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La televisione egiziana

1 Esiste una rappresentazione virtuale del mondo arabo?

4.2 La televisione egiziana

A partire dagli anni Novanta il mondo arabo e, in particolar modo l’Egitto, hanno assistito ad un progresso tecnologico nel settore della televisione e del broadcasting. Il connubio

informatica e telecomunicazioni ha favorito un’offerta televisiva sempre più innovativa e

l’attualizzazione di politiche di marketing hanno rimodernato di gran lunga il vecchio sistema televisivo.

Da qualche anno l’Egitto vive una crescita considerevole nel settore dell’industria televisiva, grazie all’ascesa del colosso Al Jazeera sulla scena mondiale, che ha cambiato definitivamente gli assetti dell’industria mediatica.

La tv egiziana offre una programmazione ad ampio raggio che oggi è possibile consultare anche sui corrispondenti siti internet dei canali, dove vengono pubblicate le intere trasmissioni, le repliche, gli orari e i giorni e notizie extra inerenti alla nascita e alla vita del canale, ai conduttori e alla struttura dei programmi. Per accedere a qualunque canale egiziano, oltre alla tv via cavo, basta digitare il nome nel motore di ricerca Google e con un semplice clic si è dentro la pagina ufficiale del canale.

Oggi, tutti i canali egiziani hanno un sito internet di riferimento dove vengono pubblicate le notizie dell’ultima ora, gli aggiornamenti e i link che riportano ad altre pagine.

Per la diretta tv, basta cliccare su

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, Mubāšir, Diretta e si ha la possibilità di guardare la tv dallo schermo del pc. Programmazione aggiornata, descrizione accurata del programma in onda e di quelli successivi e spazi dedicati a quegli utenti che, mentre guardano la tv dal loro pc, desiderano lasciare un loro commento.

Una differenziazione tra i canali può essere realizzata in base alla proprietà; ovvero, vi sono i canali privati e quelli statali e, solitamente, in quest’ultimi l’impronta politica è

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particolarmente influente. Ma non solo, i vari canali si differenziano anche in base al genere e la lingua di trasmissione; ad esempio la tv egiziana inserisce nella sua programmazione anche trasmissioni in lingua francese e inglese, supportate da sottotitoli. Sono scelte che derivano da un avanzamento tecnologico che va di pari passo con quello sociale e, con l’introduzione del digitale, l’offerta dei canali a disposizione dei telespettatori è moltiplicata e ciò ha comportato per il settore una maggiore apertura alla concorrenza di mercato.

Nell’area araba – e quindi anche nell’Egitto – la televisione satellitare, per compiere a pieno il suo sviluppo, deve tener conto di questi fattori:

1. Fattore tecnologico – strutturale; 2. Fattore socio – economico; 3. Fattore politico – editoriale.110

Andando a fondo:

1. Il fattore tecnologico – strutturale prende in considerazione l’area geografica del paese e, in questo caso, il territorio dell’Egitto. La sua area equivale a 1.001.450 km2, è il 30° paese per

superficie ed il 13° paese del continente africano. Si trova a nord – est dell’Africa e si affaccia a nord sul Mar Mediterraneo, ad est sul Mar Rosso e il Canale di Suez, a nord – est confina con Israele, a ovest con la Libia e a sud con il Sudan. Circa il 95% del territorio dell’Egitto è costituito quasi totalmente dal deserto e questo ha rappresentato e rappresenta ancora tuttora un ostacolo per la diffusione omogenea della tv digitale, infatti per territori come questi, si ricorre a tecniche di trasmissione diverse da zona a zona.

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2. Il fattore socio – economico è particolarmente importante per la diffusione della tv digitale nei paesi arabi. Il nuovo format televisivo mira ad incastrare il modello occidentale (ed ecco apparire sullo schermo conduttrici con abbigliamento attraente e provocante, giornalisti con alle spalle la capitale in movimento, la versione araba di reality show americani ecc.) alla tradizione, ai costumi e all’Islām. Questo “incastro” dà vita a scontri tra i partiti politici e gli uomini religiosi, perché è un argomento che inevitabilmente tocca sia politica che religione. 3. Il fattore politico – editoriale è quello più critico tra i tre. Il rapporto tra mass media e

politica è importante per capire quanto quest’ultimo influenzi il settore delle telecomunicazioni.

Può succedere che, come l’Egitto dei nostri giorni insegna, sistemi istituzionali potenti influenzino le scelte della programmazione televisiva e che le élite al potere, economicamente le più ricche, siano sostenute da un sistema politico corrotto e facciano i loro interessi piuttosto che quelli di tutta la popolazione.

