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2.2 Scelta dei brani

3.5.1 Fattori lessicali: Il romanesco come essenza del testo

3.5.1.4 Tradurre in dialetto il dialetto: espressioni idiolettiche

Bruno Osimo definisce idioletto come:

Dal greco idios, “personale, proprio”, e lektos, “dire”, [l’idioletto] indica le peculiarità stilistiche ed espressive di un parlante (reale o immaginario) o di un piccolo gruppo.35

Si tratta sostanzialmente di una nozione che, insieme a quella di “registro”, serve a sistematizzare i modi diversi in cui ognuno dei personaggi si esprime all’interno della narrazione (dialogica).36 In quanto traduttore, al momento della traduzione ho affrontato la

sfida di dover rispettare l’espressione dei singoli personaggi – e dell’autore – senza minimamente soffocare o appiattire le loro voci.

A livello pratico questo ha comportato la necessità di ‘adattare’ le espressioni idiolettiche cercando, nei limiti del possibile, di sostituirle nel metatesto con un omologo locale al sistema socio-culturale del lettore.

Per esigenze di economia e chiarezza del testo, si è deciso di selezionare un corpus di esempi significativi e raggrupparlo (in ordine di apparizione) in una tabella che comprenda anche la motivazione delle scelte.

Carattere, pinyin, posizione nel testo

Traduzione Motivazione

十分拥挤

shifen yongji

(pt. 1; cap.1)

“pieno come n’ovo” Il termine cinese indica un luogo affollato. In romanesco questo è stato reso utilizzando l’espressione

colloquiale ‘pieno come un uovo’. 似乎那儿有什么好玩可笑的

sihu na’r you shenme hao wan kexiaode

“come se quelli j'avessero appena appena raccontato 'na barzelletta”

Si tratta di una resa quasi letteraria del testo cinese: “Come se ci fosse qualcosa di divertente in loro”; il

35 B. Osimo, op. cit., p.284. 36 B. Osimo, op. cit., p. 200-201.

(pt. 1; cap.1) tutto è stato reso inventando una struttura nuova che però risultasse accettabile per la cultura del lettore. 你这种只被爸爸妈妈吻过的

小毛头

ni zhezhong zhi bei baba mama guode xiao maotou

(pt. 1; cap.3)

“ti fai ancora rimboccare le coperte”

Letteralmente: “sei ancora un bambino piccolo che si fa baciare dai genitori”; l’espressione è stata adattata per il lettore del metatesto sostituendo con un omologo locale. 一定不会饶我

yiding bu hui rao wo

(pt. 1; cap.3)

“m'avranno fatto er cappotto”

Letteralmente: “sicuramente non saranno stati clementi con me”;

anche qui è stata utilizzata un’espressione in romanesco, fare il cappotto, per indicare qualcuno che

parla male di altri. 勾搭上她

gouda shang ta

(pt. 1; cap.3)

“portammela a letto” Il termine cinese significa ‘sedurre’; in italiano esiste il termine ‘portare

a letto’ che è stato poi reso in dialetto romanesco. 自己包皮还没割

ziji baobi hai mei ge

(pt. 1; cap.3)

“ancora pijano e latte da 'a madre”

Letteralmente: “ancora non hanno il prepuzio circonciso”; essendo la pratica della circoncisione non così comune, nel metatesto si è preferito

sostituirla con ‘prendere il latte dalla madre’ per indicare l’inesperienza di una persona 五讲四美

wu-jiang si-mei

(pt. 1; cap.7)

“datte na regolata” Letteralmente: “Cinque norme di dialogo e quattro di igiene” si fa

riferimento ad una direttiva del Partito degli Anni Ottanta e sottintende un comportamento esemplare; nel metatesto diventa

“darsi una regolata”. 你少给我看脸色

ni shao gei wo kan lianse

(pt. 1; cap.7)

“co me non attacca” Letteralmente: “Evita di farmi quella faccia”; è stato reso in metatesto “non attaccare” ovvero

non sortire l’effetto desiderato”. 我可不尿你那一壶

wo ke bu niao ni na yi hu

(pt. 1; cap.7)

“nei cazzi tua non ce vojo entrà”

Letteralmente: “Non piscio nel tuo vaso da notte”; indica la volontà di non essere associato con un’altra persona. In metatesto è stato reso con “non volersi immischiare”. 三教九流

san-jiao jiu-liu

(pt. 1; cap.8)

“co gente de ogni razza e fazza”

Letteralmente: “le tre dottrine e le nove scuole di pensiero”, è un’espressione colloquiale che indica persone di ogni estradizione.

见怪不怪

jian guai bu guai

(pt. 1; cap.8)

“de cotte e de crude” Letteralmente: “non stupirsi dell’insolito”, può essere reso colloquialmente come ‘passarne di

cotte e di crude’. 化险为夷

huaxian weiyi

(pt. 1; cap.8)

“me la so sempre cavata” Letteralmente: “trasformare una situazione di pericolo in sicurezza/tranquillità”; reso come

“cavarsela nel pericolo”. 充耳不闻

chonger buwen

(pt. 2; cap.2)

“da n'orecchio m'entra e dall'altro m'esce”

Letteralmente: “avere le orecchie piene e non sentire” indica ignorare

un avvertimento; è stato tradotto con l’espressione colloquiale ‘entrare da un orecchio, uscire

dall’altro’. 我被冻醒

wo bei dong xing

(pt. 2; cap.2)

“batte le brocchette” Letteralmente: “svegliarsi per il gelo”; ‘battere le brocchette’ è

un’espressione estremamente colloquiale romanesca che indica

battere i denti per il freddo. 胡扯

huche

(pt. 2; cap.2)

“se lallero” Letteralmente: “scempiaggini”; ‘se lallero’ è un’espressione colloquiale

romanesca omologa al termine ‘scempiaggine, cavolata’. 寡妇抱着夜壶哭

guafu baozhe yehu ku

(pt. 2; cap.4)

“A vedova è 'nvidiosa pure de 'n vaso da notte”

Letteralmente: “la vedova abbraccia piangendo il vaso da notte”;

l’origine di questo detto risiederebbe nel fatto che una vedova prova invidia verso il vaso

da notte che invece ancora potrà vedere organi genitali maschili. 个哭了鼻子也没多吃成冰棍的孩

ge kule bizi ye meiduo chi cheng binggun de haizi

(pt. 2; cap.4)

come na ragazzina a cui s'è sciòrto er gelato mentre 'o

magnava

Letteralmente: “come un bambino che piange perché non ha potuto mangiare tutto il gelato che voleva”.

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