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La sezione di Tenaglie (Fig. 27) è situata a circa 1 km a Sud di Tenaglie e immediatamente a Ovest del villag-gio di Stiacciarelle. Essa ha inizio dal fondovalle del Fosso del Campo dell’Acqua a quota 140 m, si segue lungo la direzione SW-NE e termina a quota 360 m circa lungo le pendici occidentali di Poggio San Marco, rilie-vo appartenente ai Monti Amerini settentrionali.

Alle quote più basse affiorano per oltre 20 m sabbie marine, medio-grossolane, ben classate, organizzate in grandi bancate tabulari (litofacies Sgm). All’interno di questo corpo sabbioso si rinvengono livelli tabulari dello spessore metrico di calciruditi fini ben cementate, al cui interno si trovano abbondanti Amphistegina spp.

(litofa-cies Ca), e più in alto corpi lentiformi conglomeratici con clasti ben arrotondati di diametro massimo di 10-15 cm (litofacies Cs). I ciottoli sono prevalentemente di natura calcarea e in alcuni casi forati da organismi lito-fagi. Le sabbie sono in generale molto fossilifere e con-tengono Pecten (Flabellipecten) flabelliformis, Pecten jacobaeus, Cladocora coespitosa, mentre nelle calciru-diti oltre ai macroforaminiferi si rinvengono numerosi modelli interni di gasteropodi, briozoi, rodoliti, coralli.

Le alternanze tra sabbie (Sgm) e livelli conglomerati-ci e calconglomerati-ciruditiconglomerati-ci (Cs) continuano ininterrottamente fino a quota 195 m. La pendenza degli strati è leggermente immergente verso Ovest, fino a 10°. Da quota 195 m affiora un livello di puddinga dello spessore di 3 m, pas-sante gradualmente verso l’alto a brecce minute ben cementate, organizzate in bancate tabulari decimetriche per uno spessore complessivo di altri 3 m. La puddinga e le brecce sono interpretate come sedimenti di spiaggia ghiaiosa (Gbr), coprenti i depositi marini di piattaforma interna e di shoreface rappresentati dalle sabbie e dalle calciruditi. A quota 201 m affiorano 2 m di sabbie fini limose con piccoli ciottoli (Sfs), a stratificazione piana, contenenti numerosi brachiopodi (Terebratula sp.) e alternate a livelli arenacei, molto ricchi in pectinidi e modelli interni di gasteropodi (Sc). In alto seguono

Sezione Località Latitudine Longitudine Base Tetto

(rispetto al (m s.l.m.) (m s.l.m.) meridiano di

Monte Mario)

1 Tenaglie (base) 42°38’26” N 0°10’49” W 140

-1 Tenaglie (tetto) 42°38’39” N 0°10’11” W - 360

2 Coste Ramici 42°33’36” N 0°10’27” W 100 160

3 Graffignano 42°33’57” N 0°14’13” W 145 168

4 Sipicciano 42°33’24” N 0°12’13” W 72 79

5 Arenara (base) 42°29’03” N 0°16’02” W 170

-5 Arenara (tetto) 42°29’29” N 0°16’09” W - 243

6 Vasanello 42°26’23” N 0°04’58” W 244 269

7 Gallese Scalo 42°22’57” N 0°01’18” W 55 78

8 Mosselli 42°22’36” N 0°02’04” W 78 123

9 Rio Fratta 42°21’26” N 0°00’24” W 48 90

10 Sassacci 42°18’56” N 0°00’37” W 87 102

11 Monte Paterno (base) 42°16’03” N 0°02’10” W 58

-11 Monte Paterno (tetto) 42°15’47” N 0°01’41” W - 190

12 Ponzano (base) 42°15’11” N 0°06’36” E 80

-12 Ponzano (tetto) 42°15’19” N 0°06’53” E - 190

13 Fosso Liano (base) 42°17’32” N 0°11’33” E 100

-13 Fosso Liano (tetto) 42°17’06” N 0°11’33” E - 135

14 Poggio Mirteto Scalo 42°14’19” N 0°10’57” E 39 65

15 Torrita Tiberina (base) 42°13’58” N 0°09’50” E 30

-15 Torrita Tiberina (tetto) 42°14’16” N 0°09’50” E - 197

16 Fiano Romano (base) 42°11’11” N 0°07’40” E 110

-16 Fiano Romano (tetto) 42°11’18” N 0°07’18” E - 200

17 Casa dei Preti 42°10’03” N 0°10’47” E 45 70

Tab. 2 - Coordinate geografiche e altimetria delle sezioni stratigrafiche descritte.

