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TECNOLOGIE ALIMENTARI

l . a c o r r o s i o n i1 « I c l l ' a l l u m i -••io e i l r l l r s u o l e y l i p e l a s u a p r i v i i i z i o i i i ' n i ' l I ' i n d u -s t r i a a l i i m - n l a r i - .

L'impiego dell'alluminio nell'in-dustria alimentare h a raggiunto ormai importanza notevole. Mol-ti dei primiMol-tivi inconvenienMol-ti de-rivanti dalla corrosione e dalla perforazione dell'alluminio sono stati largamente ovviati prima della guerra, m a i vantaggi e le limitazioni dei suoi usi nel cam-po della preparazione o conser-vazione degli alimenti non pote-rono avere allora piena valuta-zione. E' s t a t a ora preparata u n a

interessante pubblicazione dal ti-tolo: L'alluminio e le sue leghe

nell'industria alimentare, con particolare riguardo alla corro-sione e alla sua prevenzione,

compilata da J . M. Bryan della Stazione di Ricerche sulle basse temperature, e pubblicata dal Dipartimento britannico delle

Ri-cerche scientifiche e industriali. Il lavoro è cospicuo e si riferisce ai vari aspetti del problema, rag-gruppati sotto 867 paragrafi. Gli argomenti esaminati nelle quat-tro sezioni comprendono: 1) il metallo: 2) corrosioni a causa di soluzioni acquose; 3) corrosioni da parte di prodotti alimentari; 4) sistemi di protezione.

Origine della corrosione — Il

sottile strato di ossido prodotto dall'aria sulla superficie dell'al-luminio e dal quale dipende ge-neralmente la corrosione, possie-de. secondo l'opinione di varie autorità in materia, punti deboli e discontinuità, derivanti dalla s t r u t t u r a del sottostante metallo.

Sembra inoltre che la resi-stenza in immersione sia minore nelle leghe d'alluminio che non nell'alluminio puro. Mentre i punti deboli e le rotture di tale sottile strato naturale rappresen-tano verosimilmente l'inizio della corrosione (aree anodiche), il corso successivo della corrosione è influenzato da numerosi fatto-ri. comprese le differenze di po-tenziale verificantesi sia a se-guito delle condizioni interne del

metallo stesso, che di quelle ad esso esterne. Lo strato mostrerà differenti gradi di resistenza, in condizioni d'immersione, in di-pendenza della natura delle so-stanze disciolte in soluzione, del-la loro concentrazione, tempera-tura, presenza o l'assenza di os-sigeno ed altri fattori esterni al

metallo. Il rimarginarsi di rot-ture nello strato di ossido può avvenire in seguito a polarizza-zione anodica. Sovente un fat-tore decisivo nella resistenza a corrosione è dato dalla n a t u r a e solubilità dei sali d'alluminio formati nelle aree anodiche, ed ovviamente del pH della solu-zione. Di tutte le varie impurità dell'alluminio, il ferro e il rame possiedono il maggior effetto ac-celeratore sulla corrosione.

E' noto che qualora l'acqua ferma, l'acqua di mare, soluzioni di sali e le soluzioni deboli di acido citrico-clorito di sodio si trovino a contatto dell'alluminio, si forma una linea d'attacco cor-rispondente al livello aria-liqui-do. E' stato dimostrato, nel caso degli ultimi tipi di soluzione, che la corrosione in corrispondenza del livello aria-liquido è influen-zata dalla temperatura, dal gra-do di concentrazione del sale e dal pH della soluzione. E' stato pure dimostrato che l'ossigeno gioca un ruolo importante nella linea d'attacco a livello del li-quido nel caso dell'acqua di ma-re, mentre non si verifica azione di rilievo qualora l'aria venga

espulsa durante l'ebollizione. E' stato notato che il deposito che si forma al livello aria-liquido possiede una reazione fortemente acida. La presenza di questo de-posito acido sembra in contrasto con l'ipotesi che tale linea d'at-tacco sia dovuta a correnti di-pendenti dal differente grado di contatto con l'aria, e al disciogliersi dello strato ossido a t t r a -verso l'accumulazione di alcali prodotti per via catodica: ipo-tesi che è stata avanzata da uno studioso. Inoltre, sono stati rife-riti casi in cui la linea d'attacco corrispondente al livello aria-liquido si è verificata pure in assenza di ossigeno.

Altre spiegazioni di tale linea d'attacco mettono in risalto la reattività della superficie del li-quido. mentre un altro punto di vista è quello che tiene conto della tensione superficiale. Altro-ve si ritiene che in molti casi la linea d'attacco al livello aria-liquido sia dovuta al f a t t o che la pellicola protettiva aderisce alla porzione aria-liquido invece che a quella metallo-acqua, da cui deriva l'esposizione del me-tallo. La conclusione dell'autore è che il meccanismo della corro-sione dell'alluminio in corrispon-denza del livello dell'acqua è as-sai complesso e ancora non in-teramente sviscerato.

