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Terra dei Fuochi e Registro Tumori ASL Caserta

9. TERRA DEI FUOCHI E REGISTRO TUMORI ASL CASERTA

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9.1 - Introduzione

Le preoccupazioni della popolazione locale sulla correlazione tra degrado ambientale e suoi effetti sullo stato di salute nascono, in provincia di Caserta, a cavallo del decennio 2000-2010: nel 2003 un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Cassiopea) ha svelato il perpetrarsi, tra gli anni ‘80 ed il 2000, di un intenso traffico di rifiuti tossico-nocivi provenienti da aree del centronord Italia e sversati illecitamente in aree del territorio a sud della provincia di Caserta e a Nord di quella di Napoli.

La ventennale inattività della rete di depurazione dell’area settentrionale della regione ha accentuato la già critica situazione di degrado ambientale, comprovata dalle accurate e puntuali analisi condotte dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale e in seguito alle quali 77 Comuni, a cavallo delle province di Napoli e Caserta, sono entrati a far parte del Sito contaminato di Interesse Nazionale (SIN) del litorale Domitio-Flegreo (art. 252 D. Lgs. 152/06).156

I timori della popolazione si sono drammaticamente manifestati, tuttavia, nel 2007, quando, all’inquinamento delle matrici ambientali prodotte da attività. illecite, si sono sommate le criticità prodotte dalla gestione fallimentare del ciclo di rifiuti (in cronico stato “emergenziale”). A questo periodo risalgono le scene angosciose di accumulo di rifiuti urbani (e non) nelle strade di gran parte dei Comuni regionali, occasione propizia per piromani di turno di incendiare, di volta in volta, cumuli di spazzatura in prossimità dei centri urbani e in aperta campagna.

Da qui la necessità di valutare le conseguenze di tale scempio sullo stato di salute della popolazione, attività inizialmente affidata dal Dipartimento della Protezione Civile all’Istituto Superiore di Sanità e all’OMS, che, con diversi studi di analisi spaziale per piccole aree hanno messo in evidenza, relativamente alle patologie oncologiche, un eccesso di mortalità per diverse cause tumorali nelle zone ambientali definite “a rischio”. Considerati, tuttavia, i limiti dei dati di mortalità nel descrivere la diffusione delle patologie tumorali, è sorta l’esigenza di poter disporre di indicatori di “rischio” più accurati, quali i dati di “incidenza”, maggiormente esaustivi dei bisogni di conoscenza nelle aree critiche.

La richiesta di istituzione di un Registro Tumori provinciale si è fatta, di conseguenza, sempre più insistente, promossa anche dalle varie associazioni/movimenti di tutela della salute pubblica esistenti o nel frattempo costituitisi (Cittadinanza attiva, Terra dei fuochi, ISDE, etc.).

155 D’Argenzio A., D’Abronzo M., De Francesco D., Mendes Pereira Da Silva M.C., Menditto V., Perrotta E., Sessa A. Registro

tumori ASL Caserta. I tumori in Provincia di Caserta. Rapporto 2016. Relazione alla XII Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica. Caserta, aprile 2017

[http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/ 005/442/REG_TUMORI_AS_CE.PDF]. Per facilitare la consultazione, la numerazione delle Tabelle e delle Figure riportate è corrispondente a quella della suddetta Relazione

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http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-04-14&atto.codiceRedazionale=006G0171

È comunque nel 2010, nell’ambito del Protocollo di Salvaguardia Ambientale promosso dalla Procura del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e tenuto presso la Prefettura di Caserta, che la ASL di Caserta decide di impegnare risorse umane e tecnologiche per la costituzione del RT.

Il RT dell’A.S.L. Caserta è un Registro di popolazione generale che copre tutti i 104 Comuni della Provincia di Caserta, per un totale di 924.614 abitanti. Nell’ambito dei 104 Comuni, 34 sono inseriti nel perimetro della TdF.157 Con il primo Rapporto del 2016, si analizza il periodo 2008/2010.158

9.2 - Incidenza

In provincia di Caserta, dal 2008/2010, sono stati diagnosticati 11.940 nuovi casi di tumore maligno, 6.685 (56%) tra i maschi e 5.255 (44%) tra le femmine. I cinque tumori più frequentemente diagnosticati sono stati: • maschi: cancro del polmone (17,7%), della vescica (14,6%), della prostata (14%), del colon-retto

(11.4%) e del fegato (5,7%);

• femmine: cancro della mammella (27,2%), del colon-retto (12,3%), dell’utero (7,4%), linfomi (5,0%) e cancro della tiroide (4,7%).