– Geographic coordinates and altitude of the stratigraphic sections described in text.

ghiaie e brecciole fossilifere fini, poco cementate (Cs), con abbondante matrice sabbiosa, alternate a sabbie grossolane (Sgm) fino a quota 260 m.

L’insieme dei litotipi descritti dalla base della succes-sione fino a quota 260 m è attribuito alla Unità di Tenaglie-Fosso San Martino, che in questa zona corri-sponde alla formazione delle “Sabbie a Flabellipecten”, di età Pliocene medio-superiore (Ambrosetti et al., 1987;

Piccardi, 1993). La base di tale unità è una superficie di

inconformità, che separa i termini sabbioso-conglomera-tici pliocenici dalle sottostanti arenarie oligo-mioceniche appartenenti alla formazione del Macigno. Più in parti-colare, tale limite inconforme affiora in modo molto evi-dente appena a Nord dell’area rappresentata nella Carta Geologica (settore settentrionale), presso il paese di Baschi a circa 5 km a WNW di Tenaglie.

Da quota 260 m iniziano ad affiorare argille sabbiose grigio-verdi marine (As), a stratificazione piana non Sigle delle litofacies (lithofacies code):

Cs = conglomerato o ghiaia a stratificazione incrociata (cross bedded gravel or conglomerate).

Cg = conglomerato o ghiaia grossolani, massivi, in bancate tabulari o grandi corpi canalizzati (massive, coarse grained gravel or conglomerate, in large tabular or channellized bodies).

Gb = ghiaia o conglomerato in livelli tabulari di ambiente di battigia (upper beachface gravel or conglomerate).

Gr = ghiaia o conglomerato clinostratificato di ambiente di spiaggia progradante (lower beachface, clinostratified gravel or con-glomerate).

Gbr = conglomerato o ghiaia a stratificazione incrociata di ambiente di spiaggia ghiaiosa (beachface, cross bedded gravel or con-glomerate).

Gsm = ghiaie e sabbie massive (massive gravel and sand).

Bms = brecce massive, matrice-sostenute (massive, matrix-supported breccia).

Sgm = sabbie grossolane, massive o a stratificazione incrociata poco evidente (massive, coarse sand).

Sgs = sabbie grossolane o ghiaie fini a stratificazione incrociata curva (trough cross bedded, coarse sand or fine gravel).

Sc = sabbie cementate e arenarie (sandstone).

Sfm = sabbie fini massive (massive, fine sand).

Sfs = sabbie fini limose (silty fine sand).

Shcs = sabbie fini a stratificazione incrociata di tipo hummocky (fine sand with hcs).

Ssw = sabbie a stratificazione incrociata di tipo swaley (sand with scs).

Lsc = limo sabbioso calcareo, a laminazione piano-parallella (calcareous sandy silt, planarly laminated).

Las = limo argilloso o argille, con intercalate lamine piane sabbiose (clayey silt or clay, with sandy laminae).

La = limo argilloso-sabbioso, massivo (massive, clayey-sandy silt).

Al = argilla laminata (laminated clay).

Am = argilla massiva (massive clay).

As = argilla sabbiosa, massiva o in strati piani tabulari poco evidenti (sandy clay).

D = diatomiti, spesso a lamine piano-parallele (diatomite, frequently laminated).

Td = travertino detritico o sabbia grossolana calcarea (detrital freshwater tufa or calcareous coarse sand).

Ca = calcareniti e calciruditi (calcarenite and calcirudite).

L = lignite (peat).

Lr = lignite risedimentata (resedimented peat).

Vcm = cineriti massive (massive ash).

Vcs = cineriti laminate (laminated ash).

Pm = pomici e sabbie vulcaniche, risedimentate, massive (massive, reworked pumice and sand).

Pcrs = pomici e sabbie vulcaniche, risedimentate, a stratificazione incrociata (cross bedded, reworked pumice and sand).

P = paleosuolo (paleosol).

Associazioni di facies (facies associations):

PE = piattaforma esterna (outer shelf).

PI = piattaforma interna e transizione offshore/shoreface (inner shelf and transition offshore/shoreface).

SH = spiaggia sommersa inferiore e superiore (lower and upper shoreface).

SP = spiaggia ghiaiosa progradante (lower and upper beachface).

FDF = delta conoide (fan delta).

CFBS = canale fluviale, con barre sabbiose prevalenti (fluvial channell with sandy bars).

