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Dovrà essere predisposto un piano di accertamento analitico che tenga conto della tipologia di materiale prodotto e della tipologia di smaltimento o di riutilizzo previsto, qualora tale materiale possa costituire un sottoprodotto.

Per la realizzazione del progetto di messa in sicurezza dell’area attraverso la realizzazione di opere provvisorie costituite da tiranti e per la demolizione dell’edificio esistente, si prevede di effettuare le seguenti operazioni da cui derivano le materie da gestire:

-demolizione di un fabbricato esistente

- scavi nel terreno per ca. 30cm sul sedime del fabbricato demolito -scavi nel terreno per bonifica vegetazionale (scotico superficiale)

La demolizione del fabbricato esistente comporterà la produzione di rifiuti definiti dal DM 27-09-2010 come “materiali da demolizione” . Questi materiali non possono costituire un sottoprodotto per essere recuperati nello stesso cantiere per altri interventi realizzativi, ma possono costituire soltanto un rifiuto poichè il processo produttivo della materia è di

“eliminazione” di un oggetto preesistente (sentenza corte di Cassazione 24-Settembre 2015 n.33028).

Gli scavi produrranno invece materie della tipologia “terre e rocce da scavo” che possono essere sottratte alla normativa sui rifiuti se riutilizzabili nello stesso cantiere di produzione o per in altri cantieri per livellamenti e riempimenti, nell’ambito di progetti preventivamente autorizzati secondo le procedure dettate dal DPR 120-2017. Qualora non riutilizzabili nello stesso cantiere di produzione o in altri cantieri preventivamente individuati ed autorizzati, le terre e rocce da scavo devono essere gestiti secondo la disciplina dei rifiuti.

Per la caratterizzazione dei materiali è necessario effettuare accertamenti analitici sugli stessi.

La tipologia di analisi è la stessa, sia sui materiali da demolizione, sia sui materiali da scavo costituiti dai primi 30cm sia alle profondità maggiori di scavo:

- Caratterizzazione di base e attribuzione del codice CER-definizione delle condizioni di pericolosità secondo Il REGOLAMENTO (UE) N. 1357/2014 DELLA COMMISSIONE del 18 dicembre 2014 e il DLGS 152-2006 Tab1 All 5 Titolo5 parte IV;

- Test di cessione per verificare se il rifiuto può essere condotto alle procedure di cui al DM 02-05-1988 (DM 186/2006) oppure se risponde ai requisiti richiesti per il conferimento a discarica secondo quanto previsto dal DM 27-09-2010 per l’ammissibilità in discarica Titolo

4 CAMPIONAMENTO

Le modalità di campionamento delle materie sono definite dalla norma, come anche il numero di campioni da sottoporre ad analisi.

Il numero di campioni da analizzare dipende dalle condizioni di omogeneità dei materiali prodotti dalle attività di scavo e di demolizione.

Poiché la demolizione del fabbricato produrrà diverse tipologie di materiale che vanno dal metallo, al vetro, al legno, ai materiali ceramici, cemento, mattoni, terre, ecc… in cui può essere prevista anche una piccola percentuale di materia organica, per tale tipologia di materiale in campione deve risultare rappresentativo dell’insieme del prodotto di demolizione.

Ai fini della riduzione volumetrica dei materiali da conferire in discarica in una specifica discarica (per materiali inerti oppure non pericolosi oppure pericolosi) che al momento, in assenza di certificati analitici è impossibile definire a priori, le parti ingombranti e consistenti del prodotto della demolizione (profilati metallici, infissi, legno, vetrate) potranno essere diversamente smaltiti qualora compatibili.

Per quanto riguarda la porzione del rifiuto maggiormente rispondente alla tipologia dei materiali inerti ( Tab1 DM 03-08-2005) il campione, come detto in precedenza dovrà rappresentare nel modo più fedele possibile la tipologia di rifiuto da cui è stato prelevato e che corrisponde ad un edificio demolito.

Poiché si prevede di produrre circa 2000 m3 di materiale da demolizione, si prevede di prelevare da almeno 2 campioni ad almeno 4 campioni rappresentativi.

Per quanto riguarda i materiali provenienti dagli scavi, anche qui il numero di campioni da analizzare dipende dalle condizioni di omogeneità del materiale scavato.

In via del tutto generale, poiché è prevista la produzione di circa 300m3-400 m3 di materiale proveniente dallo scotico superficiale, ai fini degli accertamenti analitici si prevede di eseguire almeno 2-3 campioni rappresentativi. Il numero di campioni dipenderà soprattutto dalla tipologia del materiale che costitisce la frazione di scotico superficiale del eterreno edalla posizione degli scavi, cioè se vengono eseguiti in uno stesso sito o in diversi siti ubicati sempre all’interno dello

stesso cantiere.

Per quanto riguarda le terre generate dagli scavi sul sedime del fabbricato da demolire, poiché anche in questo caso è prevista la produzione di circa 300m3-400 m3 di materiale da scavo, anche in questo caso il numero minimo di campioni rappresentativi è due.

Resta inteso che la previsione di campionamento qui effettuata è quella minima, ma il numero di campioni dipende dalle condizioni di eterogeneità dei terreni scavati.

Il campionamento potrà essere seguito direttamente prelevando i terreni dai diversi orizzonti di terreno messi in evidenza dagli scavi oppure dai cumuli secondo le modalità definite dalle norme.

5 RISULTATI ANALITICI

Per quanto riguarda i materiali provenienti dalle demolizioni, essi saranno allontanati dal cantiere di produzione e conferiti in discarica autorizzata come rifiuti secondo le caratteristiche di compatibilità del rifiuto e le modalità di conferimento dello stesso che saranno determinate dalle specifiche analisi condotte sui campioni rappresentativi.

Per quanto riguarda i materiali provenienti dagli scavi, anche per questi, i volumi riutilizzabili in cantiere resteranno in sito per livellamenti e riempimenti di progetto, il resto non riutilizzabile sarà condotto in discarica autorizzata poichè allo stato attuale non esiste un progetto di riutilizzo predefinito ed autorizzato per il trasporto e il deposito, ai fini del riutilizzo stesso, di tale materiale in siti diversi da quello di produzione .

Sempre per quanto riguarda i materiali da scavo, i risultati analitici definiranno le caratteristiche di compatibilità con le diverse tipologie di gestione:

-riutilizzo in sito (sottoprodotto)

-conferimento a discarica (Rifiuto-DM 27-09-2010) -procedura di recupero (Rifiuto DM 05-02-1988).

6 MODALITA’ DI GESTIONE

Non è prevista alcuna area di stoccaggio o deposito temporaneo, per cui i materiali da demolizione ridotti in cumuli, saranno in tempi brevissimi caricati sui camion autorizzati e conferiti in discarica con specifico formulario, secondo le modalità di conferimento previste dalla legge sia per il produttore del rifiuto, sia per il getsore della discarica.

Per quanto riguarda i materiali da scavo, anche questi saranno organizzati in cumuli differenti per aspetto e il materiale non riutilizzato sarà allontanato in discarica nelle stesse modalità sopra indicate.

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