Il tasso di incidenza per tutti i tumori, standardizzato sulla popolazione europea, è pari a 378,8 per 100.000 residenti: 464,8 nei maschi e 314,8 nelle donne. (Fig.1 e 2)

I tassi di incidenza standardizzati, divisi per sesso, risultano inferiori rispetto a quelli dell’Italia e, in modo statisticamente significativo, rispetto a quelli del Nord, mentre risultano significativamente superiori rispetto al Sud.159

La distribuzione per età evidenzia una maggiore incidenza della patologia oncologica nelle fasce più avanzate, così come atteso, trattandosi di malattie cronico-degenerative, mentre i tumori infantili e adolescenziali (0-19 anni) rappresentano una quota estremamente esigua del totale (1,1%).

9.3 - Mortalità

I deceduti per tumore160, nel triennio 2008/2010, sono stati 6.071: nei maschi 3.660 (60,3%) e nelle femmine 2.411 (39,7%), su un totale di 21.886 decessi per tutte le cause.

Le più frequenti cause di morte tumorale sono state:

• maschi: cancro del polmone (30,2%), del colon-retto (8,4%), della prostata (8,1%), del fegato (7,9%) e dello stomaco (6,6%);

157 Caserta, Aversa, Carinaro, Casaluce, Casal di Principe, Casapesenna, Castel Volturno, Cesa, Frignano, Gricignano d’Aversa,

Lusciano, Maddaloni, Marcianise, Mondragone, Orta di Atella, Parete, S. Cipriano d’Aversa, S. Marcellino, Sant’Arpino, Succivo, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano, Villa Literno, Capodrise; Capua; Recale; San Felice a Cancello; San Marco

Evangelista; San Nicola la Strada; San Tammaro; Santa Maria Capua Vetere; Santa Maria la Fossa, Calvi Risorta.

158 Il RT di Caserta, inserito nel frattempo nella rete dei Registri costituenti il RT della Regione Campania, ha conseguito

nell’aprile 2016 l’accreditamento della banca dati 2008-2010, presso l’AIRTUM.

159 ITACAN. Tassi standardizzati biennio 2008/2009

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• femmine: cancro della mammella (17,2%), del colon-retto (13,1%), del polmone (8,4%), dello stomaco (7%) e del fegato (7,1%).

Il tasso di mortalità, standardizzato sulla popolazione europea, è pari a 178,2 per 100.000 residenti: 250,2 nei maschi e 124,6 nelle femmine. (Fig.1 e 2)

I tassi di mortalità standardizzati, per i maschi, risultano superiori, in maniera statisticamente significativa, se confrontati con quelli dell’Italia, del Sud, del Centro e del Nord, mentre per le femmine risultano significativamente superiori rispetto al Sud e inferiori rispetto al Nord.161

L’analisi per età al decesso evidenzia una bassissima mortalità nella popolazione infantile (0,26%), mentre circa il 56% dei decessi si verifica fra 20 e 75 anni e circa il 44% dopo i 75 anni d’età.

Fig. 1

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Fig. 2

9.4 - Indicatori di qualità

L’86% dei casi incidenti è stato confermato su base cito-istologica, a garanzia della qualità dei dati; circa il 12% è stato confermato su base strumentale e solo l’1,4% è stato classificato come DCO, ovvero come casi la cui conferma si fonda unicamente sulla scheda di morte.

Per quanto riguarda le sedi topografiche, in meno dell’1% dei casi è stato attribuito il codice topografico C80.9 (sede primitiva ignota), non essendo stato possibile individuare una sede precisa della neoplasia.

9.5 - Conclusioni

L’elaborazione e le analisi condotte sui dati del primo triennio 2008-2010 forniscono una prima fotografia del fenomeno oncologico nella provincia di Caserta.

Così come atteso, nel sesso maschile i tassi standardizzati dimostrano che esiste un eccesso di incidenza statisticamente significativo rispetto al Sud, ma non rispetto al Nord, situando la provincia di Caserta in una posizione di rischio intermedio.

Nel sesso femminile, i tassi standardizzati sono assimilabili a quelli del Sud e significativamente inferiori a quelli del Nord e dell’Italia. È comunque opportuno focalizzare l’attenzione sull’analisi sede-specifica da cui si evidenziano scostamenti in eccesso o in difetto dai valori nazionali e di macro-aree.

L’analisi dei dati conferma, altresì, un eccesso di mortalità nei maschi, per il complesso delle patologie oncologiche rispetto a tutte le macroaree. La mortalità per le femmine, invece, mostra una

sostanziale sovrapponibilità rispetto al dato nazionale e un eccesso rispetto al Sud.

Questi dati pongono l’accento sull’importanza dei necessari miglioramenti da attuarsi nell’ambito della prevenzione e dei percorsi terapeutico-assistenziali sulla popolazione dell’intera provincia.

In sintesi, come evidenziato nella introduzione del Rapporto, a fronte dei primi risultati (triennio 2008/2010) “sarà interessante monitorare nei prossimi anni gli andamenti temporali e, soprattutto, valutare anche i dati di sopravvivenza, che ben rispecchiano la capacità dell’assistenza sanitaria locale di intercettare precocemente le neoplasie e di trattarle nella maniera più efficace.”