CFBG = canale fluviale, con barre ghiaiose prevalenti (fluvial channell with gravelly bars).

PA = piana alluvionale (alluvial plain).

PD = piana deltizia (delta plain).

DF = fronte deltizio (delta front).

V = depositi vulcanici e vulcano-sedimentari (volcanic and volcano-sedimentary deposits).

Tab. 3 - Sigle delle litofacies e delle associazioni di facies.

– Code of lithofacies and facies assemblages.

sempre ben definita e contenenti Ostrea lamellosa, Cladocora coespitosa e altri resti di molluschi frammen-tati. La giacitura delle argille e dei termini sovrastanti è sub-orizzontale. A quota 310 m le argille sono coperte da sabbie fini argilloso-siltose (Sfs), gradualmente passanti verso l’alto a sabbie grossolane giallo-avana (Sgm), ben classate, con ciottoli e con gusci di molluschi incrostati da balanidi. Il contenuto microfaunistico è costituito da Ammonia beccarii, Valvulinerina bradyana, Elphidium macellum, E. advenum e rare Globigerina bulloides.

Tale associazione è indicativa dell’ambiente infralitorale superiore. A quota 320 m affiorano per 40 cm sabbie fini e ghiaie con ciottoli forati da litofagi (Gbr) e numerosi esemplari di Chlamys spp., Natica tigrina, Turritella sp., ostreidi, pectinidi e Cladocora coespitosa. La microfau-na è indicativa della transizione tra il piano circalitorale e infralitorale e annovera: Cassidulina carinata, A. bec-carii, Florilus boueanus, Elphidium crispum, Reussella spinulosa, Asterigerinata planorbis, Quinqueloculina spp., Massilina secans, Cibicides lobatulus, Bulimina fusiformis, V. bradyana, rari foraminiferi planctonici e

ostracodi. Seguono 4 m di argille grigie siltoso-sabbiose massive (As), di ambiente circalitorale e contenenti: B.

fusiformis, B. elongata, Pleurostomella alternans, F.

boueanus, C. carinata, Nonionella turgida, Globigeri-noides ruber, Globigerina aff. G. calida calida, G. aper-tura. I dati micropaleontologici e le osservazioni litolo-giche indicano un progressivo approfondimento delle facies da quota 320 a 325 m.

Da quota 325 a quota 350 m si nota una progressiva tendenza regressiva nella successioni dei litotipi. Infatti si ha un graduale passaggio da sabbie fini limose (Sfs) a sabbie grossolane (Sgm), fino ad una bancata spessa un metro di ghiaie di ambiente di battigia (Gbr), con ciotto-li forati da ciotto-litofagi. Le ghiaie sono sormontate da argille limose biancastre con abbondante C. coespitosa, spesse circa un metro, ricoperte da sabbie argillose di ambiente di spiaggia sommersa.

Tali sabbie passano in eteropia, verso l’alto e verso Est, a brecce grossolane (Cg), con clasti che raggiungo-no anche 1 m di diametro, poggianti verso Est sul sub-strato carbonatico dei Monti Amerini. I clasti sono spes-so forati da molluschi litodomi, spugne e vermi. Le strut-ture bioerosive e i rapporti stratigrafici delle brecce con le sabbie eteropiche e col substrato meso-cenozoico, su cui poggiano in inconformità, indicano che tali brecce sono di ambiente costiero, di falesia. Un allineamento di fori di litofagi lungo un affioramento di Calcare Massiccio è evidente a quota 375 m, lungo la strada che collega Tenaglie al paese di Guardea (Girotti & Piccardi, 1994), poco al di sopra delle più alte brecce affioranti.

I sedimenti affioranti da quota 260 m fino a 360 m appartengono alla Formazione del Chiani-Tevere e pog-giano in inconformità sulla Formazione di Tenaglie-Fosso San Martino e sul substrato mesozoico. La discor-danza angolare tra le due formazioni “neoautoctone” è evidente lungo tutto il margine occidentale dei Monti Amerini settentrionali, nella zona di Tenaglie-Montecchio. Essa corrisponde alla lacuna supraplioceni-ca della Fase erosiva dell’Acquatraversa (Ambrosetti et al., 1987; Piccardi, 1993; Girotti & Piccardi, 1994).

La sezione di Tenaglie-Stiacciarelle viene qui proposta come sezione-tipo della Formazione del Chiani-Tevere per l’affioramento della base di tale unità e per la varie-tà dei caratteri litologici e paleontologici ivi presenti.