Effetto del contatto con l'ac-qua — Di maggiore evidenza è

il f a t t o che la corrosione dell'al-luminio a seguito del suo contat-to con l'acqua varia notevolmen-te a seconda della qualità dell'ac-qua e dei componenti metallici in essa disciolti, anche quando siano presenti in quantità piccolissime

(raramente oltre il 0,1 per cento). Le macchie scure, talvolta riscon-trate sulla superficie degli uten-sili da cucina d'alluminio, sono dovute, secondo uno studioso a u -torevole, all'alcalinità di talune acque. La contaminazione del-l'acqua ad opera di sali di metalli pesanti, specialmente il ferro e il rame, possono pure accelerare considerevolmente la velocità di corrosione. E' stato osservato che la contaminazione dell'acqua da parte del rame, causata da parti aggiunte può generare corrosione, anche quando la superficie dello alluminio abbia subito un t r a t t a -mento protettivo. La forma di

corrosione più dannosa per gli utensili e le apparecchiature di alluminio è quella sparsa, e ciò sembra dovuto ai cloruri e sol-fati, in particolare il primo, pre-senti nell'acqua. Nondimeno, ri-cerche effettuate sulle cause del-la corrosione localizzata ad opera di acque industriali dure, h a n -no portato a concludere che ciò è dovuto alla presenza contem-poranea di cloruri e bicarbonati, ed è stato dimostrato che l'ini-zio della corrosione localizzata può essere prevenuta mediante l'aggiunta di piccole quantità di nitrati o cromati.

Per quanto riguarda l'alluminio impiegato nei materiali d'imbal-laggio, e la latta rivestita d'al-luminio, di cui si ravvisano ap-plicazioni varie in sostituzione sia della latta stagnata che dei ri-vestimenti galvanici, si deve di-re che esistono alcune difficoltà tuttora non superate. Lavori ini-ziali sulle possibilità d'impiegare l'alluminio quale sostituto della latta stagnata, vennero effettuati in Norvegia nel corso degli a n -ni tra il 1914 e il 1918, per l'in-scatolamento del pesce. I risul-tati delle prove preliminari con scatole contenenti pesce furono molto incoraggianti e, benché ve-nissero incontrate alcune diffi-coltà, queste furono gradualmen-te superagradualmen-te. Il rapido aumento dell'impiego di scatole d'allumi-nio in Norvegia, come portato di questi perfezionamenti, è indica-to dal fatindica-to che il numero delle scatole adoperato f u di 2 milioni nel 1933, di 7 milioni nel 1934 e di 12 milioni nel 1935. In generale l'alluminio si raccomanda d a so-lo quale materiale adatto per so-lo imballaggio di generi alimentari, sia per le sue caratteristiche mec-caniche, che fisico-chimiche. Il metallo si presta facilmente alle operazioni meccaniche di ripiegatura e avvolgimento, s t a m -paggio, stiramento o pressione come pure i meno frequenti im-pieghi della filatura e delle di-citure o fregi applicati per estru-sione. L'alluminio h a tuttavia degli svantaggi, ad esempio quel-lo che la sua resistenza è minore di quella della lamiera stagnata del medesimo spessore, e ciò comporta nuovi problemi nella fabbricazione delle scatole; inol-tre le scatole sono molto più

sog-gette a deformarsi o ammaccarsi durante il loro maneggiamento.

Rivestimento d'alluminio.

Tale inconveniente sarebbe eli-minato se in luogo dell'allumi-nio puro nella fabbricazione de-gli imballaggi potesse venire im-piegata della latta rivestita d'al-luminio o una lega d'ald'al-luminio di opportuna robustezza. Vari si-stemi meccanici sono stati stu-diati per rivestire o depositare sull'acciaio l'alluminio e le sue leghe, e i più importanti di essi sono il procedimento d'avvolgi-mento a freddo messo a punto dalla Trierer Walzwerk A. G., e quello d'avvolgimento a caldo in-ventato da Jordan ed applicato su scala industriale dalla Wicke-der Eisen und Stahlwerk G. m. b. H., e successivamente dalla Hoesch, che si occupa della la-vorazione del ferro e dell'acciaio.

Il procedimento a caldo si ef-fettua a una temperatura tra i 300 e i 400 gradi centigradi, sot-to pressioni relativamente basse, mentre per l'applicazione a fred-do si impiegano pressioni più al-te. Lo scopo di effettuare la pre-detta operazione alla temperatu-ra ordinaria e in ogni caso non oltre i 400 gradi, è quello di pre-venire la formazione di punti fragili nella lega. La difficoltà di prevenire il verificarsi di tali punti fragili quando il materiale è ricotto, è stata pure superata adottando uno speciale tipo d'ac-ciaio e modificando la composi-zione dell'alluminio, così da per-mettere la ricottura a una tem-peratura minore di quella alla quale si formano i composti f r a -gili.

T R A S P O R T I

E' stata ultimata una nuova costruzione nel porto di Sou-thampton per l'imbarco e sbarco dei passeggeri e merci di t r a n -satlantici. L'edificio h a due piani: il superiore con saloni di a -spetto e servizi per i passeggeri e l'inferiore per il bagaglio.

La passerella è di tipo nuovis-simo, motorizzata e telescopica. Può cioè muoversi secondo i pic-coli spostamenti della nave e, scorrendo su rotaie lungo la b a n -china può portarsi nella giusta posizione. (C.O./.)

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