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Diib.

Non

mi capili*, domando.'.:

Car^ {confermezza)

Debbo

parlareàiVisconte 'Teodoro di Preva!. ' .

Dub

(conalterìgia)

È

uscito.,

'

Car. Starà fuori IiingO'tempo?

Pué. Non

loso.Bttornate.

- .

Car.

Lo

aspetterò. {siede'in'fondo)

Dub.

Pale quel che volete. (È abbastanza ben vestito... qui non vi èche il càlamajo...

non

vorrà'portarlo via,epoi gli terrò gli occhi

addosso.)'

Dunque

volete restare qui?

Car. Ló‘ vedete.

Dub. Htim! {parte crollando il

capo)

Car. Eccomiincasa sua. Avrò-coraggio bastante perstrappargli il.cuore?Èssa nonIosa...

Sono

.. ancora padronediandarmene...{sialza)epòi?

essaloameràsempre:., e per me?.,nna fredda

'''amicizia...

Ah

piuttostomorire!

Carlo, pro-mette.sti di amarlapiù dite stesso

quando

la credevi tuasorella, eccoil

momento

di

man-tenere 4a tua parola. Paolina,io t’amo'

ahba-. stanza per sagrificarmi^alla tua felicità.

È’de-. ciso. Iltestamento dimia

madre

non sarà conosciuto'daalcuno.Seciò avvenisse,- perderci

' ogni,diritto sopra dilei, edella ha più cl.e mai bisognòdiun amico,diunfratello chela protegga.QuestoPréval,cli’clla

ama

deve spo-sarla, epoi... Partirò... cercherò'sul

campo

detlonore la mortee la tranquillilà.

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ATTO TERZO

55

rar. (Beco dunque ramaiiledi.Paolina.)^’ "

Fìs* Nascondete quel vestilo, erimandale colui;, non

ho leppo

diascoltarealcuno.' . . :

X>w6. Subìlo.{aCarlo)

Ve

Ioavevodello,{entra col vestitae

va a parlare a

Carlo) a

V

is. Ella

mi

fugge,

non

volle ricevermi..

Lo

prevedevo! Povera. PaolinaIEppure

non

,può essermia. Siluazione Infernale per. entrambil Il cuore‘mispingerebbe^versodi lei,ed il do-veremi lega ad un'allra. ^ \

Car.

È

inolile, non parlose

non

gli parlo.

Vis.

Qucsl’uomo

è ancor qui? -, .

Dub. Vuole assòlulamenle parlarvi, ^ Vis.

Che

oslinatoi Aspelll.Si scrìva aPaolina. '

Dub,Aspettate. . . ,

Car. Bene. {siedein fondo)

Vis.iscrive) Paolina.Tollo mi accusa a’iuoi sguardie

non

sono cheuno sventurato.,De- ,

goal! di ascoltarele

mie

discolpe.

Ho

co.mr

preso quanto misei cara; imponi,farò tutto perle,

ma

permellirai-di parlarliancora una volta.

Rammenta

che

un

tuo rifiuto èla ,sen-lenza della

min

morte, r {piega la lèttera) Dub.

Ha

finito.

Car.

Non ho

fretta.

Vis.Dubois? : '

. . V- <. .

Dub. Signore. -'

-• , ,

Vis.

QuesU

tenera,al,suoindirizzo;prontezza

esilenzio. . - >

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55 IL

TESTA.VI£MO

ccr. '

Dub.

Vajo.

— A

proposilo,il signor consigliere

lasciòr Online diavverlirlo.

f'is.

Ve

Io proibisco.- - .

-Puh. Non

occorre altro. {parte) Vis. Avvicinalevi. Che. cosabramale? Qii siete?

<7a/\

Un

oncslooperajo.

Vengo

perunaffare iai-porlanle pervoi,per me,

comune

ad-entrambi.

Vis.

Ad

entrambi^

Car. Fissatemi bene. Vi rammentale d'avermi mai veduto? ' _ . .

Vìs.

Non

saprei...

Car. Inbottega dell'armajuolo.

Vìs.

È

vero. , /

Car. Eravate in tre,laceraste fra lutti la ripu-tazione di un’innocente,che da tre mesi in-gannata... questa è Paolina... è mia sorella....

loson Carlo Morin.

