3.2 Enogastronomia e turismo rurale
3.2.3 Il territorio rurale e le sue attrattive
Al fine di valorizzare il territorio rurale e le sue peculiarità è stata creata un’asso- ciazione temporanea di scopo denominata ‘Piano integrato d’area rurale - Mon- tello e Colli Asolani’; tale associazione mira a intercettare e raccogliere fondi co- munitari del Programma di Sviluppo Rurale Europeo per rendere il territorio e il patrimonio rurale dell’area turisticamente più attrattivo. L’area d’interven- to dell’iniziativa è però limitata a soli otto comuni facenti parte dell’area preso in analisi: i cinque comuni del territorio del Montello (Montebelluna, Volpago, Giavera, Volpago e Nervesa), Asolo, Maser e Cornuda.
Il lavoro compiuto dal comitato scientifico del progetto ha evidenziato una serie di siti di patrimonio storico-architettonico e paesaggistico rimasti a testimo- nianza dell’antica realtà contadina del luogo, i quali sono stati analizzati in un’ot- tica di valorizzazione. Il lavoro svolto ha permesso così una sorta di censimento di tutti quei manufatti che, pur vertendo in condizioni di degrado, potrebbero, grazie a delle azioni di recupero, diventare ulteriori attrattive in grado di raccon- tare il territorio, in particolare quello legato alle abitudini rurali du un tempo.
Diverse tipoogie di beni sono stati collezionati e descritti in questo studio; vi è infatti la presenza di chiesette ed oratori, vecchi opifici o mulini, case rurali ma anche zone di interesse ambientale o paesaggistco come boschi, grave o paesaggi
59Organizzata dalla Pro Loco di Pederobba, questo evento si tiene nel paese per tutto il mese
di risorgiva. Per dare un’idea del patrimonio raccolto nel documento verrà in seguito data descrizione di alcuni di questi siti.
L’Oratorio di San Giorgio, un tempietto la cui prima edificazione è fatta risali- re ad un periodo tra il X e il XIII e che, a causa di ripetuti abbandoni che lo fecero andare in rovina, venne ricostruito e ristrutturato in svariati momenti, l’ultimo dei quali nel 190360. Posizionato sull’omonimo colle, lungo il Sentiero delle due
Rocche61, lo rendono un luogo molto frequentato da escursionisti o ciclisti anche
per il panorama che dal sito si ha delle zone circostanti.
Un esempio di opificio preindustriale catalogato è il complesso del ‘Maglio Celato’, posizionato sul Canale Brentella ad altezza della Località Pedriva di Montebelluna. La costruzione originaria è del secolo XVII, funzionante grazie alla forza dell’acqua del canale adiacente; l’attività artigianale, svolta dalla fami- glia Celato dalla fine del ’800, cessò definitivamente attorno agli anni Settanta62.
Tra i complessi rurali si cita la ‘Tenuta Santi Angeli’, una coppia di edifici, uno ad uso residenziale e l’altro adibito a deposito attrezzi agricoli, ubicati in una zona agricola del versante meridionale del Montello; la posizione rialzata delle due costruzioni permette un’ampia visuale sulla valle del Piave e delle retrostanti montagne. Il complesso è già provvisto di un’area attrezzata ad uso turistico, la quale però non è in condizioni ottimali.
Altra importante testimonianza del territorio si ha sulle sponde del fiume Pia- ve, all’altezza del centro di Nervesa: l’antico ‘Porto degli Zattieri’; in tale sito arrivavano le merci che scendevano dal bellunese, come legname, pietre e vari oggetti in ferro provenienti dalle varie fucine presenti nella zona di Zoldo, ma partivano anche materiali recuperati in zona, come il legname del Montello, i
60PIA-R ‘Montello e Colli Asolani’; Il patrimonio rurale del Montello e dei colli Asolani; Cornuda
(TV); ATS PIA-R ‘Montello e Colli Asolani’; 2012; p. 168.
61Sentiero che verrà descritto in un secondo momento. 62Ivi; p. 96.
quali erano destinati a Venezia. Assieme a Lovadina, il porto di Nervesa era poi uno degli approdi privilegiati per l’arrivo non solo delle merci nella città di Tre- viso, ma anche per il trasporto dei viaggiatori che preferivano viaggiare sull’ac- qua63. Il sito e stato riportato interamente alla luce grazie a degli scavi avvenuti nel 2012.
Nel documento si fa poi riferimento alla dismessa linea ferroviaria ‘Montebel- luna - Susegana’; la tratta, che interessa i terreni pianeggianti a sud del Montello, venne costruita per esigenze belliche nel 1916 e fu utilizzata negli anni seguenti solo da treni militari. A causa dei molti bombardamenti subiti durante la Gran- de Guerra risultò danneggiata in molti punti, e venne definitvamente chiusa nel 1966. Tramite la riqualificazione della vecchia via di collegamento, si potreb- be istituire un percorso ciclo-pedonale che collega Montebelluna a Nervesa del Montello; a questo progetto stanno lavorando i comuni di Montebelluna, Vol- pago, Giavera e Nervesa, i quali hanno inviato una richiesta alla regione per il riconoscimento di questa tratta come sito di interesse culturale64.
Nel documento vengono poi analizzati siti di valenza paesaggistico-ambientale, come il ‘Bosco del Fagarè’, che si estende nel territorio comunale di Cornuda e Crocetta. Il bosco ha avuto un’importanza centrale in molte epoche, prima tra tutte quella riguardante il dominio della Repubblica di Venezia nel territorio aso- lano, in cui l’importanza della foresta, dovuta alla presenza di legname da ‘na- viglio’, era seconda solo a quella del Montello. Durante le due guerre e nell’im- mediato dopoguerra il bosco fu completamente raso al suolo anche per far fronte alla necessità di sopravvivenza degli abitanti del posto65. La presenza di esem-
plari arborei di alta valenza naturalistica, tra cui spicca la Farnia, o la ricchezza di specie vegetali del sottobosco e la grande presenza di fauna, da numerose specie
63G. Corso; Nervesa Zateri. Gli zattieri del Piave; Biblioteche comunali di Crocetta d. M., Giavera
d. M., Montebelluna, Nervesa d. B. e Volpago d. M.; 1990; p. 31.
64PIA-R ‘Montello e Colli Asolani’; op. cit.; pp. 200-201.
65Consorzio boschivo del Fagarè; Il bosco Fagarè. Valenza naturalistica e funzione
di mammiferi a quelle di uccelli rettili e insetti, rendono l’area un ambiente di grande valenza ambientale66. La fruizione della zona, che è di proprietà pubbli-
ca, si espleta attraverso la rete di sentieri che si snodano all’interno della foresta, come il ‘Sentiero del Boscon’, il ‘Sentiero Rio Val del Salt’ e il ‘Sentiero delle Ci- me’, che si snodano all’interno del bosco, o il sentiero didattico naturalistico in cui viene illustrata la flora più significativa del sito67.
L’impegno a recuperare tali ed altri siti da un forte contributo alla valoriz- zazione del paesaggio agricolo del territorio, permettendo così la creazione di un’offerta turistica rurale di qualità.