Sezione 2: Lugnano.

La sezione in esame (Fig. 28) è situata in località Coste di Ramici a 4,5 km a WSW dal paese di Lugnano in Teverina. Si tratta di una parete artificiale, che borda la linea ferroviaria, scavata in argille e ripristinata a gra-doni, alta circa 70 m, lunga oltre 200 m e con orientazio-ne circa NNW-SSE (Fig. 7a). La sezioorientazio-ne è caratterizzata dall’affioramento quasi esclusivo di argille sabbiose (As) della Formazione del Chiani-Tevere, a stratificazio-ne piana orizzontale mal definita, e dalla presenza di una faglia normale a direzione N40E e immergente 45° verso NW. La dislocazione verticale tra il tetto e letto della faglia è stimato ad almeno 60 m (Borzi et al., 1998).

Fig. 27 - Sezione 1: Tenaglie-Stiacciarelle.

– Section 1: Tenaglie-Stiacciarelle.

Nel settore meridionale della sezione, tettonicamente rialzato, affiorano argille sabbiose grigie, dalla base posta a quota 100 m fino a quota 125 m. Tali argille sono molto ricche in foraminiferi soprattutto bentonici, indi-cativi del piano circalitorale profondo per l’abbondante presenza di Cassidulina carinata, Uvigerina peregrina e Buliminidae (Piccardi, 1993). Questa parte della sezione viene attribuita al Pliocene superiore terminale per la presenza di Globorotalia inflata e G. bononiensis, e per la maggiore abbondanza di Bulimina marginata rispetto a B. elegans marginata (Piccardi, 1993; Borzi et al., 1998). Da quota 125 a quota 130 m, affiora una bancata tabulare di sabbie e ghiaie fini (Gsm), di ambiente infra-litorale per la presenza di una associazione oligotipica a Cibicides, Asterigerinata, Ammonia ed Elphidium. Il cambiamento litologico e faunistico può essere interpre-tato come l’effetto di una variazione negativa del livello del mare, registrata in ambiente di piattaforma. Da quota 130 m fino al tetto della successione del settore meridio-nale a quota 160 m, affiorano di nuovo argille sabbiose di ambiente circalitorale, ricche in B. elegans marginata, Globigerina bulloides e G. quinqueloba e attribuite alla parte iniziale del Pleistocene inferiore (Borzi et al., 1998).

Il settore settentrionale della sezione corrisponde al blocco di tetto della faglia ed è caratterizzato sempre dal-l’affioramento di argille sabbiose (As) di ambiente circa-litorale profondo. Al loro interno è intercalato un livello di argille con ligniti risedimentate (Lr) dello spessore di un metro, a quota 155 m circa. L’insieme di questi sedi-menti è attribuito al Pleistocene inferiore (Santerniano) per la presenza di Globigerinoides tenellus, Bulimina etnea e per la maggiore abbondanza di B. elegans mar-ginata rispetto alla più rara B. marmar-ginata (Piccardi, 1993; Borzi et al., 1998).

La sezione di Lugnano è l’unica nella M.V.T. in cui è stata documentata su base biostratigrafica la continuità

verticale di sedimentazione tra depositi del Gelasiano superiore e del Santerniano. Tale sezione presenta quin-di caratteri quin-di analogia con la sezione quin-di Vallericca nella Bassa Valle del Tevere poco a Nord di Roma (Carboni et al., 1993) e con i dati del sondaggio “Sabatini 9” nel sot-tosuolo dei Monti Sabatini presso Bracciano (Carboni &

Palagi, 1998).

Sezione 3: Graffignano.

La sezione di Graffignano (Fig. 29) è situata a circa 1 km a SSE dal paese, in località Pian delle Frasce. Essa corrisponde a due fronti, orientati E-W e volgenti verso N, di una cava di ghiaia e sabbia (Fig. 17b) in via di recupero. La sezione è proposta come sezione tipo della Unità di Graffignano per la presenza sia della base che del tetto di tale unità e per la varietà dei litotipi affioran-ti.

La base inconforme dell’Unità di Graffignano è visibi-le lungo la rampa di accesso alla cava, a quota 145 m circa, dove ghiaie grossolane, a stratificazione incrocia-ta e incrocia-tabulare (Cs), poggiano su argille sabbiose grigie, marine (As) e appartenenti alla Formazione del Chiani-Tevere. Le ghiaie sono a tessitura clasto-sostenuta e affiorano fino a quota 157 m. Esse sono costituite da ciottoli di natura calcarea e silicea, di dimensioni com-prese tra 5 e 15 cm di diametro e di forma subsferica o lamellare. I clasti sono immersi in abbondante matrice sabbiosa grossolana, ricca in quarzo e minerali

ferroma-Fig. 28 - Sezione 2: Lugnano-Coste Ramici (parzialmente modificata da Borzi et al., 1998).