Vis.Voi!..

Oh

cielo!

<

Car\

So

lutto... Mia sorella mi ha dello tutto.

' Si dice che stiate per isposare madamigella

' Delaiinay; promellesleaPdolina..'. qualedeilu

- duesaràvostra moglie?

Vis.Vi haincaricalo voàtrasorelladitale mis-sione?

Car.Ella?., ella viama,piangev

non

sa ch’io sia venuto a chiedervi ragione dell’insulto fallo alla povertà,all’innocenza.

-Vis. lovistimava,,©Carlo, primadiconoscervi;

ora posso dire d’amarvi.

Non

vi nasconderò,

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(

ATT0

TER/.O 57

>

no, la leggerezza dellamia condona, chefece nascerein Paolinaquestosciaguratoamore, nè

' Tascendenleirresistibilecirellainappresso

eser-• citòsu.-di me.; Condannatemi,

non

mi

giusti-• fico.

Giovane

ricco, dissipalo,credetti, dipotere,' senzaconseguenze,ricarcareilpiacereinquella classeche ilpregiudiziofa supporre spentala

virlù,e serva"allericchezze; -far.(Io fremo.)

' '

Vìs,La sventura.mi feceincpnlrare Paolina.

far.

E non

trovandoinessaiché deironeslà/ cer-castesedurla colPinganno.

Fìs. Morinf.. '

far. Perchè, mentir

nome

e grado?

Fìs. L’amava. : '

Car.

Non

si disonorala fanciullaches’ama,^

non

sidisonoro. .

** , : .^'

Fis.

Qual

cosa potevafare?

far.Sposarla. .

Fis.

Non

è mia eguale.

^ ,

Car.Perchè premeilerc? ' .

Fis.

A

che

domandare

ragione>d un insensato?

soche miacquistereiuna fedelecompagna,

ma

deimotiviforti,impìcriosidistruggonoogni chi-mera, edil volo piùardente delcor mio...

Sappiatelo.Lafortuna o disgrazia dellamia fa-miglia,d’unpadre,dipendonodallamia uniono collaDelaunay. Ricchezze,onori grandezze,

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58- IL

TEST:\ME^TO

ecc.

' tuliosi,racchiudeitiqlesilo,

ma*

rimooio.

De-rìdete^'Morin, decidete della^miasorte.

Car,

L’uomo

onestoha una solaparola.

Venne

qiiett’innocenle a cercare di voi?viha ella in-gannato confìnte spoglie,confìnto

nome, con

fallaci promesse?

Se

nulla èdì luttoquesto,

' perchè dovràportarelapenadeU'allruIperfìdia?

^ Chi crederà che ilconte diPrevai ahb*a

fre-%ì

quenlalopertrem^siuna semplice operaja senza abusaredisua innocenza^ Ella èdisonoralaio facciaalmondo...disonorala.Signore^ mi adr ducestele vostre ragioni,eccovi lemie.

Ora

rispondete alfratello oltraggialo. Diverrà ella

vostra moglie? .

-f'is. No: farò di luttoper lei onde ricompen<:

sarta. Chiedete.

Car.

Non

vi degradatedi più insultando

l’one-"

sto lavoratore.

Non

venni pervendere mia so-rellaachiavrebbeforselavoltòdicaniperarla.

La

dotij0lavendico, intendete?

Vengo

a par-larvi di leiqual

uomo

onesto.Ah!tuttele, vo-stre ricchezze, l’oro di cui rifuigoDo ivostri

'.castellinoncancellerebberoilrossore dalla fronte

- d’un’uneslafanciulla, liiflne la vostrarispo.sta.

..

{cavadue

pfstole

ponendole

suitavolino.)Feci per voi quest’armi dicui so valermi,ve le pòrto... datemi una. derisa risposta.

P'is.(con isdegno) Carlo!

Car. Nessuniudugio.

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.

ATTO TERZO

^

/

Fis. {altero)

Sono

stanco: farò perPaolina quanto midetterà la giustizia, ntanonriceVó leggi da cìiicchesia. > >

Car. Infame!

-Fis.Insensato,ti compiango.

Car.

Impugna

una diqueste pistole.

Esci. ' '

Car. Impugna,

dico.-'

SCENA

V.

-^

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