In un sistema politico di questo tipo vi è un’alta possibilità che, i mezzi di comunicazione, se gestiti da mani sbagliate, vengano utilizzati come strumento per condizionare politicamente la popolazione e tenerla allo scuro dalla corretta informazione. Le barriere imposte dal potere politico ai mezzi di comunicazione si sviluppano attraverso la censura, la disinformazione e il blocco di alcuni contenuti. In poche parole le barriere politiche sono quelle che, in modo diretto, concedono pieno controllo sui media.111

Fortunatamente grazie ad Internet, ai blog personali e ai social network Facebook e Twetter si sta cercando di creare un’informazione grossomodo parallela a quella monopolizzata dai governi e che non sempre si riesce a monitorare. È importante però non considerare i social media portatori di cambiamenti o, addirittura di rivoluzioni (come è stato detto per la

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Rivoluzione del 25 gennaio 2011 in Egitto), perché essi costituiscono semplicemente un mezzo attraverso il quale far circolare più rapidamente idee e messaggi che la stampa, la radio e la televisione a volte trascurano o sono costrette a trascurare.112

Nella regione araba, il digitale – inteso come strumento di trasmissione televisiva – è stato introdotto nel 1994 quando Orbit, di proprietà saudita, è stato il primo network a sfruttare la tecnica digitale via satellite, un successo ottenuto principalmente per la forza economica del Paese.113

Dal lancio di Orbit ad oggi sono passati 19 anni e moltissime cose sono cambiate, anche se la tecnologia digitale deve ancora affrontare due grossi ostacoli: la predominanza della televisione satellitare e, in particolar modo, il monopolio statale.

Il 21 Luglio 1960 la televisione egiziana ha cominciato a trasmettere i programmi tv e, per circa cinquant’anni ha occupato il primo posto per essere il mezzo di comunicazione più efficiente ed influente. Per mezzo secolo ha abbracciato i valori, i principi, la tradizione e i costumi che meglio rappresentano la personalità egiziana. La televisione ha fatto e continua a fare da ponte tra la cultura ben radicata in terra egiziana e gli inevitabili cambiamenti sociali esterni ed ha cercato di esprimere sia le sofferenze e le sconfitte della gente come anche le sue gioie e le vittorie.

Quando è stata lanciata per la prima volta la televisione egiziana, la trasmissione giornaliera prevedeva una programmazione di 6 h, oggi tutte le trasmissioni giornaliere televisive

egiziane ricoprono circa 490 h.

Il 28 aprile 1998 è stato lanciato il primo canale satellitare egiziano Nilesat 101 che trasmetteva programmi di informazione sia via tv che via radio. Oggi, la trasmissione di

112 Diamond L., (2010) Liberation Technology. Journal of Democracy, vol.21, no.3: 69.83

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Nilesat copre l’Egitto, diversi paesi arabi ed anche i paesi vicini come la Turchia, l’Iran e i paesi dell’Africa Mediterranea.

Il 17 agosto del 2000 un nuovo canale satellitare ha visto la sua nascita con una

programmazione televisiva più ricca e interessante.

Nilesat ha permesso il lancio di moltissimi canali tv specializzati oltre all’Egyptian Satellite Channel (ESC) e a Nile Tv, tutti canali di proprietà dello stato egiziano.

I canali specializzati trasmettono i notiziari, i film, le commedie, le serie tv, i programmi di musica e intrattenimento, i video musicali, i talk show, i programmi di cultura e di sport, i programmi “family” interamente dedicati alla famiglia, i programmi di medicina, quelli

educativi e tanti altri.

Il format della maggior parte dei programmi – ed anche degli intervalli pubblicitari inseriti tra un programma e l’altro – è uguale a quello occidentale: sigle di presentazione con musiche accattivanti, studi televisivi appariscenti e superaccessoriati con maxi schermi e ospiti internazionali, conduttrici televisive con abbigliamento all’ultima moda, quella occidentale s’intende, e interventi telefonici del pubblico da casa.

Il format televisivo egiziano quindi, per motivi di marketing e soprattutto per non rischiare di essere scavalcato dalle grandi e moderne industrie televisive internazionali, sta affiancando all’informazione l’innovazione e il progresso tecnologico e, tutti e tre, rappresentano delle “armi” per affrontare la concorrenza di mercato. Ecco, come la tecnologia e l’innovazione stanno cambiando il rapporto tra la scatola televisiva e il telespettatore. Infatti, non esiste più quella distanza che una volta teneva lontane le due parti, l’una sulla poltrona di casa e l’altra nello studio televisivo, perché oggi entrambe possono scambiare opinioni e interagire e chiunque ha la possibilità di intervenire durante un programma tv restando semplicemente un

I programmi televisivi egiziani

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