– Section 2: Lugnano-Coste Ramici (partly modified after Borzi et al., 1998).

Fig. 29 - Sezione 3: Cava di Graffignano.

– Section 3: Graffignano Quarry.

gnesiaci, quali pirosseni e magnetite. Sono state ricono-sciute litofacies del tipo Gh, Gt e Gp, sensu Miall (1996), tipiche di ambienti fluviali di tipo braided, con dominanza di trasporto trattivo sul fondo. I singoli strati hanno in genere spessori compresi tra 20 e 30 cm e sono evidenziati dalla presenza o meno di gradazione, sia nor-male che inversa.

All’interno del corpo ghiaioso è presente una grossa bancata di pomici grigio scure e rosse, risedimentate in ambiente fluviale (Pcrs) e a stratificazione incrociata curva, con set concavo-convessi o piano-concavi, spessi fino a 30 cm e larghi fino a 2 m. Le pomici sono di forma sferica o debolmente irregolare, con diametro di 2-3 cm, addensate e immerse nella matrice sabbiosa grossolana.

Lo spessore totale delle pomici risedimentate varia da 2 a 3 m, da Ovest verso Est. Le pomici sono coperte da ghiaie sabbiose (Cs), spesse complessivamente 3 m.

Queste ghiaie formano una bancata al cui interno sono frequenti lenti sabbiose a stratificazione incrociata curva (Sgs), aventi spessore massimo di 30 cm e larghezza di pochi metri. In tali lenti si rinvengono frequenti resti rimaneggiati di Turritella sp., Archimediella sp. e scafo-podi, e inoltre Theodoxus isseli e Corbicula fluminalis, molluschi tipici di ambienti fluviali ripariali e caratteri-stici del Pleistocene medio.

L’insieme delle bancate ghiaiose, pomicee e sabbiose è sormontato da sabbie limose massive o con sottili lami-ne pialami-ne, orizzontali o incrociate (Sgs e Sgm). Tali sab-bie formano un corpo tabulare dello spessore di 2-3 m, caratterizzato dal passaggio graduale da sabbie con ciot-toli sparsi a limi sabbiosi, al cui interno sono stati ritro-vati due resti fluitati di difesa di Elephas antiquus. Il corpo tabulare si raccorda verso Est ad una macrostrut-tura clinostratificata con stratificazione incrociata del tipo epsilon, costituita da strati di sabbie fini a lamina-zione incrociata. Lo spessore dei singoli strati è general-mente decimetrico e l’immersione è di 20° verso Est. I depositi fluviali sinora descritti evidenziano un evidente cambiamento nello stile fluviale, con passaggio vertica-le da un sistema dominato da ghiaie sedimentate in ambiente fluviale di tipo braided ad uno dominato da sabbie limose, probabilmente deposte in canali caratte-rizzati da maggiore sinuosità e profondità.

Da quota 160 m i sedimenti sabbiosi fluviali sono rico-perti da alternanze di peliti (La, Lsc e Am), piroclastiti (Vcm e Vcs), travertini (Td) e paleosuoli sepolti (P), interpretati nel loro insieme come depositi di piana di inondazione, e affioranti fino al tetto della successione.

Queste alternanze iniziano con un livello dello spessore di 30 cm di cineriti grigio scure, massive (Vcm), con limiti superiore e inferiore ondulati per probabile lique-fazione; seguono 30 cm di limi calcarei massivi, gra-dualmente passanti verso l’alto ad argille siltose grigie massive, spesse complessivamente 80 cm (La e Am).

Questi ultimi due livelli sono interpretati come depositi di decantazione in ambiente lacustre-stagnale per la pre-senza di molluschi dulcicoli quali Bithynia spp. e Lymnaea spp. Le argille sono coperte da 20 cm di limi calcarei rosati, a sottili laminazioni piane e molto ricchi

in resti di radici e noduli di ossidi di ferro, questi ultimi aventi diametro di 0,5-1 cm. Discontinuamente seguono lenti travertinose dello spessore di 10 cm. I limi rosati, parzialmente pedogenizzati, e il livello di travertino indi-cano il colmamento del piccolo sistema lacustre.

