,8f allo ita*

tofuo.£tà dlieftopropostofe

domani

(iha dafarevna

Comc-diadi$honeÀa,e lÒDointediiecofc,

cioèilbifognodJdiumif-•ti,ilchenon puoiferecon verunoalerò pafTatcmpo,cla ijt or.idi

poo

cadereio qualehecattiuoconfeotùncnto,'intalcalo npcf-mctterò,chevivada tchcvifpenda, c

chM Medico

telo periui*

•da>perche

e^otun^uecon

latua prefenza,edanaro

piglinoaiy-^

i.Cpmediantì»equakun^altro&'iuci(ì

^

male*ciè

cagiona

.iufiìcieotedapermetterquel nule

.

^

Pongo

bora vn’ahroéafoin contrario.

V

na

Madre

probabij-^tpcnteume,chelafua figliuola di naturainquieta*^ amicadino-iiytà»vnavolta,cheHa condotta ad vnaComcdia*aivrorcbe;buq>

jnatperìcokràò eoo qualche confenfo,ò eooairettip.iurfial

Ihqa

.

HO

,

onde

ne riceucBardapooidico,che<}U(it04lMadrepecca, aq--<jandpaliaComcelia: perbuona,cbVJl4jì fó,.dvicaid3,

piuai-,VÀcadaJafuafigliuola:peicht npncflindolcpccc/lario «Ì*

-uctumcnto,cobligata àpòfpork»ai dannp.chelahgbuola

ricc-.uerà daimale elcmpio:Eque^ohlipdjcpdiillaAiaiii^dicoelel

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