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Terremoti: sciame sismico nel Chianti, scossa più forte nella notte 3.5

Nel documento RASSEGNA STAMPA del 22/12/2014 (pagine 197-200)

Roma, 20 dic. E` proseguito nella notte lo sciame sismico che sta interessando la zona del Chianti in Toscana. Nella notte la scossa più forte, secondo i dati registrati dall`Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è stata quella delle 05:07 di magnitudo 3.5 della scala Richter, nella zona del Chianti, in provincia di Firenze. Il sisma è avvenuto ad una profondità di 9,3 chilometri con epicentro nei comuni di Barberino Val d`Elsa, Greve, Impruneta, San Casciano e Tavernelle Val di Pesa.

20-12-2014

LiberoReporter

Terremoti: sciame sismico nel Chianti, scossa più forte nella notte 3.5

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Data: 21/12/2014 Indietro

«Protezione civile, il sistema rischia di crollare»

Il caso della nuova Provincia. L'allarme di Dentoni: «Che fine faremo? A chi ci dovremo rivolgere?»

Leonardo Dentoni

(mal.) «Abbiamo costruito in quindici anni un sistema che ora rischia di crollare».

Leonardo Dentoni del coordinamento di Protezione civile ha passato le ultime settimane a bussare alle porte di una sfilza di enti. Senza però trovare risposta. Eppure le sue domande sono chiare, semplici e la Protezione civile non ha numeri di poco conto perché raggruppa sedici associazioni a Piacenza, per un totale di 650 volontari. Nessuno sa però dare risposta a questi quesiti: senza la Provincia, precisamente, di chi sarà la sede della Protezione civile? Senza la Provincia, chi coordinerà l'emergenza in caso di alluvioni come quella di ottobre? Senza la Provincia, chi porterà a termine i piani di protezione civile, oggi assenti in troppi Comuni? Il sistema che fino ad oggi ha dato ottimi risultati si basa infatti su scala provinciale. Una dimensione ottimale, secondo gli esperti, che è il mattone dei piani regionali.

«La nostra sede amministrativa, il deposito, la sede di strada Valnure: è tutto della Provincia - dice Dentoni -. Ho incontrato il nuovo presidente Francesco Rolleri ma certe scelte non dipendono da lui. Non si sa, in sostanza, chi si occuperà di protezione civile, che fine faremo, in un momento tanto delicato per il territorio, dove ad ogni pioggia frana qualcosa. Per assurdo dal primo gennaio potremmo sentirci dire che non si sa chi farà le attività oggi in capo alla protezione civile provinciale. Se non posso bussare all'ufficio di Fabrizio Merli a chi mi dovrò rivolgere? ».

Lo stesso Fabrizio Merli, l'altro giorno durante l'occupazione in Provincia, aveva sottolineato l'urgenza della situazione, ribadendo l'importanza di un coordinamento del corpo di volontari. «Nessuno ci dice niente - ha ribadito Dentoni - e noi siamo ogni giorno più preoccupati. La Provincia aveva un ruolo gestionale, e di supporto e indirizzo dei Comuni, che ancora oggi sono troppo indietro nella fase di gestione dell'emergenza. Non esistono, salvo rari casi, reti efficaci di protezione civile comunali. Dovremo chiedere alla Prefettura? Ma oggi la Prefettura è organizzata per fare ciò che fino ad oggi ha fatto la Provincia? Io credo di no».

Anche a Dentoni, quindi, non resta che mettersi in fila in Regione.

Domani è attesa la nuova giunta di viale Aldo Moro a Bologna. «Siamo preoccupati, non si capisce che fine faremo -conclude Dentoni -. Qualcuno ci deve aiutare, qualcuno deve prendere l'iniziativa. Ma chi? Al solito. Tutti comandano, nessuno decide. All'italiana».

elma 21/12/2014

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«Protezione civile, il sistema rischia di crollare»

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A pranzo con il sindaco i 190 anziani "socialmente utili"

«Ho fatto il vigile per 27 anni. Ora che sono in pensione non do le multe ma presto servizio davanti alle scuole. Sono una specie di fac simile di un vigile». Artemio Sfolzini è uno dei 190 anziani socialmente utili che attualmente prestano servizio sul territorio cittadino: circa 120 di loro ieri hanno partecipato al tradizionale pranzo di Natale organizzato dal Comune di Piacenza nei locali messi a disposizione dal circolo Anspi de Ivaccari, vicino alla chiesa parrocchiale. Per la prima volta, però, a servire ai tavoli, insieme agli scout del Gruppo Piacenza 1, sono stati i rappresentanti delle istituzioni:

il sindaco Paolo Dosi e gli assessori Stefano Cugini e Giulia Piroli si sono improvvisati camerieri e hanno portato in tavola i tanti piatti preparati dal gruppo della protezione civile degli alpini di Piacenza. Dall'antipasto di salumi al risotto con la salsiccia, dai tortelli burro e salvia all'arrosto di lonza, al salame cotto con le patatine fritte e ai dolci: è stato questo il ricco menù che ha contraddistinto il pranzo di Natale organizzato in maniera informale, come ha spiegato l'assessore Cugini, «più per il suo significato simbolico». «Questo vuole essere un modo per ringraziare chi, durante l'anno, aiuta concretamente il comune» hanno dichiarato il sindaco Dosi e l'assessore Cugini, «ecco allora che almeno per una volta siamo noi a metterci a loro disposizione: del resto questi anziani rappresentano davvero una risorsa importante soprattutto in queste condizioni di difficoltà. Senza di loro non sarebbe facile garantire certi servizi: il pranzo vuole essere un piccolo gesto di riconoscenza».

E, in effetti, sono tanti i servizi che gli anziani offrono al Comune grazie alla convenzione firmata con l'Auser: alcuni fanno vigilanza nelle scuole, altri assistenza prescolastica o collaborano con le realtà museali del territorio. C'è chi si occupa della piccola manutenzione, chi svolge attività di giardinaggio e chi supporta le persone svantaggiate. Molti di loro ieri erano lì a raccontare la loro esperienza: «Io faccio attività di vigilanza davanti alle scuole - ha spiegato Franco Ferri -, lo faccio da quattro o cinque anni e ne sono soddisfatto: è un modo per conoscere tante persone e rendersi utili». Dello stesso avviso anche Franco Polledri: «Sono contento di questa attività - ha spiegato -, io mi occupo di giardinaggio: in pratica curo il verde alla Galleria del Sole, alla Farnesiana. Pensi che per tutta la vita ho fatto il muratore». Ugo Seghizzi invece svolge attività di vigilanza davanti alle scuole da 14 anni: «Prima ero un disegnatore grafico» ha precisato. Rosalia Del Vecchio ed Eugenia Cugini lavorano all'asilo Aldo Moro e alla elementare Don Minzoni, rispettivamente da un anno e da 5, mentre Emilia Rancati è alla Caduti sul lavoro da 8 e Giovanna Ferrari accoglie i visitatori a Palazzo Farnese dallo scorso settembre. Tutti soddisfatti, come Enrico Dadati, 11 anni passati a dare una mano all'asilo Ottolenghi: «È un modo per non stare a casa e per tenersi occupati - ha spiegato -, è questo il vero valore».

Betty Paraboschi

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Nella passerella degli esponenti del PD locale (il segretario Molinari e l'on. Bergonzi) alla manifestazione sindacale in risposta alla drammatica situazione occupazionale e di taglio dei servizi delle province derivante dalla Legge di Stabilità del governo Renzi, gli stessi hanno sparse lacrime di coccodrillo e ipocrisie come se il consiglio dei ministri e il suo presidente venissero da Marte e non rappresentassero invece la maggioranza al potere in questo paese.

Molinari e Bergonzi, coadiuvati dalla vice presidente dell'amministrazione provinciale Calza, hanno invocato

un'applicazione più dilazionata nel tempo delle misure previste dalla legge Del Rio ed attuate con la legge di stabilità in discussione in queste ore.

La realtà è che il disegno di riordino istituzionale che ha trasformato le province in enti di secondo livello ha come filosofia portante quella della loro completa abolizione, del licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori in esse attualmente occupati, del taglio - e quindi di una loro privatizzazione - dei servizi erogati in particolare per ciò che concerne agricoltura, formazione e avviamento al lavoro.

Questa prospettiva, peraltro, è denunciata dall'ottobre 2014 in un documento dell'Unione Province Italiane che indica nel 2017 la data in cui a causa del taglio dei finanziamenti da parte del governo ci saranno risorse economiche pari a 0 (zero) per dare ai cittadini quanto sino ad oggi avuto: sgombero neve, manutenzione delle scuole, manutenzione delle strade, controlli ambientali, protezione civile.

Rifondazione Comunista, nel sostenere l'immediato reintegro dei "precari" licenziati, condivide quanto la CGIL ha messo al centro del recente sciopero generale e quanto sta facendo il sindacalismo di base perchè questa manovra economica venga respinta e si sviluppi nel paese la più ampia mobilitazione a difesa dei lavoratori pubblici, della democrazia e dei diritti.

Sfida i parlamentari piacentini ad uscire dalla loro tortuosa ambiguità e ad assumersi la responsabilità di un voto contrario in parlamento se le loro scelte dovessero produrre licenziamenti e taglio dell'operatività dell'ente.

*Segretario provinciale del P. R. C.

21/12/2014

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Nel documento RASSEGNA STAMPA del 22/12/2014 (pagine 197-200)

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