A quota 163 m affiora un secondo livello di cinerite gri-gia, a laminazione ondulata (Vcs), dello spessore di 40 cm e interpretato come deposito di surge, deposto in ambiente subaereo. Seguono 30 cm di travertino e 120-130 cm di limi argillosi gialli, con qualche lamina piana arrossata da ossidi e con lenti cementate da carbonato (La, Lsc e Td). I limi sono riferibili ad ambiente lacustre-sta-gnale poiché contengono frequenti gasteropodi dulcicoli, come Lymnaea palustris, L. truncatula, Planorbis pla-norbis e il gasteropode terrestre Vallonia pulchella. Tali limi sono coperti da 20 cm di sabbie grossolane, massive, bruno scure, costituite prevalentemente da frammenti di pomici, lunghi fino a 1 cm e immersi in matrice limoso-argillosa. Le impronte di radici sono frequenti, come anche i gasteropodi terrestri: Candidula sp., Pupilla muscorum, Cochlicella barbara, Chondrula (C.) tridens, Monacha cantiana. Questo orizzonte è interpretato come un paleosuolo ben sviluppato (P2), e l’associazione mala-cologica indica un ambiente erbaceo aperto e di clima temperato-fresco per le relativamente grandi dimensioni dei fossili (fino a 1cm) (Prof. D. Esu, com. pers.).

A quota 167 m circa affiora un livello spesso 30 cm di travertini fitoclastici (Td), coperti da limi sabbiosi calca-rei gialli (La), parzialmente pedogenizzati, come indica-to dalla presenza di impronte di radici e gasteropodi ter-restri (Monacha cantiana, Candidula sp.). Tutti questi livelli sono troncati da un corpo di forma canalizzata, tipo ribbon, con lati asimmetrici - molto inclinato quello orientale, fino a 50°- e con riempimento massivo cineri-tico (Pm). Al tetto questo paleocanale è coperto da un livello di cineriti a lamine ondulate e incrociate (Vcs), spesso 30 cm. Seguono 150 cm di limi sabbiosi, calcarei, grigi, con resti di radici e polmonati (Helicidae sp.), alternati a travertini e coperti al tetto da 1 metro di tufi massivi bruni (Vcm). Questi ultimi sono attribuiti al Complesso vulcanico di Bolsena (Nappi & Marini, 1986).

Sezione 4: Sipicciano.

La sezione esaminata (Fig. 30) riguarda il fronte, orientato E-W, di una piccola cava abbandonata di ghiaia, situata in località Pisciarello, 1 km a NE di Sipicciano. Questa sezione rappresenta la sezione-tipo della Unità di Sipicciano per l’affioramento della base.

Dal piano di cava a quota 72 m affiora 1 metro di argil-le grigie plastiche massive (As), marine, appartenenti alla Formazione del Chiani-Tevere. Il contenuto micro-faunistico è ricchissimo (Mancini, 1995) e indicativo del piano circalitorale per la presenza di Bulimina inflata, B.

elegans marginata, Cassidulina carinata, Melonis spp., Cibicides spp., Uvigerina peregrina, Pyrgo depressa, Lenticulina calcar, Globigerina bulloides, G. apertura, G. falconensis, Globigerinoides ruber, G. elongatus. La

malacofauna è costituita solo da rari scafopodi.

Le argille marine sono coperte in inconformità dai depositi fluviali grossolani della Unità di Sipicciano.

Dapprima affiorano 2 m di ghiaie grossolane (Cg), ete-rometriche e massive. I clasti sono di natura calcarea, silicea e vulcanica, di forma lamellare e subsferica pre-valente, e hanno diametri variabili da 3 a 20 cm. Alla base sono presenti blocchi risedimentati di natura vulca-nica, del diametro di 30-40 cm e forma prismatica, attri-buibili alla formazione del Tufo rosso a scorie nere vica-no. Seguono 3 m di ghiaie, organizzate in bancate tabu-lari dello spessore di 50 cm circa, a gradazione normale e con ciottoli lamellari e discoidali, ben embricati verso N e di 5-10 cm di diametro. La matrice sabbiosa grosso-lana è costituita in gran parte da minerali ferromagnesia-ci, e aumenta verso l’alto passando gradualmente a vere e proprie sabbie con ciottoli sparsi e con lamine incrocia-te curve (Sgs). La sezione incrocia-termina a quota 79 in corri-spondenza della superficie sommitale del IV terrazzo del Fiume Tevere.

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